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Autore: Onyx Crysus    07/09/2016    1 recensioni
[Tower of god ]
[Storia ad OC][iscrizioni aperte]
Quindi dimmi... cos'è che desideri?
Fortuna?
Gloria?
Potere?
Vendetta?
O forse... qualcosa che sovrasta tutto quanto?
Tutto quello che cerchi 'si trova qui'
Non c'è bisogno che tu mi risponda adesso.
Ma... aspettare soltanto è noioso, non ti pare?
Che ne dici quindi di sederti ed ascoltare qualcuna di queste storie?
Dopo averle ascoltate, se avrai trovato la risposta che cerchi e vorrai ancora tentare la scalata, ti permetterò di salire al prossimo Piano.
Bene, allora abbiamo un accordo. Stai bene ad ascoltare, perché queste non sono favole.
Sono racconti di chi prima di te ha scalato la Torre.
Racconti di coloro che hanno portato caos ed innovazione nella Torre.
Racconti... di dei nati mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 1:

Gemme che sbocciano 


"Non mi riconoscevo nella persona che ero.

Non ricordo altro..."

 

Quello che era appena successo aveva dell'incredibile.

Il primo piano della Torre era un luogo sacro, forse il più importante della Torre, dopo la cima naturalmente.

Certo, per molti adesso non era più così, considerando ciò che l'Impero di Zahard aveva costruito nei piani più alti, ma per i Guardiani quel luogo valeva molto più della meraviglia moderna tanto adorata dagli attuali "prescelti" della scalata.

"Sempre che possiamo considerare i Regolari come dei veri prescelti della Torre." Sì ritrovò a pensare l'essere presente al centro della stanza, un bianco coniglio antropomorfo che portava con sé un bastone con due sfere di giada alle estremità: Headon, il Guardiano del primo piano.

In piedi in mezzo alla camera stava guardando le nuove incisioni che si erano aggiunte alle vecchie raffigurazioni. Peccato soltanto che quelle incisioni fossero in realtà crepe e spaccature nella roccia, causate dall'ultima persona che aveva avuto l'onore di svolgere un test nel primo piano.

Headon non sapeva se sarebbe dovuto essere impressionato oppure furioso. Quelle cicatrici che adesso marchiavano il suo piano erano senz'altro un qualcosa che non tutti erano in grado di fare, ma dal dimostrare di essere degno della scalata al deturpare così quel luogo sacro...

-Ehi, capisco che tu sia piuttosto iperprotettivo verso il tuo santuario, ma non credi di dover lasciare al ragazzo un'opportunità? Come può farti capire che è stato scelto dalla Torre se è ridotto ad un cumulo di cenere?- disse sarcasticamente una voce dietro di lui.

Una leggera brezza si diffuse per la stanza, mentre il primo Guardiano si voltò in direzione dell'origine della voce. E non appena la riconobbe non poté fare a meno di sgranare gli occhi dallo stupore.

No, ormai l'aveva capito, non poteva rimanere arrabbiato. Poiché se qualcuno come lui sapeva di tutto, e non ne sembrava sorpreso, doveva esserci sicuramente qualcosa di più grande dietro.

Il suo aspetto, di sua natura continuamente mutevole, adesso era quello di un giovane ragazzo, il lungo soprabito nero con cappuccio che copriva l'intera figura, lasciando visibile soltanto le piccole labbra curvate in un malizioso sorrisetto. Ma il senso di potere che trasudava non lasciava spazio a dubbi sulla sua identità.

-Tu... avevi previsto tutto?- chiese Headon, indagatore.

Il ragazzo ridacchiò a tale domanda, come se avesse appena sentito una battuta divertente. -Anche se ti dicessi di sì, che cosa faresti Headon? Tenteresti di fermarmi? Sai bene che non hai l'autorità per farlo.-

Ed era vero, Headon lo sapeva. Per quanto fosse uno dei maggiori veterani della Torre, l'entità davanti a lui rimaneva comunque una montagna insormontabile. Un solo passo falso con lui e avrebbe potuto dire addio alla Torre.

-Ma dato che sei tu, immagino di poterti dire che, sì, l'ho scelto io per la Torre.- ammise alla fine l'incappucciato. -Diciamo che... ho pensato che il "principe" avesse bisogno di aiuto per arrivare in cima.-

-Parli del moccioso arrivato tre anni fa? A me sembra che sia più che qualificato per arrivarci anche da solo. Che senso hanno tutti questi favoritismi?-

-I piani alti sono piuttosto agitati e lo sai, Headon.- disse finalmente con tono serio l'essere. -Sono millenni ormai che non considerano nessuno degno di salire. E degli unici tre qualificati per farlo, uno è un ragazzino caduto nelle mani del demone, un altro è totalmente disinteressato alla Torre, e l'ultimo è colui che tu cerchi così avidamente.-

Il sorriso di prima adesso era totalmente scomparso dalle sue, lasciando al suo posto un'espressione austera e severa. -Dovresti saperlo meglio di chiunque altro che la Torre sarà perduta se Zahard riuscisse ad arrivare alla sua vera cima, e questo non possiamo permetterlo. Ma di questo passo sarà solo questione di secoli, forse persino decenni, ma dato che noi non possiamo fare molto, abbiamo bisogno di tutte le forze disponibili per far fronte alla faccenda, e ci servono ora! Quindi non toccare il ragazzo, Headon... se è vero che tieni alla Torre più del tuo sollazzo personale.- disse infine prima di voltarsi e cominciare ad andarsene.

"E secondo te, perché mai starei cercando lui?" pensò Headon. "Sarò anche un vecchio a cui piace divertirsi, ma ho sempre agito per il meglio della Torre. Tu pensa alla tua parte da svolgere, perché non permetterò a nessuno di appropriarsi della nostra Torre."

-Ah! Ed un'altra cosa Headon!-

- ? -

-Anche se la situazione non fosse stata quella attuale, credimi, te ne saresti pentito ugualmente di eliminare il ragazzo. Se non mi credi, chiedilo alla tua mano destra.- e scomparve lasciando solo Headon nel suo piano.

"Me ne sarei pentito ugualmente? Ma che diavolo sta dicen...!!" Stava pensando inizialmente prima di osservare la sua mano. Nel palmo della mano, così piccolo eppure così significativo, vi era un taglio. Una ferita estesa ma leggera, una fuoriuscita di una sola, piccola goccia di sangue era tutto ciò che aveva provocato, ma ciò non significava niente.

Lui era un Guardiano della Torre.

Un dio terrestre.

Un'entità eterna ed immortale.

Ed era stato scalfito. Da un semplice essere umano.

Un ghigno affilato si presentò sul volto del Guardiano. Una risata di divertimento sincero e malizioso.

"A quanto pare devo darti ragione, stavolta." Pensò divertito il dio.

"A quanto pare, questa storia diventerà proprio la più emozionante mai narrata in questa Torre."

 

~~~


Dopo aver perso i sensi, il buio totale.

E dopo l'oscurità assoluta, venne la luce assoluta.

Un campo di alta erba gialla si stendeva da tutte le parti, così vasto da sembrare non avere confini, ogni tanto interrotto da qualche piccolo colle di roccia che permetteva una vista migliore dello spazio circostante.

In alto, invece, si stagliava un limpido cielo azzurro. Ma non era un cielo normale: neppure una nuvola solcava quella volta celeste, e nonostante la luminosità non c'era nessun sole lì in alto. Al suo posto vi era un anello di piccole luci a diffondere la luce per tutta l'area, ma non sembravano luci naturali: sembravano più delle lampade messe lì da qualcuno.

"E probabilmente è davvero così, se è vero quel che ha detto il coniglio folle..." pensò tra sé un ragazzo, seduto in cima ad una roccia.

Era un ragazzo giovane, circa sui sedici anni, i corti capelli scarlatti, con due ciuffi a incorniciargli il volto, leggermente mossi dal vento, e l'occhio sinistro chiuso sulle cui palpebre vi era un disegno a forma di occhio verticale.

L'unico occhio rimasto sano, dall'iride dorata e da una curiosa pupilla argentea, osservava quello che sembrava un isolotto fluttuante con un qualche specie di edificio a forma di cilindro, su cui era riportato in caratteri rosa il nome Evankhell.

"Che sia il nome dell'edificio? Oppure il nome del Guardiano, come quel pazzo d'un coniglio? In ogni caso, deve essere lì che si trova colui che impone la prova, dato che qui non c'è nulla nell'arco di chilometri..." pensò il ragazzo per poi alzarsi sistemandosi la maglia nera senza maniche, e i pantaloni anch'essi neri ma dalle rifiniture dorate.

-Beh, immagino sia ora di muoversi allora.- disse il ragazzo, avvolgendo attorno al collo una sciarpa dei medesimi colori dei suoi abiti. -Sarà problematico arrivare fin là sopra, ma se riesco a non consumare troppa energia in una volta sola, dovrei farc...-

Non riuscì a finire la frase, che sentì un forte stridore diffondersi per aria. Sospeso sopra il campo, era comparso un cubo verde acqua, sembrava la causa del rumore.

-Bzzzzz- Prova audio! Uno, due, tre! Prova!!-

- ? -

-Benvenuti a tutti voi Regolari. Siamo felici di annunciare che voi tutti siete riusciti a giungere al secondo piano della Torre, Evankhell, anche detto il 'Piano dei Test'.- pronunciò freddamente una voce, parlando attraverso il cubo che doveva essere una specie di altoparlante. -Come dovreste sapere, c'è un motivo preciso se questo piano viene chiamato così, e tale motivo è che qui i Regolari vengono giudicati se sono degni di intraprendere la scalata della Torre. Senza ulteriore indugio quindi, si dia inizio al primo test del secondo piano.

"Ci fanno iniziare il test non appena arriviamo? E per di più i test sono più di uno stavolta? Tch, sadici bastardi." Pensò tra sé il ragazzo, contrariato di dover iniziare così presto una nuova prova. Se tutte erano come quella del coniglio, non sapeva se ce l'avrebbe fatta a lungo.

-Se lo siete, non avete bisogno di essere preoccupati, quello che sta per esservi proposto non è un test difficile, tutt'altro. In questo momento sono presenti ben cinquecento Regolari nell'area a voi circostante. Il vostro obiettivo è quello di abbassare tale numero alla sua metà, duecentocinquanta. Non avete restrizioni per farlo, siete liberi di procedere come volete. Vi auguro che la fortuna possa assistervi. dopo aver detto questo il cubo scomparve, facendo tornare tutto nel silenzio, a parte il suono delicato del vento.

Un suono che avrebbe potuto portare via con sé le preoccupazioni suscitate da quel freddo avviso, se ad esso non si fosse unito, pochi istanti più tardi, il tanfo del sangue sgorgato e l'agonia di un urlo di dolore.

"In pratica... dobbiamo uccidere gli altri Regolari!?" Pensò sconvolto il ragazzo.

'Posso capire che tu abbia le tue ragioni per giungere in cima, ma riflettici bene. Il cammino di questa Torre è lungo, arduo e pericoloso, non solo per il tuo corpo, ma anche per la tua mente. Quando ti mostrerai debole ti schiaccerà. Quando ti affezionerai a qualcosa tenterà di strappartelo dalle mani. E quando ti mostrerai forte gli altri ti odieranno e temeranno. Quindi ragazzo? Sei ancora convinto di voler intraprendere la scalata?Quando Headon gli aveva detto queste parole, non gli aveva dato peso inizialmente... ma ora, solo ora, comprendeva quanto potessero essere veritiere. E se questi erano i primi due piani, come potevano essere i prossimi?

All'improvviso il ragazzo chiuse di scatto una mano, afferrando una freccia diretta verso la sua tempia. L'arciere, nascosto nell'erba alta, si ritrovò ad urlare di sorpresa, mentre il terreno cedette ai suoi piedi facendolo cadere in una buca piuttosto profonda.

Avendo tolto di mezzo il suo assalitore il ragazzo buttò via la freccia, mentre un sorrisetto si formò sulle sue labbra.

"In fondo avevi ragione... Headon-ssi*. Forse questa Torre non avrà pietà di una persona come me... e con questo? Anzi, se non mi porterà pietà, significa che sono qualcuno degno di rispetto, no? Quindi fatti pure avanti! Se non potrò vincere, almeno ti farò penare per avere il mio cadavere!"


~~~


-Chet. Sapevo che Evankhell fosse conosciuto anche come "l'Inferno", ma questo mi ha davvero sorpreso. Tutto quello che hanno fatto i Ranker è stato lanciare un pezzo di carne in mezzo ai cani.- parlò un ragazzo, discorrendo con la persona dietro di lui.

Si trattava di un ragazzo da poco entrato nella maturità, probabilmente sui diciotto, diciassette anni. Un fisico alto e asciutto, ma dai muscoli definiti, coperto da una camicia bianca a maniche corte, da dei pantaloni neri, e da delle scarpe da ginnastica anch'esse nere.

I capelli erano di un curioso colore misto tra l'argento e l'azzurro chiaro, corti ai lati e lunghi fino alla base del collo, con un ciuffo irriverente a coprirli l'occhio destro, che come il sinistro aveva una tonalità blu zaffiro.

-Saranno anche persone che sono giunte in cima, ma per trattare i Regolari come cani da combattimento ci vuole davvero un bel coraggio. Almeno quanto il tuo per attaccare un discendente delle Grandi Famiglie.- disse, osservando con sguardo ironico un uomo enorme dalla pelle verde scuro e con quattro braccia, due delle quali totalmente assenti, e una terza senza mano.

-B-bastardo!- sbottò l'uomo tossendo sangue e cercando di rialzarsi. -Non credere che non possa batterti con un braccio solArgh- un coltello si piantò nel ginocchio sinistro dell'essere, che cadde a terra per il dolore.

-Non l'ho mai pensato infatti.- disse semplicemente il ragazzo, la mano ancora tesa in avanti dopo aver lanciato l'arma. -Voi tetramann siete noti in tutta la Torre per essere abili guerrieri, per fermarti dovrei far fuori almeno una delle tue gambe. Sarà crudele da parte mia, ma è l'unico modo per salvarmi la pellaccia senza ucciderti, cerca di capirmi.-

-E questo cosa diavolo significa!? È da prima che farneticazioni "non voglio ucciderti", "non voglio farti male", ma hai sentito anche tu le regole, cazzo!! Se vogliamo essere i vincitori dobbiamo per forza ucciderci tra noi!!-

Il ragazzo non rispose. Semplicemente stette a guardare il suo interlocutore con sguardo inespressivo. Alla fine, dopo vari istanti di silenzio, un sospiro uscì dalla bocca del giovane.

-Ahhh. Ma perché tutti la pensano in questa maniera assurda? Credi seriamente che solo perché sono Ranker, sono dei "vincenti"? Sono delle persone straordinarie, vero, ma a conti fatti hanno soltanto raggiunto la cima di un vecchio rudere, diventandone succubi!-

- C-cosa...?- il guerriero era troppo confuso da ciò che aveva detto il giovane, persino per replicare. Dove diavolo voleva andare a parare il moccioso?

-Non ho alcun interesse a diventare l'ennesimo burattino di questa dannata Torre.- disse semplicemente il ragazzo, dando le spalle all'essere e allontanandosi. -Nel caso dovessi superare comunque il test e, chissà, magari anche diventare Ranker, fammi un piacere: dì ai tuoi compagni che possono anche tenersi stretta la loro adorata Torre. Perché ciò a cui aspiro... è un qualcosa che voi semplici abitanti della Torre non potreste neanche immaginare. Stammi bene!- salutò infine, sparendo tra l'erba alta.


~~~

 

Era passata appena mezz'ora dall'inizio della prova, eppure il campo si trovava già in un bagno di sangue.

Ovunque giacevano corpi senza vita, mentre il sangue si mescolava alla terra e al fango creando una poltiglia nauseante. Non esattamente una buona motivazione per gettarsi nella mischia.

-Cavolo!- sospirò un ragazzo mentre si sedeva esausto su uno spiazzo della montagna di roccia che aveva appena scalato.

Doveva avere circa i diciassette anni, gli abiti, che consistevano in una maglietta viola scura, una felpa nera portata sulle spalle e corti pantaloncini da militare, erano sporchi per la polvere e il sudore. I capelli bianchi corti, rivolti verso l'alto, erano imperlati da gocce di sudore che cadevano sugli occhi verde bottiglia.

-Sapevo che la Torre era un posto pericoloso, ma davvero il nostro Re permette simili test? Non mi stupisce che sia così tanta la gente che ci muore.- pensò a voce alta, mentre cercava di rinfrescarsi sventolandosi il suo berretto davanti al volto.

-Ma non posso morire così presto. Loro mi stanno aspettando a casa, e stanno pregando che torni da loro, non posso deluderli!!- esclamò, prima di sentire altre urla sottostanti.

-... ma è davvero giusto che io rimanga qui al sicuro? Gli altri Regolari stanno combattendo così duramente per poter passare il test, mentre io mi nascondo come un codardo... oh, accidenti, cosa dovrei fare!?-

-Potresti spostarti da lì per cominciare.-

Il ragazzo sobbalzò, sentendo quella voce alle sue spalle, mettendosi subito in una posa difensiva.

A parlare era stata una ragazza, anch'essa sui diciassette. E che ragazza!

Alta, snella e sinuosa, indossava una camicetta bianca col colletto rosso e dei pantaloncini neri, che esaltavano il corpo longilineo e candido come la neve. I capelli corti e corvini, con due ciocche che dalle tempie arrivavano fino alle ginocchia, e splendidi occhi dorati che avrebbero ipnotizzato chiunque.

L'albino non poté fare a meno di arrossire a tale vista, ma tenne alta la guardia. Erano sempre in pieno test, dopotutto.

-Non mi hai sentito, moccioso? Spostati da lì. Ho bisogno di un buon posto per avviare la mia ricerca.- continuò freddamente la giovane, avvicinandosi autoritaria.

-P-perché proprio qui?- balbettò il ragazzo, cercando di darsi coraggio. Non sapeva perché, ma la ragazza emanava un'aura di potere, un potere spaventoso. -Ci sono così tanti posti elevati che potrebbero esserti utili, quindi...!!-

Un altro istante, ed il ragazzo sarebbe morto. Nel giro di un millesimo di secondo, la ragazza aveva materializzato un baang sulla sua spalla per poi spararlo verso di lui. Per puro miracolo il ragazzo aveva evitato il colpo mirato alla sua testa, perdendo soltanto metà del suo berretto e una ciocca di capelli.

"C-cosa razza di potenza! Questo è il potere di un utilizzatore di shinsoo!?"

-Non farmi ripetere. Questo di tutti i posti è il migliore per la mia ricerca, quindi intendo usarlo. Ora muoviti!- disse severa, mentre il ragazzo terrorizzato gli lasciava il posto. Però una cosa voleva saperla.

-Scusa, ma di che ricerca parli? Siamo in un test, quindi cosa dovresti cercar...-

-Alleati.- l'interruppe la corvina. -Dal terzo piano in poi, le prove sono fatte per team, quindi tanto vale allearsi da subito coi migliori.-

-Oh, capisco. Be', è un'idea sensata in effetti... Ehi! E se allora facessimo squadr..?-

Due baang grandi come pugni, furono una risposta più che eloquente da parte dell'utilizzatrice di shinsoo.

-Ehm, ho capito. Allora... tolgo il disturbo, eheh...- ridacchiò nervoso il ragazzo, iniziando a scendere dalla roccia.

Quando fu sicura che se ne era andato, la ragazza volse lo sguardo verso l'area del test. -Finalmente la scocciatura se ne è andata. Ora... chi può essere un buon compagno di squadra?-

Facendo fluire lo shinsoo nei propri occhi per potenziare la vista e la percezione di shinsoo, si mise a cercare.

Ce ne erano molti di soggetti interessanti, doveva ammetterlo.

Un ragazzo biondo, robusto, e dagli occhi bicromatici sembrava essere un buon compagno, ma dal suo modo di combattere feroce e sbrigativo intuì che non era qualcuno di facile da gestire. Meglio scartare.

Un uomo vestito di nero e dai capelli azzurri, pure sembrava un'ottima proposta: un controllo del flusso invidiabile, uno stile di combattimento elaborato e funzionale, e quella che sembrava un'arma accendibile d'alto rango. Peccato che si vedeva lontano un miglio che fosse un assassino. Gente simile era meglio evitarla.

Poi trovò quello che sarebbe potuto essere il candidato perfetto: un ragazzino sui quattordici anni dalle orecchie volpine. Il suo shinsoo non era solo enorme, ma anche di alta qualità, ed in più l'arma che portava con sé era sicuramente una delle armi più potenti che lei avesse mai percepito in vita sua. E poi era solo un ragazzino, sarebbe stato facilissimo portarlo dalla sua parte!

Ormai era decisa a prendersi il mezzo-volpe, quando lo percepì.

"Cos..!!? Che diavolo è questo shinsoo?!!?!"

Quello che aveva sentito non era un'alta quantità di shinsoo. Non era neppure il migliore. Ma era decisamente lo shinsoo più strano con cui avesse avuto a che fare. Finché non lo sentiva era tutto ok, ma dopo averlo percepito non riusciva a smettere di tremare. Era come se qualcosa stesse cercando di afferrare il suo shinsoo, scomporlo e ricomporlo in una nuova forma.

Sorrise, eccitata come non mai nella sua vita.

"Trovato!" urlò nella sua mente, dirigendosi di corsa verso la fonte di quel misterioso flusso.

Non le importavano più gli altri Regolari. Non le importava neanche di che tipo di Regolare si trattasse il possesso di quell'abominio.

Lei lo aveva capito, il possessore di una cosa simile poteva essere soltanto un'Irregolare. E lei lo voleva nella sua squadra. Lo voleva Subito!


*ssi: onorifico coreano di uso generale. Equivale al 'san' giapponese.

 

Note d'Autore 

Me ektímisi a tutti, gente! =D

Ebbene sì ragazzi, questo era il primo, vero, capitolo di Tog: Under this lost sky!

Ringrazio infinitamente coloro che hanno deciso di supportare la fiction, e di partecipare. Mi avete reso davvero felicissimo, e spero di potervi rendere altrettanto felici nel modo in cui ruolerò i vostri OC. 

Parlando del capitolo, che ne pensate? Chi sarà mai il nuovo Irregolare? E chi è il "principe" di cui parlavano Headon e l'incappucciato?

E nel frattempo i Guardiani non sembrano passarsela tanto meglio dei Regolari, con l'attuale situazione della Torre. =/ Ma cosa starà mai accadendo di preciso?

La risposta a queste, e molte altre domande, le troverete solo continuando a seguire Tower of God: Under this lost sky!

Ma se volete provare a indovinare, tentate pure! A chi ci azzecca va un biscotto per premio!

Detto questo non mi rimane che salutarvi, e darvi appuntamento al prossimo capitolo, che uscirà a circa una settimana da qui! (Vi avviso comunque in anticipo, che dopo settembre, per ovvi motivi, la cadenza potrebbe diventare piuttosto irregolare, ma non preoccupatevi: non abbandonerò mai la fiction!)

Ci si scrive alla prossima!

~Anthima Onyx, me ektímisi.

   
 
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