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Autore: AliceMiao    07/09/2016    3 recensioni
Rosso. Un colore apparentemente innocuo, ma per qualcuno è molto importante. Se lo immergiamo in un universo azzurro e blu spicca moltissimo e non è più così tanto innocuo...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dante Vale, Zhalia Moon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'Amore È Solo Una Favola. Forse...
Partecipante al contest "Huntik-secrets & seekers the Revival" indetto dal gruppo Fandom Huntik- "Paese che vai, titano che trovi".


Aveva sempre avuto una certa attrazione per le cose rosse. Vestiti rossi, accessori rossi, soprammobili rossi. Forse questo interesse era dato dal semplice fatto che la sua camera, quella che aveva da bambina e dove passava la maggior parte del suo tempo, era completamente azzurra e blu. Un oggetto rosso o due avrebbero fatto davvero colpo in una stanza invasa da colori freddi. Come sarebbe stato appariscente vedere un pappagallo rosso in una landa di ghiaccio. Ecco, era proprio quello che si immaginava: l'oggetto rosso era il volatile, mentre la stanza la landa ghiacciata. 
Tuttavia il rosso era anche il colore dell'amore. Nelle varie storie e fiabe che aveva letto da bambina tutte le principesse incontravano il vero amore, si sposavano e vivevano felici e contente. Lei le trovava perfette, tranne per una cosa: mancava il rosso. Nella maggior parte delle storie quel colore mancava. 
Così giurò a se stessa che il suo futuro sposo avrebbe avuto addosso qualcosa di rosso. 
Ma c'era un altro problema, ancora più grande: i sentimenti. Tutte le persone innamorate, dicevano che quando uavevano conosciuto la loro metà avevano provato dei sentimenti nuovi e mai incontrati. Persino delle favole succedeva la stessa cosa. Ma lei non ci credeva, diceva che cose del genere non era possibile provarle. Allora perché quando lo aveva conosciuto aveva sentito le farfalle nello stomaco e le era sembrato che tutto il mondo attorno fosse scomparso? Certo, forse solo in quel momento si rendeva conto di essersi sempre sbagliata nel corso degli anni. 
Quell'uomo, alto, capelli rossi, sempre sorridente, la aveva attratta sin dall'inizio. 
Inizialmente pensò che fosse per il colore dei capelli, poi per il suo aspetto fisico. La verità è che ciò che la attraeva era tutt'altro: erano il suo modo di fare, il suo carattere, il suo avere sempre il sorriso sulle labbra e la sua giornaliera dose di ottimismo. 
Quando si trovava su quel tetto, in Romania, quella notte, mentre stava per sferrare il colpo decisivo si rese conto di provare un dolore mai sentito prima: non era un dolore fisico, bensì dell'anima. Aveva pensato a come sarebbe stato una volta che lui non ci sarebbe più stato, aveva pensato al dopo. 
Quando si era infiltrata tra i loro peggiori nemici aveva sentito lo stesso dolore, ancora più forte, perché il loro legame si era rafforzato col passare del tempo e aveva intuito che anche lui, forse, provava qualcosa per lei.
Quando poi scoprì che era morto ciò che provó era indescrivibile. Non sentiva tristezza, ma solo rabbia. Rabbia e un vuoto, come se qualcosa le fosse stato tolto. Come se le mancasse qualcosa. Solo allora si rese conto di quanto fosse stato importante per lui e di quanto lo amasse, ma era troppo tardi. In quel momento voleva il lieto fine che c'era in tutte le favole che leggeva da bambina. Ma, forse, quella non era una fiaba. Lì gli uomini cattivi muoiono, qui muoiono gli eroi e chi non lo merita. 
Ovviamente quando era ritornato, risorto dalle ceneri tanto maestosamente da fare invidia a una fenice fatta e finita, il sollievo che provó era immenso. Avrebbe voluto baciarlo, lì, davanti a tutti, ma si trattenne. 
Solo una volta che fu tutto finito e si ritrovarono soli in casa accadde.
Appena arrivati si erano accomodati sul divano, sfiniti sia fisicamente che psicologicamente. 
"Cosa si prova ad essere finalmente a casa?", chiese Dante.
"È una bella sensazione". Stupenda direi, pensò, soprattutto perché sei qui con me. 
Il rosso si era alzato e si era avvicinato, prendendogli le mani, adagiandole delicatamente nel suo grembo e iniziando ad accarezzarle.
"Mi sei mancata". Tre semplici parole a cui avrebbe dovuto rispondere "Anche tu", ma alle quali invece rispose: "Immaginavo". E dopo lo aveva baciato. Era stato quasi un impulso, un istinto, na che tutti e due erano felici esistesse. Lui l'aveva presa in braccio baciandola e stringendola con dolcezza. Lei lo aveva stretto a se, come se potesse scomparire da un momento all'altro. Aveva circondato il suo collo con le braccia mentre sentiva quelle di lui muoversi sulla schiena. Si sentiva bene in quel momento, come non lo era mai stata. 
"Pensavo di essere un pazzo a provare ciò che sento per te", le aveva sussurrato a pochi centimetri dalle sue labbra.
"A quanto pare tra pazzi ci si intende" e gli aveva dato un altro bacio. 
Avevano continuato per tutto il pomeriggio, ma non era successo nulla di che, solo alcuni baci qua e là. 
Il passo successivo avvenne alcuni giorni dopo, mentre stava sistemando la cucina (già, il nostro caro detective non era famoso per la sua bravura in cucina😊). Aveva ricevuto un sms in cui le diceva di raggiungerlo al bar in fondo alla strada. Una volta che era arrivata le aveva offerto da bere e le aveva confessato che quello doveva essere un appuntamento. Inutile dire che si sentiva al settimo cielo.
Ogni mercoledì, da quel giorno in poi, andavano in quel bar, finché un giorno lui mancò. 
Ti sei illusa che provasse qualcosa per te invece ti ha dato buca, pensò. Triste, era tornata a casa, trovandola vuota. O meglio, lei pensava che lo fosse, ma quando varcò la soglia della soffitta, dove spesso si ritirava in solitaria. 
"Finalmente ho scoperto dove ti ritiravi quando te ne stavi da sola" aveva detto sorridendo. Si era voltato e l'aveva guardata negli occhi mentre lei si avvicinava, accorciando la distanza tra lei e l'uomo rosso davanti a lei. 
"Non c'eri oggi al bar". Non sapeva nemmeno lei perché l'avesse detto, fatto stava che l'aveva fatto. E aveva anche notato una punta di delusione nel suo tono che non sfuggì nemmeno all'uomo di fronte a lei. 
"Volevo preparare una cosa" e detto questo si infilò la mano in tasca, tirando fuori una scatolina blu. La aprì: al suo interno c'era un anello in oro bianco con un piccolo diamante.
"Sono l'uomo più insignificante e più fortunato sulla Terra perché ti ho incontrato. Da quando ti conosco non posso ignorare ciò che provo per te e onestamente nemmeno voglio farlo. Zhalia, vuoi sposarmi? Mi renderesti la persona più felice del mondo se accettassi questo anello". 
Stava sognando? O era tutto vero? Forse aveva smesso di respirare qualche secondo quando aveva sentito quelle parole. 
Non riusciva a crederci: l'uomo più bello e importante che avesse mai conosciuto le stava chiedendo di trascorrere il resto della loro vita insieme: come poteva rifiutare?
"Sì. Sì lo voglio", aveva detto sorridendo a trentadue denti e baciandolo. 
Forse la sua vita non era iniziata nel migliore dei modi ma era finita bene. In fondo, anche le principesse delle favole all'inizio sono infelici, ma alla fine hanno sempre il loro 'Felici e contenti'. E ora lo aveva anche lei, con il suo uomo dai capelli rossi.


Note: spero vi piaccia! 
Bye AliceMiao 
   
 
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