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Autore: EtErNaL_DrEaMEr    01/05/2009    7 recensioni
Prima classificata al contest "La vita segreta delle parole" indetto da the forgotten dreamer e storyteller lover sul forum EFP
Alice è la brezza di primavera.
E' la pioggia che cade e pulisce ogni cosa.
E' il sole che t'illumina il volto.
E' ogni singolo fiocco di neve che cade candido dal cielo.
E' tutto quello che conta.
E' tutto quello di cui sentiresti la mancanza, se non l'avessi al tuo fianco.
Alice è il tuo sogno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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JA
She acts like Summer and walks like rain

{Lullaby for Jasper}





Ti sembra di essere letteralmente nell'occhio del ciclone.
Regna il caos più totale; niente è immobile, niente è ordinato, niente è calmo.
Sei persone si muovono veloci in preda alla frenesia, corrono da una parte all'altra della casa.

Alla tua destra, Esmee sta spolverando un mobile già lucidissimo - ti ci potresti specchiare sopra -, che di certo non aveva bisogno di essere pulito per l'ennesima volta. Se va avanti così, tra non molto si ridurrà in polvere, a forza di essere sfregato.
Rosalie sta sistemando un enorme vaso di fiori su di un tavolino a lato del grande salone. Ravviva le decine di rose bianche con le mani, sfiorandole appena. Le guarda critica, inarca un sopracciglio, poi sposta di qualche millimetro il vaso, e allora sorride compiaciuta. E pensi che, in fondo, nessuno si sarebbe mai accorto che era cambiato qualcosa.
Intanto, Emmet le passa accanto, sfiorandole le spalle e sorridendo; tutto indaffarato, porta tra le mani un grande scatolone: altre decorazioni.
... E a chi potrebbero servire altre decorazioni, se non ad Alice?
La piccola e combattiva Alice che se ne sta avvinghiata ad una scala a pioli, intenta ad appendere fiocchi, nastri, e chi più ne ha più ne metta a tutte le pareti della casa. Probabilmente li avrà appesi anche in bagno, pensi sconsolato.
Appena Emmet le è a pochi passi, lei si gira velocemente, tendendo già le mani verso lo scatolone. Quando le è proprio sotto, la vedi gettare le mani tra gli addobbi - poco ci manca che finisca pure lei dentro con loro.
La guardi e sorridi.
Non l'avresti mai creduto possibile, ma anche Carlisle, la persona più pacata ed equilibrata che tu abbia mai conosciuto è in preda alla frenesia come tutti lì dentro; sotto precisi ordini di Alice, sta sistemando una decina di sedie nell'atrio.
E poi c'è Edward.
Sta provando il vestito per domani. E' da circa dieci minuti abbondanti che cerca in continuazione di sistemarsi la camicia. Che non ha nulla da sistemare, in realtà.
Sono poche le volte in cui hai sentito così tante emozioni racchiuse in una sola persona: è incredibilmente teso per domani.
Ed è felice, una felicità da lasciare senza fiato.
Ed è agitato.
E impaurito.
Ed emozionato.
E' così tante cose che, sommato a tutto quel caos che senti attorno a te, hai paura che la testa ti scoppi.
Forse solo in un sogno nato da una mente umana potrebbe esserci tutto questo caos.

Forse.

Quel che è certo è che tutto questo sta superando il limite, anche per te. Specie se il tuo compito dovrebbe essere quello di acquietare gli animi. E allora decidi che è meglio tirarsi fuori da quel polverone, almeno per il momento; dai un ultimo sguardo alle sei persone che svolazzano da una parte all'altra della casa, per poi voltarti e prendere a salire le scale.
Da quanto sono indaffarati, è difficile che si accorgano della tua assenza, e tu hai bisogno di staccare per un secondo.

Gradino dopo gradino, in un tempo spropositatamente breve, ti ritrovi in cima alla scalinata, al primo piano della casa. Senza esitazioni, cominci a camminare dritto verso la stanza, tua e di Alice.
Entri, ti dai un'occhiata veloce intorno, e poi decidi di distenderti su quel letto; sorridi, pensando che quel materasso è assolutamente inutile in quella casa... ma Alice non è stata dello stesso parere. Per quanto riguarda l'arredamento, è praticamente inutile discutere con quella testarda!
Certo che ora, mentre chiudi gli occhi e ti lasci cadere sopra quelle morbide coperte... quasi quasi ti verrebbe voglia di dormire.
E ti chiedi se è possibile che un vampiro abbia sonno.
Forse c'è qualcosa che non va.
O forse è solo che, per oggi, hai davvero sentito troppo.

Ti sembra di sentire dei passi avvicinarsi, salire le scale e dirigersi verso di te.

... Ma, probabilmente, è solo la tua testa che sta cominciando a dare i numeri...

Poi, invece, un brivido ti coglie impreparato. Rizzi la schiena, spalancando gli occhi. Guardi dritto davanti a te, escogitando la tua prossima mossa.
Ma nessuno ti sta aggredendo. Nessuno vuole farti del male.
Sono sole le sue mani, le sue piccole e pallide mani, che ti stanno sfiorando la pelle.
La guardi negli occhi - quegli occhi così bui e profondi - e continui a godere di quel tocco delicato, come di seta, che scende dalla fronte, al naso, alle labbra, alle guance, al mento, fino al collo. E senti le sue dita soffermarsi più a lungo lì, dove la guerra ti ha segnato, dove le ferite ancora si vedono: sono cicatrici, sono sfregi che mai nessuno potrà cancellare dal tuo volto. Eppure, adesso, mentre lei ti sfiora, quasi non le senti. Ti sembra di avere una pelle liscia, come può essere quella innocente di un bambino.
Ed è solo lei che ti fa sentire così.
Pulito.
Trasparente.
Innocente.
Innocente come non sei mai stato, innocente come non potrai mai essere; perché tutto il sangue che hai visto ti ha segnato dentro, ti ha cambiato.
E ne hai visto tanto di sangue, tanti morti e tanta distruzione.
Tu stessi sei morto.
Hai vissuto la morte, e la stai vivendo ancor oggi. Niente potrà mai ripagarti di quello che ti è stato tolto, e tu non potrai mai ripagare abbastanza il destino per averti dato lei.

Alice.

Non è come Maria: lei non è qui per usarti.
Lei è diversa, lei ti ha salvato.
Ti ha trovato con le spalle al muro, senza più una meta, solo. Eppure ti ha preso con sé, ti ha permesso di diventare il suo compagno.
Lei ti ha aspettato.
Una persona come lei al massimo potevi averla sognata, perché nessuno avrebbe mai concesso qualcosa di così puro ad un uomo con l'animo macchiato di sangue.

Continui a tenere gli occhi socchiusi, respirando delle sue carezze, respirando dei suoi baci che ti sfiorano la pelle.
E di nuovo pensi che, se mai potessi sognare, sogneresti questo.
La tua memoria umana è poco più che un'annebbiata accozzaglia di sfumature: non ricordi quali fossero i prodotti del tuo subconscio. Ma più il tempo passa e più ti convinci che probabilmente i tuoi sogni dovevano assomigliare a qualcosa del genere.
Cosa avresti potuto immaginare di più rassicurante, di più etereo, di più perfetto di questo?
Nulla.
Semplicemente nulla.


« Sai, credo di averti vista in sogno, prima di averti incontrato...» le dici, in un sussurro, dando voce ai tuoi pensieri.


Le posi una mano su una guancia e, anche senza vederla, la senti sorridere.
Come nel più perfetto di quei sogni, t'immagini le sue labbra fine e rosee distendersi e curvarsi all'insù, gli occhi accendersi di un luccichio divertito, e la testa inclinarsi di poco verso sinistra.
Ti squadra divertita, poi la sua voce ti arriva dolce alle orecchie.


« Non so se tu mi abbia sognata...» ti dice, lentamente  «ma so che mi conoscevi, in qualche modo.» una sua mano scivola sul tuo collo «So che per qualche motivo ti sei fidato, ti sei fidato di quello scricciolo che ti ha rimproverato per il ritardo, tu ti sei fidato di me... e non credo che potrò mai essertene abbastanza grata.»


Ora sorridi anche tu, pensando che qui, l'unico che dovrebbe essere grato per qualcosa, beh, quello sei tu.

Apri piano gli occhi, fissandoli su di lei, poi le passi una mano dietro la testa, poggiandola sui suoi capelli corvini.
Quant'è bella.


« Sono io che dovrei ringraziare te.»


Non ti è mai risultato facile esprimere a pieno le tue emozioni, forse proprio perché ne provi ogni giorno così tante...
Certo non sono le tue, di emozioni, ma in un certo senso è come se lo fossero. Le senti sulla tua pelle, le senti nella tua testa. Una dietro l'altra, senza sosta, di continuo.
Qualche volta - lo devi ammettere - avresti voluto staccare la spina, avresti desiderato che ci fosse un qualche pulsante da schiacciare per fermare tutto.
Un attimo di pausa, ragazzi.
Ma non è mai successo e, dopotutto, sai che è giusto così.


« Cosa avrei fatto, se tu non fossi venuta a prendermi?» chiedi, più a te stesso che ad Alice.

« Probabilmente ora ti avrei trovato ancora in quella bettola!» dice, sghignazzando, e tu senti il suo fiato appoggiarsi sul tuo collo.

« No, prima o poi ti avrei trovata io...» ti convinci, continuando ad accarezzarle i capelli «Prima o poi mi sarei accorto che la ragazza che sognavo, da qualche parte, esisteva. E allora avrei trovato te.»

« Se stai cercando di farmi arrossire, sai bene che butta male con me...» dice, continuando a sorridere.


Allora ti avvicini a lei, senza staccare per un secondo gli occhi dai suoi, perdendoti in quelle pozze nere e profonde.
Dopotutto, non ti è vietato provare delle emozioni solo tue.
Non ricordi se quelle che provavi da umano fossero simili o paragonabili a quello che provi ora, non ne hai memoria.
Forse, quello che sentivi era solo l'ombra sbiadita di quello che sei in grado di provare ora: come le emozioni degli altri sembrano amplificate, anche le tue hanno preso nuova vita. Sono potenti, travolgenti; che sia una caccia, che sia una corsa, che sia un bacio: l'adrenalina che ti scorre in corpo probabilmente sarebbe troppa per un fragile essere umano.
Il solo sfiorare la pelle bianca di Alice ti fa rabbrividire.
Il solo baciarla, come ora.

E pensare che hai ancora paura di chiudere gli occhi, quando c'è lei; ma, più di chiuderli, hai paura di riaprirli.

E se lei scomparisse?

Lo sai che è stupido, lo sai che queste sono le paranoie che normalmente si farebbe un umano, lo sai che lei c'è e ci sarà sempre. Ma è più forte di te.
Lei è un sogno.
Lei è il tuo sogno.
Cosa sarebbe la tua vita, senza Alice?

Senza nemmeno accorgertene, abbassi le palpebre. Chiudi gli occhi e continui a sentire il sapore della sue labbra sulle tue.

Poi quasi sorridi, benedicendo quel giorno di pioggia di sessant'anni fa.



FINE


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One-shot scritta per il concorso "La vita segreta delle parole" indetto da storyteller lover e the forgotten dreamer sul forum EFP, contest a cui questa storia è arrivata prima!, il che non può far altro che farmi un immenso piacere!!!=D

Sono di super-fretta, quindi posto in velocità, poi scriverò anche qualcosa in più!



Baci=)
Vale
  
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