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Autore: Capricornina    31/03/2005    4 recensioni
è una storia basata sulla parodia della canzoncina di "là sui monti con Annette" ma non ha niente a che vedere con quest'ultima!!!^___^ è un'altra delle mie invenzioni matte. Stavolta sto anche imparando a usare l'html, ce la farò!
Genere: Avventura, Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa, Kiminobu Kogure
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2) IL PRIMO GIORNO

Il sole sorse a illuminare la stanza in disordine di Hanamichi, che si svegliò stiracchiandosi e guardando l'orologio: erano già le otto!!
Con un colpo di reni fu in piedi,strillando allucinato per l'ora tarda!!
Quella dannatissima sveglia non aveva suonato ancora una volta.
"Maledizione!!! Il pullman parte alle 8 e mezza!! Devo volare, devo flashare, devo teletrasportarmi!!!!"
Urlò Hanamichi che iniziò a correre per tutta casa a mo' di superman, infilandosi sotto la doccia con una brioche nella bocca, e rivestendosi mentre beveva il cappuccino senza mani, un vero gioco di prestigio.
Inoltre riuscì a chiudere la valigia e a prendere le chiavi di casa precipitandosi fuori, impiegando in tutto 20 minuti.
La stazione distava almeno 10 minuti da casa sua: se voleva arrivare in tempo doveva darsi da fare.
Una freccia sparata a tutta velocità correva per la strada travolgendo in discriminatamente teppisti, vecchie e impiegati, rovesciando buste della spesa e facendo volare cartelle.
"Peccato che non ho la bici...!!"
gridò mentre correva a tutta velocità verso la stazione, ma improvvisamente sentì qualcosa colpirgli il fondoschiena, sollevandolo in aria.
Riatterrò sul cestino anteriore di una bicicletta che viaggiava a come minimo 80 km/h, con le ruote fumanti e i pedali impazziti nella corsa.
Ma chi se l'era caricato in quel modo sul cestino della spesa?? Dannazione, lui non aveva assolutamente tempo da perdere!! Doveva andare alla stazione, altrimenti...
Si girò nero di collera pronto a sfondare la testa al pilota della bicicletta impazzita a suon di capocciate, ma rimase fulminato sul posto e stordito nel vedere che chi guidava era Rukawa.
"Chiudi quella bocca o ci entreranno le mosche"
replicò Rukawa nel vedere l'espressione ebete di Hanamichi.
Il rossino ancora non riusciva a capacitarsi dell'assurda situazione in cui si era ritrovato: sparato a tutta velocità verso la stazione sul cestino della bicicletta della kitsune!!
"Ma che diavolo stai facendo, stupida volpe!!"
urlò Hanamichi mentre Rukawa volava sulla strada, dribblando e schivando i passanti.
"Siccome sei troppo grosso non ho fatto in tempo a schivarti e ti ho preso in pieno"
mentì il moretto, che in realtà non trovava nessuna spiegazione per ciò che aveva appena fatto.
"CHHEEE??? Maledetta volpe! Chi è che sarebbe troppo grosso??!"
"Tu"
"Aaaarghhh!!!Potevi lasciarmi lì allora! Chi ti ha chiesto niente!"
"Taci idiota, mi stai distraendo!"
"Rukawa ti odioooooo!!!"
"Togliti da davanti, non vedo la strada!!!"
"E come faccio a togliermi!!Sono incastrato nel cestino per colpa di una certa volpaccia!
"Buca"
"Ahiaaaa!!!!Che male!!!! Dannata volpe ci andremo ad ammazzare, attento ai passanti!!AAATTTEEENNTOOOOOOO!!"

Alla stazione tutta la squadra, aspettando davanti al pullman, si guardava attorno interrogativa, non capendo dove fossero Hanamichi e Rukawa, visto che mancavano solo loro all'appello.
"I soliti ritardatari...."
commentò Akagi.
"Ma no, dai, sono ancora le 8:28 vedrete che tra un paio di minuti saranno qui."
disse Kogure sorridendo
"Speriamo"
aggiunse Micchy grattandosi la nuca.
Improvvisamente nel silenzio che si era venuto a creare si udirono delle urla isteriche e degli insulti familiari provenire da lontano, e tutti si voltarono verso la strada dalla quale provenivano le grida.
All'orizzonte apparve qualcosa di indefinito, lanciato a tutta velocità al centro della strada, barcollante e decisamente pericoloso. Stava infatti travolgendo tutto ciò che poteva in qualche modo ostacolarlo, senza mai rallentare, generando un trambusto esemplare.
"Ma ....cosa...."
Mitsui si stropicciò gli occhi per capire cosa fosse
"Che diavolo è???"
chiese Ryota
"Sembrerebbe quasi...."
Ma non ebbero tempo di finire il discorso, che la bicicletta atterrò con un salto davanti a loro, sgommando e alzando una folata di polvere anomala che travolse immediatamente la squadra.
Nonappena la nebbia si fu diradata tutti poterono distinguere la scena:
Rukawa ansimante era crollato con la testa sul manubrio, stremato dalla folle corsa, mentre Hanamichi, con il sedere incastonato tra le sbarre di ferro del cestino, se ne stava come un contorsionista mezzo voltato verso Rukawa, ansiamante anche lui per quanto aveva urlato e per l'agitazione nel vedere che la bicicletta aveva rischiato di andare lunga più volte.
Attorno a loro cadde il silenzio più sconcertato, mentre Akagi si portava una mano sugli occhi, disperato "Un inizio fantastico" disse, dirigendosi verso il pullman.
Ayako si avvicinò ai due che respiravano a ritmo sostenuto, specialmente Rukawa.
"Hey....ragazzi....state bene??"
chiese premurosa nel vederli in quello stato.
Hanamichi annuì ancora stordito e perplesso, mentre Rukawa faceva cenno di "ok" con la mano.
"Allora dai, sbrigatevi e salite sul pullman"

Ritrovate le forze per rialzarsi, Kaede Rukawa trasportò la bicicletta vicino a un palo per legarvela con la catena, ma Hanamichi era ancora incastrato e sbraitava come un pazzo, maledicendolo in tutte le lingue che conosceva.
"Qual'è il problema do'aho?"
chiese seccato Rukawa che, concentrato nel chiudere il lucchetto, non gli aveva dato minimamente ascolto.
"Il problemaa??Il problema è che sono incastrato nel tuo dannatissimo cestino e non riesco a scendere!!!"
Rukawa chiuse il lucchetto e si mise di fronte a lui, osservando la situazione.
"Aspetta, ci penso io"
concluse il moretto, temendo che il rossino in un impeto di rabbia gli potesse asportare il cesto dalla bici.
Rukawa notò che i pantaloni di Hanamichi erano incastrati in un ferretto della bici, quindi decise di staccarli con prudenza per paura di danneggiare il suo mezzo di trasporto.
Naturalmente il ferretto era entrato nella tasca di Hana, che nemmeno ci aveva fatto caso, ed era forse quello che gli impediva di muoversi.
Il numero 11 dello Shohoku non si fece tanti problemi, mettendo una mano sul sedere di Hanamichi per tenerlo fermo e armeggiando con l'altra nel tentativo di scastrare i pantaloni dal ferro.
"aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh!!!!!!"
urlò Hanamichi diventando un tizzone ardente, rosso dalla testa ai piedi e agitatissimo.
"Che stai facendo!!!!!!!!"
continuò a urlare dimenandosi, e complicando il lavoro della volpe.
"Stai zitto e fermo o rischi di...."
Ma ormai era troppo tardi: muovendosi come un tornado in piena carica, il rossino era riuscito a scastrarsi.
Non solo aveva piegato il ferro che lo teneva prigioniero, con gran disappunto della volpe, ma adesso aveva un enorme sgarro sul sedere, al posto della tasca.
Rukawa se ne accorse e dapprima sgranò gli occhi diventando una statua di marmo, poi decise di farglielo notare.
"Hey do'aho... ti si sono strappati i pantaloni"
Hanamichi, che si stava dirigendo verso il pullman a grandi falcate e con andatura da teppista perso, si fermò davanti agli scalini di ingresso.
Si voltò di scatto con l'espressione più disperata del repertorio, istintivamente portandosi una mano su dove prima c'era la tasca per coprirsi.
"Dannata volpe!! E' tutta colpa tuaaaaa!!!! Mi ricorderò anche di questo!!"
"Hn..."
Il pullman accese il motore e un urlo di rimprovero del Gorilla gli rammentò che dovevano salire, quindi saltarono su.
Appena sopra, si andarono a sedere sui due posti rimasti liberi, imprecando perchè ancora una volta dovevano stare vicini.
Il gorilla gli lanciò una significativa occhiata, e i due tacquero decidendo di ignorarsi.
Il Rossino si era impossessato del posto vicino al finestrino e osservava il paesaggio che scorreva di fuori, cercando di distrarsi e pensare alla bellissima gita che li attendeva.
La stella dello shohoku, invece, inforcate le cuffie del wolkman si stava addormentando con la testa abbandonata contro lo schienale del sedile.

Intanto Akagi, Ryota e Mitsui confabulavano sui loro progetti per tenere serena l'atmosfera, cercando di evitare danni da parte di quei due.
"Io dico che il problema più tosto che dovremo affrontare sarà quello di Hanamichi che dorme sul pavimento"
disse Ryota con disappunto.
"Certo, tirerà giù la fine del mondo."
continuò Mitsui
"Bisogna trovare una soluzione, ma non intendo scacciare nessuno dal proprio letto per quell'animale"
aggiunse Akagi con le braccia conserte.
"Mitsui, hai qualche idea?"
chiese Ryota perplesso, non trovando soluzioni.
"Hm.... Se le cose stanno come penso io, non ci saranno problemi"
"Tsk....se lo dici tu..."
concluse il gorillone alquanto scettico, tagliandoi il discorso, mentre Mitsui rimuginava su qualcosa senza voler esternare i suoi pensieri.
Passò un po' di tempo e Hanamichi, che iniziava ad annoiarsi, si voltò verso il compagno di viaggio per cercare la lite, ma rimase di sasso nel vederlo dolcemente appisolato e completamente abbandonato nel mondo dei sogni.
"Adesso lo sveglio con una bella pigna in faccia"
rise sadico, sfregandosi le mani con compiacimento.
Ma il pullman fece una brusca sterzata e il volpino dormiente gli finì addosso, travolgendolo.
Hanamichi andò a sbattere la testa contro il vetro, e imprecò per il dolore, massaggiandosi il bernoccolo.
Ma quando riaprì gli occhi si accorse di essere sdraiato con il volpino sopra, che nel frattempo si era svegliato e lo fissava con aria stravolta e interrogativa.
"LEVATI!LEVATI!!!LEVATI SUUUUBIIIIITOOOOOO!!!!!!"
esclamò Hanamichi, facendo rigirare tutto il pullman verso di loro.
Ma il volpino non accennava a muoversi, lo stava fissando con aria assente, quasi l'avesse visto per la prima volta in vita sua.
Intanto a una vecchia seduta accanto a loro era preso un attacco di cuore, mentre Kogure, che nel vederli si era strozzato con l'aranciata, tossicchiava in apnea.
Miyagi, Ayako e Mitsui si erano voltati dai posti davanti, riuscendo a distinguere la scena, tutti e tre con le sopracciglia inarcate e le bocche spalancate.
Il gorilla era rimasto senza parole. Non avrebbe mai immaginato che l'idiozia di quei due potesse arrivare fino a livelli tanto alti.
Se non si picchiavano, dovevano per forza rendersi ridicoli o attirare l'attenzione con pagliacciate simili. Pensare che lo Shohoku puntava gran parte delle forze su di loro, in momenti simili, gli sembrava una barzelletta inconcepibile.
"Dio mio... ma che ho fatto di male per meritarmi tutto questo?"
Disse Akagi che mai e poi mai,in passato, avrebbe immaginato di poter realizzare il suo sogno con simili elementi nella formazione titolare.
Ma lo spettacolo doveva continuare...
"Ma ci senti oppure sei sordo?? Stupida volpe!!!"
sbraitò Hanamichi sentendo tutti gli occhi puntati su di sé.
Il volpino allora si riscosse dalla sua paralisi momentanea, e scattò a sedere senza dire nulla.
Hanamichi rimase con la schiena attaccata al vetro a fissarlo in cagnesco, esterrefatto dal suo comportamento inspiegabile.
Nel giro di mezz'ora il volpino aveva dato il meglio di sé, prima caricandoselo sulla bici, poi tastandogli il sedere per tirarlo via dal cestino, e adesso rimanendogli sopra nonostante le sue urla.
Era impazzito o cercava di aizzarlo a litigare??
-Dannata volpe spelacchiata!! Ma che ha in mente? Vuole che perda le staffe definitivamente, vuole litigare?!-
Il rossino non capiva l'atteggiamento strano dell'altro, gli sembrava ovvio e scontato che tutto ciò che avesse fatto fino a quel momento era in qualche modo finalizzato alla lite, ma c'era qualcosa di diverso in Rukawa, che non riusciva a spiegarsi...
"Che hai da guardare, idiota."
giunse la fatidica frase a interrompere i pensieri di Hanamichi.
"Idiota a chi?? Volpe delle nevi furastica e schizzata"
"Hn. scimmia rossa"

Il viaggio proseguì con dispetti, insulti e gomitate tra le costole, finchè Hanamichi non ebbe la brillante idea di mettersi a mangiare rumorosamente le patatine, disgustando ancora una volta i presenti.
Rukawa lo fissò di sbieco, afferrando un panino e iniziandolo a mangiare con classe.
Ma in breve il loro spuntino divenne una gara a chi finiva per primo, costellata di stupide volpi e idioti che volavano ogni cinque secondi.
Il gorilla, per ignorarli, si era infilato le cuffie col volume sparato al massimo, mentre Ryota, Aya e Hisashi guardavano la scena disperati.
Era più forte di loro. Non riuscivano a stare zitti e buoni per più di cinque minuti. Roba da matti.
Dopo una stradaccia piena di curve e di salite, in cui Hanamichi si spintonava col compagno accusandolo di finirgli sempre addosso, arrivarono a destinazione, e il motore del pullman si spense.
"Finalmente!!"
esclamò il rossino alzandosi di scatto e sbattendo la testa contro la dura plastica del porta bagagli del pullman.
Con la botta riuscì anche ad accendere la lucetta, e Rukawa per complimentarsi della sua abilità gli fece un applauso, al ché ricominciò la raffica di insulti.
"Filate fuori e sbrigatevi a sparire dalla mia vista!!"
Tuonò Akagi giustiziandoli con il gorilla-punch riuscendo momentaneamente a farli smettere.
Una volta fuori, i ragazzi si ritrovarono in una piazzetta di montagna, pavimentata in pietra, con al centro una fontana e circondata da casette rustiche decisamente carine.
"Ok adesso ci tocca camminare un po', ma in breve saremo arrivati"
disse Mitsui caricandosi lo zaino sulle spalle e iniziando a fare strada verso una via di ciottoli bianchi, che conduceva verso la parte più alta del paesino.
Tutti lo seguirono entusiasti della bellezza del posto, che non aveva nulla a che vedere con la città rumorosa, grigia e affollata.
Il sentiero era un po' ripido, ma la fatica non era nulla per loro, abituati ad essere mazzolati per bene durante gli allenamenti.
Quando giunsero a destinazione, si ritrovarono davanti una splendida casetta in legno, immersa nella vegetazione, e alquanto isolata dalle altre.
"Wow...è spettacolare!!!"
disse Ryota con gli occhi a cuore, lanciando sguardi romantici nella direzione di Aya.
"Complimenti Mitsui, non avrei mai immaginato che la casa potesse essere così bella..."
disse esterrefatto Kogure, facendo luccicare gli occhi del tiratore da tre punti.
"Davvero una bella costruzione, non c'è che dire..."
concluse Akagi soddisfatto.
Hanamichi e Rukawa ammutolirono di fronte a tanto splendore. Era la perfetta casa dei sogni, il rifugio dalla realtà, la vacanza a cui tutti potrebbero anelare.
"Avanti, entriamo... qui fuori fa un po' fresco, e poi dobbiamo sistemare i bagagli"
Hisashi spalancò la porta e una volta dentro, la squadra esplose in un "ooooooooooohhhh" di ammirazione.
Era semplicemente fantastica.
Ayako non riusciva a smettere di sorridere, e presa dall'emozione del momento non si rese neanche conto di aver scambiato il manico della valigia per la mano di Miyagi, che da bravo cagnolino, la seguiva avvampando e fumando di imbarazzo.
"Bene, ognuno si scelga il letto che gli piace di più. Al piano terra c'è una stanza da tre. Al piano di sopra c'è un letto matrimoniale e una stanza singola. Fate un po' voi, io non ho preferen..."
si interruppe Mitsui, abbassando lo sguardo. In realtà la preferenza ce l'aveva eccome! Ma non poteva certo dirlo ad alta voce.
"Ayakuccia cara, tu dormirai in stanza con me, vero???"
chiese Ryota nelle vette della gioia più sincera.
"Certo, certo"
rispose distrattamente Ayako che non ci fece nettamente caso, ancora persa nell'ammirazione dell'arredamento.
"Ehi voi, cosa credete di fare da soli in stanza? Io dormirò con loro nella stanza da tre"
disse Akagi facendo andare in frantumi tutti i sogni di Ryota che iniziò subito a piagnucolare.
"Bene"
disse Mitsui guardandosi attorno. Ora veniva il peggio.
"Rimane il letto matrimoniale, e la stanza da uno. Considerando che Hanamichi dormirà per terra, restiamo solo io, Rukawa e Kogure."
Concluse abbassando ancora lo sguardo.
"Io dormo da solo"
decretò Rukawa, senza aspettare repliche di qualunque genere, dirigendosi verso il piano di sopra armato di valigia.
Un brivido freddo attraversò la schiena di Mitsui.... era rimasto il letto matrimoniale...per lui e Kogure'?????!!!!!!!
"Ah,..ehm...quindi questo vuol dire che dormiremo insieme Mitsui"
disse sorridendo un po' imbarazzato Kiminobu, mentre Hisashi annuiva imbarazzatissimo.
Ma in tutto questo si erano dimenticati del terremoto che stava per esplodere accanto a loro: Hanamichi Sakhuragi.
"NOOOOOON EEEE' GIUUUUUSTOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!"
urlò trasformandosi in demone assetato di sangue, con gli occhi che brillavano di invidia e di rancore.
"Ehm,....calma, Hanamichi....vedrai che troveremo una soluzione...."
disse sorridendo Kogure, che fu per tutta risposta fulminato da uno sguardo iracondo.
"io la soluzione ce l'ho già: puoi dormire sul divano.... è scomodo ma almeno è già qualcosa..."
cercò di calmarlo Mitsui, ottenendo un mezzo risultato.
"Ma il grande genio non può dormire su uno scomodissimo divano!!"
replicò il rossino ancora furente per l'ingiustizia.
"L'unico problema è che non abbiamo coperte da darti, perciò dovrai coprirti meglio che puoi, di notte fa freddo...."
Hanamichi rispose seccato che aveva capito, sistemando la sua valigia in un angolo del salotto e abbandonandosi scompostamente sul divano.

Mentre tutti si dirigevano nelle loro stanze a sistemare i bagagli gli venne in mente un'altra cosa che lo mandò ulteriormente in bestia.
Tutti avevano un armadio tranne lui!! E se avesse dovuto cambiarsi doveva addirittura andare in bagno, poichè non aveva altra stanza al di fuori del salotto.
Fu tentato di prendere a mozzichi il telecomando accanto a lui, ma si trattenne e non lo fece.
"Uff...stai calmo, Hanamichi, calmo...."
si disse facendo un bel respiro.
Guardò l'orologio appeso al muro: era mezzogiorno.
"Chi va a fare la spesa????"
giunse la voce di Mitsui impegnato ad armeggiare con gli armadi e a distribuire cuscini, coperte ecc...
"Ci vado io"
tuonò secco Hanamichi scattando verso la porta, cogliendo l'occasione per fare due passi e distrarsi un po'.
"Ma non puoi andare da solo, siamo in tanti... ti serve almeno qualcun'altro per portare le buste."
"Ci penso io ad accompagnarlo. Non vorrei mangiare topi morti per pranzo"
rispose al volo Rukawa che stava scendendo le scale.
"Grrrr dannata volpeeee!! Guarda che ci vado tutti i giorni a fare la spesa quando sono a casa!!"
"Hn. E chissà cosa compri...."
"Aaarrrgghhhh, hai fretta di morire volpaccia che non sei altro!!"
La porta si richiuse con un tonfo dietro di loro, smorzando il volume degli insulti.
Mitsui rimase a guardare la porta interdetto.
"Chissà cosa mangeremo a pranzo..."
disse con una vena di tristezza nella voce, continuando a distribuire cose quà e là.

Hanamichi, nero dalla rabbia, si ammutolì durante tutto il tragitto.
I due camminavano spalla a spalla senza però rivolgersi una minima parola all'infuori di qualche sporadica "volpe artica" o "mentecatto decerebrato".
Giunsero in piazza, guardandosi attorno spaesati.
Si erano fiondati fuori senza neanche sapere dove fosse il supermercato, sempre se ce n'era uno.
Iniziarono a camminare in una direzione presa a caso, guardandosi attorno.
"Vi serve una mano?"
chiese una voce femminile alle loro spalle.
I due si voltarono, e videro una ragazza dai lunghi capelli castani raccolti in trecce, e con una simpatica frangia che le copriva la fronte. Aveva gli occhi verdi ed un visino dai lineamenti delicati...
insomma, dava decisamente una gran pista ad Haruko che in confronto è una bertuccia.(NdKamiya: chiedo scusa ai fan di Haruko ma veramente non si sopporta)
Lo sguardo tenebroso di Hanamichi si rischiarò in un momento, ed assumendo la sua solita espressione ebete con tanto di risolino stupido arrossì dicendo "ehm...si....magari..."
Rukawa li fulminò entrambi.
La ragazza guardava il rossino con sguardo perso, catturata dalla particolarità dei suoi capelli rossi e dei suoi profondi occhi nocciola.
"Non ci serve niente, levati di mezzo"
rispose seccamente Rukawa, al ché la ragazza si rese conto della bellezza che aveva di fronte, e rimase interdetta, chiedendosi come avesse fatto a non notarlo prima.
Erano due ragazzi splendidi, alti, atletici e dagli occhi profondi. Era ovvio che non fossero del posto.
Hanamichi lanciò lampi d'odio in direzione di Rukawa, che stava trattando male una delle poche ragazze che gli si era avvicinata spontaneamente nell'arco della sua vita.
"ma che dici, volpaccia malefica!!"
"tsk, andiamo o faremo tardi"
rispose il moretto afferrando il do'aho per un polso e trascinandoselo dietro.
La ragazza rimase esterrefatta al centro della piazza, guardando da lontano la scenetta di litigio trai due.
Rukawa camminava a velocità sostenuta, portandosi dietro Hanamichi che invece avrebbe voluto fare retro-front e intrattenersi ancora con la ragazza.
"Dannata volpe delle nevi!! Ma io dico, si era offerta di aiutarci!! Che male ti faceva?? L'avremmo trovato anche prima questo supermarket del cavolo!!"
"stai zitto! Sarebbe stata solo una seccatura"
Il rossino esplose di rabbia a quella risposta gelida.
"Ma dimmi un po', Rukawa!! Ti fanno così tanto schifo le ragazze???"
Urlò facendo rigirare gran parte degli abitanti.
Il moretto si arrestò improvvisamente, e Hanamichi si preparò all'eventuale scazzottata, ma non vi fu risposta alla sua provocazione.
Rukawa taceva immobile, dandogli le spalle, senza reagire in alcun modo.
Dunque Sakuragi gli si piazzò davanti guardandolo in faccia, e specchiandosi in quei pozzi blu oltremare sgranò gli occhi per la sorpresa: il viso di Kaede aveva assunto un'espressione!!
Aveva la bocca mezza aperta e gli occhi sbarrati che fissavano qualcosa di indefinito, mentre le sopracciglia leggermente corrugate lasciavano intendere un leggero turbamento.
Hanamichi rabbrividì nel vedere l'effetto della sua frase sul compagno.... perchè non gli aveva risposto male ed era rimasto shockato dalla sua cattiva affermazione?
Preoccupato dalla situazione, e sentendosi osservato dai paesani che gli si erano radunati intorno, il tensai cercò di riscuotere la sua nemesi in qualche modo.
"Volpaccia ma ci sei??"
chiese seccato, dandogli una pizza in faccia per farlo riprendere.
Rukawa si portò la mano sulla guancia arrossata dal colpo, riscuotendosi e riprendendo a camminare senza dire nulla.
"Dio, quant'è strano questo qua!"
commentò Hanamichi con una mano sulla fronte, seguendolo.
Finalmente dopo giri e giri del paese, trovarono il tanto desiderato supermercato.
I due entrarono dirigendosi verso il reparto del riso.
Hanamichi afferrò una scatola di riso di una marca a caso, e fece per metterlo nel carrello ma Rukawa glielo tolse di mano riponendolo sullo scaffale da dove l'aveva preso.
"Idiota, quella marca fa schifo"
disse, mettendo nel carrello una scatola di riso di prima qualità, mentre il rossino fumava dalla rabbia e si tratteneva dal malmenarlo solo perchè non erano all'aperto.
La stessa cosa avvenne per qualunque alimento puntasse Hanamichi, dal formaggio al prosciutto, dal condimento alle bevande...
Hanamichi, con tutta la buona volontà che ci aveva messo, non potè più trattenersi dal fare una piazzata.
"Ma insomma, stupida volpe!! E' mai possibile che qualunque cosa io faccia non vada mai bene!!!!"
Il numero 11 dello shohoku si voltò a guardarlo un po' sorpreso.
"E poi quanto pensi di spendere prendendo tutta quella roba di marca?? Io non ho tutti questi soldi da sperperare!!!"
"Pago io"
rispose a monosillabi Rukawa senza scomporsi, continuando a riempire di prelibatezze il carrello.
Sakuragi smise di fare casino tutto d'un tratto.
Ma quanti soldi aveva quella baka-kitsune?? E poi non avrebbe mai accettato di far pagare tutto a lui, per principio! La spesa doveva farla lui, non la volpe miliardaria!
"Pagheremo a metà"
decretò con tono di sfida, iniziando a riempire il carrello di cose prese distrattamente a casaccio.
"Tu non sborserai uno yen, invece"
concluse Rukawa iniziando a correre verso la cassa per pagare.
Iniziò così la gara di corsa, Kaede che guidava il carrello come fosse una formula uno e Hanamichi che annaspava dietro di lui gridando.
Ma la volpaccia furbissima lo seminò tra gli scaffali, dirigendosi alla cassa.
Prima che Sakuragi potesse ritrovarlo, aveva già finito di pagare tutto.
"Maledettooooooooo!!!"
gridava il rossino correndo nella sua direzione, mentre l'altro fingeva di ignorarlo inziando a prendere le buste.
"Allora, io ho preso tre buste tu prendi le altre quattro"
congedandolo così, la volpe uscì per strada dal supermercato.
Afferrate al volo le buste, Hanamichi gli fu subito alle calcagna.
"Fermati immediatamente!!"
minacciò Sakuragi, senza che il volpino considerasse minimamente ciò che gli stava intimando di fare.
"Ho detto fermati!"
Ripetè un po' alterato, sbarrandogli la strada.
Kaede sbuffò guardandolo negli occhi per capire cosa volesse adesso.
"Perchè hai voluto pagare tutto tu?"
"Tsk. Perchè mi andava"
E riprese a camminare, mentre Hanamichi continuava a ricoprirlo di insulti non spiegandosi il suo atteggiamento anomalo.
Alla fine dell'avventura per la spesa, i due furono a casa.
Entrarono e si ritrovarono davanti tutta la squadra che non aspettava altro che mettere le mani in quelle buste che portavano.
Come avvoltoi si fiondarono a frugare nelle cose che avevano comprato, complimentandosi per la scelta dei prodotti, con l'acquolina in bocca e gli occhi luccicanti.
Ma improvvisamente Ryota, che stava maneggiando scatole e scatolette per metterle nella dispensa, divenne violaceo, poi blu, poi verde, ammutolendosi.
Ayako se ne accorse e si avvicinò, chiedendo se ci fosse qualcosa che non andava, ma quando vide anche lei cosa c'era nella busta sbiancò.
Mitsui, notando le loro facce, si appropinquò anch'egli.
"Hm?Problemi a sistemare la roba??"
chiese sorridendo, ma il sorriso gli morì sul viso nel vedere il contenuto della busta.
A quel punto anche Kogure e Akagi vollero sbirciare e rimasero di sasso, come tutti gli altri.
Hanamichi incrociò le braccia inarcando un sopracciglio, carico di disappunto per le loro espressioni.

"Bè? che c'è?"
chiese con aria da bullo di periferia.
Per tutta risposta Miyagi prese in mano dalla busta ciò che li aveva sconvolti:
una scatola di omogenizzati, un pacco di pannolini, latte in polvere, mutande da donna e collant, un giornale intitolato "mille modi per farlo impazzire" e per finire in bellezza, una bella scatola di preservativi.
Rukawa divenne cadaverico nel vedere uscire dalla busta oggetti simili, come fosse stato un gioco di prestigio, mentre Hanamichi rossissimo si era slogato la mascella nel vedere i risultato del litigio con la kitsune.
Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzato, Hanamichi intervenne a mettere le mani avanti.
"Aaaaahhhh!Ehmmmm!!! Scusate, devo averceli messi per sbaglio, ma non è colpa mia è tutta colpa della kitsune!!"
La risposta scontata di Rukawa fu:
"Idiota pervertito"
A quel punto tutti iniziarono a ridere e a fare battutine cattive sulla situazione.
"Huhauhahuahuahu!!! Hanamichi poi mi fai vedere come ti stanno questi collant"
disse Ryota con voce in falsetto, mentre Ayako con gli omogeneizzati in mano aggiungeva il carico da 20:
"pensate di fare un figlio e volevate tenercelo nascosto, eh!"
Altre risate su risate, ma il peggio fu quando Ryota fece la battuta sui preservativi.
"E questi li usate sta notte? Così Hanamichi non dovrà dormire sul divano!!"
"ADESSO BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
L'autocontrollo abbandonò Hanamichi che giustiziò Ryota con una testata, mentre Kogure e Mitsui lo reggevano per evitare che picchiasse tutti nel mezzo della sua collera funesta.
Intanto Rukawa, violaceo, si era dileguato al piano di sopra senza che nessuno, a parte Mitsui, se ne accorgesse.
Le cose con un po' di tempo si aggiustarono e Hanamichi si acquietò, decidendo di cucinare lui per dimostrare a tutti l'abilità immensa del tensai.
"Sei sicuro di voler cucinare tu, Sakuragi?"
chiese Ayako che lo aiutava a spezzettare le verdure per il condimento.
"Sicurissimo. Il genio sa cucinare in modo sublime, quasi come gioca a Basket."
"Allora stiamo freschi"
commentò il gorilla.
Ma Hanamichi era troppo preso nell'arte culinaria per prestarvi attenzione. Questa era una sfida con sé stesso,per mettere a tacere quegli imbecilli!
"Hahahahahahah state tutti a vedere la magnificenza del genio!!"
iniziò a ridere da solo, sapendo di poterli sbaragliare in un attimo con la sua abilità.
Poi iniziò a girare il riso nella pentola che bolliva, riacquistando un'espressione seria.
"Io ho finito con le verdure. Mi unisco agli altri"
disse Ayako dirigendosi verso il salotto, dove tutti guardavano la televisione.
Ma Hanamichi, concentrato in ciò che stava facendo, non vi prestò attenzione.
-Se sono così bravo in cucina è perchè a casa sono sempre solo....-
pensò con una vena di amarezza. Doveva infatti cucinare quasi sempre lui, visto che non aveva più il padre e la madre per mantenere entrambi lavorava tantissimo.
Ormai era rinomato per i suoi piatti deliziosi, Takamiya lo adorava e una volta, assaggiando i suoi spaghetti di riso allo scoglio si era messo a piangere, dicendo che se fosse stato una donna l'avrebbe sposato immediatamente.
"Do'aho"
la voce del volpino lo fece trasalire.
Ma non si girò e continuò a girare il riso, facendo finta di essere immerso nel suo lavoro.
La verità era che non aveva il coraggio di guardarlo in faccia dopo il disastro che aveva combinato, ma non l'avrebbe mai ammesso neanche con sé stesso.
"Hai intenzione di avvelenarci da subito?"
continuò a stuzzicarlo Kaede, ma Hanamichi passò sopra anche a questo.
La freddezza apparente del rossino lo lasciò perplesso... che si fosse arrabbiato a tal punto da non rivolgergli più la parola? Forse si era offeso perchè si era defilato nel momento peggiore, lasciandolo da solo nelle grinfie della squadra....
Effettivamente il suo non era stato un comportamento dignitoso, ma non se l'era sentita di affrontarli... non se l'era sentita perchè.... se fosse stato qualcos'altro sarebbe rimasto,ignorandoli e non gli avrebbe dato troppo peso ma...nel sentire quelle cose su lui e Hanamichi aveva sentito qualcosa esplodere dentro! Si era sentito male, quasi travolto dalla vergogna e non voleva che quell'idiota se ne accorgesse. Quindi se n'era andato lasciandolo solo.
Ma si guardava bene dal dare spiegazioni al do'aho, quindi vedendo che non gli rispondeva, si sedette a tavola aspettando che finisse di cucinare.
-Grrrr.... Rukawa!!! Adesso che cosa vuole da me? Si è anche seduto a tavola, ma perchè non se ne va dagli altri a vedere la tv?!-
pensò Hanamichi scolando il riso e rovesciandolo poi in una grande ciotola dove iniziò a mescolarlo con il condimento.
Alla fine di tutti i procedimenti, si ritrovò a doversi girare per forza, per portare a tavola la pietanza, e nel farlo notò che Rukawa se ne stava seduto a capotavola, il viso appoggiato al palmo della mano, a fissarlo.
Sakuragi deglutì guardando da un'altra parte, ma il volpino non distolse mai lo sguardo.
"Ma insomma, che vuoi?"
chiese infine Hanamichi, sbattendogli le posate accanto.
Rukawa senza scomporsi rispose:
"Niente. Semplicemente ti osservavo mentre cucinavi"
"Certo!Per farmi notare che c'è qualcosa che non va, o che ho fatto qualcosa di sbagliato naturalmente"
aggiunse Hanamichi allontanandosi per prendere le brocche con l'acqua dallo scaffale vicino ai fornelli.
"No. Al contrario..."

replicò il moretto, sorprendendo Sakuragi a tal punto che dovette fare il giocoliere per non far cadere in mille pezzi la brocca.
"Hey signor cuoco genio della cucina, è pronto? Abbiamo fame!!"
Chiese Miyagi dal salotto, interrompendo la strana situazione che si era creata trai due.
"Si, è pronto, venite tutti a tavola"
rispose fissando negli occhi Rukawa che continuava a guardarlo ininterrottamente.
Lo shohoku si posizionò attorno al grande tavolo di legno, coperto da una morbida tovaglia graziosamente decorata da girasoli, prendendo posto sulle altrettanto simpatiche sedie.
Guardacaso Mitsui aveva fatto in modo che Hanamichi stesse a capotavola, ritrovandosi il volpino che non smetteva di guardarlo dall'altra parte del tavolo.
"Buon appetito!!!"
dissero tutti in coro, portandosi alla bocca il riso cucinato dal rossino.
Un lampo attraversò tutti quanti, nonappena ebbero messo in bocca il primo boccone.
Anche Rukawa sgranò gli occhi, senza però pronunciarsi o assmere espressioni.
Hanamichi attendeva un giudizio, senza avere il coraggio di assaggiare la sua creazione...
"MA....MA QUESTO RISO....."
disse Ryota alzandosi in piedi.
"E' ......E' BUONISSIMOOOO!!!!!"
concluse Mitsui alzandosi anche lui in piedi.
A quel punto Ayako iniziò a urlare di gioia dando inizio ad un applauso per Hanamichi, che rise assumendo un'espressione un po' timida e imbarazzata.
Quando tutti si furono calmati e ricominciarono a mangiare, il rossino lanciò un'occhiata verso la sua nemesi che non aveva detto nulla a proposito, e neppure aveva applaudito, ma si limitava a fissarlo inspiegabilmente.
La vena sulla fronte del tensai iniziò a pulsare minacciosamente.
-Perchè diavolo mi fissa, vuole mandarmi il riso per traverso? Non me ne frega niente se non gli piace, per me è buono e me lo mangio-
Alla fine del pranzo, tutti si complimentarono con Hanamichi che aveva provveduto anche al secondo, dimostrando di essere un cuoco eccellente e stupendo tutti.
"Bene ragazzi, adesso prepariamoci per uscire... voglio portarvi a fare una visita al tempio in cima alla montagna"
propose Mitsui iniziando a sparecchiare insieme ad Ayako, Akagi e Ryota.
Pieni d'enfasi, i ragazzi si diressero verso le loro stanze per prepararsi.
A quel punto il rossino si sedette sul divano, aspettando che si liberassero i bagni.
"Cacchio, nel bagno al piano terra c'è entrato il gorilla!!! Col cavolo che ci vado, sarà peggio della centrale nucleare di Chernobyl!!"
Si allungò per prendere la valigia, e ne estrasse un paio di pantaloni e una felpa.
"Almeno non dovrò girare con uno sgarro sulla chiappa"
mugugnò tra sé, salendo le scale e dirigendosi al piano di sopra dove Mitsui aveva detto che c'era l'altro bagno.

Ma le porte erano tutte uguali...qual'era il bagno?
Decise di entrare a caso.... scelse di aprire l'ultima porta infondo.
La aprì e magicamente si ritrovò in bagno.
- che fortuna, il genio ha un istinto spiccato per queste cose!!-
pensò, chiudendosi dentro e pensando che un bel bagno ci voleva proprio.
Apoggiò le sue cose in un cesto e inziò a spogliarsi, poi si legò un piccolo asciugamano attorno ai fianchi.
Infine tirò la tenda della vasca da bagno, cantando una canzoncina stupida che iniziava con "Ore wa tensai..." ma la canzone gli morì in gola quando vide che la vasca era piena d'acqua fumante, e tra la nebbiolina del vapore distinse nettamente Rukawa che lo guardava senza favellare.
"TUUUU! CHE CI FAI QUI!!"
urlò Hanamichi entrando nella vasca profumata di bagnoschiuma e piena fino all'orlo.
"Che ci fai TU qui. C'ero prima io. Potresti anche chiedere se c'è qualcuno prima di invadere il bagno"
"Se l'avessi saputo prima mi sarei lavato col tubo per innaffiare le piante di fuori, piuttosto che venire da te!!"
"tsk. Certo, quella era la soluzione più adeguata alla tua natura animalesca"
"Cosa??? Ma come ti permetti!!! Adesso hai superato ogni limite volpaccia dei miei stivali!! Ti ridurrò in polvere!"
Con uno scatto atletico Hanamichi si fiondò su Rukawa finendogli addosso, e fece per tirargli un pugno in faccia ma si bloccò a pochi centimetri dal suo viso.
Rimase con il pugno sospeso a mezz'aria per qualche minuto, immobile.
Ciò che lo aveva colpito era stato lo sguardo del volpino: lo stesso che aveva mentre lo guardava cucinare e per tutto il tempo a tavola. Era uno sguardo particolare, diverso dal solito, ma non riusciva ad interpretarlo
Che cosa significava?
E neppure aveva fatto niente per scansarsi, si sarebbe lasciato colpire come se niente fosse. Anche adesso, continuava a fissarlo negli occhi senza rispondere a suon di cazzotti come sempre.
Hanamichi si sentì improvvisamente strano.
Sentì lo stomaco attorcigliarsi e i battiti del cuore tamburellare contro il petto.
Non sapeva perchè, né cosa fosse, ma la causa di tutto era la vicinanza col volpino, quindi si allontanò da lui afferrando il bagnoschiuma e versandolo su una spugna.
Iniziò dunque a passarsi la spugna sul petto e sulle braccia, con movimenti involontariamente sensuali e accattivanti.
Rukawa lo osservò attentamente, non capendo neanche lui cosa diavolo fosse quella sensazione nel vedere il do'aho che si insaponava.
Nonostante si sforzasse di ignorare l'altro, Hanamichi sentì ancora e ancora i suoi occhi puntati su di sé.
Gettò dunque la spugna nella vasca,nervosamente, riavvicinandosi al volpino.
"Insomma, vuoi spiegarmi perchè mi guardi così da quando eravamo a tavola?"
chiese seccato incrociando le braccia e sbaragliando Rukawa, che si trovò a non saper rispondere.
"Allora?"
continuò a insistere il rossino, intransigente.
Ma Kaede non rispondeva, sembrava decisamente spiazzato da quella domanda così a bruciapelo.
"Vuoi litigare,... dì la verità!"
concluse Hanamichi tirandogli una bottiglia di shampoo in fronte.
Al ché Rukawa prese la saponetta e gliela fece mangiare, e Hanamichi iniziò a insultarlo con le bolle di sapone che gli fuoriuscivano dalla bocca.
Non si arrese e decise di tirare in direzione del volpino il porta sapone di ceramica, fortunatamente non centrando la mira.
Per tutta risposta il ragazzo dagli occhi di ghiaccio prese la rincorsa per iniziare una nuova scazzottata, e iniziarono a creare il finimondo, picchiandosi e sollevando onde di almeno venti o trenta centimetri.
Alla fine del combattimento il bagno di Mitsui era ridotto uno schifo.
Pezzi di sapone, barattoli di shampoo, cocci, panchetti rovesciati....e una distesa d'acqua per terra a completare il tutto.
L'ira di Dio si era abbattuta sul povero bagno del tiratore da tre punti.
Ma i due non ci fecero caso,troppo presi a litigare, e avvolgendosi negli accappatoi uscirono con le loro cose in mano, come se niente fosse accaduto.

"Cavolo non posso cambiarmi nel bagno, guarda com'è ridotto per colpa tua!!"
iniziò a borbottare Hanamichi.
"Tsk. Sei stato tu a cominciare, mentecatto."
"Non è vero, baka kitsune!!"
"si invece.Idiota"
"Grrrrr,maledetta volpe!!!!E va bene,ho capito!!Mi cambierò in salotto e chissenefrega se mi vedono tutti!!!!"
Concluse Hanamichi che sfrecciò verso le scale, deciso a spogliarsi in pubblico. Ma qualcosa lo afferrò per il collo, mettendo fine alla sua corsa e trascinandolo in una stanza.
Era il braccio di Rukawa.
"Che diavolo fai!".
"Non puoi spogliarti in salotto, demente!"
"E a te che te ne frega!!"
"Me ne frega!"
"E perchè mai dovrebbe fregartene, scusa?"
Rukawa tacque per qualche istante. Poi rispose
"Perchè non puoi fare una cosa così scandalosa davanti a tutti!"
"Tsk, e invece lo faccio!"
Hanamichi, testardo come la roccia, fece per aprire la porta. Non era disposto a tornare sui suoi passi, adesso l'avevano stufato, tutti quanti!
Fortunatamente Rukawa lo fermò tirandolo per il cappuccio, ma siccome il nodo dell'accappatoio era un po' lento, si sciolse e la kitsune rimase con l'accppatoio in mano.
Vi fu un momento di stallo totale.
Il rossino non sapeva che fare,non potendo certo girarsi, ma Rukawa temeva che sarebbe uscito lo stesso, quindi gli fu alle spalle e lo strinse a sé, impedendogli di uscire.
"Non uscire così, ti prego"
gli mormorò ad un orecchio con voce flebile, al ché Hanamichi avvampò diventando un ciocco di legno.
Che cos'era quella voce???? Sollevò un sopracciglio, incredulo, mentre la presa della kitsune si faceva più lenta.
"Guarderò fuori dalla finestra mentre ti cambi,se è questo il problema.Ma non andare in giro senza niente addosso"
cincluse Rukawa dirigendosi verso la finestra e lasciandolo solo.
Sconcertato e imbarazzato allo stesso tempo, il tensai si rivestì in un battibaleno per poi dirigersi verso la finestra dov'era affacciato Rukawa.
"Ho...ho....f...finito, baka... k-kitsune"
balbettò grattandosi la testa.
"bene adesso puoi anche sparire...hmpf"
rispose con noncuranza Rukawa, che continuò a fissare fuori.
Sakuragi se ne andò senza aggiungere altro, ancora frastornato dal comportamento variabile e veramente assurdo del volpino.
Ma che gli era preso tutto a un tratto?? Iniziava seriamente a preoccuparsi per la sua salute mentale....da quella mattina non faceva che stupirlo, e sembrava peggiorare col passare del tempo.
La situazione non gli quadrava, doveva pensarci un attimo sopra e capire cosa cavolo stesse succedendo.
"E' assurdo....inconcepibile...mi sta coglionando!!!"
concluse Hanamichi sovrappensiero andando a sbattere contro qualcosa di grosso e potente.
Sollevò lo sguardo ritrovandosi il Gorilla furibondo, con occhi di bracia e minacciose nuvolette di fumo che fuoriuscivano dal naso, a due centimetri di distanza.
"Cosa diavolo hai fatto in quel bagno, brutto demente!!!Adesso ti cogliono io!!!"
Esclamò scaricandogli una serie di pugni in testa, mentre Hanamichi urlava di dolore, maledicendo a tratti anche Rukawa.
Alla fine della scarica di pugni, il Gorilla decretò che al ritorno dalla visita al tempio avrebbe dovuto rimettere tutto a posto, e scusarsi con Mitsui.
Appena fu lasciato solo, Hanamichi si andò a sdraiare sul divano mormorando malefici e malocchi verso Rukawa e protestando tra sé e sé, sapendo che non era solo colpa sua.
Sospirò spazientito, iniziando a scrutare il soffitto.
L'occhio gli cadde poi sull'orologio: erano le tre.... non sarebbero usciti prima delle quattro, per via dei bagni e dei preparativi di tutta la squadra...
"Al diavolo tutti!!"
disse seccato rigirandosi su un fianco, per concedersi un po' di meritato riposo ristoratore.
Si addormentò subito, rilassandosi completamente contro i cuscini del divano -un po' scomodi- ma neanche troppo.

Mezz'ora dopo Rukawa uscì dalla sua stanza, pensando di passare il tempo a guardare la tv mentre gli altri finivano di prepararsi.
Mentre passava nel corridoio, però, sentì dalla stanza accanto la voce di Ryota e Hisashi, che confabulavano qualcosa in assenza di Kogure e Akagi.
Fece per passare avanti senza curarsene, ma quando sentì pronunciare il suo nome tornò subito indietro,accostandosi alla porta per origliare.

Mitsui:"Ma come!!Non hai visto come si guardavano a tavola?"
Miyagi:"Bè, si... in effetti lasciavano un po' sospettare.... ma addirittura arrivare al punto di pensare che...."
Mitsui:"Ne sono quasi certo, dammi retta. Quei due ancora non lo sanno ma in realtà..."
Miyagi:"Stai cercando di dirmi che c'è un feeling particolare tra Hanamichi e Rukawa ?"
Mitsui:" Esattamente."
Miyagi:"....Mi riesce difficile pensarlo..."
Mitsui:" E perchè mai? Amor non è bello se non è litigarello, no?"
Miyagi:" Ma quei due si odiano!!"
Mitsui:" hmpf....Io non ne sarei tanto sicuro..."

Rukawa non credeva a ciò che aveva appena sentito. Un masso da 180 kg l'aveva appena investito, schiacciandolo al suolo.
Si guardò le mani: stava tremando. Perchè? Perchè tremava, se sapeva che quello che aveva sentito non era vero?
Scosse la testa portandosi una mano alla fronte.
Cosa cavolo andava dicendo Mitsui alle sue spalle? Che c'era un feeling tra lui e Hanamichi?
Il suo cuore iniziò a battere a ritmi inauditi, e Rukawa dovette allontanarsi in tutta fretta dalla stanza o sarebbe entrato e li avrebbe scannati vivi.
Scese le scale rimanendo immobile e perplesso a rimuginare.
Non riusciva ad accettare tutto questo, sentiva una gran rabbia nei confronti di quei due che sparlavano a sua insaputa... eppure, se avessero detto lo stesso di lui e qualcun'altro, per esempio quell'oca della sorella di Akagi, se ne sarebbe altamente infischiato. Li avrebbe lasciati parlare, tanto non era vero niente.
Ma con Hanamichi era diverso, perchè quando si trattava di lui sentiva sempre qualcosa ardergli dentro, come una pentola a pressione pronta ad esplodere.
"Uff....ma che mi succede?"
disse passandosi una mano trai capelli, e pensando di distrarsi guardando un po' di tv.
Tutto ciò che voleva adesso era non pensare a nulla, non pensare a ciò che aveva casualmente saputo e che gli dava un gran fastidio, e soprattutto non pensare a quell'idiota.
Si abbandonò sul divano,e subito dopo si accorse di aver schiacciato qualcosa.
Ma prima che potesse spostarsi in qualche modo, ricevette un bel calcio sul fianco.
Stava per saltare al collo di chiunque avesse osato prenderlo a calci, ma si fermò appena in tempo:
accanto a lui dormiva Hanamichi, rannicchiato su sé stesso, un'espressione angelica dipinta sul volto e totalmente abbandonato nella dolcezza del sonno.
Un'altro masso di 180 kg gli cadde addosso senza pietà, mentre seguiva con lo sguardo ogni centimetro del corpo dell'angelo, che sonnecchiava beatamente trai cuscini.
A guardarlo così non sembrava neanche lui.... era veramente....bello...
-BELLO?????-
Rukawa si autocazzottò per quello che aveva pensato, mozzicandosi il labbro inferiore.
Da quando il do'aho per lui era "BELLO"?
"No, non ci posso credere."
disse stravolto
"Non può essere così....."
aggiunse poi, tornando a guardarlo mentre mugugnava nel sonno e si rannicchiava ancora di più. Oltre ad essere bello, nel sonno era anche tenero.
TENERO???IL DO'AHO....TENERO???
E poi, in fin dei conti, si divertiva a litigare con quel demente. Preferiva mille volte passare una giornata a bisticciarci, piuttosto che passarla con gli altri ad annoiarsi.
Ok, questo era troppo. Una mole immensa di cose non quadravano.
"Mio Dio....ma allora Mitsui....aveva forse ragione?"
si domandò Rukawa, non sapendo più che pensare.
Nel frattempo Hanamichi si stava svegliando,e captando la frase della sua nemesi chiese ingenuamente, ancora intorpidito dal sonno:
"Perchè, che ha detto Mitsui?"
Il volpino trasalì saltando per lo meno un metro in alto. Poi cercò di ricomporsi.
"Nien..." stava rispondendo, ma in quel momento Hanamichi pensò bene di iniziare a stiracchiarsi, e a mugugnare.
"Basta! Non ne posso più!!!"
esclamò Rukawa vedendolo e scattando in piedi.
"Hm?Cosa?"
chiese Hanamichi non capendo un tubo della situazione.
Ma Rukawa lo lasciò senza risposta, sbattendo la porta di uscita alle sue spalle e andandosi a sedere su una panchina in cortile.
Nel frattempo Hanamichi si era definitivamente svegliato, e buttò un occhio sull'ora. Erano quasi le quattro.
Dunque si alzò in piedi sbadigliando e mettendosi il cappotto per uscire.
Poi si fermò davanti alla porta, meditando sulle parole di Rukawa.
"aveva ragione Mitsui...e poi, basta non ne posso più...."
ripetè senza comprendere, corrugando la fronte.
"Ma non ha senso!!Quella volpaccia ha qualcosa che non va...."
Hanamichi decise di seguirlo fuori.

Nel frattempo Mitsui era sceso per prendere le ultime cose e aveva sentito il suo monologo.
In breve ricollegò tutto e comprese che Rukawa si era accorto che c'era effettivamente qualcosa tra lui e Hanamichi.... e che probabilmente li aveva sentiti discutere sull'argomento.
Senza sprecare tempo iniziò a chiamare Ryota a gran voce.
Il playmaker si fiondò giù per le scale,scivolando di sedere sul legno della ringhiera della scalinata.
Atterrò con un salto di fronte a lui, che sorrideva facendo bella mostra della sua protesi, e sfregava le mani con sguardo astuto.
"Avevo ragione io!! Rukawa ha ammesso i suoi sentimenti!!!"
concluse prendendolo per le mani
"Davvero??? Ma è fantastico!!!"
rispose Ryota iniziando a danzare con l'amico uno stupidissimo balletto di gioia.
Intanto Ayako, il Gorilla e Kogure, che erano appena arrivati, li guardavano di sbieco di fronte alla loro stupidità.
I due si ricomposero subito e si unirono al gruppo.
Mitsui si avvicinò a Kogure con l'aria più felice del mondo.
"Ma che è successo?"
chiese Kiminobu vedendolo così soddisfatto.
"Nulla. Sono semplicemente contento per loro..."
"Per loro?"
"Per Hanamichi e Rukawa"
Sorrise Mitsui, lasciando perplesso l'amico.
"e perchè mai?"
"Perchè probabilmente avranno il coraggio di fare ciò che io non riesco a fare da anni."
Concluse Hisashi allontanandosi, mentre sulle sue labbra si disegnava un sorriso più amareggiato che felice, e Kogure lo seguì con lo sguardo domandandosi cosa mai volessero dire le sue parole.

Intanto di fuori Rukawa sedeva con sguardo vacuo sulla panchina, fissando il pavimento.
Hanamichi gli si avvicinò e si sedette accanto a lui.
"Baka kitsune, ultimamente ti vedo un po' strano. Perchè non vai a fare una visita psichiatrica di controllo?"
Ma il volpino non rispose, schiacciato dal peso della sua scoperta.
"Hey ascoltami quando parlo, volpe malefica! Ma che ti prende?Non sapevo che le volpi impazzissero come i dobberman dopo un po' di anni di vita...sai, hanno il cranio troppo piccolo per il cervello e quindi dopo un po' perdono il controllo e saltano addosso ai proprietari."
"Appunto, lasciami solo o potrei..."
Rukawa si bloccò appena in tempo.
"O potresti?"
-o potrei saltarti addosso, idiota!-
pensò il ragazzo dai capelli corvini, ma tacque. Come poteva dirgli una cosa simile? Era impensabile.
"Hey voi due! Noi stiamo andando, venite o vi lasciamo qui tutti soli??"
chiese Ryota maliziosamente, al ché Rukawa saltò subito su come una molla e Hanamichi si mise a rincorrere il Nano per riempirlo di cazzotti.

Camminarono per i boschi selvaggi per un tempo imprecisato, spezzando rami, scavalcando rovi e arrampicandosi per sentieri di terra un po' in pendenza.
"Mitsui ma quando si arriva!! Cos'è, un addestramento militare??"
sbraitò Hanamichi prendendo a pugni i rami e a calci gli arbusti che gli si paravano davanti.
"Siamo quasi arrivati"
rispose Hisashi dalla cima della collinetta verde sulla quale si era arrampicato.
Gli alberi cominciavano a diradarsi e il sottobosco si faceva meno denso, permettendo loro di camminare più agevolmente.
Finalmente intravidero in lontananza il tetto cobalto di un grande edificio grigio, che appariva tra le fronde degli alberi.
"Eccolo laggiù"
disse Mitsui puntando un dito verso il tempio.
Miyagi prese Aya per mano e iniziò a correre in direzione del luogo sacro, deciso a supplicare le divinità dei cieli per poterla avere. Ma le divinità del cielo non si mostrarono sin dall'inizio genuine, infatti Aya lo prese a ventagliate intimandogli di lasciarla immediatamente.
Tutti risero nel vedere la scena, e li raggiunsero aumentando il passo.
Il sentiero di pietre bianche risplendeva al sole, con tutta l'aria di essere antico ma molto curato. Lungo i fianchi del sentiero delle rose dello stesso colore contribuivano a conferire al luogo un aspetto sacro, il bianco infatti richiamava alla purezza.
Entrarono dal cancello principale, rimanendo allibiti per la bellezza del posto, immerso in alberi di ciliegio in fiore che emanavano un dolce profumo delicato.
"Bene, ragazzi." iniziò Mitsui da brava guida turistica "Come vedete questo edificio qui davanti è il tempio. La torre con l'orologio accanto al tempio è il campanile, se volete salire a dare un'occhiata c'è un panorama fantastico. Inoltre sul retro del cortile, accanto al pozzo, vi è il santuario dei desideri."
Kogure si tirò su gli occhiali che scintillarono di curiosità
"Che cos'è il santuario dei desideri?"
chiese interessatissimo, mentre Mitsui arrossiva e con voce un po' impacciata spiegava che era il luogo dove si potevano esprimere desideri, tirando la corda della campana come gesto simbolico.
"Ehm.... molte coppiette vengono qui appunto per esprimere il desiderio di stare insieme per sempre e cose simili.."
concluse Micchy, ma Kogure, intenzionato a voler andare affondo alla faccenda, lo tempestò di domande sull'argomento, dicendo che gli sarebbe piaciuto andarci subito.
"Ah... eh....se vuoi....se vuoi possiamo andarci subito, va bene...."
Acconsentì il numero 14 dello shohoku, che come per magia si dimenticò del resto del gruppo, e si allontanò con Kiminobu.
Miyagi stava pregando in ginocchio Aya di andarci anche loro, ma la manager rifiutò nettamente, e prendendo per i polsi sia Miyagi che Akagi, se li trascinò dietro con la scusa che il campanile era molto più interessante, e per il santuario c'era tempo dopo. In realtà fu una manovra astuta per lasciar soli quattro piccioni con una fava.
Infatti, avendo intuito le intenzioni di Mitsui, avrebbe fatto di tutto per impedire a Ryota e al gorilla di arrivare sul più bello a rovinare tutto.
E in questo modo anche Hanamihci e Rukawa erano rimasti soli.
Piccolo particolare:i due non facevano che scambiarsi occhiatacce da quando avevano messo piede nel tempio.
Senza dire nulla il rossino si allontanò in direzione del santuario dei desideri, lasciando Rukawa da solo al centro dello spiazzo.
Ne aveva abbastanza dei suoi comportamenti da settimana enigmistica, gli stava dando veramente ai nervi!! Inoltre sentiva la necessità di mettersi a riflettere su un paio di cose.
Il volpino lo osservò allontanarsi, tra i petali di ciliegio che gli ricadevano morbidamente sulla testa e sulle spalle.


-Tsk! Ma cosa me ne importa a me di vedere il tempio-
pensò Rukawa rimasto solo.
Sarebbe stato solo un inutile spreco di tempo.
Dunque si girò e senza esitare un momento di più si andò a sdraiare sull'erba, sotto i ciliegi.
Osservando i fiori rosa pallido nella loro danza sensuale al vento, che silenziosi cadevano a terra, Rukawa si abbandonò all'immaginazione.

-Questi dannati petali scendono giù con movimenti così naturali, eppure hanno un ché di affascinante...sono così belli-

"Sakura.."
disse, prendendo un petalo fra le dita e portandoselo davanti al viso.
-Sakuragi-
rispose immediatamente la sua mente, trasportata per analogia ad identificare i ciliegi con Hanamichi.
Rukawa arricciò il naso, poi chiuse gli occhi sospirando profondamente.

Intanto Hanamichi si dirigeva con passo da sensei della spavalderia in direzione del santuario dei desideri.
Ma scorse in lontananza che c'era già qualcuno che lo occupava.
"Uffa!"
Si avvicinò per vedere di chi si trattasse, e scorse le sagome di Mitsui e Kogure.
Stavano esprimendo il desiderio, inginocchiati davanti alle campane.
Appena ebbero finito, suonarono simbolicamente la campana e rimasero a fissarla mentre rimbombava per qualche istante.
"E andatevene! Anche io devo esprimere il mio desiderio!!"
mormorò Hanamichi seccato, nascosto dietro un cespuglio.
Non che ci credesse più di tanto, ma almeno volva provarci.
Chissà che non avrebbe alleviato l'influenza negativa della sfortuna? Non chiedeva tanto, che almeno una ragazza su cinquanta rifiuti non lo respingesse...

-Tentar non nuoce- si disse tra sé e sé, pensando che avrebbe espresso il desiderio di poter diventare il ragazzo di Haruko.
Gettò un'altra occhiata impaziente verso quei due, per vedere a che punto erano ma....
Hanamichi sgranò gli occhi e spalancò la bocca quasi fosse apparso un alieno davanti a lui.
"CCCHEEEEEEE??????????!!!!!!!!!"
urlò a squarciagola, come un visionario esaltato.
Fortunatamente il suo urlo venne sovrastato dal rintocco della campana del tempio che segnava l'ora, e nessuno lo sentì.
Si sfregò gli occhi più volte, incredulo, frastornato e confuso...
Le sagome di Mitsui e Kogure si erano avvicinate -troppo avvicinate- fino al punto di unirsi in un abbraccio. Ma ciò che lo aveva sconvolto era il fatto che anche le loro labbra si erano unite.
"Ma...ma....ma...."
cercò di dire, avvicinandosi trai cespugli per vedere meglio.
Eppure la distanza non l'aveva ingannato!

"Cazzo!! Ma quei due si stanno baciando!!!"
disse con un fil di voce, le mani sulle guance e gli occhi a palla.

Dopo i primi minuti di shock Hanamichi incominciò a prendersi a pizze per riconnettere. Quei due continuavano tranquillamente a baciarsi, quasi fossero diventati improvvisamente due calamite.
Ma perchè lo facevano? Cosa diavolo gli era preso, così, senza alcun preavviso?

"E' sempre bello vedere delle coppie che si uniscono sotto il segno dell'amore"

La voce alle sue spalle lo fece saltare in aria come un petardo, e Hanamichi si ritrovò magicamente in cima a un albero di ciliegi.
"hahahahah, scusami se ti ho spaventato!"
continuò la voce, che Hanamichi scoprì apparteneva ad un vecchio bonzo.
Il vecchio sorrise con lo sguardo di chi la sa lunga, e continuò a parlare.
"Li stavi spiando,eh? Bè, se devo dire la verità li spiavo anch'io, infondo questo è il mio hobby preferito."
Hanamichi, dalla cima dell'albero, osservava stralunato il bonzo che aveva tutta l'aria di divertirsi un mondo.
"Ho...hobby preferito?"
domandò inarcando un sopracciglio.
"Oh, andiamo ragazzo mio! Non abbiamo la televisione, quindi è ovvio che i film vengo a vedermeli dal vero"
Il rossino piano piano scese dall'albero, gettando un'ultima occhiata verso quei due, che adesso si stringevano in un tenero abbraccio... in effetti trasmettevano un certo calore, una sensazione di tenerezza... davano l'idea che quello fosse un momento estremamente importante per loro.
Ma Hanamichi non era ancora entrato nell'ordine delle idee che tra quei due potesse esserci qualcosa...era un boccone troppo duro da mandar giù.
Si voltò verso il bonzo, per domandargli se fosse l'effetto del desiderio che avevano espresso, ma l'uomo era scomparso nel nulla.

Nel frattempo Kogure e Mitsui si erano decisi a staccarsi, e si stavano allontanando, mano nella mano.
"Finalmente!!!!"
Esclamò Hanamichi, anche se dopo quello che aveva visto il suo entusiasmo si era un po' offuscato.
Comunque,testardo com'era, decise che ci sarebbe andato lo stesso ad esprimere il desiderio.

Intanto Rukawa continuava a raccogliere petali rosa nel palmo della mano, e ad osservarli con aria completamente assente.
Al posto di ogni petalo vedeva un piccolo Hanamichi che precipitava leggero verso di lui, in una danza magica, dall'albero.
Era talmente assorto nei suoi pensieri, che non si rese conto della presenza alle sue spalle.

"Hahahaha... ecco qua un'altro romanticone che sogna ad occhi aperti!!"

entendo all'improvviso quella voce, l'incantesimo dei do'aho che cadevano dal cielo svanì bruscamente.
Rukawa si girò di scatto, mettendosi a sedere.
Davanti a lui vi era il bonzo che precedentemente era andato a stuzzicare Hanamichi, con le braccia conserte e un sorrisetto idiota sulle labbra.
"Che vuoi?"
chiese gelido Rukawa, furioso per essere stato interrotto, ma soprattutto per essere stato sorpreso in un momento così intimo.

"Spezzarti, per portarti via,
sarebbe troppo doloroso, invero,
o fiore di ciliegio;
ma piuttosto sotto i tuoi petali rosa
starò ad ammirarti fino ad appassire"
Disse il bonzo, assumendo un'espressione mistica tutto ad un tratto.

Rukawa rimase a guardarlo senza fiatare, sorpreso dalle parole di quella poesia.
"Ha un significato molto bello. Esprime l'ammirazione"
continuò il bonzo. "Perchè non vai ad esprimere un desiderio? C'è già chi l'ha avuto realizzato, oggi è una giornata fortunata."
"Hn. Non mi interessa" rispose secco Rukawa.
"Come vuoi. Ma il tuo fiore di ciliegio ti sfuggirà di mano e cadrà a terra se non fai nulla per afferrarlo."
Il volpino sgranò gli occhi colpito nel segno, e guardò il bonzo con grande sorpresa.
Questi si voltò senza aggiungere altro e continuò a camminare per la sua strada, cercando qualche altra vittima da punzecchiare.

Hanamichi giunse davanti al piccolo santuario, costituito semplicemente da una struttura in legno, aperta al centro, e con delle travi laterali che sorreggevano il tettuccio a spiovente.
La campana era posizionata verso l'unica parete di ebano, sul fondo.
Si guardò attorno, furtivo, per accertarsi che nessuno lo vedesse mentre esprimeva il desiderio.
"Ma costruirci delle pareti? Non se ne parla, eh!"
commentò prima di inginocchiarsi, e sperando vivamente di non essere sorpreso in quest'atto -secondo lui- umiliante per il grande Tensai.
Chiuse gli occhi, ma nonappena lo fece l'immagine funesta di quei due che si baciavano si infiltrò nei suoi pensieri, mandando tutto all'aria.
"Aaaarrrrgghh!! Non devo pensarci!!"
si rimproverò Hanamichi, rosso come un peperone.
Chiuse di nuovo gli occhi, stavolta fece un bel respiro e scacciò Hisashi e Kiminobu dalla mente.

"oooohmmmm...."

disse, scimmiottando la posa dei santoni, per trovare la concentrazione necessaria.
"Idiota, non si esprimono così i desideri"
la voce atona del volpino lo fece trasalire.
Si voltò verso Rukawa, furente, ed iniziò a bisticciare.
"Mi stavo solo concentrando, volpe mentecatta!! Lo so benissimo come si esprime un desiderio."
"Hn, togliti, devo esprimerne uno io"
"CHECCOSAAA??? Stupidissima volpe, c'ero prima io!!Smamma immediatamente!!!"
"No. Il mio è più urgente"
"Aaaaaargggghhhh!!! Rukawa ti odio, vattene subito!!!"
Ma il volpino non gli diede ascolto, e si inginocchiò accanto a lui, chiudendo gli occhi e unendo le mani.

Hanamichi smise improvvisamente di fare la scena del matto.
Quella volpe da due soldi sembrava tenerci davvero tanto, e non aveva trovato nessuna difficoltà nel concentrarsi.
-tsk, tanto già lo so che cosa esprimerà! ' Voglio diventare la stella numero uno del giappone' !! Ma si sbaglia di grosso, il sottoscritto Tensai ha mille volte il suo talento-
Finito che ebbe di esprimere il desiderio, Rukawa si voltò verso il rossino, che invece era rimasto imbambolato a guardarlo senza esprimere nulla.
Ma c'era qualcosa di strano negli occhi della kitsune...sembravano intenti ad aspettare qualche cosa.... e fissavano proprio lui.
"Che vuoi?"
chiese Hanamichi scortesemente

"Sto cercando di prendere il petalo di ciliegio senza permettere che cada a terra"

rispose Rukawa.
"heh?"
Hanamichi non capiva, comunque decise di ignorarlo e chiuse gli occhi per esprimere il desiderio.
Ma ciò che vide non fu affatto ciò che pensava di esprimere: vide due sagome, strette in un abbraccio, che si fissavano intensamente.
-Di nuovo loro?-
pensò seccato, cercando di scacciarli ancora una volta e ritrovare la concentrazione.
Ma l'immagine non svanì affatto, anzi, il rossino mise a fuoco i volti dei due ragazzi che si stavano per baciare teneramente: erano lui e...???? .......Ruuukaaawaaaaaa?????
Il do'aho quasi emise un urlo, ricadendo all'indietro nell'erba.

"Bene, abbiamo finito"
concluse Rukawa, tirando la cordicella della campana.
"No!!! NON FARLO!!!!"
strillò Hanamichi nevroticamente, ma ormai il suo desiderio nefasto era stato sigillato dal rintocco solenne della campana.
Rukawa gli lanciò un'occhiataccia.
"Idiota"
gli disse, vedendolo saltellare e muovere il collo e le braccia a mo' di gallina.
Alla fine dello spettacolino, Hanamichi si accasciò a terra disperato, quasi singhiozzando, mentre un'aura oscura lo circondava.
"Cos'è? Un rituale che fanno nel paese degli idioti?"
continuò a intuzzicare Ru, ma il rossino, in preda a un raptus di rabbia e desiderio di rivalsa si alzò in piedi scagliandosi contro di lui.
Finirono per terra, e Rukawa per poco non andò a sbattere la testa su un gradino, a pochi centimetri da lui.
Il volpino si ritrovò sotto il peso del corpo di Hanamichi, incapace di muoversi, anche perchè quest'ultimo gli bloccava i polsi impedendogli di reagire.
"E' tutta colpa tua, dannata volpaccia!!! Se tu non fossi arrivato, avrei espresso il desiderio che volevo!!!"
esclamò Hanamichi che bolliva dalla rabbia.
Il volpino lo guardava esterrefatto, ma con sua grande meraviglia non soltanto tacque...ma non c'era più cattiveria e sufficienza nei suoi occhi...?????
Hanamichi sbollentò leggermente, notando l'espressione ambigua del volpino.

"Spezzarti, per portarti via, sarebbe troppo doloroso,invero, o fiore di ciliegio..."

sussurrò Rukawa liberando una mano dalla stretta di Hanamichi e andandola a posare sulla guancia di quest'ultimo.

"Ma piuttosto, sotto i tuoi petali rosa.... starò ad ammirarti....fino al tuo appassire...."

Il cuore di Hanamichi aveva iniziato a tamburellare violentemente, mentre la sua espressione era radicalmente mutata.
Adesso fissava il volpino, immobilizzato dalla meraviglia del suono di quelle dolci parole, e incapace di respingere il morbido tocco delle dita della kitsune sul suo viso.
-Dio mio....-pensò Hanamichi - Ma....che cosa mi sta succedendo?-
Il suo sguardo, inizialmente perso nelle profondità oltreoceano degli occhi di Rukawa, scese lungo il suo viso dai lineamenti perfetti, per fermarsi sulle sue labbra vellutate.
-Cosa...sto...facendo....?-
Il rossino si piegò di scatto su di lui e le loro labbra si sfiorarono appena.
Rukawa estasiato, non si era mosso di un millimetro, per paura di poter rompere quella magia fragile e sopraffina con un solo respiro.
Con gli occhi che luccicavano e faticosamente ricacciavano indietro una lacrima furtiva, sentì il calore di quelle labbra carnose e seducenti posarsi sulle sue, delicatamente, con una grazia che non aveva mai visto in Hanamichi prima di allora.
Ma passati alcuni secondi, il rossino si ritirò bruscamente, staccandosi da Rukawa e rialzandosi in piedi.
Le sue mani tremavano, e aveva iniziato a indietreggiare, barcollando, quasi avesse visto un fantasma.
Rukawa si tirò su, la sua maschera d'impassibilità che lo tradiva, rivelando la sua delusione e il suo sconforto per l'improvviso allontanamento.

"Che....che...che cosa...ho...fatto?...."
disse il rossino, portandosi una mano sulle labbra.
"Hanamichi, no...! Non te ne andare...!!"
Quasi urlò Rukawa, ma il ragazzo dai capelli di fuoco si voltò di scatto e iniziò a correre a testa bassa trai ciliegi.
Un grido esasperato raggiunse poi le orecchie del moretto, che si portò una mano sugli occhi per cercare di arginare le lacrime che iniziavano a cadere copiose sull'erba.
"Hanamichi.... non ....doveva finire... così, no....."
sussurrò tra un singhiozzo e l'altro, alzandosi in piedi e rivolgendo lo sguardo spento verso il santuario.
"Maledizione!!!"
Urlò in un impeto di rabbia, colpendo con un pugno una trave della costruzione.

Il resto del pomeriggio trascorse senza che né l'uno né l'altro vi prestassero minimamente attenzione, entrambi fuori dalla dimensione del tempo, immersi nella loro interiorità.
Quando il gorillone si mise a urlare per radunare tutti attorno a lui, notò che stranamente non mancava nessuno all'appello. Ma la cosa ancora più anomala erano le facce tetre, lapidarie e a tratti lugubri di Sakuragi e Rukawa....
Tutti rimasero senza parole nel vedere due fantasmi nel vero senso della parola, che non erano semplicemente distratti ma addirittura assenti, silenziosi, spenti...come fossero morti.
Calò un silenzio inverosimile attorno a loro, uno a est e l'altro ad ovest. Uno che guardava per terra, l'altro che guardava in un punto imprecisato.
Akagi deglutì sonoramente, mentre Mitsui li osservava impressionato da un tale cambiamento.
Alla fine il gorillone decise di prendere in mano la situazione e disse "bene, siamo tutti..... torniamocene a casa..."

Durante il tragitto di ritorno l'atmosfera si rischiarò un po' grazie ad Ayako e a Miyagi che emanavano allegria contaggiosa, nel tentativo di infettare anche i due musoni che procedevano- a debita distanza- in due mondi paralleli.
Ma i risultati furono vani. Non parlavano, non rispondevano neppure, e ogni briciolo di vitalità sembrava essere stato spento in loro da chissà quale masso schiacciante.
La squadra si trovò a dover constatare che il loro silenzio era MOLTO pesante, e che senza di loro il divertimento della gita si dimezzava.
"Ma che cos'hanno?"
chiese Ayako ad alta voce, tanto non l'avrebbero neppure sentita.
"Non ne ho idea"
rispose Miyagi facendo spallucce.
"Dovrei acquistare un libro sulla psicologia dei matti, forse così riuscirei a capire cosa gli frulla per il cervello"
disse seccato Akagi, che si trovava di fronte a due enigmi della natura.
Mitsui strinse improvvisamente la mano di Kogure nella sua. Quest'ultimo si uniformò al colore di capelli del rossino.
"Ma...Hisashi...!"
cercò di rimproverarlo il compagno, per paura di essere visto.
"Kiminobu, dobbiamo aiutarli. E' successo qualcosa di grave tra di loro...."
"Oh... certamente, ma cosa possiamo fare?"
"Mi serve il tuo aiuto. Dobbiamo metterli di fronte ad una realtà che non riescono ad accettare. E parlo soprattutto di Hanamichi"
"D'accordo. Hai qualche idea?"
"Ci penserò, e quando arriveremo a casa ci daremo da fare"

  
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