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Autore: fangirl_87    08/09/2016    2 recensioni
ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction in assoluto. Ho deciso di scriverla su Kaito e Aoko perchè sono fra i personaggi che adoro di più, è una fanfiction senza pretese. Quindi detto questo passo all'introduzione: Aoko e Kaito litigano ma non sarà come le altre volte;fra fraintendimenti, litigi, amori e gelosie Kaito e Aoko riusciranno finalmente a capire i loro sentimenti l'uno nei confronti dell'altra? leggete e scoprirete.
spero di avervi incuriosito. Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Saguru Hakuba
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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POV KAITO
Sono a casa da Aoko da circa due ore, ormai si era fatto tardi, ma non voglio ancora  tornare a casa. Era da tanto tempo che non facevo qualcosa di normale. Non con Aoko comunque, da quando ho scoperto chi era mio padre davvero ed ho preso il suo posto, non ho fatto altro che mentirle. Ed ogni volta era sempre più difficile, anche se lei non sa della mia seconda vita, è sempre stata capace di capire quando mentivo, per questo era dura...sopratutto perché quando lo faccio abbassa il capo, il sorriso che di solito adorna sempre il suo viso sparisce e gli occhi si velano di tristezza. Ogni volta che la vedo in quel modo mi verrebbe voglia di dirgli tutta la verità. Di smettere una volta per tutte con queste bugie. Ma non potevo, non più almeno. Ora Aoko corre il doppio dei rischi se sapesse della mia doppia vita. E' una cosa impossibile ora. Sospirai appoggiandomi allo schienale del divano dov'ero insieme ad un'Aoko assorta completamente da uno stupido film d'amore, i pop-corn, o quello che rimaneva dei pop-corn, erano già finiti praticamente tutti in quanto in ogni momento di noia assoluta per me ne lanciavo alcuni ad Aoko che ricambiava il gesto. Ed ogni volta che mi guardava strafottente per lanciarmi un cuscino o appunto un pop-corn mi sembrava di vedere accanto a lei una piccola Aoko con i capelli ancora più arruffati, un buffo pigiama rosa con i coniglietti, le guance di un rosa molto chiaro ed un sorriso perenne; ed accanto a quella "visione" c'era un piccolo Kaito, molto ma molto figo, con un pigiama blu scuro che la guardava in maniera dubbiosa ma che rideva con lei per ogni cosa. Ora invece osservo come le sue dita sottili stringano e distruggano quel piccolo  fazzolettino, come le sue iridi azzurre siano puntate sullo schermo e come il suo labbro inferiore stia soffrendo per quanto con i denti lo stia torturando. Sorrisi a quella scena, era davvero buffa. Se penso che per poco le sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa. Quando era uscito da scuola ero andato dritto a casa per riordinare le idee e dormire, così mi ero addormentato e avrei continuato a dormire tranquillamente se Akako non mi avesse svegliato ricordandomi di dovermi vedere con Aoko. Mi ero vestito in pochi secondi ed avevo corso fino a casa di Aoko, non appena arrivai mi guardai attorno per vedere qualche traccia di Saguru e di Akako, ma sicuramente si erano entrambi affidati al fatto che Aoko era con me e quindi non l'avevano sorvegliata. Strinsi forte i pugni in quel momento rendendomi conto che per un mio errore in quel frangente di tempo dove Aoko era completamente sola sarebbe potuto accaderle di tutto. Ora mentre sono su questo divano mi rendo finalmente conto di quanto Aoko sia importante come amica. Se le fosse successo qualcosa perchè io non ero con lei non me lo sarei mai perdonato. 
< Era davvero un bel film vero Kaito? >
Spostai lo sguardo su Aoko che era davanti al lettore dvd.
< Per  nulla. Era noioso>
< Questo lo dici perché sei una persona davvero insensibile. >
< Cosa dici? Io sono molto sensibile! >
< No non è vero>
< Si invece!>
< NO. >
< SI.>
< NO. >
< SI. >
< HO DETTO DI NO! BAKAOKO!>
< COME MI HAI CHIAMATO BAKAITO?>
 La guardai e scoppiai a riderle in faccia. Aveva le guance gonfie e rosse, le sopracciglie aggrottate e la bocca storta. Era l'espressione più buffa che io abbia mai visto. 
< Ma cosa c'hai ora da ridere? >
< Sei troppo buffa con quell'espressione Aoko! >
< NON E' VERO! >
Risi ancora più forte e per le risate mi dovetti tenere la pancia. Anche se il tempo passa io e Aoko rimaniamo comunque quei due bambini che ridevano sempre, eravamo quei due bambini che non permettevano alle bugie di entrare nella loro amicizia, che non permettevano a nessuno di rovinarla. Smisi di ridere solo quando notai il volto di Aoko arrossarsi incredibilmente prendere le bottiglie disposte sul tavolino del soggiorno ed avviarsi in cucina. Che le prende?
< Aoko? >
< Ehi..tutto ok? >
< Come? Oh sisi certo! >
< Allora perchè  sei tutta rossa e perchè non mi guardi in faccia? >
< Bè ecco, è perchè si è fatto tardi ormai, e bè...si insomma...volevo sapere se...ecco volessi rimanere a dormire qui...>
Guardai Aoko con in viso una faccia di puro stupore...rimanere qui? A dormire? Con A-a-a-oko da soli in casa?? Mi sentì avvampare ed ebbi l'impressione di essere estremamente felice della sua richiesta, anche se ho una specie di..."formicolio" allo stomaco e la gola secca. Devono essere stati i pop-corn.
< NON FARE QUELLA FACCIA! Da bambini dormivi sempre qui..>
< Si ma da quando eravamo bambini è passato un bel pò di tempo non credi? >
< Si ma sei comunque il mio migliore amico, Te lo chiedo perchè sei una persona di cui ci si può fidare e perchè so che non mi faresti nulla...e poi... e da un paio di giorni che non mi sento tranquilla a stare sola... proprio per niente. >
< Hai paura di rimanere sola a casa di notte? >
<..In un certo senso...>
Sorrisi consapevole. Sicuramente anche se io e suo padre gli avevamo raccontato la storia dei bambini la cosa doveva ugualmente traumatizzata, è normale sentirsi insicuri in una situazione simile. Anche se lei non sa in che situazione si ritrova.
< E va bene allora. Ma non ho il pigiama>
< Puoi metterne uno di mio padre. Non credo che a lui dispiaccia se lo metti tu. >
La guardai annuendo e con un sorriso un pò forzato. Magari al signor Nakamori non dispiaceva ma a me si, il padre di Aoko aveva un gusto terribile nel vestirsi. 
< KAITO! Ecco tieni, non ho trovato di meglio mi spiace!>
< Non  fa nulla. >
< Bene, allora vado a mettere il mio ok? >
Annuì e mentre lei  saliva le scale io guardai meglio qel pigiama. Porca miseria! Era disgustoso! Era un pigiama verde con non so quale figura disegnata sulla parte destra. Abbassai la testa scoraggiato. Roba da matti, con che coraggio dormiva con questo schifo a dosso? 
< Ehi...ma come?Non ti sei ancora messo il pigiama? >
Mi voltai a guardare Aoko e la vidi indossare una camicia da notte che gli arrivava al ginocchi color celeste, con una vestaglia aperta sul davanti bianca. O mio dio. Mi voltai di scatto guardando altrove col viso completamente in fiamme. Non l'avevo mai vista indossare un pigiama del genere. Cavolo perchè mi sento il cuore a mille? 
< Kaito? Stai bene? > 
< Si si. Vado in bagno a cambiarmi! >
< Eh? Ah si, va bene..>
Corsi in bagno e mi misi una mano sulla bocca e l'altra sul petto. Ho il cuore che va troppo veloce, il corpo è in fiamme, la gola è secca e mi sembra di tremare. Ma che diamine mi prende? Cavolo. Quando mi ritorna in mente l'immagine di Aoko in quella camicia da notte mi piego in due per il dolore alla pancia, come se degli elefanti ci camminassero dentro. Ma che cavolo. Che davvero quei pop corn mi abbiano fatto male? O forse è stata qualche bibita? Decido di darmi una rinfrescata al viso e di non pensarci. Una volta fatto mi metto il pigiama orrendo ed esco dal bagno. 
< Alla fine sei uscito eh. Ti sei sentito male? >
< Più o meno..ma cosa stai facendo? >
< Tu cosa mi vedi fare idiota? Pulisco no? Se dovesse tornare mio padre e vedesse tutto questo macello mi ucciderebbe >
< Ah allora ti aiu..>
Venni interrotto dal telefono guardai stranito Aoko, come a chiederle se fosse il suo e lei negò col capo. Mi diressi allora verso lo zaino e presi il mio.
< Ma chi è a quest'ora? >
< Non so.>
Aprì il telefono e risposi.
- Pron.. -
- La tua amica Aoko ha davvero un bel pigiamino. Ed ancora un più bel corpo.-
Mi pietrificai all'istante mi staccai il telefono dall'orecchio e guardai il numero. Sconosciuto. 
- Chi sei? -
- Chissà come dev'essere condividere lo stesso letto con la tua amica-
- Razza di bastardo. -
- O non scordarti. Il letto che intendo io è quello di morte. Molto presto sia lei che tu. Finirete allo stesso modo. -
- Che cos...! PRONTO?!PRONTO?!-
chiusi il telefono e cominciai a guardarmi intorno col cuore che batteva più forte di prima. Che avessero intenzione di farci saltare in aria come avevano fatto con mio padre? o che volessero ucciderci come avevano ucciso la madre di Aoko? In questo caso però dovrebbero già essere entrati in casa. Ma per fare entrambe le cose devono essere entrati quando io non ero ancora arrivato qui. Maledizione. 
< AOKO! >
< Si dimmi>
< Qualcuno è entrato qui prima che arrivassi? >
<  Eh? >
< E' venuto qui qualcuno? >
< Mmmh...Oh si per le quattro circa è venuta Akako...perchè? >

< Si...non capisco Kaito che succede. >
Maledizione. Presi subito il mio telefono e chiamai immediatamente Akako. Spero vivamente che sia stata lei a venire a far visita ad Aoko altrimenti dovevamo uscire subito.
- Ma guarda un pò. Mister ti chiudo il telefono in faccia Kuroba che mi cerca sai se...-
- Sei venuta a casa di Aoko nel pomeriggio? -
- Eh? Perchè me lo chiedi?-
-  Rispondi!-
- Si! Si sono andata a casa di Aoko! Perchè? -
- Ho ricevuto una chiamata strana e..-
Il mio sguardo cadde erroneamente fuori dalla finestra e vidi un'uomo in piedi davanti alla casa di Aoko, mi nascosi dietro una tenda e lo guardai attentamente. Poi vidi che estraeva  un qualcosa con una luce rossa che lampeggiava e la lanciò vicino alla finestra mi abbassai per vedere meglio di cosa si trattava e capì...Buttai il cellulare per terra e corsi nell'altra stanza a prendere Aoko. 
< AOKO!  >
< Kaito, ma si può sapere che ti...KAITO MA CHE FAI! NON POSSIAMO USCIRE SONO IN PIGIAMA! KAITO!>
Presi per mano Aoko e aprì la porta di casa cominciando a correre, dopo pochi minuti dietro di noi sentimmo una forte esplosione. Cavolo! Quelli lì avevano davvero intenzione di farci saltare come mio padre. Mi guardai intorno cercando quel tipo, ma non lo vidi. Dopo averla lanciata se ne doveva essere andato via subito. Mi voltai a guardare Aoko era seduta a terra con gli occhi pieni di lacrime e la bocca spalancata. Ma non emetteva un suono. Nemmeno uno. Mi preoccupai subito e mi abbassai al suo livello. Non aveva mai vissuto una cosa del genere e doveva essere sotto shock, ma poteva anche essersi ferita in fin dei contiera lei dietro di me. 
< Aoko! Aoko! AOKO! RISPONDIMI! >
< C-c-c-c-cos-a-a-a-a...? >
< Aoko tranquilla andrà tutto bene ok? Ci sono io con te! >
Aoko spostò  lo sguardo dalla casa a me, e in un attimo mi si buttò  a dosso. Piangeva e singhiozzava quasi silenziosamente come se avesse paura di emettere un suono.
< Shh. Va tutto bene Aoko. Va tutto bene. Ci sono io con te. >
Mi voltai nuovamente verso la casa ancora in fiamme e guardai come le fiamme cambiassero colore a ogni schioppettio del legno che bruciava. Giuro che se becco quello che ha ridotto Aoko e la sua casa in questa maniera, a costo di finire in galera, gli spacco la faccia con le mie mani.
POV AOKO
Casa mia era in fiamme. Io ero con quella camicia da notte color celeste e quella stupida vestaia bianca, ancora aperta,seduta su un'auto della polizia mi levavano qualche scheggia di vetro dal viso o dalle gambe. Mentre facevano quell'operazione. Io non sentivo nulla. Completamente nulla. Ero lì che guardavo la mia casa piena di fumo. Davanti ad essa c'erano macchine della polizia e ambulanze e Kaito con mio padre,Saguru ed Akako. Tutti li. mentre io avevo ancora il volto coperto di lacrime, quando io soffrivo terribilmente, perchè quella era casa mia. Era la casa mia e della mia mamma. Ricordo che prima che morisse mi metteva a letto mi rimboccava le coperte e mi diceva che fino a quando ci fosse stata lei e papà non mi sarebbe accaduto nulla di brutto. Ricordo io e lei giocare con le bambole in soggiorno, o cucinare qualche dolce da portare poi a papà. Quella che stava andando in fiamme non era solo una casa di un'ispettore e di sua figlia. Era la casa di un'ispettore sua moglie sua figlia, era una casa piena di ricordi ed ora stava bruciando. 

Non rivolsi nemmeno uno sguardo ad Akako. Ero troppo concentrata a vedere come i pompieri entrassero nella mia casa.
< Come ti senti? >
I pompieri uscirono quasi subito andando  a prendere qualcos'altro per spegnere le fiamme. 
< Non è stata la serata che ti aspettavi vero? >
Sono usciti di nuovo. Stanno portando fuori ciò che si è salvato. 
< Mi dispiace..>
Alcuni vestiti di papà..
< Non doveva accadere..>
Alcuni miei vestiti..
< Sono sicura che la casa dove andrete a vivere adesso sarà più sicura di questa.>
Il porta gioie della mamma...Aspetta...IL PORTAGIOIE DELLA MAMMA! LA COLLANA! IL CIONDOLO! DOV'E' ? DOV'E'?E' vero! L'ho lasciato in camera mia quando mi sono cambiata. Mi alzai di scatto e cominciai a correre verso la casa, spintonai molti pompieri e poliziotti, ad alcuni gli passai proprio sotto.
< NON PUO' ENTRARE SIGNORINA E' PERICOLOSO SI FERMI! >
< AOKO COSA STAI FACENDO?! TORNA SUBITO QUI!>
< BAMBINA MIA FERMATI! >
Kaito e mio padre urlavano dietro di me ma non m'importava. Volevo riavere la collana della mamma. Volevo che quel ricordo rimanesse con me. Lo volevo trovare prima che lo facesse qualcun'altro. Era  qualcosa di mio che dovevo riprendere da sola. Andai in camera mia e mi buttai a terra a cercarlo. Deve essere qui.
< Aoko! Che fai torniamo subito fuori èpericoloso qui! >
dov'è? dov'è? DOV'E'?
< Aoko! Andiamo! >
dov...ECCOLO!
< TROVATO! >
Mi voltai verso Kaito e lo guardai con un piccolo sorriso tirato ancora per terra in ginocchio.
< L'ho trovato Kaito. >
< Cosa? >

< Aoko...>
< Dove andrò Kaito? La mia unica certezza è sempre stata questa casa. Scorderò la mia mamma? Perchè tu quello che ricordo di lei e qui.>
< Aoko...>
< Kaito..io..ho paura. Ho davvero paura. >
< Ehi! No Dai!...shh. Andrà tutto bene Aoko. Tranquilla. Se sarà necessario dormirai a casa mia e non preoccuparti la tua mamma è sempre con te. La ricorderai sempre. Non puoi scordarla. Però adesso dobbiamo uscire. Una volta fatto ti prometto che risolveremo tutto insieme ma adesso vieni fuori dai! >
Annuì leggermente ed uscì da quella casa con lui. Kaito. Lui c'è sempre per me, oggi sarei morta senza di lui. Kaito. Grazie di esserci.



angolino d'autrice
Ed eccomi di nuovo qui,come promesso!!! spero che il capitolo vi piaccia quanto è piaciuto a me scriverlo! 
   
 
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