Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: mentaverde    08/09/2016    3 recensioni
Odio stare in bilico.
Odio sentire quella sensazione sulla pelle, di poter cadere da un momento all’altro.
Odio il fatto che con una folata di vento potrei schiantarmi al suolo.
Ma soprattutto odio il fatto che sia tu a mettermi in questa posizione.
Tu, il Re, l'Originale, l'ibrido.. così tanti nomi, così tanto potere ad un unico uomo pieno di odio e pieno d'amore.
Un uomo e tutta l'eternità davanti.
Tu ed io.
Tu il mio Re, ed io la tua Regina.
Klaus e Caroline.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Rebekah Mikaelson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo IV



 
A ciascuno il compito di trasformare
le proprie ferite in punti di inserimento per le ali.
- John W. N. Sullivan-
 



 
 
 
 
 
 
“In-cre-di-bi-le”, sento Hope esclamare lentamente, “Questo posto è ancora in piedi?”.
L’insegna del Mystic Grill è ancora quella di cinquant’anni fa, e non posso non ammettere di esserne anch’io stupita.
“Muoviti”, le dico entrando e respirando lo stesso odore che ho sempre sentito: casa.
È incredibile come i volti iniziano a essere sempre meno nitidi nella mia mente, ma gli odori, dio, rimangono sempre forti, fissi, ricordi che non se ne andranno mai.
Tutti gli occhi sono su di noi anche qui.
D’altronde è impossibile non guardare Hope, con la sua lunga chioma bionda, gli occhi da – non da cagna, Caroline – felini e quel portamento regale che la fanno emergere ovunque.
Ci sediamo in uno dei divanetti, attirando sguardi da ragazzini di vent’anni, che iniziano a sgomitare per venirci a parlare.
“Non era vietato venire qui?”, chiede curiosa guardandosi attorno e fissandosi su una foto appesa alla parete, visibile a tutti, con il mio viso, quello di Elena, Damon, Stefan, Matt e Bonnie sorridenti.
Era vietato frequentare i luoghi dove c’erano ricordi tangibili di noi. Sarebbero sorte troppo domande a cui non potevamo assolutamente rispondere.
I vampiri rimangono un segreto per tutti.
“E allora?”, rispondo ottenendo un’occhiata divertita.
Hope Mikaelson.
Così odiata ma così simile a me.
Lei vorrebbe scappare, mentre io vorrei essere rincorsa.
“Cosa diavolo ti sei messa addosso?”, chiede guardandomi dall’alto al basso.
Semplicemente avevo tolto la corona che Klaus aveva costruito per me. D’altronde per essere la degna Regina avevo dovuto vestirmi come tale. Ma a Klaus poco importava ormai.
“Deve arrivare voce fino a New Orleans che siamo qui”, dice Hope accavallando le gambe ed attirando altri sguardi famelici a cui non fa neanche caso.
La Hope che conoscevo sarebbe impazzita per tutti quegli sguardi. Un po’ come Rebekah.
Cosa le è successo?
“Sai quando papà è venuto in Brasile da me e Rebekah?”, mi chiede.
Un altro segreto e un’altra verità.
“Non sapevo che c’eri anche tu”, sussurro sentendo il mio cuore spezzarsi nuovamente.
Quanti sotterfugi ci saranno ancora Klaus? Quanti segreti dovrò scoprire per conoscere almeno una parte di verità?
“Sì, beh, me ne sono andata via subito…”.
“In Messico”.
“Sì, in Messico”, sussurra guardandosi le mani ansiosa.
Cosa diavolo sta succedendo?
Perché Hope non ha il coraggio di guardarmi negli occhi?
“Ti dice niente il nome Arabella?”, dice tutto d’un tratto e nello stesso momento mi sento precipitare verso il basso.
Arabella.
Se non era Hope o Rebekah era decisamente Arabella. Mai, mai Caroline.
Altroché la Regina che non voleva sposare il suo Re… Ero la Regina Cornuta.
Ancora.
Ancora una volta io venivo dopo.
Ancora una volta a nessuno importava di Caroline.
“L’ho portato via da lì prima che la cosa degenerasse”, aggiunge Hope cercando qualche ombra sul mio viso, ma non ne troverà mai.
Sono diventata una brava attrice, sono diventata la migliore.
Se nessuno vede quello che provi, nessuno saprà mai se è stato in grado di distruggerti. E io questo piacere non lo darò mai a Klaus.
“Lo sapevi?”.
“So chi è Arabella”, la mia voce è falsa come quella di un automa, non ha sentimenti, non ha rabbia né rancore. Non è niente, è piatta, un filo. L’ennesimo filo.
Lei annuisce e noto che le sue spalle si abbassano, come se sopra di esse ci fosse un peso così grande che, anche la figlia dell’Originale, fatica a tenere.
“Non capisco. Elijah ama la mamma così tanto che mai un giorno l’ha tradita, l’ha fatta soffrire mai. Nonostante sapesse che sarebbe morta, che non ci sarebbe più stata per rinfacciargli tutto. Perché per loro è così?”.
“Il problema è che noi abbiamo tutto il tempo che vogliamo per farci perdonare, Hope, e allora ci sentiamo in diritto di poter fare quello che vogliamo”.
I suoi occhi si inumidiscono.
“Perché deve essere così difficile?”.
“Non lo so”, sussurro accasciandomi sul divanetto, “Non lo so”.
È sempre quella la domanda e la risposta non cambierà mai.
“Hai quasi cent’anni e non sai rispondere a nessuna domanda. Ti credevo più intelligente”, sento la voce di Rebekah alle mie spalle, “Dovrei ritenermi offesa per non essere stata invitata”.
Alzo gli occhi al cielo, mentre tutti gli sguardi delle persone nella sala sono su di noi nuovamente.
“Non ti volevamo”, rispondo seccata.
Tu non mi volevi”, sorride con tranquillità e richiama l’attenzione del cameriere, “Qualcosa di forte per tutte e tre. Veloce”, usa quel tono Mikaelson che mi fa inconsciamente sorridere. “Come diavolo ti sei vestita, Caroline?”, mi chiede facendo ridere Hope.
“Voi Mikaelson mi porterete all’esasperazione”, ammetto quasi più a me stessa che a loro.
“Sarebbe un piacere farlo”, risponde poi il suo sguardo cade su Hope, e da sbruffone e pieno di sé diventa più profondo, protettivo e attento. Tutti amano incondizionatamente Hope. Tutti rischierebbero la vita per lei, quando lei non vorrebbe far altro che essere lasciata in pace.
“Ancora?”, le chiede ricevendo un’occhiataccia dalla nipote.
“Sta’ zitta”.
Il sorriso di Rebekah si allarga, “Oh-oh. Qualcuno ha il cuore ferito”, un po’ la deride un po’ la consola: tipico affetto Mikaelson, ti mordono poi ti curano.
“Lasciala in pace, Rebekah!”, le dico ricevendo un grazie silenzioso da Hope.
Il cameriere arriva e devo ammettere che prima che tutto quanto accadesse, sarebbe stato proprio il tipo di ragazzo che avrei guardato più che volentieri. Eppure una volta che ti innamori di un Mikaelson, non vedi altro che imperfezioni.
“Sono Toby, voi siete nuove?”, chiede sfoderando quello che dovrebbe essere il suo tono sensuale.
Io e Rebekah alziamo gli occhi al cielo e beviamo tutto d’un fiato qualcosa di forte che aveva ordinato, mentre Hope, senza il minimo pudore, lo fissa e lo osserva dalla testa ai piedi diverse volte.
“Ti sembra di averci mai viste?”, gli chiede.
Ovviamente non coglie la sfumatura della sua domanda, “Me ne ricorderei”.
Hope sfodera un sorriso sottile, di quelli che ti portano ad allontanarsi solo per lo spirito di sopravvivenza che alberga in tutti noi, “Continua a portarli finché non ti diciamo di smettere, e…”, tira fuori dalla borsetta una carta di credito nera, “… paga con questa, per tutti quelli che prendono da bere qui”.
Il cameriere incredulo si volta e urla a tutti che le biondine offrono da bere a tutti ricevendo un urlo divertito.
Hope con indifferenza continua a bere.
“Klaus non ha una carta di credito”.
“Non è di papà”.
Rebekah scoppia a ridere, “Scommetto che lì sopra c’è il nome di un certo Lucas Scott”, e lei per tutta risposta sfodera di nuovo quel sorriso degno di un Mikaelson: perfido, calcolatore e dannatamente fiero.
Qualcuno da fuori non può vedere altro che tre bionde vestite bene, che bevono alcolici troppo forti per gli anni che dimostrano e che hanno offerto da bere ad un intero bar.
E sì, siamo tre bionde ma una, la più antica, sempre alla ricerca dell’amore, mentre le altre due stanno facendo in modo che l’amore le venga a scovare.
Hope, la diretta discendente del più antico, dell’Originale, la prima in assoluto a trarre tutti nella sua personalissima ragnatela, fili su fili, dettagli su dettagli, tracce su tracce.
Un vero talento.
 
Quello che riesco a vedere sono solo i suoi capelli rossi strette dalle mani di lui.
Lui che dovrebbe stringere i miei in quel modo, con quella passione. Capelli che dovrebbero essere biondi, che dovrebbero essere miei. Ma sono rossi.
Labbra che dovrebbero essere le mie, ma che non lo sono.
Lui che ha detto di essere mio e che invece non lo è più.
È di tutti.
Non di Caroline, la bionda. No, ma di quella con i capelli rossi.
Voglio sparire, cancellarmi dalla faccia della Terra. Andarmene per sempre e non farmi più trovare, ma lui mi troverebbe. Lui vuole tutte per sé, vuole anche me nella sua stupida collezione di bionde… ma bacia le rosse.
E allora lo faccio.
Deve sapere che lo so, deve sapere che ho visto, che sto vedendo.
Deve sapere che sono qui, perché poi so che non sarò più in grado dirglielo.
“Klaus”, so che basta un sussurro perché mi senta e i suoi occhi incrociano i miei quando le sue labbra sono ancora su labbra che non sono le mie e le sue mani stringono capelli rossi non biondi.
Si stacca da quella che non sono io e senza separare gli occhi dai miei le dice: “Vattene Arabella”.
Arabella.
Arabella si volta, mi fissa e non abbassa mai lo sguardo: lui è suo e lei lo sa.
Qualche anno fa l’avrei uccisa, le avrei tolto il cuore dal petto e l’avrei stritolato fino a ridurlo in polvere.
Oggi non mi muovo.
Lui deve sapere quanto male fa. Lui deve vedere quanto male mi fa.
Arabella se ne va in velocità.
Arabella… non Caroline.
“Car-“, non ce la faccio.
Non posso ascoltare le sue labbra che baciavano la rossa e che adesso pronunciano il mio nome. No.
Guardo la mia mano sinistra, dove avevo deciso di mettere l’anello che mi aveva regalato. Lo prendo e lo appoggio a terra sotto gli occhi di Klaus, occhi che non voglio che mi guardino.
Occhi che non devono guardarmi più.
Mi allontano, scappo, corro e poi lo sento l’urlo straziato di un cuore rotto e so che in realtà sono due i cuori ad essere frantumati.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: mentaverde