Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _MartyK_    08/09/2016    2 recensioni
Min Yoongi è stanco della sua vita monotona e frenetica e una notte, assieme a tutti i Bangtan Boys, fugge dal dormitorio scorrazzando per le vie di Seoul, imbrattando muri con la vernice e procurando danni ad alcune auto parcheggiate. Per scampare al carcere, è costretto a fare un mese di 'volontariato'.
Isabel lavora come cuoca in un ristorante molto vicino al fallimento. Come si incroceranno le loro vite?
Dal capitolo 1:
- Sei in arresto per atti di vandalismo- lo prese per il polso e lo sbattè contro l'auto della polizia, allacciandogli le manette.
- Che?!- Jungkook era così sbalordito che non si trattenne dall'esclamare qualcosa di insensato, come era solito fare.
- Ma noi siamo Idol! Non possiamo permetterci di fare carcere!- a lui si unì Hoseok, il labbro inferiore che tremolava.
[...]
- Min Yoongi, ho un messaggino per te!-
Il ragazzo era tranquillo, con le braccia conserte e un sorriso strafottente a dipingere la sua sfacciataggine. Sicuramente si sarebbe complimentato con lui per aver infondato fiducia nei cuori dei poliziotti... in qualche modo.
- Lavorerai come garzone in un ristorante per un mese intero-
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come previsto, quella non fu l'unica volta che Yoongi si presentò a casa sua. Al diavolo le buone maniere coreane.
La sera dopo venne con la scusa di non gradire la solitudine. Passarono il tempo davanti al televisore e parlarono (con sua grande sorpresa) fino a notte fonda.
Il sabato disse che i suoi amici non potevano fargli compagnia per i troppi impegni e che l'unico essere umano con cui aveva rapporti civili era lei.
La situazione andò avanti così per circa cinque o sei giorni. Ma a Isabel non dava affatto fastidio.
Anzi, si era abituata a vederlo gironzolare per casa con quel suo faccino curioso, e le piaceva quando cercava di entrare di più nella sua vita facendo continuamente domande. Certo, a volte erano un po' troppo personali e lei non rispondeva, però... gradiva la sua compagnia, ormai non poteva negarlo.

Una domenica si fece vivo verso le cinque del pomeriggio. Isabel stava infornando dei biscotti al cioccolato, chissà perchè le era venuta voglia di dolci.
E poi il campanello suonò.
Non si curò di guardare dallo spioncino, sapeva che l'unico che andava a farle visita era lui.

- Ancora tu!- esordì, chiaramente sarcastica. Yoongi ridacchiò a testa bassa ed entrò.

- Sai, dovresti farti degli amici- constatò l'altra.

- I BTS sono troppo impegnati e i giornalisti li stanno tartassando di interrogatori riguardo la mia temporanea scomparsa- spiegò lui. Isabel annuì lentamente e incrociò le braccia al petto.

- Cos'è, vorrebbero sapere se stai frequentando qualcuno?-

- Siamo Idol, è normale- Yoongi scrollò le spalle.

- Siete Idol, la normalità nemmeno la conoscete. Dimmi un po', non hai altri amici all'infuori dei Ragazzi a prova di proiettile?- chiese curiosa lei.

- Ripeto, sono un Idol- il ragazzo rispose come se fosse ovvio.

- Oh giusto. Scusa, soffro lievemente di Alzehimer-

- Ho notato. Come fai ad avere un amico famoso e non impazzire?- ridacchiò la testa azzurra.
La ragazza, che si stava dirigendo verso la cucina, girò improvvisamente i tacchi e gli puntò l'indice accusatorio dritto sul naso.

- Chi ti ha detto che siamo amici?!- precisò.

- E comunque per me resti una persona comune come tante altre, ecco perchè non impazzisco- concluse e gli fece l'occhiolino.
Yoongi rise e scosse la testa affranto. Certo che quella ragazza era stramba.

- Aigoo come dovrò fare con te!- esclamò allargando le braccia in un gesto fintamente disperato.
Si mise a sedere sul divano (ergo, si buttò a peso morto su di esso. Era pur sempre Suga) e, come di routine, fece zapping col telecomando.
A volte pensava allo strano rapporto che stava nascendo tra lui e Isabel, e la prima cosa che gli veniva in mente era l'immagine di una coppietta che battibecca, si punzecchia, ma che infondo si vuole bene. E forse era proprio così.
Nel frattempo la ragazza lo raggiunse con un vassoio stracolmo di biscotti e due tazze di the fumanti.

- Tadà!- esordì con un sorriso sornione che andava da guancia a guancia. Yoongi sgranò gli occhi alla vista dei dolci.

- Li hai fatti tu?- domandò.

- No, l'uomo nero- replicò sarcastica l'altra. Gli si sedette accanto e addentò un biscotto, per poi portarsi alla bocca la tazza di the e bere il contenuto.
Yoongi la fissava con sguardo sognante.

- Che c'è?- chiese curiosa.

- Vorrei prenderne uno, davvero, ma non posso. Sto a dieta- rispose il ragazzo, lasciandosi sfuggire uno sbuffo. Isabel cercò di non ridere.
Insomma, stava bevendo, non era educato sputare in faccia alla gente del the che usciva dal naso. Anche se, ad ammetterlo, le era capitato un paio di volte.
Ma a chi non capita?!

- Stai scherzando? Sei più stecco di uno stuzzicadenti, sembri malnutrito e ora viene fuori che stai a dieta!- sbottò incredula. La testa azzurra, dal canto suo, annuì.

- Te l'ho detto, non posso-
Isabel sorrise enigmaticamente.

- Sei in libertà per trenta giorni, non penso ti farà male fare uno strappo alla regola- disse e Yoongi parve pensarci un attimo.

- Al diavolo, hai pienamente ragione!- esclamò.
Prese il vassoio e se lo mise sulle gambe, incominciando ad ingozzarsi di biscotti e bevendo un sorso di the di tanto in tanto. La ragazza lo guardava ridacchiando.

- Con questo non significa che tu debba divorare qualsiasi cosa commestibile come se non ci fosse un domani, eh- lo avvisò.



Mangiarono e si punzecchiarono per parecchio tempo, più o meno fino a quando il sole non calò del tutto e la sera prese il posto del giorno.
Dopo aver pulito, Isabel stette con lo sguardo perso per un po'. Aveva le gambe al petto, circondate dalle braccia. Yoongi si trovava in imbarazzo, non gli erano mai piaciuti i loro momenti di vuoto. Se fosse stato per lui, avrebbe blaterato continuamente, anche a costo di sparare cazzate. Non parlare con Isabel era... strano. E si sentiva tremendamente a disagio.

- A che pensi?- fu la prima domanda decente che gli attraversò la mente. Isabel si voltò verso di lui con uno sguardo malinconico. Borbottò qualcosa di incomprensibile, quasi un gemito.

- A volte le cose non vanno come vorresti- si ritrovò a dire, senza pensarci.
Un paio di secondi dopo realizzò ciò che aveva detto e dischiuse la bocca. Si era ripromessa di non accennare a Yoongi neanche una minima sciocchezza riguardo la sua vita privata, e guarda un po' che gli era andata a dire! Cioè, non è che non volesse parlargli della sua vita, dei suoi dilemmi eccetera, era solo che... si conoscevano da troppo poco tempo. Non voleva affrettare le cose.

- In che senso, scusa?-
Ormai il danno era fatto, giusto? Non le restava altro che dirglielo.

- Ho fatto un corso di estetica. Sono un'estetista in realtà, la cucina non c'entra niente con me, capisci? E invece eccomi qui, a vivere in dieci metri quadrati e campare di stenti- biascicò sospirando. Yoongi abbassò il capo.
Non conosceva questo lato di Isabel, e forse avrebbe fatto meglio a non conoscerlo. Apprezzava il fatto che si fosse confidata con lui, il problema era che non aveva consigli da darle.
Pensava che essere un Idol era tutto nella vita, e invece era proprio il contrario. Non serviva a niente, era uno scansafatiche e ancora doveva imparare a distinguere il basilico dal prezzemolo.
Aveva bisogno di gente allegra, non di qualcuno che gli ricordasse quanto facesse schifo la sua vera vita.

- Perchè non ti sei aperta un centro di estetica?- continuò con le domande. Isabel gli inviò un'occhiata scettica.

- Mi hai guardata? Non posso neanche permettermi un'auto!- Yoongi si morse il labbro inferiore.
Decise che l'unica cosa da fare era rivelarle qualcosa su di lui. Si alzò dal divano e si diresse verso l'appendiabiti, tirando fuori da una tasca del suo giacchino una foto. Ritornò al suo posto e la mostrò alla ragazza.

- Questo ero io a diciott'anni- esordì visibilmente imbarazzato.
Aveva i capelli neri come la pece, gli occhi piccoli e scuri, il naso troppo piccolo e a patata e tanti, tantissimi brufoli ad inondargli il viso.

- Davvero?- Isabel era sconvolta. Yoongi annuì. Non voleva offenderlo, ma stava seriamente pensando che probabilmente la faccia che aveva davanti era rifatta.

- Eri-eri...- biascicò e si bloccò subito, non sapendo che dire. La testa azzurra ridacchiò e le intimò di continuare.

- Avanti, dillo- disse e rise. La ragazza alzò gli occhi al cielo e gli lanciò un'occhiata di compassione.

- Io lo dico, poi però non offenderti. Eri proprio un cesso!- sbottò e scoppiò a ridere. Yoongi spalancò la bocca.

- Non credevo l'avresti detto sul serio, oddio!- disse e rise anche lui. Stavano ridendo così forte che furono costretti a tenersi la pancia.
Smisero asciugandosi qualche lacrima dagli occhi.

- Scusami, ma eri inguardabile. Ammettilo che sei rifatto!- fece lei e gli diede un buffetto sulla guancia.

- No, non lo sono. I brufoli se ne sono andati col tempo e uhm... il naso si è magicamente abbellito- disse e sorrise.

- Magicamente, certo-

- Quello che cercavo di dirti è: ogni volta che ti senti triste guarda questa foto, pensa com'ero qualche anno fa e ridi un po'-
Isabel gli regalò un sorriso sincero, di cuore.

- Grazie allora-

- Invece ora come sono?- le chiese con uno sguardo altezzoso.

- Scendi dal piedistallo, Jennifer Aniston- lo frenò lei.

- Deduco che sia bello- continuò lui, gonfiando il petto.

- Quando finirai di pavoneggiarti con l'unico essere di sesso femminile presente in questa casa, fammi uno squillo- l'avvisò e andò un attimo in bagno.
Yoongi la guardo male.

- Ah, comunque sempre meglio di prima- disse prima di chiudersi a chiave.





* * *





Lunedì non era un bel giorno. Anzi, lo odiava con tutta se stessa.
Non aveva per niente voglia di andare a servire i soliti grassocci del piano di sopra, così chiamò (a malincuore) Myung Jae e le chiese se poteva sostituirla solo per la mattinata, promettendole che avrebbe fatto il turno di sera.
Inutile dire che questa si lagnò blaterando qualcosa a proposito della tinta dei capelli, della manicure e della ceretta, le cosiddette 'cose da femmine'. Isabel la liquidò con un 'se non ti presenti per le otto in punto al ristorante dirò al capo di farti licenziare'.
La rossa (per non dire bionda, mora, corvina, testa verde eccetera) non era una che si arrendeva facilmente e dette ancora un po' del filo da torcere alla povera Isabel, anche se alla fine ne uscì vittoriosa.
Sapeva che per quanto Myung potesse essere noiosa e gatta morta, se mancava qualcuno doveva per forza occuparsi della cucina. La manicure l'avrebbe rimandata ad un altro giorno.

Passò la giornata a pulire casa, fece la spesa e cose da casalinga disperata, come la serie Tv.
La sera non tardò ad arrivare, così si preparò e uscì di casa, diretta verso il posto di lavoro. Appena entrata si sorbì gli sguardi maliziosi dei clienti.
Davvero vomitevoli, pensò con una smorfia. Salutò il capo e si chiuse in cucina, annunciando il suo arrivo a Yoo Jin e Yoongi. Quasi gli fece tenerezza il modo in cui ubbidiva e aiutava il corvino.

- Credevamo non venissi più- esordì.

- Scusate, ho fatto un po' di ritardo- rispose velocemente e si fiondò ai fornelli. Yoongi le si avvicinò.

- Perchè non sei venuta?- provò a fare conversazione. Isabel lo liquidò, era piuttosto nervosa.

- Nulla, non mi andava- ammise, poi si rivolse a Yoo Jin.

- Quali sono gli ordini di oggi?-
Il ragazzo le passò i foglietti su cui aveva appuntato i desideri dei clienti. Isabel si ritrovò a sbuffare.

- Carne, sempre carne. Quasi quasi divento vegana- sbottò facendolo ridere. - Suga, vai lì e prendimi le fettine. Poi prendi il pane grattugiato e le uova- continuò.
La testa azzurra fece una smorfia, sentirsi chiamare Suga pure a lavoro lo irritava e non poco. Prese l'occorrente e poggiò il tutto sbattendolo sul bancone.

- Yah! Fai attenzione, le uova si rompono!- urlò lei. Yoongi le rivolse un'occhiataccia.

- Ho detto che mi chiamo Yoongi- sbuffò.

- Sì, sì, pinco pallino. Muoviti, ho fretta-

- Ma se ci sono sì e no quattro gatti là fuori!- si unì Yoo Jin, con in mano qualche bottiglia di vino e delle ceste con del pane.

- Vuoi che me la prenda anche con te? Sparisci!- Il corvino sospirò e lasciò soli i due ragazzi.
Yoongi la osservò intenta ad impanare le fettine di carne e metterle in padella, avevano richiesto le solite cotolette.

- Ah, prendimi le patatine, sono nel freezer- disse d'un tratto, indicandogli il frigo. Una volta che ebbe il sacchetto, ficcò il contenuto direttamente nel microonde.

- Lo sai che fa male fare così?- la ribeccò lui. Isabel sbuffò nervosa.

- Non mi interessa, è la loro vita. Se la sono rovinata scegliendo questo posto- disse fredda.
La testa azzurra si morse il labbro inferiore e poggiò una mano sul tavolo.

- Non ti riconosco più, dov'è finita la Isabel simpatica?- domandò, più a se stesso che alla ragazza. Anche se lei lo sentì ugualmente.

- L'ho messa da parte per un po'-

- Peccato- La conversazione finì lì, non parlarono più per tutta la serata, troppo impegnati a cucinare e servire la gente.
Yoo Jin di tanto in tanto faceva qualche battuta, Yoongi rideva ma Isabel no. Quella situazione lo stava stancando.
Verso le undici il corvino annunciò ai due che se ne sarebbe andato e li abbandonò. Il capo se n'era già andato prima e la cucina era perfettamente pulita.
Non c'era nulla da fare e a Isabel dava un fastidio tremendo.

- Si può sapere che ti prende?- Yoongi le si parò davanti, a braccia conserte.

- Levati- rispose l'altra e fece per sorpassarlo, ma venne bloccata.
Perchè i coreani maschi dovevano essere alti e le femmine tappe?! Odiava questa differenza di altezza fra loro due.
Arrivava sì e no al metro e sessantacinque, mentre quello poteva essere dieci centimetri in più di lei o giù di lì.

- Soffri di bipolarismo o cosa?- la prese per le spalle e si abbassò nella sua direzione, incrociando i suoi occhi arrabbiati.
Qualche minuto dopo la ragazza sbuffò e sospirò.

- Scusa- borbottò.

- Non ho sentito bene- replicò l'altro. Isabel alzò gli occhi al cielo, della serie 'ma chi me l'ha fatto fare?'.

- Sono sempre nervosa, temo sempre di sbagliare qualcosa, di mettere l'ingrediente sbagliato eccetera. La cucina non fa per me- disse e si passò una mano tra i capelli. Yoongi non rispose, la lasciò sola un attimo e andò in un angolo del ristorante a fare non so cosa. Ritornò con un piccolo stereo in mano e un cd.

- Che stai cercando di fare?- chiese lei, assottigliando gli occhi. Il ragazzo sorrise e mise la musica.
Conosceva quella canzone, l'aveva sentita da qualche parte, ma non era musica loro. Era decisamente diversa. Una ballad.

- Chi sono?-

Troppe domande che non ricevevano risposta, stava ricominciando ad incazzarsi, quando Yoongi le si avvicinò a grandi falcate e la prese per i fianchi. Nel farlo la ragazza si sentì presa in contropiede e sbattè addosso al suo petto. Sgranò gli occhi, il cuore aveva preso a battere velocemente senza motivo. Mise le mani tremanti sulle sue braccia e si appigliò a lui. Non aveva il coraggio di alzare lo sguardo, era fottutamente codarda.

- Gli Exo- rispose il ragazzo, sussurrando al suo orecchio. Il suo fiato si scontrava con il collo, rabbrividì. Incominciò a muoversi e ad oscillare a destra e a sinistra.

- Io non so ballare- borbottò Isabel, mettendo il broncio. Puntò lo sguardo sul suo viso e vide che sorrideva.

- Basta che segui i miei piedi, semplice-
Esitò un po' e mise involontariamente una gamba tra quelle della ragazza, con l'intenzione di andare indietro.

- Fa' come se dovessi camminare all'indietro- le disse un po' imbarazzato. Isabel annuì e fece come le era stato detto.
Ad ogni passo in avanti di lui, lei andava indietro e viceversa. Nel farlo Isabel fissava costantemente i suoi piedi, per evitare di inciampare.
Yoongi mise l'indice sul suo mento e le alzò lo sguardo.

- Devi stare a testa alta quando balli- sussurrò dolcemente. La ragazza deglutì.

- Conosco questa canzone- provò a dire. Yoongi sorrise e chiuse gli occhi, perdendosi nella melodia dei suoi sunbae.

- Baby don't cry, tonight- canticchiò cercando di arrivare alle loro note e non stonare come un povero babbeo. Isabel sorrise.
Aveva ancora le mani sulle sue braccia e Yoongi glielo fece notare.

- Una va qui- disse, prendendole una mano e posizionandola sulla spalla. - E l'altra qui- prese la destra e gliela strinse. Isabel lo guardava sconvolta.

- Dovresti essere più romantica- ridacchiò l'altro, intrecciando le sue dita con quelle della ragazza.
Lentamente la sua mano destra si spostò dal fianco verso la schiena, facendo inclinare la ragazza in un perfetto casquet.
I loro visi erano terribilmente vicini, gli aliti si mischiavano e la tensione si faceva sentire sempre di più.
La canzone era terminata da un po' e loro erano ancora in quelle condizioni.
Yoongi si leccò nervosamente il labbro inferiore e deglutì a vuoto, indeciso se tirarsi indietro o meno.
Involontariamente si fece più vicino alla ragazza, le loro labbra stavano quasi per sfiorarsi, quando Isabel lo bloccò poggiando un dito sulle sue.

- Suga...- esordì. Yoongi la fissò come un'idiota.

- Si è fatto tardi, dovrei andare- spiegò lei.
Prese la borsa e si strinse nel giubbino, camminando goffamente verso l'uscita del locale. La testa azzurra la seguì per tutto il tragitto, in cerca di spiegazioni.

- Ci... vediamo domani- bofonchiò e abbozzò un sorriso, prima di andarsene. Yoongi aveva ancora la bocca spalancata.
Lo aveva lasciato di stucco, quale ragazza rifiuta il bacio di un Idol?!
Chiuse la porta e realizzò una cosa: Isabel lo chiamava Suga ogni volta che era imbarazzata.



***
annyeoooong!! Ed eccoci qua col nuovo capitolo. La storia non penso durerà più di 11-12 capitoli, oggi aggiorno XD per cui direi che siamo quasi a metà strada (?) ringrazio tutti, ma proprio tutti ^^ bacioni e buona lettura _MartyK_       ps: lo so che sono malefica, HAHAHAHA XD
   
 
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