Junjou Romance
Capitolo 5
Passarono
molti giorni da quando Hiroki aveva saputo di Akihiko e del ragazzo. Vedeva
Misaki tutte le mattine a lezione e si divertiva a richiamarlo quando aveva la
testa tra le nuvole. Più di una volta il ragazzo era andato da lui portandogli
un messaggio di aiuto da Akihiko, fomentando tante voci sul perché il Diavolo
Kamijo fosse così a contatto con uno studente, naturalmente la metà delle voci
erano abbastanza imbarazzanti. Ad ogni modo era tornato alla solita routine
giornaliera, comprese le smancerie infantili di Miyagi che continuava a
prenderlo in giro, ma ormai Hiroki ci era abituato e si limitava a dargli
ragione nella speranza che la finisse una buona volta. Ammirava quell’uomo per come sapeva
gestire la sua vita, per il talento e l’intelligenza che aveva. Ora che si
trovavano da soli nel loro studio non potè non farsi tornare alla mente il viso
del ragazzo con cui lo aveva pizzicato quella sera. Era curioso di saper di più
di su di lui, infondo Miyagi sapeva tutto o quasi di Nowaki e si chiese se
magari poteva sapere anche lui qualcosa del suo mentore, nonostante avesse
ribadito più volte che la sua vita personale no gli interessava. Mera bugia che
sapeva si sarebbe dissolta in pochi secondi, sarebbe bastata una parola fuori
posto che Miyagi l’avrebbe subito smascherato. Avrebbe corso comunque il
rischio, perché infondo non riusciva proprio a non pensarci. Miyagi gli aveva
detto che prima o poi quel giovane si sarebbe stancato di un vecchio come lui,
parole che lo avevano agitato non poco, ma che per fortuna ora sapeva di non far
parte della sua vita. Solo che si dispiaceva un po’ per lui, nonostante fosse
sempre ilare e malizioso, Hiroki si rese conto di non averlo mai visto realmente
felice.
- Professor
Miyagi… - sistemò con cura una pila di libri sul lato della scrivania libera
dell’altro, spostò per un attimo lo sguardo fuori dalla finestra, stava gia
imbrunendo, sicuramente loro erano gli unici ancora a lavoro li dentro. - …posso
permettermi una domanda… insomma…-
Miyagi si voltò
lentamente verso Kamijo fissandolo per bene negli occhi, sapeva che Hiroki non
era tipo da interessarsi ai fatti degli altri, ma ultimamente lo aveva visto
molto diverso dal solito. Era più aperto e si relazionava persino con i suoi
studenti. Decise che infondo, parlare con lui, non poteva essere così male. -
Vediamo se indovino… vorresti sapere di me e di quel ragazzo?- Hiroki si ritrovò
colto in flagrante. Come avesse fatto a capirlo rimase un mistero, ma almeno gli
aveva risparmiato la fatica di formulare una domanda che potesse risultare in
qualche modo offensiva. – Ci
ho preso in pieno… sei troppo trasparente Kamijo, è facile capire che ti passa
per la testa… ma come mai una domanda simile, pensavo non ti
interessasse?-
- No ecco, volevo
solo sapere se stava bene… insomma… lei è sempre sorridente e riesce sempre a
capirmi in qualche modo, anche se mi prende in giro. Io la rispetto molto e la
considero una persona ammirevole… lavoriamo insieme e mi sono accorto di essermi
appoggiato molto a lei anche per cose che non riguardano il lavoro, per questo
volevo solo sapere se era felice… tutto qui.- Hiroki ripercorse con la mente
quella sera di pioggia in cui si era ritrovato a vagare per l’università,
bagnato e sperduto come un cucciolo abbandonato. Quella sera in cui Miyagi lo
aveva quasi baciato.
- Ammetto Kamijo
che mi sorprendi, non mi sarei mai aspettato di sentirti dire certe cose. Di
solito sei sempre distaccato e molto nervoso. Credo che l’amore faccia davvero
bene… da parte mia posso dire di non aver mai provato un amore felice… quel
ragazzo, Shinobu, mi è piombato addosso come un terrorista… mi ha sbandierato i
suoi sentimenti senza pensare minimamente a come potessi reagire io e lo
ammetto… ha avuto tenacia perché mi ha fatto crollare. Ora come ora non mi
interessa se sia giusto o meno, ma so che non è poi così male come
sensazione.-
- Quindi quando mi
ha detto che quello era solo un capriccio e che si sarebbe stancato, non lo
diceva perché era lei a volerlo.-
- Hiroki… tra me e
Shinobu ci sono 17 anni di differenza… la credi una cosa accettabile? Credi che
un ragazzino possa stare appiccicato per sempre ad uno come
me?-
Hiroki non fece
caso minimamente al fatto che Miyagi lo avesse chiamato per nome, in quel
momento l’espressione del viso del suo professore era trasparente come l’acqua,
anche se le sue parole non rispecchiavano ciò che provava. Lui che si era sempre
lamentato di soli 4 anni di differenza, cosa avrebbe potuto dirgli? Aveva anche
fatto obiezioni su Akihiko e Misaki proprio per lo stesso motivo, ma Akihiko lo
aveva convinto di una cosa, la stessa che ripeté al suo mentore, stupendosi di
se stesso e di quanto semplicemente quelle parole gli sfuggissero di
bocca.
- Io non sono
bravo in queste cose…- parlò dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio,
aveva il viso caldo e imbarazzato, Miyagi si stupì di quanto facile fosse
metterlo in difficoltà. In realtà il vero Hiroki era proprio il ragazzo timido e
impacciato, che cercava di tirarlo su di morale. - Io ho fatto un sacco di
casini per molto meno… però sto imparando che l’età, il sesso, o altro contano
poco… l’amore non ha una forma precisa, se quella persona è importante e in
grado di far tremare il cuore, se sai di potergli affidare la tua vita e tutto
te stesso, allora il resto non ha molta importanza…
Credo…-
- Belle parole,
potrei aggrapparmi a loro facilmente ed essere la persona più felice del mondo.-
Lo vide chiaramente, provava dolore per quelle parole che aveva appena
pronunciato, sapeva nascondere bene i suoi sentimenti, ma evidentemente tutto
questo stava diventando per lui molto difficile. – Però devo anche ringraziarti…
questa tua incursione nella mia vita non mi dispiace affatto… mi sei sempre
piaciuto Kamijo, per questo mi diverto tanto con te.- Miyagi sorrise, era così
sincero che Hiroki divenne viola dall’emozione. Il cuore iniziò a battergli
all’impazzata come se fosse un ragazzino alle prese con la sua prima cotta
amorosa.
- Andiamo
Professore, perché deve sempre prendermi in giro in questo modo… e io
che…-
- Ora te la faccio
io una domanda Kamijo…- Hiroki alzò lo sguardo ancora più imbarazzato,
ritrovandosi studiato dalle iridi di Miyagi così scure e profonde, aveva assunto
un’espressione talmente maliziosa che iniziarono a tremargli le mani. Di certo
sapeva come far sentire a disagio qualcuno, gli occhi di quell’uomo erano quelli
di chi sa come trattare gli altri. – Perché non mi hai chiesto spiegazioni
riguardo a quella sera?-
- Qua… quale
sera?- fece finta di nulla, ma sapeva bene a cosa si riferiva, perché ci aveva
pensato spesso e anche poco prima quel ricordo gli era tornato alla mente. Il
modo in cui Miyagi lo aveva afferrato e si era avvicinato a lui facendolo
schiudere le labbra, così vicino da avvertire il suo respiro caldo sulle guance
umide di lacrime e pioggia.
- Avanti non fare
il prezioso, io ti ho risposto senza problemi… perché non mi hai mai chiesto
niente sul fatto che ho cercato di baciarti?-
- Ah… ecco io… in
realtà… me lo sono domandato tante volte e non sono mai riuscito a capirlo, però
pensavo che se glielo avessi chiesto non mi avrebbe risposto seriamente.- Hiroki
era immobile, come se lo sguardo di Miyagi lo avesse paralizzato, al contrario
il suo professore era seduto sulla sedia con le gambe accavallate e una
sigaretta tra le dita, così calmo e determinato che Hiroki era sicuro di non
riuscire a fermarlo se solo avesse provato a fare qualcosa.
- Kamijo sembri
una ragazzina alle prese con il suo rapitore… non ho intenzione di mangiarti o
saltarti addosso… tranquillo…- cercò di farlo rilassare, ma era come se quelle
parole non riuscissero a raggiungerlo minimamente.
- Il fatto è che…
ha lo stesso sguardo di Nowaki e quando lui mi guarda così… io non riesco
neanche a ragionare.-
- Ammetto che il
tuo aitante compagno ha uno sguardo che riesce davvero a catturarti. La prima
volta che l’ho intravisto, io ti avevo appena chiamato “My Honey” te lo
ricordi?- Hiroki accennò un lieve si con la testa, lo chiamava spesso così che
ormai non ci faceva neanche più caso. – Credo che in quel momento lui si sia
ingelosito e mi ha lanciato uno sguardo di fuoco… poi ho visto la tua faccia
entrando qui e ho semplicemente collegato le cose. Non sapevo niente di te e
quindi ci ho ragionato su per molto tempo. Quella sera poi quando ti ho visto in
quello stato, con il viso completamente sconvolto, mi sono venuti in mente mille
pensieri. Pensa che per un attimo ho anche creduto che ti avesse
picchiato.-
- Cosa!? Ma come
le passa per la testa una cosa simile!- Lo aveva quasi gridato, ma quella
reazione fece sorridere Miyagi, Hiroki si comportava davvero come un bambino
innamorato quando parlava di Nowaki e lui si stupiva ogni volta di come si
potesse essere dolci e anche smielati quando si vive un amore come il suo. Lui
non poteva dire lo stesso, era troppo adulto per comportarsi da ragazzino, ma
era stato geloso di Shinobu e sperava in cuor suo, che quel ragazzo che gli
aveva rapito il cuore, si comportasse allo stesso modo di
Hiroki.
- Poi ho sentito
dei passi che correvano nel corridoio, tu continuavi a scusarti senza motivo e
ho capito che eri veramente tanto confuso, allora ho agito. Ho cercato di
baciarti e vedere come avresti reagito… ho rischiato grosso dal tuo omone, ma è
andato tutto bene.-
- Se non fosse
stato Nowaki… cosa avrebbe fatto?- In quel momento Hiroki si era fatto piccolo
come una bambola, era imbarazzato e curioso allo stesso tempo e Miyagi non potè
non provare tenerezza per quel bambinone che si fingeva un uomo
duro.
- Credo che la
domanda più adatta è cosa avresti fatto tu Kamijo? Se non fosse arrivato a
salvarti ti saresti lasciato baciare o ti saresti opposto?- scese un silenzio
quasi tenebroso, Hiroki spalancò gli occhi e si portò una mano alla bocca, quasi
gli mancasse il respiro. Dal canto suo Miyagi si rese conto di essere stato
troppo crudele, Hiroki quella sera non sarebbe stato in grado di scacciar via
neanche un moscerino. – Forse è cattivo da parte mia chiederti una cosa simile,
ma ragionaci per un attimo… in un anno che siete stati separati non hai avuto
nessuno che prendesse il suo posto, sei sempre stato legato al suo ricordo anche
se ti faceva male. Credo che forse non mi avresti allontanato, ma saresti
scappato comunque dopo e saresti corso a scusarti con Nowaki per averlo tradito…
poi forse mi sarei ritrovato con qualche osso rotto, ma quello che ho fatto
avrebbe comunque avuto un risvolto positivo.-
- Dalle sue parole
immagino che non si sarebbe mai scusato con me per avermi
baciato?-
- Certo che no!
Non avrei comunque fatto nulla che richiedesse una cosa simile… mi sono
comportato come mi diceva la mia coscienza…- Era davvero tutto molto strano. Per
la prima volta Hiroki si rese conto di chi fosse realmente quell’uomo con cui
aveva lavorato fino ad ora. Riuscì a calmarsi dopo aver tirato un respiro di
sollievo, accennò anche un sorriso che stupì non poco Miyagi, ma che infondo
riuscì a renderlo felice. – Va a casa Kamijo… goditi tutto quello che ti riserva
la vita senza sprecarne neanche un minuto… - Hiroki lo ringraziò con un inchino
e prese il soprabito che aveva lasciato sul divanetto, ma prima che potesse
uscire del tutto, Miyagi lo fermò. – Ah e chiedi scusa al tuo amante
Kamijo…-
- Per quale
motivo?-
- Come per quale
motivo? Per averlo tradito con me è logico!- Tornò ad essere il solito Kamijo,
assunse un’espressione da gatto infuriato che fece ridere Miyagi. Si sentiva uno
scemo per aver quasi creduto che quell’uomo riuscisse a restare serio per più di
cinque minuti, pentendosi persino di averla iniziata quella strana
conversazione, ma quel pensiero svanì in pochi secondi, quando, appena uscito
dallo studio, si ritrovò davanti il viso pieno di lacrime di un giovani dagli
occhi chiari. Da dentro lo studio Miyagi vide Kamijo indietreggiare e si fece
curioso. – Che succede Kamijo?- Si alzò per controllare e la scena che vide lo
lasciò spiazzato completamente. Shinobu era in lacrime, ma riusciva a guardare
Hiroki con uno sguardo pieno di rabbia. – Shinobu che ci fai qui?- Naturalmente
non ricevette risposta, come se neanche fosse li. Il giovane era fermo come un
palo davanti a quello che in quel momento, doveva sembrargli un grandissimo
rivale. Stranamente fu Hiroki il primo a reagire, anche se inizialmente era
rimasto sorpreso, aveva capito subito il malinteso che si era venuto a creare e
di certo sapeva che Shinobu non lo avrebbe lasciato andare via facilmente. Fece
un passo in avanti mettendogli una mano sulla testa, accarezzandolo quasi fosse
un gattino e stando attento a non farlo innervosire oltre. Shinobu ebbe un
sussulto improvviso, di certo non se lo aspettava. Ammetteva a se stesso che
quel gesto era stato utile a farlo calmare. Aveva una brutta impressione su
quell’uomo che lavorava con il suo Miyagi, quando li aveva pizzicati nel loro
studio si era molto infastidito e il fatto che Miyagi non ne parlasse molto era
sospetto.
- Non fare quella
faccia ragazzo… se riesci a sopportare il professor Miyagi faccio il tifo per
te…- Shinobu non ci aveva capito gran che, di certo non era la frase che si
aspettava di sentire. Hiroki fece per andarsene, ma prima di sorpassare il
ragazzo si piegò leggermente in avanti, quanto bastava per sussurrargli qualcosa
all’orecchio. – Combatti con tutto te stesso per ciò che desideri.- lo lasciò
senza parole, Shinobu spalancò gli occhi fissando Miyagi davanti a se che in
realtà non ci aveva capito molto. Il cuore sembrava volergli scoppiare nel
petto, aveva le orecchie rosse e tremava come una foglia. L’unica cosa che in
quel momento riuscì a fare, fu gettarsi tra le braccia di Miyagi, cingergli il
collo e baciarlo, incurante che li ci fosse qualcuno o
meno.
Hiroki li
intravide appena, non voleva intromettersi oltre nel loro momento. Non si
sarebbe mai aspettato che una conversazione improvvisata in quel modo, potesse
scatenare una tale reazione, ma era contento che le cose non fossero degenerate,
sapeva di essere stato un problema per Misaki, esserlo anche per qualcuno che
non conosceva affatto, era troppo per lui.
Miyagi fece
entrare Shinobu nello studio e chiuse la porta dietro di se, gli porse un
fazzoletto per fargli asciugare il viso e rimase ad osservarlo. Come si faceva a
non rimanere catturati da quel viso tanto dolce? Lo condusse sul divano e lo
fece accomodare, stringendolo a se teneramente. In quell’abbraccio Shinobu si
sciolse completamente, aggrappandosi all’altro
tenacemente.
- Dimmi che ti è
passato per quella testolina prima?-
- Mi dispiace
Miyagi, non volevo crearti problemi al lavoro…- Shinobu si spostò leggermente,
giusto per guardare Miyagi negli occhi e capire se fosse arrabbiato, ma al
contrario trovò uno sguardo dolce e accorato tutto per lui. – Non ti ho trovato
a casa e visto che volevo vederti, ho pensato di venire qui… ma c’era anche lui
e parlavate di cose tutte vostre e… e di baci…- Gli occhi del giovane si stavano
riempiendo di lacrime nuovamente e per evitare un’ondata Miyagi tentò di
arginarla in tempo.
- Non ho mai
baciato Kamijo… è successo tutto prima che tornassi tu e soltanto perché la
situazione era particolare, ma è una cosa che riguarda Kamijo e non me, quindi
non preoccuparti.-
- Quindi non provi
nulla per lui?- Miyagi lo accarezzò, pulendogli dal viso le ultime tracce delle
lacrime che lo avevano solcato poco prima. Shinobu era davvero testardo, ma
estremamente debole. Solo l’idea che potesse esserci stato un bacio tra lui e
Hiroki lo aveva fatto crollare.
- Kamijo mi piace
come persona, mi diverto a prenderlo in giro e lavoro bene con lui… ma io per te
ho rinunciato al ricordo più importante di tutta la mia vita Shinobu, lo stesso
ricordo che mi ha portato a divorziare da tua sorella. Ti ho dimostrato cosa
provo e te l’ho detto chiaramente, sei ancora così tanto
insicuro?-
Shinobu lo
abbracciò di nuovo, lo baciò più volte senza che il suo imbarazzo scomparisse
minimante. Miyagi assaggiò quelle labbra bollenti con molta
passione.
- Non mi stancherò
mai di te, non voglio sentirtelo dire mai più. Voglio starti vicino per sempre,
ti prometto che non ti farò più pensare alla mia età, mi impegnerò con tutto me
stesso e crescerò.- Shinobu si lasciò prendere il viso e baciare di nuovo,
Miyagi giocò con le sue labbra e con la lingua continuando a catturarlo sempre
di più. Gli accarezzò la schiena, portando le sue mani sotto la camicia e
facendolo rabbrividire. – Sono gelate…-
- Le mani dei
vecchi sono sempre fredde…- Shinobu si divincolò dalla stretta di Miyagi e
riuscì ad afferragli le mani, se le portò al viso trasmettendogli il suo calore.
- … ma tu sei così caldo…- Miyagi lo guidò facendolo sdraiare sul divanetto e
portandosi sopra di lui, gli sbottonò la camicia e lo accarezzò dolcemente, fino
a che le sue mani non divennero bollenti tanto quando il corpo del ragazzo.
Continuarono a baciarsi avidamente, Shinobu si ritrovò presto senza vestiti,
cullato dalle attenzioni di Miyagi. Era completamente diverso dalle prime volte
che Miyagi cercava di prenderlo, quando ancora il suo sentimento non era
ricambiato. All’inizio lui cercava di dissuaderlo, magari mostrandogli il lato
peggiore che potesse esserci a stare con un uomo, ma Shinobu non aveva mai
ceduto, benché provasse tanto dolore. Ora però era tutto diverso, quelle mani
grandi, sentire il respiro affannoso del suo amante, quelle labbra che lo
assaggiavano con tanta dolcezza, era tutto ciò che desiderava. Immorale che
fosse, giusto o meno che fosse, non gli importava, era certo che solo con lui
Miyagi riuscisse a dimostrare tanto e soprattutto tutto ciò che provava.
Rimasero li per un po’, quando Miyagi decise di portarlo a casa
sua.
- Andiamo via… se
qualcuno ci scopre, potrei andare in galera lo sai?- Lo disse ridendo, ma il suo
viso e soprattutto il suo corpo esprimevano tutto il
contrario.
- Ti seguirei
anche in prigione e dovunque deciderai di andare…-
- Se mi guardi
così… non riuscirò neanche ad arrivare alla macchina…- ed infatti non ne fu
capace, lo prese in quel momento, completamente perso in quella sensazione
meravigliosa che era l’amore che provava per quel giovane
terrorista.
Ecco il quinto capitolo come promesso è arrivato presto ^_^
Ho ricevuto proprio dei bei commenti e ad alcuni ho anche scritto via mail. Ovviamente il punto centrale della mia storia è la scoperta da parte di Takahiro della relazione di suo fratello con Usami-san, ma il modo in cui lo verrà a sapere è molto molto carino a mio parere (non è per farmi i complimenti da sola per carità, però visto che chi l'ha letta ha detto che è stata una bella trovata, ho azzardato questo auto-complimento XD)
In questo capitolo tutto dedicato alla coppia terrorista, mi rendo conto di aver tirato fuori un Hiro-san un pò strano, però essendo l'unico collegamento possibile con la junjou terrorist, non sapevo proprio come farlo se non andare leggemente fuori OOC, però infondo Hiroki è fatto tutto a modo suo, secondo me si è sempre chiesto come mai Miyagi si è comportato in quel modo quella sera e anche io vorrei saperlo ihih
Spero che vi sia piaciuto, il prossimo capitolo uscirà appena avrete letto questo, quindi magari anche stasera stessa o domani mattina... spero vi sia piaciuto e nel sesto ci sarà la sorpresina.
Mata ne!
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