Un’ultima carezza, soffice e delicata. Perchè? Perchè deve essere l’ultima? Perchè vuoi farmi del male? Solo perchè sono sciocca, sciocca ed infantile.
Silenzio ora. Solo il tic-tac dell’orologio che scandisce il tempo in cui sopravvivo a stento. Possibile che debba ricordarmi di far battere il cuore, sforzarmi di respirare? I polmoni non sono pronti, e bruciano. Nemmeno io sono pronta, e non lo sarò mai. Eppure a me non è concesso di bruciare.
Mi chiedo a cosa sia servito vivere, amare e soffrire ora. Sembra che nulla abbia più un senso, neppure la mia stessa vita. É servito ad aprire gli occhi, mi rispondo. Avere un momento di luce abbagliante per poi rimanere ciechi per tutta l’eternità...si, perchè si conserverà sempre il ricordo di quella luce che ci ha accecato. Era troppo bella. Troppo splendida per non adorarla, troppo perfetta per smettere di guardarla anche solo un secondo.
Eppure mi ha fatto del male.Fino a quando l'ho vista, sentivo che non mi avrebbe mai abbandonata. Ma così ha fatto. É svanita nelle tenebre, la mia luce. É tramontato anche il mio sole personale, nascosto e offuscato da ciò che ho voluto per me stessa.
L’ho persa...Ho perso la luce, ho perso il sentiero su cui camminavo sicura. Ora è come essere su un’alta scogliera: posso camminare sul ciglio, rischiando in ogni momento di cadere, oppure tentare di resistere al richiamo del vuoto. É forte la sua voce. Troppo. Dolce, il suo richiamo mi invita a scendere: vuole distruggermi, annientarmi.
Ora che sto per cedere, lo sento. Sento il vento che mi sussurra all’orecchio il suo eterno amore. Sento la terra, che gentile si piega ad ogni mio passo. Forse è solo una più acuta percezione delle cose, forse è il dolore che lentamente scivola via.
Una goccia di sangue che fugge, infrangendosi contro la terra senza che io possa fermare il suo corso. Questo è il mio dolore, quella goccia che vorrei riportare a scorrere nelle vene. Non voglio perdere il mio ricordo, non voglio perdere me stessa. Voglio stringerlo, cullarlo.
Tutto, pur di non perdere nemmeno un secondo del mio ricordo.
Se per ricordare dovrò soffrire, che sia. Per quello sarò sempre pronta. Pronta a ricordare. Non voglio che la mia memoria si cancelli come sabbia lambita dalle onde dell’oceano. Un marchio a fuoco sulla pelle sarà la mia ricompensa per aver sofferto.
Ecco tutto ciò che avrò di te: un marchio a fuoco sulla pelle, una penna e un foglio bianco su cui scrivere il vero nome del Mondo, la parola perfetta che hai scritto col sangue nel mio cuore.
Edward