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Autore: _MartyK_    09/09/2016    2 recensioni
Min Yoongi è stanco della sua vita monotona e frenetica e una notte, assieme a tutti i Bangtan Boys, fugge dal dormitorio scorrazzando per le vie di Seoul, imbrattando muri con la vernice e procurando danni ad alcune auto parcheggiate. Per scampare al carcere, è costretto a fare un mese di 'volontariato'.
Isabel lavora come cuoca in un ristorante molto vicino al fallimento. Come si incroceranno le loro vite?
Dal capitolo 1:
- Sei in arresto per atti di vandalismo- lo prese per il polso e lo sbattè contro l'auto della polizia, allacciandogli le manette.
- Che?!- Jungkook era così sbalordito che non si trattenne dall'esclamare qualcosa di insensato, come era solito fare.
- Ma noi siamo Idol! Non possiamo permetterci di fare carcere!- a lui si unì Hoseok, il labbro inferiore che tremolava.
[...]
- Min Yoongi, ho un messaggino per te!-
Il ragazzo era tranquillo, con le braccia conserte e un sorriso strafottente a dipingere la sua sfacciataggine. Sicuramente si sarebbe complimentato con lui per aver infondato fiducia nei cuori dei poliziotti... in qualche modo.
- Lavorerai come garzone in un ristorante per un mese intero-
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Appena tornata a casa, Isabel si diresse in camera sua e si buttò a peso morto sul letto.
Si mise sotto le coperte, incurante del fatto che avrebbe dovuto mettersi prima il pigiama. Lo sguardo era rivolto al soffitto, non riusciva a dormire.
Si girava e rigirava nel letto, cercando di trovare la posizione giusta per crollare nel mondo dei sogni, ma o sentiva caldo, oppure il cuscino le dava fastidio.
Sospirò pesantemente e si levò le coperte di dosso, accendendo l'abatjour sul comodino. Perchè si stava comportando in quel modo?
Aveva gentilmente liquidato Yoongi, non era stato niente di che. E forse il viso del ragazzo che si avvicinava al suo se l'era pure immaginato, dopotutto erano pur sempre quindici ore di lavoro.
Portò una mano sulla fronte e se la massaggiò lentamente.
No, non era interessata a lui, manco fosse stato l'ultimo uomo sulla faccia della terra.
Insomma, era... strano, non erano compatibili.
Tralasciando il diverso stile di vita che avevano, erano proprio i loro caratteri ad esserlo: lei troppo impulsiva, lui troppo obbediente; lei troppo nervosa, lui troppo calmo. Erano come i poli delle calamite, opposti.

''Però si dice che gli opposti si attraggono'' pensò, forse un po' troppo maliziosamente.
Non aveva sorrisetti perversi stampati in faccia, sia chiaro, ma le sembrava malizioso solo il fatto di aver pensato ad una possibile cotta per lui.
Si alzò bruscamente dal letto, la testa per un attimo le girò. Andò in cucina e mise a cuocere un pentolino con dell'acqua, poi preparò la bustina della camomilla.
Era l'unica soluzione, Morfeo non le avrebbe mai aperto le porte del suo mondo senza un aiutino.





* * *







Al mattino, verso le sette, il sole era già alto in cielo pur essendo pieno inverno. Alla fine non si era addormentata nemmeno con la camomilla, aspettò soltanto che la stanchezza si facesse sentire verso le prime ore dell'alba.
La sveglia sul cellulare trillò tutta pimpante, bella puntuale come al solito.
Come suoneria aveva scelto una canzone di un certo gruppo metal. Non che le piacesse tantissimo il genere (pensava fossero un pochino inquietanti), ma almeno saltava in aria per lo spavento e si svegliava del tutto.
Era come una secchiata d'acqua in testa.
Si tirò su a sedere e sbadigliò, lasciandosi scappare un versaccio degno di uno scaricatore di porto. Andò in bagno e si guardò allo specchio: un vero schifo.
Le occhiaie arrivavano fino alle guance, tant'è che sembrava l'incrocio malriuscito di un panda con un bradipo.
Si sciacquò il viso e corse subito in cucina a fare colazione. Era in tremendo ritardo, sapeva benissimo che il tragitto casa-lavoro era lungo.
In fretta e furia si vestì, mise cappotto e sciarpa e si avviò verso il luogo delle torture.
Per fortuna non c'era ancora nessuno, le serrande erano abbassate e tutto era immobile al proprio posto.
Beh, forse c'era qualcuno.
Alzò lo sguardo e vide la testa azzurra dormire profondamente poggiato su un tavolo. Era in una posizione piuttosto scomoda, e in più dormiva senza niente addosso, solo i vestiti del giorno prima.
Sorrise impercettibilmente e si tolse il cappotto, avvicinandosi al ragazzo e posandolo delicatamente sulle sue spalle. Erano molti i momenti in cui le faceva tenerezza, e quello poteva appuntarselo in lista. Guardò il suo volto assonnato ancora per un po', come se non riuscisse a farne a meno.
Neanche se ne accorse, passò una mano sui suoi capelli e glieli scompigliò leggermente, facendo attenzione a non svegliarlo.
Sospirò e scosse la testa, non doveva distrarsi. Si chiuse in cucina e si chiese che cavolo poteva fare per ammazzare il tempo.



Svariati minuti più tardi, Yoo Jin e Myung Jae fecero la loro entrata trionfale al ristorante. Il ragazzo si fiondò direttamente in cucina, facendo compagnia ad Isabel, mentre Myung si avvicinò a Yoongi, borbottando qualcosa di incomprensibile. Chiunque poteva scorgere il suo sorrisetto compiaciuto.
Massaggiò la schiena del ragazzo e si avvicinò al suo orecchio, sussurrando qualcosa in modo sensuale.
Yoongi alzò la testa assonnato, sbattè più volte le palpebre fino a quando non si ritrovò Myung Jae a due centimetri di distanza. Quasi perse un battito.

- Che-che ci fai tu qui?- bofonchiò scostandosi dalla ragazza. Quest'ultima tirò un sorriso sornione che andava da guancia a guancia.

- Stavi dormendo e ti ho svegliato- disse allegra.
La testa azzurra si tolse di dosso il cappotto e l'osservò per un paio di secondi: era di lana, rosso e con i bottoni. Non era suo, anche perchè era femminile.

- E' tuo?- chiese. La rossa scrutò l'indumento come se fosse stata la cosa più oscena del mondo. Ovvio che era nello stile di Isabel.
Quando faceva freddo l'unica che si imbacuccava dalla testa ai piedi era lei. Fece una smorfia e dovette mentire, per il suo bene.
Se ciò serviva a far cadere Yoongi ai suoi piedi, questo ed altro!

- Sì, non avevi niente e te l'ho messo addosso. Sei stato bello caldo?- domandò fingendo un sorriso gentile. Il ragazzo abbozzò un sorriso tirato e annuì.



Nel frattempo Isabel vide tutta la scena. Inutile dire che la rabbia prese possesso del suo corpo e che se Yoo Jin non l'avesse trattenuta, si sarebbe tolta una scarpa e l'avrebbe lanciata contro Myung Jae.

- Calmati- le disse, tenendola per i fianchi.

- Faccio un gesto gentile e quel coglione non è nemmeno riconoscente- sibilò a denti stretti.
Sapeva che Yoongi non c'entrava niente, ma ormai dava la colpa a lui per qualsiasi cosa.
Uno tsunami distruggeva una qualche città sparsa per il mondo? Colpa di Min Yoongi.
L'apocalisse? Min Yoongi, ovviamente.

- Dovresti prendertela con miss perfettina- le fece notare il corvino, per l'appunto. Isabel si lasciò scappare uno sbuffo nervoso ed annuì.

- Puoi lasciarmi ora- fece sarcastica. L'amico borbottò delle scuse in modo imbarazzato e obbedì, grattandosi la nuca.
In cucina si presentarono anche quei due. Isabel controllò i fornelli per distrarsi. Era il suo lavoro, eppure doveva distrarsi da quella fanatica.
Purtroppo l'udito non le mancava, per cui sentiva forte e chiaro ciò che blaterava.

- Oh sei così dolce- con la coda dell'occhio notò la ragazza che teneva a braccetto la testa azzurra. Sospirò e mise a bollire l'acqua in pentola.

- Isabel, nessuno ha ordinato niente- ridacchiò Yoo Jin. La mora gli fece il verso, annoiata.

- Mi esercito- disse, poi si rivolse agli altri due.

- Fate con comodo, piccioncini. A patto che sgattaiolate via di qui. E' una cucina, non una camera da letto-
Yoongi e Myung si voltarono verso di lei sgranando gli occhi. Il ragazzo si ritrovò ad arrossire.

- N-non è come pensi- provò a dire. La mora lo fermò con una mano alzata.

- A me non interessa, sei libero di fare quello che vuoi-

- Andiamocene- annunciò la rossa, prendendo il ragazzo per il braccio e strattonandolo verso il retro del locale.
Yoongi dal canto suo mollò la presa e restò immobile davanti a lei. Le lanciò uno sguardo truce e poi rientrò, prendendo lo spray e passando lo straccio sul tavolo.
Voleva farsi perdonare in qualche modo, pur non avendo fatto niente di grave. Perchè sì, infondo Isabel non era la sua ragazza.
Poteva benissimo accettare le avances di Myung Jae, quindi perchè si sentiva in colpa?



Verso le cinque del pomeriggio cominciò a piovere. Era normale a Seoul in quel periodo, o pioveva, oppure nevicava. Beh, preferiva di gran lunga la neve.
Dava l'idea di roba soffice e coccolosa, anche se si trattava di acqua ghiacciata. Quella era un'ora buca, per cui decise di spenderla in chiamate via Skype.
Non c'era nessun cliente e il capo era intento a commentare una partita di calcio di serie B. I ragazzi ci misero un po' a rispondere, mancava poco che chiudesse tutto.

- Ehilà!- esclamarono tutti in coro, tirando spintoni e facendosi spazio per rientrare nella schermata del computer. Al centro c'era Namjoon tutto sorridente e sudato.
Come al solito stavano provando. Yoongi ricambiò il sorriso.

- Come state?- domandò.

- Noi bene- fece Jungkook.

- Ci manchi tanto- Jimin piagnucolò fintamente e Taehyung gli tirò piano una ciocca di capelli.

- Tu come te la cavi?- fece Jin.

- Non c'è male- il ragazzo scrollò le spalle.

- E' passata più di una settimana da quando stai lì- si unì Hoseok.

- Avete smesso di contare i giorni?- ridacchiò la testa azzurra.

- Ci siamo dimenticati a che giorno sei arrivato- rispose Taehyung col suo sorrisetto quadrato.
I ragazzi si scambiarono un'occhiata di intesa, prima di parlare nuovamente.

- Come sta andando con quella ragazza? Sai no, la cuoca- fece Jimin in modo malizioso.

- Hyung, voglio i particolari- s'intromise Jungkook. Yoongi sbuffò e lasciò andare la testa all'indietro.

- Aigoo pensate solo a questo? Che arrapati...-

- Muoviti e parla- fece un inaspettato Namjoon. Il ragazzo lo guardò come se fosse un alieno appena sbarcato sul pianeta terra.

- Mandate via Jungkook, è troppo piccolo per queste cose- ridacchiò.
Immediatamente si elevò un boato di urla e complimenti, Jin si caricò sulle spalle il maknae e lo fece cadere a terra, mettendosi sopra di lui e facendogli il solletico. Ritornò subito al pc.

- Che è successo, l'hai baciata? Siete andati oltre?- domandò poi. Yoongi scosse la testa in segno di negazione.

- Non siamo fidanzati- precisò. I ragazzi sbuffarono delusi.

- Allora perchè mi hai mandato via?- s'intromise Jungkook, il visino imbronciato.

- Volevo scherzare un po', mi mancano queste cose con voi-
I ragazzi si intenerirono di fronte ad un Yoongi così dolce.

- Ad ogni modo il manager ci ha detto che possiamo venire a trovarti- annunciò il leader.

- Davvero?-

 - Sì e faremo una grande festa. Dici che possiamo affittare il ristorante per una serata intera, vero?- chiese Jin pensieroso.

- Non ne ho idea, devo chiederlo al capo-
Yoongi si voltò verso l'uomo e si accorse che era così preso dalla partita che non aveva ascoltato neanche una parola del loro discorso.

- Non penso accetterà- borbottò.

- Perchè?- fece Jimin. Sembrava uno di quei poppanti che chiedono 'perchè' a qualsiasi cosa blateri una persona. Cercò di non ridere al pensiero.

- E' che... è un po' burbero e si incazza facilmente- biascicò poco convinto.

- Ti spaventi?- chiese Hoseok esterrefatto. Il ragazzo gli lanciò un'occhiataccia.

- E' enorme ed è alto due metri, mettiti tu contro di lui se hai le palle- disse e incrociò le braccia al petto.
In risposta ricevette delle grasse risate da parte dei suoi compagni.

- Certo, divertitevi pure a prendermi per il culo- continuò lui, sarcastico.

- Hai ragione, scusa- Taehyung si asciugò una lacrima da un occhio.

- Quindi dove faremo la festa?- Jungkook era impaziente. Povero adolescente in piena crisi ormonale, pensò Yoongi sogghignando.

- Eureka! Idea!- Jimin alzò un pugno in aria e sorrise. Gli altri pendevano dalle sue labbra.

- Possiamo farla a casa della ragazza!-
Yoongi quasi si strozzò con la sua stessa saliva. Ma era scemo o cosa?!
Per fortuna anche il resto del gruppo la pensava come lui, non ci misero molto a prenderlo di peso e sculacciarlo, proprio come facevano nei programmi televisivi.

- Potrei chiederglielo, ma dubito riceverò una risposta positiva- borbottò con l'indice sul mento.

- Non fa nulla, sarebbe scortese. In ogni caso non si sa mai, facci sapere- esordì Namjoon. Yoongi annuì.

- Allora ci sentiamo-

- A presto Suga hyung!- urlarono in coro e chiusero la videochiamata.
La testa azzurra chiuse il computer e si mise a lavoro: erano arrivati alcuni clienti e il capo lo stava fulminando con lo sguardo.





* * *





Isabel non ne poteva più.
Si chiedeva costantemente se avesse fatto qualcosa di sbagliato, insomma, perchè cavolo Yoongi non si presentava più a casa sua come faceva prima?
Erano passati parecchi giorni dall'ultima volta che aveva dormito a casa sua e non poteva negare che le mancava. Okay, forse un pochino, ma le mancava sul serio. Forse si era offeso per la questione con Myung Jae, pur non trovando una giustificazione plausibile. Oppure era lei che si stava facendo filmini mentali assurdi.
Era andato a casa sua solo per qualche notte, nulla di più. E poi era un ragazzo a posto, in Corea due amici che condividono lo stesso tetto non sono ben visti.


Questo fino a quando un giorno, anzi, una sera come tutte le altre, non sentì suonare al campanello. Vide dallo spioncino e si accorse che era proprio lui.
Sorrise impercettibilmente e andò a mettersi una vestaglia, prima di aprire. Se lo ritrovò davanti con la solita scodella azzurra e il sorriso da diabete.
Prima che potesse dire qualcosa si fiondò addosso a lui e lo abbracciò. Nascose il viso nell'incavo del suo collo e sgranò gli occhi.
Che stava facendo?
Sciolse piano l'abbraccio e si schiarì la voce, incrociando il suo sguardo. Notò che era arrossito e che non se lo aspettava.

- Mi mancavi, credevo non venissi più- ammise. Yoongi puntò lo sguardo sulle sue scarpe e abbozzò un sorriso ingenuo. Isabel si fece da parte e il ragazzo entrò.
Non si meravigliò di sentire odore di cucinato, in quella casa era normale cenare tardi.

- Vuoi qualcosa da bere? Da mangiare?-

- Sto a posto così, grazie-
Si sedettero sul divano e Isabel fece zapping col telecomando, alla ricerca di qualcosa di decente in Tv. Ovunque si ritrovava le facce dei BTS, ovunque.

- Perchè sei scomparso?- chiese ad un tratto. Yoongi scrollò le spalle.

- Ero imbarazzato e credevo ce l'avessi con me- ammise.

- Intendi per Myung? Tranquillo, sono abituata-

Sì, certo. Talmente abituata che non dormiva la notte e aveva voglia di impiccarla nella sua stanza e prendere il suo corpo morto a freccette. Era gelosa, sì.

- Volevo chiederti una cosa...- esordì l'altro con sguardo esitante. La ragazza gli fece segno di andare avanti e quello si morse il labbro inferiore.

- So che è sbagliato, che non è nè da me e nè da noi eccetera... ecco, i ragazzi vorrebbero fare una festa. Ti dispiace se la fanno a casa tua?- chiese al limite dell'imbarazzo totale. Isabel alzò un sopracciglio, scettica.
Da quando in qua era diventato padrone di casa sua?



***
annyeoooong!!! sorpresaaa, ho aggiornato prima del previsto XD *lo so che mi odiate, lo so u.u*  uno spoilerino per voi: durante la festa ci sarà un accenno di Vkook eeehehehhe ;) magari vedrò se in futuro ci farò una shot a parte, ma mi sto dilungando. Spero vi piaccia, baciiiiiii _MartyK_ <3
   
 
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