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Autore: eli_s    10/09/2016    5 recensioni
Cosa succede quando un amore sopravvive silenzioso nel tempo? Possono vent'anni dividere per sempre due persone?
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alaric Saltzman, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nadia Petrova | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Incontri e scontri

 

Quando Stefan rincasa sospira a fondo cercando il coraggio per spiegare a sua moglie come mai la sua mano è fasciata; chiude la porta rendendo palese il suo arrivo e chiamandola per il corridoio fin quando lei non sbuca dalla lavanderia con la cesta dei panni da stendere.

 

-Ciao tesoro come è andata in banca?-

 

Lì per li non nota subito la mano e si avvicina per baciarlo.

 

-A proposito di questo…-

-Che succede?-

 

Stefan si gratta la testa in quel suo tipico modo che lei conosce bene e sa che c’è qualcosa che deve dirle ma non sa come fare, così si limita a sollevare la mano fasciata e per poco a Caroline non cade il cesto di mano.

 

-Che ti è successo?????E’ stato di nuovo qualche paziente pazzo in pronto soccorso? –

-No ecco-

 

Lei sta già posando il cesto per concentrarsi sulle ferite di guerra.

 

-Ma poi non è possibile, oggi non eri in ospedale, eri con Damon …lui dov-

 

In quel momento gli occhi azzurri si allargano preoccupati e trovano quelli verdi titubanti.

 

-Ti sei preso a pugni con tuo fratello per caso???-

-Cos’è, mi spii?-

-Non ci vuole un genio…che diamine vi è preso???-

 

Tutta la sua premura è scemata lasciando il posto ad un evidente sdegno.

 

-Mi ha fatto arrabbiare-

-E perché? Che ti ha detto?-

 

Stefan alza un sopracciglio verso la moglie mentre si dirige in cucina per prendere un po’ di ghiaccio e provare a dare beneficio al dolore pulsante della mano.

 

-Abbiamo parlato di lui ed Elena-

 

Ed in quel momento Caroline, intenta  a seguirlo, si ferma di botto sbiancando…che Damon gli abbia detto tutto???Da una parte respira e si sente sollevata, dall’altra le sta salendo il panico.

Quando Stefan si volta col ghiaccio sulla mano e trova la faccia pallida di sua moglie, la osserva perplesso.

 

-Oh…-

-Oh cosa-

-Come…cioè che ….-

 

Lei inizia a balbettare destando i sospetti di suo marito che si era preparato a sorbirsi la sua raffica di domande che invece non arrivano.

 

-Niente inquisizione…?-

-B…beh…sto aspettando….di sapere…-

-Tu lo sapevi????-

-Cavolo-

-Caroline!!-

-Sì sì diamine sì lo sapevo…ma solo da una settimana-

 

Stefan strabuzza gli occhi ed apre la bocca senza emettere suono e tutto indispettito la supera e va in salotto senza saper bene che fare.

 

-E perché non me lo hai detto?-

-Perché l’ho promesso ad Elena, ricordi il codice della migliore amica??-

-Ricordi che io sono tuo marito? E il codice della moglie?-

-Eddai Stefan, doveva essere Damon a dirtelo cosa che …scioccante rivelazione…ha fatto!-

 

Lei fa una piccola smorfia in cerca di un po’ di comprensione da parte di suo marito che non tarda ad arrivare, Stefan sospira e allarga le braccia lasciandosi cadere sul divano.

 

-E adesso…che si fa?-

-Adesso…-

 

Caroline si siede sul tavolino da caffè prendendo la mano ferita di suo marito tra le sue e posandoci sopra il ghiaccio con fare amorevole.

 

-Possiamo solo essergli vicini e lasciare che prendano le loro decisioni-

 

Lui sorride mestamente consapevole della veridicità delle parole di sua moglie; vorrebbe solo che Damon non l’avesse messo nella condizione di sapere una cosa del genere che può compromettere per sempre il rapporto con uno dei suoi più cari ed affezionati amici.

 

 

 

****

 

 

La prima persona con cui Damon testa la veridicità della sua storia è proprio Nadia quando ritorna nel tardo pomeriggio da scuola. La ragazzina lo ha tempestato, per tutta la durata della cena, di domande e lui si è fatto prendere la mano coi particolari inventati, non pensando che la stessa versione dovrà propinarla a cena quel sabato a tutta la banda.

In compenso però Nadia sembra essersi intenerita nei suoi confronti e hanno parlato un po’ del compleanno di lei e del fatto che i suoi amici le hanno proposto di fare una festa.

 

-Beh sono convinto che zia Care sarà più che d’accordo e felice-

-Ma è casa sua papà, non mi sembra giusto, non posso sfrattarli-

-Facciamo così, io offrirò loro una romantica cena fuori va bene?-

-Dovrei essere io a tentare di corromperti, non il contrario-

 

Gli occhi azzurri del padre si allargano divertiti.

 

-Ma sappiamo che sei tu l’adulta di casa-

-Questo è poco ma sicuro-

-Senti tesoro…so che ultimamente noi due…ecco abbiamo parlato poco-

 

Adesso sono gli occhi scuri di Nadia che si allargano leggermente a disagio e si ravvia i capelli mentre carica la lavapiatti.

 

-E ti chiedo scusa…per qualunque cosa io possa aver fatto che ti ha infastidita-

 

Nadia lo osserva dispiaciuta e decide di farsi coraggio.

 

-Sai ho parlato molto con mamma….le ho anche raccontato di Alec-

-Bene-

-E….beh lei….lei mi ha detto di te….e di Elena…-

 

Cala uno strano silenzio e Damon, dopo qualche attimo di esitazione, le si avvicina affiancandola in piedi e poggiandosi contro l’isola della cucina.

 

-Cosa vuoi sapere-

 

Se vuole che il rapporto con sua figlia non si incrini deve comunicare con lei e capisce di aver fatto centro quando la ragazzina si illumina appena pronta a fargli alcune domande.

 

-Come vi siete conosciuti?-

-Beh dunque dall’inizio della scuola lei Stefan e Caroline stavano sempre insieme a studiare e io, frequentando il college, non ero mai a casa, ma tornai per la festa di compleanno di tuo zio perché Stefan voleva farla a casa nostra e aveva bisogno della mia supervisione, altrimenti non avrebbe mai avuto il via libera di tuo nonno-

 

Ridacchiano entrambi all’idea che l’adulto di riferimento per una festa fosse stato lui.

 

-E niente, d’un tratto questa ragazzina mi sbatte contro rovesciandomi addosso la sua bevuta-

-Un classico-

-Esattamente…sfortunatamente per lei, si era sporcato anche il suo vestito-

-E ne hai subito approfittato eh-

-Beh sono un ragazzo sveglio! –

-Giusto…cosa ti ha colpito di lei?-

 

Lui si prende un istante per riflettere rincorrendo vecchi ricordi dal sapore dolce.

 

-….i suoi occhi chiaramente-

-Chiaramente…-

-Aveva quei  grandi occhioni indispettiti che mi fissavano adirati…e…non so, mi ci sono semplicemente perso dentro-

 

Non può non sentire uno strano pungolo mentre studia quello sguardo di suo padre perso in qualcosa di lontano, eppure ancora così vivido e vicino.

 

-Chissà come era bella, considerando che lo è tutt’ora-

-Oh sì…di una bellezza unica…-

 

Il tono eccessivamente coinvolto con cui ricorda quei momenti rafforza il suo sospetto riguardo al fatto che c’è molto di più di una vecchia storia d’amore, perché Nadia non ricorda di aver mai visto quel barlume tiepido ed intenerito nelle iridi di suo padre, non crede di averlo mai sentito parlare così di qualcuno e d’improvviso si pente di avergli fatto quelle domande.

 

-Comunque le offrii una mia maglietta e la obbligai a lasciarmi il vestito per portarlo in lavanderia-

-Ah allora eri pure un cavaliere….capisco perché fossi un rubacuori-

-Certe cose devi averle per indole naturale-

 

Nadia lo colpisce con un leggero pugno.

 

-E da lì hai cominciato a parlarle?-

-Diciamo che da li ero molto incuriosito e mi facevo vedere un po’ più spesso a casa, trovandola sempre da noi a studiare con Stefan e Caroline…parlavamo in quelle occasioni, una volta a dicembre la portai a Central Park per giocare con la neve e …-

-Insomma ti aveva conquistato-

-Senza volerlo…sì-

-Ti stavi innamorando insomma-

-Beh….ancora non lo sapevo…ma stava accadendo-

-Dopo quanto tempo…ecco da che la conoscevi, lo hai capito?-

 

Damon incurva la fronte con fare pensieroso, cercando di tornare a quell’esatto momento in cui ha realizzato di essere innamorato di Elena Gilbert e non appena la sua mente rincorre il ricordo e lo riprende, un leggero sorriso muove le sue labbra, sorprendendo per un istante la stessa Nadia.

 

-Era gennaio, io e lei avevamo già una certa intesa, una sorta di frequentazione clandestina, nulla di “dichiarato”, confini indefiniti….ricordo che la portai fuori una sera, come facevamo spesso e si parlò fin all’alba perché io avevo litigato con tuo nonno e ci fu un istante, un momento in cui mentre il sole sorgeva e lei lo osservava nascere…..disse una frase…su come se guardassimo tutto con più stupore ci innamoreremmo ogni volta che i nostri occhi si schiudono sulle bellezze del mondo, e più mi perdevo in lei, più mi si rendeva evidente che mi stava accadendo esattamente questo, mi stavo innamorando di lei – o meglio – che già lo fossi e ne stavo prendendo coscienza-

 

Nadia sorride dolcemente, soprattutto perché lo vede da come ne parla quanto fosse coinvolto.

 

-E glielo hai detto?-

-Certo che no…anzi mi spaventai al punto dal mollarla li con la scusa di andare a prenderle la colazione-

-Avrei  voluto vederti-

-Tuo zio mi prendeva già abbastanza in giro….non mettertici anche tu!-

-Dai papà sono solo curiosa insomma…come si capisce se si è innamorati di una persona? Cosa si sente?-

-Beh tesoro…non sono cose che si possono descrivere, per quanto libri e romanzi o anche film ci mostrino l’amore, non è qualcosa che puoi raccontare a parole…lo sai  e basta….e ricorda, lascia perdere la storia delle farfalle nello stomaco, quelle le sentirai talmente tante volte che non potranno essere un riferimento; quando ami qualcuno non c’è bisogno che ti si spieghi, semplicemente ti accade-

-Mm capito….-

-Se te lo devi domandare….allora è già una questione di testa e non di cuore-

 

La vede adombrarsi leggermente, forse ci è andato giù troppo pesante. In realtà Nadia sente l’ansia salirle a quelle parole che cerca subito di proiettare su stessa in cerca di risposte rispetto al suo rapporto con Alec che va benissimo e di cui è contenta, ma è come se avesse bisogno di capire se è quello che significa essere davvero innamorati.

 

-Ma l’amore e l’innamoramento sono due cose diverse, no?-

-Sì sono d’accordo, ci si innamora spesso….ma si ama solo poche volte-

-E tu…la amavi….Elena?-

 

Il punto è che la amo tutt’ora.

Ma questo  a Nadia non può dirlo e c’è un istante in cui le pozze cerulee paterne si tingono di quel grigio insolito che la intristisce.

 

-Sì-

-E cosa è accaduto….tra di voi?-

-Questo te lo racconto un altro giorno…sono le 11 fila a letto che domani hai la scuola….-

-Ma-

-Niente ma….e ricordarti che se vuoi uscire con le amiche fissaci per domani sera che sabato sei con noi-

-D’accordo….buonanotte papà-

-Notte tesoro-

 

La ragazzina gli da un bacio sulla guancia e poi si dirige svelta in camera sua, lasciando un nostalgico Damon a fissare la propria cucina.

 

Dio quanto gli manca Elena, il suo della sua voce, parlarle o semplicemente guardarla.

Come è possibile che sia ancora così dopo tutti questi anni?

Si passa una mano tra i capelli contraendo il volto dolorante per la botta e sfila il telefono di tasca aprendo l’ultima conversazione con lei e digitando un messaggio che non sa se mandarle o meno; adesso lei è a casa con suo marito, magari staranno anche facendo l’amore e lui è lì come l’imbecille quale è che non fa altro che struggersi e fare casino. Sente la rabbia montare e stringe il telefono  per sopprimere l’impulso di scaraventarlo via e impedire a quelle insolite lacrime orgogliose di affacciarsi dall’azzurro dei suoi occhi.

 

Quanto è difficile per noi adulti chiedere ciò di cui si ha bisogno, Damon lo sa bene, basterebbe essere semplici e domandare invece che arroccarsi nella propria fortezza sperando che le ferite della vita non vengano a scalfire le solide pareti.

 

Sente la porta di camera di sua figlia che si chiude e quel rumore lo ridesta dai suoi pensieri; perché per quanto vorrebbe scrivere ad Elena deve pensare prima di tutto al bene di Nadia.

 

 

****

 

 

Elena sta col naso per aria ad osservare l’azzurro del cielo leggermente sporcato dalla nebbia mattutina; è ferma davanti alla caffetteria preferita di lei e Bonnie in attesa dell’amica che ha costretto ad alzarsi dal letto affrontando il terribile jet lag solo per lei.

 

Quando vede un caschetto scuro sbucare tra la folla sente già un sorriso incresparle le labbra che si spalanca presto, non appena gli occhi verdi trovano i suoi felici. Si abbracciano forte come non facevano da praticamente quasi un anno e lanciano gridolini che nemmeno delle adolescenti.

 

-Guai a te se stai via di nuovo così a lungo-

-Mi sei manca anche tu, Lena-

-Entriamo dai-

 

Entrano all’interno del grazioso bistrot da cui vanno da praticamente una vita, una piccola caffetteria che nel tempo, rispetto a quando frequentavano il college, è stata risistemata e adesso è punto di ritrovo per molti.

Quante confessioni si sono fatte tra quelle mura.

Si siedono e ordinano caffè e torta.

 

-Allora, chissà quante cose ci devi raccontare di questo anno e poi Enzo…voglio sapere tutto di lui-

-Certo, stasera avrai un resoconto dettagliato di tutto…per ora ti dico quello che è privato e non dirò agli altri e cioè che lui è fantastico, non mi sono mai sentita così prima d’ora…insomma è bellissimo e super intelligente, e pensa mi ha insegnato a suonare la chitarra…non che ancora mi riesca, ma me la sto cavando!!-

 

Elena la osserva tutta pimpante, sembra quasi una ragazzina da quanto gesticola ed è felice.

 

-Wow….sei proprio innamorata eh!-

-Oh, sì lo sono-

 

Si porta le mani in volto emozionata e poi si spostano appena arriva la cameriera con il loro ordine.

 

-Ma….tante cose le saprai stasera….adesso voglio parlare di te-

-Già di me….-

-Dai avanti, non farmi pentire di essermi svegliata presto!-

-D’accordo….da dove comincio….da Aaron e dal fatto che le cose con lui vanno e non vanno-

-Beh ci può stare in un matrimonio un periodo di crisi-

-Si lo so è vero…-

-Anche Care e Stefan hanno avuto un brutto periodo quando Matty aveva due anni ti ricordi?-

-Si certo-

-Lei cosa dice?-

 

Elena sospira.

 

-Lei parla giustamente per la sua esperienza, si hanno avuto un momento di lontananza per l’intensità del lavoro di Stefan e perché i figli insomma…. tendono a “rubare” spazio alla coppia, ma Caroline non ha mai messo in dubbio per un solo istante che fosse Stefan l’uomo che ama, anche nei momenti più bui-

 

Bonnie la osserva attentamente in quei suoi occhi neri, adesso così tristi.

 

-Io sto arrivando a mettere in dubbio questo, voglio bene ad Aaron non fraintendermi e insomma…cielo abbiamo due figli grandi, la fase della distanza l’abbiamo già avuta, ma è come se ad un certo punto io….io avessi semplicemente smesso-

-Elena…l’ultima volta che ne avevamo parlato non eri così chiara, stavi li a cercare risposte, a capire come far riemergere i sentimenti che provavi per lui….cosa è cambiato?-

 

La donna si morde un labbro.

 

-E’ tornato Damon-

 

Alza lentamente lo sguardo sull’amica, in attesa di una reazione; dopo qualche istante di silenzio anche Bonnie sospira a fondo e si lascia andare contro lo schienale della sedia portando la tazza di caffè alla bocca.

 

-Dai, racconta tutto…--

-Tu dov’eri rimasta-

-A Caroline che mi tampinava di messaggi del tipo “a cena si comportano in modo strano”-

-Cosa?…vuoi due ne parlate?-

 

Bonnie si tira su poggiando la tazza e infilzando la torta.

 

-Certo siamo le tue migliori amiche-

-Oh grazie tante per avermi esposto i vostri pensieri-

-Sono sicura che Caroline ci abbia provato più volte-

 

Colpita e affondata. Elena mangia un pezzo di dolce imbronciando lo sguardo.

 

-Avanti spara-

-Quando l’ho rivisto la prima volta….Dio quanto odio represso mi è venuto fuori avrei voluto spacciargli la faccia o…o avere una di quelle gigantesche torte di panna, sai quelle che si vedono nei cartoni-

-Oh cielo….bell’inferno nella furia di una donna-

-Puoi darmi torto?-

 

Bonnie fa spallucce e riprende a mangiare il suo dolce.

 

-Comunque, come se non bastasse, come già sai abbiamo scoperto che i nostri figli si frequentano e ci siamo trovati a condividere diversi momenti insieme, siamo perfino stati gli chaperon del ballo scolastico e vedessi tutte quelle mamme come lo guardavano non appena si è saputo che è divorziato, nemmeno fossimo state a un programma per “Milf”-

-Elena dove le hai imparate certe parole!???…sei sicura che il tuo caffè non sia corretto?-

 

La brunetta le prende la tazza e l’annusa per sentire se c’è dell’alcol, ma l’amica non la sta minimamente ascoltando.

 

-E poi ….oh sì, questa devi sentirla… come se non fosse stato sufficiente lui che fa? Mi fa fare un ballo, di quelli vecchio stile come facevamo quando stavamo insieme suscitando evidenti sguardi dei presenti e finge con quella sua maledetta faccia da sbruffone che non sia successo nulla…hai presente come fa, no? Oddio ora vorrei due torte di panna!!!!!-

 

Bonnie la osserva agitarsi,  continuando a mangiare, con lo sguardo preoccupato.

 

-E non contento finiamo per litigare, certo come sempre….poi ci troviamo alla famosa cena del Ringraziamento dato che Aaron mi aveva lasciata a casa sola…che poi ti rendi conto lasci tua moglie da sola per le feste…!!!!!!-

-Sì questo lo so…ricordo il vocale di 10 minuti che hai lasciato nella chat ma…-

-Insomma, ha presente la sua famiglia? E quel  viscido di suo zio???? Come poteva pensare che volessi vederlo dopo quello che ha fatto!!!!-

-Elena, calmati…intanto lui non sa perché non glielo hai mai raccontato, hai scelto di non dirglielo non puoi colpevolizzarlo per questo-

 

La donna sembra calmarsi un momento, dopo quel raptus di follia che l’aveva colta.

 

-Ti devi rilassare e poi ti ringrazio del tuo riassunto ma molte di queste cose le sapevo già…volevo sapere che altro è successo…-

-Beh….sono stata….ecco io…..beh sono andata a letto con Damon….due volte…cioè due sere ma….più volte-

 

Bonnie alza le mani e inizia ad agitarle.

 

-Ok non voglio i dettagli ma….Elena che cavolo combini!!!!!!-

-Lo so Bon, lo so…sono così confusa poi abbiamo litigato e non ci parliamo da quel giorno e stasera devo vederlo ….e mi sta salendo l’ansia….ma perché, perché sto così?-

 

Respira a fondo osservando l’amica mora, perché Bonnie sa bene che dovrà spingerla a capire cosa prova.

 

-Elena  non posso dirtelo io, come non può farlo Care o… Stefan ma…io ti consiglio di mantenere la calma per stasera e fare l’adulta, ma poi dovrai parlarci con Damon perché onestamente per quanto lui sia stronzo o rude, non ha torto-

-Io sono sposata Bonnie….non posso…non posso che prendere una sola decisione-

 

Sente gli occhi pizzicare leggermente mentre si passa le mani tra i capelli nel vano tentativo di trattenere quel tornado che le sta esplodendo dentro, ma Bonnie ha ragione non può trovare risposte in nessun altro da se stessa.

Sa benissimo cosa deve fare non ci sono altre soluzioni contemplabili, per quanto questo le procuri una fitta proprio al centro del petto e di nuovo si sente la ragazzina vulnerabile che aveva perso l’amore della sua vita tanti anni fa.

 

Il loro caffè si conclude con Bonnie che cerca di deviare un po’ il discorso chiedendole dei ragazzi, ma ormai sono entrambe ben consapevoli che Elena dovrà seriamente prendere una posizione e smettere di evitare il problema.

 

 

 

****

 

 

Inutile dire che il livello di disagio ed ansia di Elena l’ha trasformata in un piccolo robot che non sta fermo un momento e quando arrivano a casa di Stefan e Caroline si fionda verso la cucina, col dolce che ha portato da casa, prima che arrivino gli altri.

 

-Oh Elena ottimo ti devo parlare-

 

Care sbuca in corridoio facendola sobbalzare per lo spavento e l’afferra per un braccio tirandola in cucina e guarda oltre l’amica per evitare orecchie di curiosi per poi chiudere la porta a scomparsa dietro di lei.

 

-Hai battuto la testa di recente?-

 

Caroline si volta con la faccia da pazza osservando Elena poggiare la teglia incartata sull’isola della cucina.

 

-Stefan lo sa-

 

Adesso l’amica ricambia strabuzzando gli occhi, ma prima che possa aggredire la bionda, quest’ultima riprende a parlare.

 

-E no, non ti ho tradita io… è stato Damon-

-Damon?-

 

E così la rabbia nei suoi confronti si moltiplica.

 

-Sì e tra l’altro….si sono picchiati-

 

La mora spalanca la bocca per parlare anche non sembra capace di mettere in fila alcun suono o parola a causa di quelle troppe informazioni i pensieri le si accavallano nella testa.

 

-E Stefan racconterà a tutti di come in realtà abbiano aiutato una vecchietta o qualcosa di simile, non so bene quale versione abbiano concordato quei due geni del male!!-

-Ma chi vuoi che ci creda…-

 

Caroline gonfia la faccia mentre si dirige ai fornelli per girare il sugo.

 

-Beh noi!!!Direi che dobbiamo proprio essere le prime!!!!-

 

Le tira una fucilata con lo sguardo che Elena accusa in silenzio; non ha torto d’altronde è colpa sua – in parte- se sono arrivati a questo punto; ma perché diavolo si sono picchiati? Come gli è venuto in mente a quel demente di Damon?

 

-Stefan che si è fatto?-

-Male alla mano…oh ma aspetta di vedere Dam, è passato stamani per concordare la storia e aveva questa parte del viso tutta pesta,  ha persino due punti….una cosa oscena, mi fa quasi pena-

 

La donna fa una faccia schifata mentre si accinge a tirare fuori dal frigo i vassoi con tartine e crostini.

 

-Aspetta…quindi è Stefan che lo ha picchiato?-

-Già…non ha preso bene le scelte del fratello….e credo che sia tipo vent’anni che volesse colpirlo-

-Oh-

-Già ma non ti preoccupare Damon sta bene….a parte mezza faccia tumefatta-

 

Sentono delle voci intensificarsi in corridoio tra urla di bambini e commenti per i primi arrivati riguardo la loro lotta al parco. Elena si trova a trattenere il fiato col cuore che batte a mille quando riconosce, tra le tante, la sua voce e subito è come se tutti i suoi sensi si concentrassero a captare ogni respiro o passo di lui tanto che Caroline se ne accorge.

 

-Ok adesso basta…stasera ti prego cercate di non dare spettacolo….in nessun senso-

 

Elena contrae la faccia offesa seguendo con lo sguardo Caroline che si sfila il grembiule e si dirige a passo svelto ad accogliere gli ospiti, soprattutto quanto il boato generale le fa capire che i due ospiti attesi sono arrivati.

E lei non se la sente proprio di affrontarlo, non dopo tutto quello che sta accadendo tra loro.

Prende un profondo respiro e lisciandosi invisibili pieghe della gonna marrone si appresta a raggiungere gli altri.

Quando arriva all’ingresso, dove Caroline sta incoraggiando i presenti ad accomodarsi nella sala da pranzo, scorge Bonnie che sorridente si tira dietro un bellissimo uomo dal fascino del musicista di strada, capelli a spazzola, barbetta e sguardo furbo.

 

-Eccoti!!-

-Ehi Bon!-

 

Le da un leggero abbraccio.

 

-Ti presento Enzo-

-Beh, finalmente…Elena giusto?-

 

Lei sorride e in un certo senso Enzo ricorda un po’ Damon come atteggiamenti.

 

-Esatto, piacere e benvenuto-

-Grazie a tutti voi, siete davvero calorosi….-

-Un po’ come Bonnie-

-Concordo-

 

La brunetta se ne sta attaccata tipo koala all’uomo continuando a parlare amabilmente con Elena che si sente già conquistata da lui, fin quando lo sguardo non vaga oltre le loro teste ora che l’ingresso di casa Salvatore si è svuotato e i presenti si sono distribuiti in sala da pranzo dietro le direttive di Care per sedersi.

E lo vede in piedi, di profilo, dal lato sano del volto che sorseggia il suo bourbon e la studia di nascosto con quei suoi occhi troppo freddi e feriti che conosce bene.

Per un istante le si blocca il respiro in gola, le iridi si seccano al contatto col fuoco violento di lui e tentenna sul posto, desiderosa di poter andare da lui, ma Bonnie la riscuote e si dirigono tutti in sala da pranzo mentre perde Damon dal suo campo visivo.

 

Dopo le presentazioni con Enzo, i mille abbracci e le battute continue ai due fratelli “coraggiosi” che si sono beccati qualche graffio per aiutare una vecchietta al parco, riescono finalmente a sedersi tutti e iniziano la cena in allegria.

Damon e Elena sono abbastanza seduti distanti anche se ci sono due tavoli, uno con i nove adulti e un altro con i ragazzi, dove Nadia parla allegramente con sua cugina e intanto lancia occhiatine tenere ad Alec, assediato dai ragazzini.

 

-Allora, mi sembra sensato prendere il fuoristrada nostro e quello di Stefan….-

-Direi che anche il minivan sarebbe l’ideale, tanto ha le gomme da neve-

-E così evitiamo di portare troppe macchine-

-Si ma dobbiamo anche fare la spesa e non possiamo fare le macchine eccessivamente piene-

-Ci distribuiamo bagagli, spesa-

-Bambini-

-E poi le camere….mi sono fatta mandare le foto e nelle quadruple possiamo metterci le belve-

 

Matt si lascia andare contro lo schienale della sedia e sorseggia un po’ di vino.

 

-Oh si vi prego….liberatemene!-

 

Rebeka si volta verso suo marito con aria interrogativa e lui ricambia perplesso.

 

-Che c’è….non vorresti avere un po’ di tranquillità ogni tanto?-

-I nostri bambini sono tranquilli!-

-Credo che con tranquillità intenda intimità-

 

Enzo e Matt ridono alla battuta di Damon il quale riceve una gomitata da Bonnie e un’occhiata torva da Rebeka.

Elena di contro se ne sta tutta sulle sue a fissare il piatto cercando di non alzare mai gli occhi verso l’uomo.

 

-Molto spiritosi, davvero-

-Parlando di camere, visto che sono l’unico non accoppiato….posso avere la camera più grande?-

 

Un coro di “no” risentiti si solleva scatenando una risata generale e il lancio di un tovagliolo da parte dello stesso Matt, l’unico insieme ad Enzo ad essere in sintonia con il povero Damon.

 

-Ti è andata bene che non ti ho messo nella stalla-

-Oh sarebbe perfetto…le bestie in casa e io….fuori-

-Quanto sei simpatico stasera-

-Si vede che è un po’ che non lo frequenti Bon-

 

Beka gli piazza una frecciatina vendicativa che lui incassa in silenzio, poi gli occhi azzurri rotolano indispettiti verso la parte del tavolo dove si trova Elena e trapassa tutti i presenti, quell’aria opprimente fatta di inutili chiacchiere e suoni che si perdono, nel tentativo di chiamarla a se. Vuole parlarle e allo stesso tempo vorrebbe ignorarla e ferirla proprio come lei ha fatto con lui l’ultima volta, ma si limita a perdersi sui capelli morbidi appena trattenuti da un fermaglio grigio dietro la nuca, sul sorriso incerto che si increspa quando qualcuno le chiede qualcosa, sul rossetto color carne adesso svanito dai vari sorsi che le ha visto dare al bicchiere di vino più volte riempito.

Rimarrebbe ore a guardarla, e forse sta un po’ esagerando tanto che un piccolo colpetto di Enzo lo richiama e si volta verso l’uomo alla sua sinistra che inclina la testa e abbassa il tono di voce.

 

-Amico….non so molto  e non voglio farmi i fatti tuoi ma…magari mi sbaglio, però sii più discreto che suo marito se ne sta accorgendo-

 

Damon cruccia lo sguardo interrogativo trovando negli occhi scuri del ragazzo di Bonnie una velata complicità che lo induce a fidarsi, in qualche modo.

 

-Beh….grazie-

 

Lui annuisce e si allunga per versare del vino ad entrambi.

 

-Non ti preoccupare…possiamo organizzare una partita di poker nella stalla-

 

A Damon sfugge un mezzo sorriso sincero e pure a Bonnie che, pur voltata in direzione delle amiche, ha carpito perfettamente il contenuto della conversazione tra i due ed è felice di vedere che si siano trovati.

 

-E’ finito il vino, vado a prendere un po’ di bottiglie per il secondo round-

-Bravo Dam, io intanto tiro fuori l’arrosto e le patate-

 

Damon, Caroline, Elena e Rebeka si alzano chi per il vino, chi per togliere i piatti del primo, chi altro, mentre gli altri continuano a conversare con Enzo e Bonnie.

In cucina c’è un via vai generale per portare in tavola il secondo ed Elena non si accorge subito di Damon intento, sul tavolino della cucina, a stappare bottiglie.

 

-Care era tutto squisito stasera-

-Si, complimenti cognata-

-A differenza delle battute di Damon-

 

L’uomo fa una smorfia verso Rebeka mentre Elena si volta appena colta alla sprovvista dalla sua presenza. Si sbriga a posare i piatti sporchi nell’acquaio e affianca Caroline intenta a disporre carne e patate sui vassoi, seguendo le indicazioni della bionda per portare l’insalata e il pane.

 

-Di un po’ Beka perché tuo fratello non torna? Ho bisogno di una spalla-

-Oh sai i tipi come voi non possono mai stare fermi-

-Che significa come noi?-

 

Rebeka sfila di mano ad Elena pane e ciotole e poi continua a punzecchiare Damon.

 

-Non lo so, tu che dici?-

 

Poi sparisce oltre la porta lasciandolo lì a scimmiottarla.

 

-Ok io porto questi, Elena tu intanto potresti pulirmi il ripiano che mi si è unto col sugo? Sennò mi si macchia il legno-

-Oh, si certo-

 

La donna sbuffa irritata verso l’amica che evidentemente non ha colto il suo desiderio di fuga da quel luogo, lasciandola sola con Damon. Ignorandolo, prende la spugna dall’acquaio e la passa sul piano di legno scuro respirando in modo irregolare e provando a mantenere la concentrazione, ma proprio quando sta per voltarsi e sciacquare la spugna , lui posa una bottiglia stappata accanto a lei sul piano facendola sobbalzare.

 

-Dio, mi hai spaventata-

-Oh, che c’è, non mi avevi visto?-

 

Glielo sibila sardonico come per punirla,  lei di contro lo evita con lo sguardo e prova a superarlo, ma Damon, in piedi quasi dietro a lei, poggia una mano sull’isola per bloccarla.

 

-Spostati-

-Sei per caso arrabbiata con me?-

-Tu lo sai-

-Perché non mi guardi?-

 

Elena sospira a fondo e poi alza lo sguardo su di lui piegando la testa di lato lentamente, provando a trattenere l’aria nei polmoni prima che scoppino adesso che il respiro di Damon si infrange contro ai suoi capelli.

Adesso che lo osserva, può notare da vicino la bruttissima botta che ha preso da Stefan e dentro di sé sente il dispiacere crescere perché non è tutta colpa sua infondo.

 

-Contento?-

-No, per nulla Elena…non sono contento di questa situazione, o di te che mi tratti come se fossi un appestato…-

-Non fare la vittima con me-

-E tu non fare la perfida… quella abbandonata-

-Le cose che ti ho detto sono vere-

-Oh sicuro….e quale parte esattamente?-

 

Glielo soffia contro l’orecchio  e la cattiveria nel suo sguardo le fa quasi venire voglia di piangere, perché infondo lo sa bene che non si tratta di quello ma di una profonda tristezza, tuttavia Elena è consapevole quanto lui di non poter far niente per arginarla. Gli occhi azzurri piantati nei suoi scendono lentamente verso le labbra e questo è sufficiente a far cambiare il battito cardiaco della donna, improvvisamente non più arrabbiata con lui, ma nel panico.

La temperatura in cucina si è innalzata di colpo, gli è veramente sempre bastato solo uno sguardo per stordirla e confonderla, anche adesso che si fa più insistente mentre con le pozze chiare scende lungo la linea del collo e ritorna su, verso i suoi occhi.

Sobbalza Elena, stringendo le mani attorno alla spugna ed al ripiano della cucina, quando una mano di Damon si posa alla base della sua coscia coperta dalle calze scure ed inizia lentamente a salire su, trovando l’orlo della gonna che viene leggermente sollevata da quella pericolosa carezza.

 

Visti da lontano sembrano solo in piedi, dietro all’isola, con Damon che la osserva standole dietro, dando a lui il tempo di staccarsi se dovesse entrare qualcuno, ma in quel momento sono talmente tanto presi l’uno dall’altra che forse non se ne accorgerebbero.

 

Le guance di Elena si colorano di rosso e il cuore batte così forte da non sentire più altro rumore, le sue labbra si schiudono un po’ per respirare un po’ per tentare di dire qualcosa, di fermarlo, ma la verità è che è stata tormentata tutta la settimana dal pensiero delle sue mani su di lei, al punto che adesso che le dita esperte scivolano più in alto, li a pochi centimetri dal suo centro  protetto dalla biancheria e dalle calze, brucia dalla vergogna al pensiero che possa scoprire quanto sia già pronta per lui.

 

-Mi manchi Elena…-

 

Glielo sussurra in modo così impercettibile che Elena non realizza subito se si tratti della sua voce di velluto o di un eco della sua fantasia, ma socchiude gli occhi con la testa che gira in preda all’estasi e istintivamente apre appena le gambe, di quel minuscolo centimetro che ruba a lui un sorriso incoraggiandolo a muovere appena di più - nonostante la gonna in tirare gli stia segando un polso- le dita per sfiorarle l’interno coscia e percepire il suo calore ardere per lui.

 

-Damon…-

 

La supplica silenziosa gli provoca una erezione tale da sentire male a causa dei pantaloni che lo bloccano e deve reprimere un lamento gutturale di apprezzamento pronto a ruggire per lei.

Le labbra di Damon continuano minacciose a scaldarle il lobo dell’orecchio e basterebbe un secondo per far crollare i loro muri, fino a travolgersi a vicenda con la potenza del loro desiderio.

Più le dita di lui la accarezzano gentilmente, disegnando invisibili cerchi sul suo centro protetto da strati di stoffa, più Elena è costretta a tenersi salda all’isola della cucina e non crollare totalmente sopraffatta dal fuoco che la sta corrodendo da dentro, fino a sentire il ventre pulsare di dolorante bisogno di lui. E sobbalza quando sente la fronte di Damon posarsi contro la testa, quasi in un tentativo di trovare un appiglio per non farsi travolgere da quel tornado di amore e follia.

 

Ma l’idillio è bruscamente interrotto da una voce femminile che prorompe in corridoio, dando loro il tempo di staccarsi e tornare alle debite distanze.

 

-Ehi ma il vino?-

 

Quando Bonnie fa capolino in cucina non ha bisogno di alcuna delucidazione o sforzo mentale per capire che c’è una tensione esagerata nell’aria, le bastano le guance accese di vergogna di Elena e il sorrisetto compiaciuto/non troppo preoccupato di mascherarlo di Damon.

Lo sguardo colpevole della bruna vaga confuso per la cucina mentre l’uomo afferra la bottiglia e supera le due per uscire in corridoio, ma la voce bassa di Bonnie lo ferma.

 

-Non mi sembri molto presentabile…forse dovresti uscire fuori al gelo in giardino per calmarti-

 

Gli occhi azzurri si alzano serafici su quelli verdi taglienti dell’amica in cerca dell’unico lampante significato delle sue parole. Ha una vistosa situazione al cavallo dei pantaloni, difficile da non notare;  a quel punto Damon porge la bottiglia a Bonnie e la liquida con uno scontroso riferimento alla toilette dove si dirige in fretta.

A quel punto Bonnie può tornare a dedicarsi ad Elena, adesso intenta a sgattaiolare fuori dalla cucina e tornare in sala.

 

-Elena-

-Bonnie ti prego….lo so già-

 

Bonnie osserva la sua amica sparire oltre la porta, consapevole che la situazione stia totalmente degenerando e lei dovrà esser li per raccogliere i cocci, di entrambi.

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutte!!!!

 

Come al solito sono lenta e ritardataria….smetto anche di scusarmi che ho perso di credibilità da tutti i punti di vista!!!!

Ecco un nuovo capitolo, lungo mi rendo conto ma almeno così vi do un po’ di storia viste le eccessive pause a cui vi condanno a causa della mia incapacità di ritagliarmi del tempo se non ad orari indecenti (tipo ora sono le due di notte e la mia sveglia suonerà all’alba).

 

Venendo al capitolo….beh eravamo rimasti a Damon che si prende a cazzotti con Stefan ed Elena che affronta il tema Damon con le sue amiche, argomento che verrà approfondito in questo capitolo. La situazione tra i due è tesa, ci sono troppe questioni nel mezzo che non gli rendono liberi di scoprire fino infondo cosa stia accadendo. Sicuramente avranno diverse occasioni per confrontarsi a modo loro anche se, come sempre, è Elena quella più in difficoltà tra i due e questo potrebbe anche portare ad una collisione anche nel rapporto coi figli.

 

Spero che mi possiate perdonare e che vi faccia ancora un po’ emozionare….!!!

 

Baci

Eli

 

   
 
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