[Prologo]
Mi chiamo Yue, chuunin di
Konoha e addetta alla conservazione dell’archivio storico del villaggio.
Nel mio tentativo di scrivere la biografia degli Hokage, mi sono imbattuta in
una documentazione ambigua riguardo al Settimo.
Ottimo ninja, erede di un prestigioso clan e anche un bell’uomo, a giudicare
dalle numerose fotografie ufficiali e dal volto in pietra scolpito sulla
montagna.
Eppure, secondo le leggi di Konoha, non sarebbe mai potuto diventare Hokage.
Dai documenti racchiusi in archivio, è evidente come il suddetto, in gioventù,
abbia militato nelle file nemiche. Per la precisione, nella fascia di età che
va dai dodici ai sedici anni compiuti, il futuro Settimo Hokage era ricercato
come mukenin di livello S.
Solo in seguito alla guerra contro l’organizzazione chiamata Akatsuki e l’abbattimento
del corpo speciale del Root, è stato reintegrato a Konoha.
Una riammissione dovuta più alla casualità che alla volontà vera e propria del
ragazzo. Solo per un fortuito scherzo del Fato, infatti, gli obiettivi primari
del giovane – il capo del Root, Danzo, e i due membri anziani del consiglio,
Koharu Utatane e Homura Mitokato – erano coinvolti nella distruzione di Konoha,
attuata dal capo dell’Akatsuki, Pain.
Nonostante anche il futuro Hokage facesse, al tempo, parte di tale
organizzazione, la sua azione era risultata favorevole, invece che nociva, al
benessere del villaggio.
Grazie anche all’intervento del successore della Godaime Tsunade, era stato
riammesso a Konoha con il grado di genin e l’obbligo di collaborare, assieme
alla sua squadra, alla ricostruzione.
Ignoti sono i motivi per cui fu, successivamente, eletto Hokage. La versione ufficiale,
vuole che la causa della sua nomina fosse dovuta alla sua indiscussa abilità
come ninja e al suo desiderio di rendersi utile al villaggio, per ripagare i
torti arrecategli in gioventù.
Ma le versioni ufficiali, come si sa, sono caratterizzate dalla propaganda e
dall’apparato celebrativo di coloro che sono al governo. Il compito dello
storico è quello di scavare e dissipare le nebbie innalzate dagli esponenti del
passato.
Tuttavia, non sono qui come storica. È mia intenzione, infatti, limitarmi al racconto
di una storia, così come me l’ha narrata mia madre e, a lei, la sua.
Niente di complesso, niente di certo, perché la Storia è piena di “se”, di “ma”, di “forse” e di altrettanti “perché”.
I primi ipotizzano; l’ultimo domanda.
Questa è una storia fatta di questioni e di ipotetiche risposte che, però,
lasciano solo spazio ad altre domande.
È giusto? È sbagliato? Poteva andare in un altro modo, se solo…?
Non lo so, né mi importa.
Perché l’unica cosa che conta, in questo caso, è non dimenticare.
Perché il tempo non può spezzare l’allodola dall’ala. Ala e allodola cadranno
insieme nell'oblio come una piuma.
Note dell’autore: è stata tosta da scrivere. Parte lenta (i primi quattro capitoli sono una palla XD), ma a me piace. Il mio carattere mi impedisce di essere soddisfatta del quinto posto, lo ammetto XD. Però sono più che lieta del premio originalità, visto che è una storia molto particolare.
Spero solo che la possiate apprezzare.
Complimenti alle podiste (in special modo a Kei che mi ha sclerato perché temeva non andasse bene la sua fic XD. Fottiti, dobe!) e grazie a Storyteller lover per i giudizi e ad Hikaru_zani per i banner.