Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: daimler    10/09/2016    17 recensioni
La storia di Natsu e Lucy due "amici" che si sopportano a stento solo per il bene dei loro amici in comune.
Una serie di eventi però li porterà a vivere a stretto contatto, contro la propria volontà, affrontando momenti di vita quotidiana, qualche avventura e forti emozioni inaspettate.
Questa è una storia che parla d'amore e di come a volte gli opposti si attraggono creando un bel po' di scompiglio!
[Nalu]
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

5

-Semplici regole per una convivenza complicata-



-Natsu:


~-Drago di fuoco è in posizione d'attacco... sto aspettando un tuo ordine Occhi di falco!-  bisbiglio con voce ferma e urgente, rannicchiato me ne sto nascosto dietro al lettino da degenza con un arco giocattolo in mano e una freccia di plastica tra le dita pronta ad essere scagliata.
Reclino appena il volto, con le spalle pressate contro il bordo del letto il mio campo visivo e forzatamente ridotto,  riesco appena a intravedere dall'alto il profilo della mia piccola compagna di giochi, nonché capo tribù in questo momento.
 -Drago di fuoco non vedo Cowboy all'orizzonte!- mi risponde Asuka, che seduta a gambe incrociate sul materasso con un  finto copricapo indiando piumato in testa,  fa da vedetta assicurandosi che dal corridoio non arrivi nessun nemico.
-Ma potrebbero arrivare, dobbiamo stare allerta!- la sento ridacchiare divertita e guardandola di sottecchi, noto da come stringe entusiasta il lenzuolo tra le dita che Asuka si sta divertendo un mondo.
E io mi sento bene, oltre che un idiota.
Ma se tutto ciò serve a far sorridere una bimba in un giorno d'estate, passato in ospedale anziché al campo estivo a causa dell'appendicite, ciò abbatte senza problemi ogni mia dignità e quindi si, me ne sto accovacciato dietro un lettino, con arco e freccia giocattolo in mano pronto ad attaccare nemici immaginari.
La mia serenità dura poco nel percepire uno spostamento d'aria, il frusciare delle lenzuola e quel sussulto di Asuka -Stanno arrivando Drago di fuoco!- esclama allarmata facendo scattare in me un riflesso istintivo.
Forse un po' troppo coinvolto dal  momento mi sollevo di scatto incoccando contemporaneamente la feccia all'asse, rapidamente impugno l'arco tendendolo verso la porta  e scagliando il dardo l'istante dopo.
Un: -Ma che succede?!- esclamato da una allarmata Juvia viene coperto dall'urlo stridulo di Heartphillia, accanto a lei abbassa la cartella clinica con la quale si è protetta il viso e -Dragneel- ringhia torva staccando con due dita e con poca facilità, la ventosa della freccia giocattolo dal plexiglass che riveste la cartella.
Giuro non pensavo di mirare a lei, in quell'istante ho agito accecato dall'istinto ma ammetto che la faccenda mi diverte, mi metto a ghignare infatti e lei storce le labbra infastidita.
-Volevi forse farmi fuori?- continua tirandomi la freccetta con fare stizzito, raccolta prontamente da me a due mani.
-Almeno siamo pari- affermo con tono serio e non basta aggiungere altro se non il mio sguardo accusatorio che Lucy sfoggia meno arroganza ora, anzi sembra deglutire e  imbarazzata abbassa lo sguardo verso il pavimento spezzando il contatto visivo.
-Siamo in un ospedale comunque non  in sala giochi- borbotta poi sfilando dal capino di Asuka le piume da indiano, facendomi roteare gli occhi e incrociare le braccia al petto.
E' cosi noiosa -Stavamo solo passando un po' il tempo- brontolo.
-Oh non c'è più bisogno- esordisce allegramente Juvia ma l'improvvisa apparsa di Alzack l'istante dopo mi fa intuire ciò che sta succedendo senza che Juvia continui, distratta si volta verso di lui accolto dai saluti di tutti e dal quel: -Papà!- urlato con gioia da Asuka.
-Mamma dov'è?- domanda a guance gonfie ma Al le sorride -Aveva da fare al ranch, sai è arrivata la nuova mandria di bufali e quindi sono potuto venire solo io...- replica tentando di rabbonirla con qualche carezza ma facendola sorride felice a quel: -A venirti a prendere- detto poi.
-La ferita si è rimarginata e tutti i parametri sono a posto, quindi puoi tornare a casa tranquillamente- aggiunge Lucy in un sorriso. Una sorta di allegria si dirama per la piccola stanza e guardando Asuka che scalpita tra le lenzuola, sono davvero felice che tutto sia andato per il verso giusto.
-Alzack ora dovresti venire con Juvia a firmare i documenti necessari per le dimissioni- dice Juvia estraendo dal camice il cercapersona, iniziando una serie di pigiate e sbuffi -Il tempo almeno di trovare un infermiere libero per cambiare Asuka- borbotta poi appena infastidita.
-Siamo accorto di personale dato il periodo estivo- aggiunge Heartphillia a tratti imbarazzata mentre i livelli di intollerabilità di Juvia si alzano di qualche grado nell'imprecare un "porca paletta"  censurando fortunatamente  la parolaccia dato la presenza di Asuka.
-Ciò spiega anche la presenza di Juvia  in questo reparto- continua ancora intenta nella sua vana ricerca e io da quel che so Juvia è una sorta di coordinatrice, un pezzo grosso dell'ospedale insomma ma a quanto pare non sempre un avanzamento di carriera porta a unici risvolti positivi.
Responsabilità ecco...e quasi non mi viene l'orticaria...
-Tranquilla ci penso io-  Lucy sorride nel dirlo, le posa una mano sulla spalla spintonandola poi lievemente verso la porta difronte a quel: -Lu non è nelle tue competenze...- mormorato da una Juvia combattuta.
Ma difronte allo sguardo incapricciato di Lucy, Juvia cede e accompagnando Alzack verso il corridoio quest'ultimo mi saluta con una stretta di mano -Vienici a trovare qualche sera, è da un po' che non ti si vede al ranch, Bisca ne sarebbe molto felice- mi informa sincero facendomi annuire di rimando.
-Certo! Lo farò appena sbroglio qualche situazione di troppo- gli prometto.
-Spero niente di grave- mi dice aggrottando le sopracciglia l'istante dopo a quel mio: -Solo un grosso problema biondo- detto in un ghigno nel registrare quel basso ringhio funesto provenire proprio dalle mie spalle.
Al e Juvia lasciano la stanza e voltandomi verso il lettino quasi non rischio la sordità a quell'urlo  stridulo di Asuka, faccio appena in tempo a guardare Heartphillia intenta a levarle la maglietta del pigiamino, che lei si blocca a metà con le dita ancora strette tra i lembi del tessuto.
-Che succede?- domando con perplessità,  Lucy sorride e: -Potresti uscire dalla stanza?-  mi soffia roteando gli occhi quando insisto con fare interrogativo.
-E perché mai?- domando infatti incredulo spostando lo sguardo verso Asuka -Perché sei un maschio!- replica vergognosa.
-Ah.. oh- sussulto gesticolando  verso la porta -Vi aspetto fuori- dico concitatamente varcando la soglia e sostando poi accanto all'ingresso senza allontanarmi troppo.
Mi appoggio contro la parete incrociando le braccia al petto, osservando  curioso lo spazio che mi circonda, questo reparto è diverso dagli altri: le pareti sono colorate da un caldo arancio, tappezzate  da disegni di animali in stile cartoon sparsi qua e la e anche l'aria che si respira sembra meno di ospedale, non c'è quell'odore antisettico che solitamente caratterizza questi luoghi ma ciò non serve a renderlo meno triste ai miei occhi, sempre di un ospedale si tratta.
Anche se è per lavoro non capisco come Juvia e Lucy riescano a passare così tanto tempo qui dentro.
I miei occhi continuano a vagare con noia finché non finiscono per rotolare all'interno della stanza, fortunatamente Asuka non sembra accorgersi del mio sguardo su di loro altrimenti sarei stato investito da un altro urlo spaccatimpani.
Indossa una maglietta a righe ora e dei pantaloncini verdi, seduta sul letto lascia che Heartphillia le raccolga i capelli e quello che doveva essere uno sguardo fugace diventa qualcosa di molto più prolungato. Senza accorgermi resto a fissare le dita di Heartphillia dividere le ciocche petrolio di Asuka, intrecciarle poi in una morbida treccia. La vedo sorridere, sfregare il naso contro quello della piccola in modo dolce e come sotto ad uno strano incantesimo io continuo a guardarle sollevando gli angoli della bocca.. aspetta per che cacchio sto sorridendo?
Distolgo lo sguardo scrollando il capo mentre sento il cuore accelerare un po' più del dovuto, uno strano calore si diffonde in centro al petto ed è più probabile che stia per avere un infarto, evento del tutto fortuito tra l'altro dato che mi trovo già in ospedale, e non quello che sto pensando.
Mi sono lasciato coinvolgere da Lucy.
Porto le dita tra le labbra schiuse a causa del respiro pesante, ho sempre pensato ad Heartphillia come una strega anche sul lavoro ma forse mi sbagliavo perché in quella stanza sembrava tutt'altra persona e no quella bisbetica e insopportabile bionda snob che conosco da cinque anni.
Tutti i miei pensieri incasinati vengono spazzati via da un sonoro scalpiccio e sollevando lo sguardo metto a fuoco la figura di un ragazzo correre verso di me, fermarsi poi a pochi metri dall'ingresso e prendere fiato a busto chino e mani sulle ginocchia flesse.
Indossa una casacca come quella di Lucy eccetto per il colore, la sua è bianca anziché il blu scuro sfoggiato da Heartphilia.
-Amico tutto bene?- domando puntando gli occhi verso un al quanto discutibile chioma bicolore rossa e bianca.
-La Lockser... questa volta mi uccide..- lo sento annaspare con difficoltà facendomi inarcare un sopracciglio e pensare che qualcosa non quadra, Juvia tiranno e Lucy dolce?
Ma in quale razza di universo parallelo sono finito?
Sembra accorgersi del mia espressione stropicciata in qualcosa di inespressivo e per ironia della sorte ora è lui che sta per domandarmi se sto bene ma Lucy e Asuka giungono in prossimità della porta attirando la nostra attenzione su di loro.
Si tengono per mano e: -Scorpio dove eri finito?- domanda Lucy battendo un paio di volte le palpebre dato il silenzio complice che sembra assorbirci, sospirando appena nel vederlo ridacchiare poi e portarsi una mano dietro la nuca con fare imbarazzato.
-Lo sai Lucy questo periodo è un gran casino! Un corri corri generale e...- incomincia a farfugliare quella che è chiaramente una sequela di scuse campate in arie ma per la seconda volta credo seriamente di essere catapultato in un mondo alternativo quando Heartphillia gli sorride, mormora un: -Non ti preoccupare- prima di sciogliere l'intreccio di mano con Asuka incitandola ad afferrare quella di lui in un gesto silenzioso.
-Potresti accompagnare Asuka al reception ora? La dottoressa Lockser e il signor Connell sono li- lo informa ridente ricevendo un consenso con il capo, io approfitto di quel minimo lasso di tempo di salutare Asuka con una scompigliata di capelli.
-A presto Occhi di falco- la saluto facendola sorridere e mimare tra le labbra un silenzioso -Drago di fuoco- prima di voltarsi e scomparire entrambi dietro l'angolo.
Ancora ad osservare il lungo corridoio ospedaliero sento lo sguardo di Heartphillia addosso e voltandomi la trovo a guardarmi con sufficienza -Drago di fuoco?- ripete a sopracciglio inarcato e braccia conserte sotto il seno.
-Stavamo giocando- scrollo le spalle io senza riuscire a far cambiare ad Heartphillia quell'espressione dalla faccia, sta per voltarmi le spalle e rifilarmi un asciutto -Dragneel- come saluto ma attiro notevolmente la sua attenzione su di me quando la chiamo e: -Heartphillia aspetta, sono venuto anche per te- le dico tutto d'un fiato.
Aggrotta le sopracciglia, incredula a ciò che le ho appena detto ma è vero, a parte venire a trovare Asuka oggi, mi sono recato in ospedale anche per incontrare lei e parlare un po'... lo so avrei potuto farlo anche a casa ma dopo il  tentato omicidio di ieri preferisco parlarle subito e mettere definitivamente una pietra sopra alla nostra serie di faide e vendette.
Ammetto che con la divulgazione di quel video me la sono cercata e non voglio più che a uno dei due sfuggi di mano la situazione, sopratutto se sfuggisse di mano nuovamente a Lucy e questa volta dovesse decidere di uccidermi sul serio...
-Per me?- ripete perplessa, mi vede annuire e sussurrare un lieve: -Ti volevo parlare-  che la fa mettere sugli attenti.
-Dimmi che non hai dato fuoco alla casa di Levy e Gajeel- dice in un mormorio allarmato dopo una manciata di istanti passati da osservarmi timorosamente sospetta.
Io strabuzzo gli occhi ed esclamo un: -Cosa? No!- perplesso allargando le braccia lungo i fianchi, la perplessità aumenta di livello nel vederla sospirare di sollievo.
Ma per chi mi ha preso? Ok sono un tipo un po' distratto il maggior numero delle volte e si, ho allagato casa mia ultimamente ma sono cose che capitano no?
-Be dimmi allora- incrocia le braccia al petto picchiettando un piede ma io scuoto il capo e: -Non hai cinque minuti?- le chiedo facendole sciogliere l'intreccio di braccia e schiudere appena le labbra, non mi va di parlare in mezzo a un corridoio, voglio farlo con calma.
-E' forse successo qualcosa di grave?- si allarma ma -Volevo solo chiarire con te e tentare la tregua... quella vera- le dico e devo apparire abbastanza sincero perché quella sua postura da difesa sembra intaccarsi un poco.
Ci pensa su e -Stavo per fare giusto una pausa, potremmo prendere un caffè- propone e io le sorrido appena, sono contento che non si sia fatta pregare.
-Ok allora...- sto per dire indicando con l'indice i distributori che s'intravedono dalla saletta in fondo al corridoio ma Heartphillia mormora un tenue: -No- scrollando il capo, le ciocche bionde costrette in una coda alta ne seguono il movimento -Qui il caffè ha un saporaccio- sentenzia incamminandosi verso l'ascensore a pochi metri di distanza, io che la seguo un po' interrogativo.
-Andiamo da un altra parte- mi informa premendo il pulsante di chiamata.
-La pausa è tua Heartphillia- ghigno e lasciandola entrare per prima nella cabina, mi affianco a lei l'istante dopo, le porte metalliche si chiudono e guardandola di sottecchi devo abbassare appena il viso per osservare meglio il suo.
Quei quindici centimetri di differenza si notano di più ora che è senza tacchi.
 

Un refolo di vento soffia, mi accarezza appena il viso placando un istante la sensazione di calore che incendia Magnolia da una settimana ormai, non che io soffra particolarmente il caldo ma devo ammettere che i quaranta gradi abituali che ci tocca subire a causa dell'afa arrivano a sfiancare anche me.
Ma qua fuori non si sta poi così male nonostante l'assenza del condizionatore e devo ammettere che uscire  per raggiungere il  parco situato proprio difronte alla struttura ospedaliera è stata un ottima idea, a quanto pare anche ad Heartphillia non piace stare rinchiusa per tutto il tempo in ospedale.
E nel pensarlo lo sguardo si sposta perdendosi in fondo al viale costeggiato dagli alberi: le chiome vengono mosse appena da un vento tiepido, un via vai di persone affolla la strada che porta all'interno del parco mentre un orgia di rumori, che va dai clacson delle auto al chiacchiericcio dei passanti, sembra concentrarsi proprio qui, davanti all'entrata.
Mi sento chiamare e con le mani infossate nelle tasche mi volto verso Hertphillia, mi fa un cenno eloquente con il capo e raggiungendola capisco che quella manciata di gente, che al nostro arrivo creava coda davanti al carretto ambulante, deve essersi smaltita.
-Cosa prendi?- mi domanda osservandomi e io rispondo direttamente all'ambulante -Un espresso nero intenso- chiedo rivolgendo poi lo sguardo verso di lei che ordina un: -Decaffeinato dolce, grazie!- detto con entusiasmo e cortesia, afferra entrambi i bicchieri di cartone formato medio e passandomi il mio, sporge poi una mano verso una piccola confezione quadrata.
-Anche queste- mormora in un sorriso sornione facendomi inarcare un sopraciglio e: -Ciambelline a quest'ora del pomeriggio?- domandare con scetticismo ma lei indirizza lo sguardo verso di me
-Ho saltato il pranzo- si giustifica in una scrollata di spalle, poi tenta di fermare ciò che sto per fare ma non le do modo di pagare e osservando il suo viso contratto in una smorfia antipatica, ripongo il resto nelle tasca dei jeans.
-Offro io, siamo ufficialmente in tregua no?- le dico di sottecchi mentre avanziamo verso il parco.
-L'ultima volta che mi hai offerto qualcosa è finita male- mi ricorda dando un sorso al suo decaffeinato, leccandosi le labbra l'istante dopo, rendendole lucide.
-Ma questa volta sono sincero- replico, lei solleva lo sguardo verso il mio come a studiarmi e quel refolo di vento capriccioso soffia ancora, le scompiglia qualche ciocca prontamente rinviata indietro dalle mie dita e restiamo a guardarci entrambi increduli dato quello che è appena successo.
Ma nemmeno io mi spiego perché l'ho fatto ... è stato solo istinto.
-Non servono queste moine... ti credo lo stesso- borbotta lei, la frase che viene soffocata sul finale dal caffè portato alla bocca e io che mi limito a mormorare qualche sconnesso: -No... ecco...-
Avanziamo di un paio di  passi e io devo  assolutamente dire qualcosa prima che un imbarazzante silenzio ci crolli addosso, non sono venuto fin qui per tornare a casa con un pugno di mosche.
Ho bisogno che lei si fidi di me come io del resto, in modo da poter convivere serenamente per le prossime settimane o finirò al manicomio nel caso la nostra convivenza dovesse continuare su questa scia.
-Lucy?!- qualcuno che non sono io la chiama  arrestando prima a del nascere un probabile flusso di parole senza senso da parte mia, serro le labbra e lanciando una fugace occhiata a l'uomo che abbiamo davanti e che sembra guardare Heartphillia con vivido interesse, di riflesso osservo lei che timida sorride un: -Dan-
Ok, non ho la minima idea di chi sia questo "Dan" apparso all'improvviso,  in completo e ventiquattrore alla mano,  ma chiunque sia ha tutta la mia ammirazione dato che sta sfidando il caldo infernale, indossando giacca e cravatta, con una nonchalance da fare invidia a chiunque nasconda miserabilmente una pezza sotto l'ascella in questo momento.
Accenna un sorriso il fantomatico Dan e-Non mi hai più fatto sapere se ti va di venire a cena una di queste sere- esordisce allargando il suo sorriso perfetto da pubblicità del dentifricio, sento Heartphillia ridacchiare nervosa e annaspare qualche parola dall'ignoto significato almeno finché sempre Dan sposta lo sguardo su di me, finalmente sembra avermi notato e non devo avergli fatto nemmeno un bell'effetto dato che il suo sorriso al dentifricio ora si è tramutato in qualcosa che ricorda più una paresi facciale.
-Oh Dan lui è Dragneel, cioè Natsu- sussulta Lucy mostrandomi con la mano a palmo aperto, la mia accompagnata a un bel sorriso che va a stringersi con quella di -Dan Straight- si presenta lui con voce ferma.
-Primo cardiochirurgo del Magnolia Hospital Center- ci tiene poi a farmi sapere, la sua stretta è salda e sudaticcia, quindi era solo un apparenza quella di prima...
-Quasi amico di Lucy- mi presento io mantenendo il mio sorriso e, sciogliendo la stretta di mani, lui mi guarda con un certo cipiglio almeno finché il: -Non il quasi amico in quel senso!- urlacchiato da un Heartphillia imbarazzata lo faccia sobbalzare appena.
-Quasi amici nel senso che non andiamo d'accordo- e quasi non strepita nel dirlo -Amici di amici, ecco!- puntualizza infine.
-Oh te lo posso confermare Dan, praticamente ci detestiamo... sai ha anche cercato di farmi fuori ieri sera- lo informo io.
Il chirurgo continua a guardarci perplesso, Heartphillia si spalma una mano sul volto e io ridente getto sguardi ai due in alternanza con un ingenuità disarmante.
-E stavate passeggiando insieme?- mormora lui lievemente confuso, mugugnando un: -Ah-  quando Lucy solleva appena il cartoncino del caffè -Solo una breve pausa per parlare di una certa questione- spiega in un ciondolare di talloni.
La faccia di Dan si rilassa di colpo e se fino a qualche istante fa mi guardava con la stessa enfasi con cui si guarda una ruota sgonfia, ora sembra addirittura sorridermi.
-Be io mi fermerei volentieri con voi a bere un caffè...- no scusa, e noi quando glielo avremmo chiesto? -Ma ho una serie di visite di controllo da fare su alcuni pazienti operati recentemente-  dice Dan con noia passandosi le dita tra le ciocche rosse.
-E' stato un piacere quasi amico di Lucy- mi saluta, io che sollevo un palmo annuendo di rimando, schiocca poi uno sguardo piuttosto intenso verso Heartphillia e -Lucy aspetto solo un tuo si allora- le dice sollevando un angolo della bocca con fare sicuro e suadente per poi voltarci le spalle e confondersi tra i passanti.
Resto una qualche secondo a fissare la direzione in cui è sparito, ci sa fare, da uomo so riconoscerlo ed è anche palese il suo interessamento verso Heartphillia, in silenzio siamo tornati a incamminarci verso il parco e lanciandole uno sguardo ghignante sibilo un: -Ti piace-  assottigliando le labbra.
-No che non mi piace!- sbotta Heraphillia stringendo con le dita un po' più del dovuto il suo bicchiere guardandomi in tralice e paonazza.
-Certo che no- continuo io e -Oh Dan potresti controllarmi le tonsille?- la canzono poi in una caricatura di voce femminile sforzando il timbro in falsetto e quella simpaticissima gomitata di Lucy, proprio tra le costole, non tarda ad arrivare.
-Piantala di fare l'idiota- mi rimbecca accasciandosi poi su una panchina.
-Be che lui abbia un interesse verso di te è palese- le dico prendendo posto accanto a lei che mi guarda di sottecchi e mormora un: -Dici?- dubbioso mentre sorseggio il mio nero intenso.
-Perché non l'avevi capito?- le domando poi accigliandomi  -E poi perché fare così la difficile? A me sembra perfetto per te...- continuo fingendo uno sguardo vacuo tra le fronde degli alberi. In realtà è un idea ben studiata all'improvviso quella di spingere Heartphillia a uscire con questo tizio, insomma se frequentasse mister chirurgo lei passerebbe meno tempo a casa o meglio ancora potrebbe ospitarla addirittura lui e io eviterei l'esaurimento nervoso.
-Lavorate entrambi in ospedale, mi sembra un tipo piuttosto preciso e anche colto, e poi dalla faccia scommetto che è pure vegano...- elenco in quella che è chiaramente una sequela di complimenti gratuiti verso uno sconosciuto, ovviamente continuando a fingere disinteresse.
Di tanto in tanto le lancio occhiate furtive, Heartphillia sembra rimuginarci su giocando a torturare con i denti il bordo del bicchiere.
-E poi è un cardiochirurgo, aggiusta i cuori no? Magari aggiusta anche il tuo- insinuo in un sorriso che non ha nulla di provocatorio e Lucy se ne accorge, scrolla il capo e: -Il mio cuore non ha bisogno di essere aggiustato- afferma serena senza nessun ombra di dubbio.
-E' passato un anno da quando ho rotto con lui e ora posso dire che sto bene... davvero- marca inclinando il capo di lato nel scorgere in quella mia smorfia un leggero dubbio.
Lui... cioè Loki, l'ex di Lucy.
E Agli occhi di tutti Lucy e Loky erano l'emblema della perfezione, una di quelle coppie che in un futuro te la immagini sposata e con figli e se devo essere sincero a volte Loki manca anche a me, siamo amici e con lui si stava bene in compagnia.
Ma dopo tre anni e la loro relazione è finita a causa di un trasferimento di lui per favorire la sua carriera e, anche io che non sono proprio un master in relazioni di lunga data, posso immaginare che non se ne esce del tutto interi da una roba simile.
 -Ho superato la rottura e il mio cuore non è rotto e solo vuoto- dice, io che le credo e colgo la palla al balzo.
-E Dan potrebbe riempire quello spazio vuoto- ammicco.
Lucy sorride rannicchiandosi meglio sulla panca -il dottor Stright è affascinante, colto e anche simpatico oltre ad essere un vero è proprio gentiluomo ma...- sospira e poi scuote il capo -E' ancora presto, ho chiuso una relazione importante nemmeno un anno fa e non sono pronta per aprirne un altra-
-Cosa?- sbotto io con qualche ottava di troppo e sopratutto sincero -A parte che è passato un anno ed equivale tipo a un sacco di tempo e poi già pensi a una probabile storia seria con mister chirurgo?  Ma dai non dirai davvero?-
Ma dall'espressione torva di Lucy credo che si, stava dicendo davvero sul serio e a me sembra una grandissima stronzata.
-Aspetta... mi stai dicendo che non ti sei mai concessa un avventura? - le domando poi in un ghigno perplesso e lei assottiglia lo sguardo  -Sai al mondo non siamo fatti tutti come sei fatto tu- esplica gesticolando una mano con fare irritato -C'è chi pensa che una relazione è una cosa seria e non un passatempo-
Arretro appena indignandomi -Io non lo prendo come un passatempo... è vero ho avuto molte relazioni ma sono stato innamorato di tutte- affermo sicuro.
Non ho mai preso in giro nessuna di loro, mai e ho sempre chiuso la relazione al primo campanello d'allarme.
Ma Lucy sorride scuotendo la testa distogliendo lo sguardo dal mio -Sei sempre e solo stato "preso" tutto qui...Innamorarsi è un altra cosa Dragneel, accade solo qualche volta nella vita e quando succede è devastante- soffia in un sussurro.
Batto le palpebre un paio di volte, quella sua affermazione mi ha lasciato a corto di parole.
Devastante... nessuna mi ha mai devastato, anche quando venivo lasciato il massimo della sofferenza era un stringersi nelle spalle e una pacca da parte di Gray.
Cala il silenzio e mi accorgo  che anche questa volta non siamo riusciti a non dare di matto per almeno dieci minuti ma qualcosa poi mi distrae.

https://www.youtube.com/watch?v=7CsW9QgdSI4

Note di chitarra che arrivano da poco lontano raggiungono le mie orecchie, un artista di strada che strimpella una melodia improvvisata e il vento ancora un volta che soffia piano e tiepido accarezzandomi il volto, muovendo le chiome degli alberi in un dolce frusciare mescolato al lieve rumore della confezione brutalmente sventrata dalle dita di Lucy.
Mi ritrovo a guardarla... siamo così opposti e se la relazione di Levy e Gajeel non fosse continuata probabilmente a quest'ora non saremmo su questa panchina a litigare sull'ennesimo argomento.
Sarà l'atmosfera del momento a farmi pensare cose strane ma ecco Lucy è un mix di arguzia e totale innocenza e io il più delle volte faccio fatica a relazionarmici. Nella mia vita non ho mai conosciuto una persona come lei, riesce a mettermi in difficoltà con estrema prontezza ma nessuno credo, riesca a farla infuriare come ci riesca io.
Lucy si accorge che la sto fissando avvicinandomi il pacchetto di ciambelle a un palmo dal naso, interpretando in maniera errata il mio sguardo.
-Ne vuoi una?-  mi domanda e io, a causa dell'ennesimo soffio di vento vengo subito avvolto da un misto di profumi dall'aroma dolce, in parte quello delle ciambelle e in parte quello di Lucy.
-No grazie.. ho lo stomaco chiuso- farfuglio buttando giù una sorsata di caffè.
-Dragneel ha lo stomaco chiuso? Era più probabile che si mettesse a nevicare da un momento all'altro- mi prende in giro facendomi storcere il naso, poi mastica l'ultimo boccone di ciambella e -Spiegami, sei venuto fin qui per farmi da consulente sentimentale?- mi domanda a bocca piena.
-No, sarei l'ultima persona al mondo probabilmente- ammetto e ruotando il busto, dopo aver poggiato il caffè sulla seduta, mi sporgo verso di lei -Dobbiamo parlare della convivenza, della tregua e di trovare un sistema per non rischiare che qualcuno dei due abbia un crollo nervoso o peggio ancora finisca morto- le spiego per filo e per segno.
Lucy storce  un po' la bocca, rotea gli occhi e  poi sbotta un: -Facciamo delle regole allora-
-Ok- dico io dopo qualche attimo di silenzio.
-Niente più spoiler, niente divulgazione di filmati, anzi niente più dispetti- inizia lei punzecchiandomi il petto con un dito.
-Va bene niente più dispetti e solo venti minuti per usare il bagno- replico.
Lucy sobbalza -Venti minuti? Starai scherzando?! C'è ne vogliono solo quindici per la maschera del viso!- esclama indicandosi con l'indice l'ovale del volto.
-Vuol dire che farai più cose contemporaneamente allora! Sta mattina sei rimasta chiusa in bagno sessantotto minuti e non negarlo, ti ho cronometrata!- l'accuso azzittendola -Dico ma che cavolo! Ho dovuto fare pipì dietro un cespuglio in giardino!- confesso poi senza imbarazzo mentre il suo volto si sfigura in qualcosa tra l'indignato il ribrezzo.
-Quaranta!- ribatte ma quel mio: -Trentacinque e chiudiamola qui- tace ogni sua protesta.
-E tu dovrai essere più ordinato! Niente vestiti in giro, nessun cartone vuoto del latte riposto in frigo e sopratutto non voglio più vedere le tue mutande sparse per il pavimento!- sbraita facendomi annuire forzatamente.
-E Dragneel... non dovrai girare più nudo per casa- aggiunge poi.
-Sicura di questa ultima regola?- le ammicco suadente ma lei sbuffa un: -idiota-.
-Camera da letto e tv alternati a turni?- propongo e Lucy mi conferma annuendo con il capo.
Entrambi restiamo a guardarci in silenzio -Bene allora.. sembra perfetto così.. no?- dico io ridente ma Lucy si passa le mani sui calzoni della casacca -Tra dire e fare c'è di mezzo il mare- borbotta scettica -Ma faremo il possibile giusto?- mi guarda di sottecchi e io le annuisco ridente.
-Sai è bello qui... mi piace- le dico guardandomi intorno, questa atmosfera mi fa stare bene, è rilassante e Lucy mugugna una sorta di affermazione.
-Anche a me... mi rifugio sempre qui per le pause- mi confessa a tratti incredula e solo dopo qualche momento metabolizzo il perché di quel tono di voce strano.
-Hai visto?! Abbiamo trovato qualcosa in comune!- esclamo battendo una mano sulla coscia, lei che annuisce  -Scommetto che è il primo di una lunga serie- continuo poi, forse fin troppo ottimista.
-Chi lo sa, magari dopo questa convivenza non saremo più quasi amici- le soffio in un sorriso furbo ma Lucy scuote il capo ridendo -Ora esageri sul serio-
I suoi occhi al cioccolato mi guardano con fare birichino, siamo seduti  così vicini che la sua spalla sfiora la mia.
-Io e te amici?- mi domanda retorica celando in realtà: -Un tu sei matto- tra le labbra schiuse.
Sollevo una spalla in un silenzioso: -Tutto è possibile- ma poi Lucy sobbalza spaventando un pizzico anche me.
Estrae dalla tasca della divisa il suo cerca persona -Un emergenza- dice osservando il minuscolo monitor, sollevandosi poi di scatto.
-Qualcosa di grave?- mormoro  ma lei scuote il capo, dal viso traspare serenità -Un codice verde per fortuna- mi informa -Ma devo andare lo stesso! Grazie per il caffè!- urlacchia iniziando a correre per il viale alberato ma fermarsi poi di colpo e ruotare il busto per osservarmi.
-Dragneel- mi chiama -Scusa per ieri, non volevo ucciderti per davvero... lo sai no?- mormora dandomi il tempo solo di un cenno col capo come a minimizzare il tutto, la vedo voltarmi le spalle e scansare i passanti con agilità.
-Bene- mugugno rivolgendo lo sguardo verso la confezione di ciambelle accanto a i nostri bicchieri svuotati del caffè che ancora sostano sulla panchina. Accingendomi a raccoglierli raggiungo il primo cestino per gettare via il tutto e forse sarebbe ora di tornare a casa e mettermi a lavoro per lanciare la band ma poi mi guardo intorno: il vento che soffia piano e quel suono di chitarra che ancora vaga mescolandosi nell'aria del parco.
Be quel paio di telefonate potrei farle anche da qui, no?

 

***


Un sospiro mi trapela dalle labbra e stiracchiando meglio i muscoli dorsali, mi spalmo contro i cuscini mentre mi sdraio comodamente sul divano di casa Redfox.
Fa caldo... estremamente nonostante siano le nove di sera e con addosso solo i boxer acchiappo una manciata di pop-corn dalla ciotola gigante che mi sosta accanto, sgranocchiandoli rumorosamente mentre con vivido interesse alzo il volume del televisore dal telecomando: i Play-off di pallacanestro stanno per iniziare e io non vedo l'ora di gustarmi una serata sportiva e solitaria.
Ma lo scatto della porta conseguita da un cigolare di cardini mi ricorda che non sono nel mio appartamento e che sopratutto non abito più da solo.
Heartphillia varca l'ingresso, sembra stanca e snervata a causa di una giornata lavorativa che si è rilevata più lunga del previsto, abbandona la sua ventiquattrore vicino alle Superga di tela bianca, appena sfilate, accanto alla porta sciogliendosi i capelli e liberando le lunghe ciocche dorate dalla costrizione dell' elastico,  bloccandosi quando, sollevando il viso, mette a fuoco la mia figura beatamente stesa sul divano.
-Che diavolo succede?- mi domanda guardandomi di sbieco dopo aver dato una fugace occhiata al tavolino invaso da cibo take-away e qualche bottiglia di birra.
-Oh ben tornata!- la saluto io mettendomi seduto per farle posto ma Heartphillia continua a guardarmi in cagnesco.
-Dragneel avevamo stipulato delle regole!- ringhia -Avevi detto che saresti stato più ordinato!-
-Ho già riordinato la stanza da letto e lavato i piatti... metterò a posto tutto questo dopo, fidati!- minimizzo svolazzando una mano ma Lucy continua a strepitare qualcosa sul fatto che chi nasce tondo non muore quadrato e un altra serie di modi di dire che al momento mi sfuggono di significato.
-E poi avevamo anche detto che non avresti girato nudo per casa!- sbotta in un suono strozzato, scorgo del rossore sulle sue guance mentre io spalanco gli occhi dalla sorpresa.
-Non sono nudo- puntualizzo indicandomi con l'indice -Certo se continui a insistere sulla mia presunta nudità, mi toccherà mostrarti cosa significa davvero girare nudi per casa e credimi c'è una differenza non da poco tra l'avere indosso dei boxer e non averli- la minaccio in un ghigno, godendo nel vederla sempre più avvampata.
-Non oseresti- sussurra spaventata ma da come deglutisce so che non è proprio sicura, sa che da un tipo  come me c'è da aspettarsi di tutto. Sofferma lo sguardo sul mio sorriso malizioso -Ok, ok come non detto- si affretta a dire scuotendo i palmi verso di me in segno di resa -A patto che rispetti le altre regole pattuite e metti a posto questo casino, sono troppo stanca per discutere- geme e io continuo a sorriderle, soddisfatto di aver vinto almeno il primo game.
-Ora che ne dici di farmi vedere la partita? Siediti e rilassati- le dico passandole una confezione di take-away che lei afferra con scetticismo prima di accasciarsi sul divano e studiarlo con una smorfia disgustata nell'annusarne l'odore.
-Che robaccia è?- mi domanda con cipiglio.
-E' cibo cinese... stufato di verza, te l'ho preso apposta!- le spiego distratto ritornando a concentrarmi sul basket.
-Sembra qualcosa di poco invitante- la sento commentare -Non posso prendere dei pop-corn dalla tua ciotola?- mi domanda posando la confezione del take-away sul tavolino.
Allunga il braccio senza aspettare una mia conferma e infatti sussulta indignata quando con la mano allontano i pop-corn dalla sua portata -Chissà cosa hai toccato con quelle mani... sei tornata in metro no?- insinuo maledettamente serio.
-Dragneel lavoro in un ospedale, in chirurgia per la precisone e passo più tempo a sterilizzarmi che  a stare seduta in metro probabilmente- borbotta appena nervosa tentando l'ennesimo assalto verso i pop-corn.
Ma io arriccio il naso sollevando la ciotola verso l'alto nell'inclinare il braccio che l'afferra -Sei affamata.. così me li finirai tutti- mormoro in una scusa, insomma sono i miei pop-corn e io non divido il mio cibo con nessuno, a parte Happy ma che ora preferisce starsene acciamballato accanto a Plue anziché mangiare schifezze insieme a me e sonnecchiare entrambi raggomitolati sul tappeto della cucina: persino loro due riescono ad andare d'accordo più di me e Heartphillia...
Ma Lucy sembra non demordere e -Senti qua! Passami quella maledetta ciotola!- ordina furibonda e quel mio: -Altrimenti?- sibilato con provocazione serve solo a far crescere la sua ostinazione.
Si sporge verso di me balzando sul divano e poi addossandosi direttamente sul mio  corpo ma io, mettendo a sicuro la mia scodella con una mano, con l'altra la blocco afferrandola per la vita. In quel gesto dettato dall'istinto non mi rendo conto che così facendo faccio finire Heartphilia seduta a cavalcioni tra le mie gambe e il contatto è così strano e improvviso che appena ci rendiamo conto della posizione in cui al momento siamo aggrovigliati, tutto si ferma.
Ci fissiamo con disagio e non mi sfugge quel suo sguardo fugace rotolato su petto e spalle, distoglie lo sguardo Heartphillia, ma l'istante dopo sembra essere ancora una volta attratta dai miei addominali, fortunatamente l'amore per la birra sembra non aver rovinato il mio fisico ma non credo che questo sia il momento di compiacersene.
Lucy non muove un muscolo e anche io mi irrigidisco, l'unica cosa che riesco a dire e un: -mmm forse questo è un po' imbarazzante- rantolato e del tutto atipico se uscito dalla mia bocca e nonostante Lucy boccheggi qualche mugugno e anche io mi senta strano, continuo a tenermela addosso con la mano ben serrata al suo fianco e le sua dita a sfiorarmi appena le spalle.
I miei occhi finiscono col puntarsi accidentalmente tra la procace scollatura di Lucy, indossa una di quelle canottiere di cotone leggere e anche i Jeans aderenti che le fasciano le gambe mi privano di ogni fantasia d'immaginazione.
Sgrano gli occhi quando avverto quella familiare sensazione di calore invadermi il basso ventre e no.. non è possibile che quella parte del mio corpo che, specialmente ora, dovrebbe starsene buono e tranquillo, si anima.
Oh cazzo! No.. no...
Ma proprio quando penso che la situazione non possa peggiorare più di così e prima che possa scansarmi, Lucy sembra accorgersi di qualcosa che sta diventando molto evidente proprio tra le mie gambe e,  dopo aver dato uno sguardo verso il basso come ad assicurarsi che no, non è il telecomando ad essere scivolato tra i nostri bacini, mi fissa con stupore.
Il disagio sta per divorarmi ma mi stupisco quando Lucy si scosta via da me approfittando del momento di distrazione per arraffare la ciotola dei pop-corn, temevo che si sarebbe offesa o peggio ancora che mi avrebbe dato del pervertito, il tutto contornato da un sonoro ceffone magari.
Invece torna a sedersi accanto a me come se nulla fosse, prendendo una grossa manciata di pop-corn e masticandoli sonoramente, io che la guardo innorridito per più di un motivo... ecco dovrei preoccuparmi il fatto che sembra non avere reazioni? Mi acciglio e Lucy sembra tranquilla ma il suo viso è rosso di vergogna e io l'unica cosa che riesco a pensare e che  dovrei trovarmi una donna e farlo quanto prima se un semplice tocco banale, da parte di Heartphillia poi, mi procura simili reazioni.
Anche se... anche se ultimamente è diventato strano stare vicino a lei, il mio corpo sembra reagire da solo e non è mai successo prima..  ma tra me e Lucy non c'è mai stato motivo di stare così vicini... a parte quando litigavamo ma in quei momenti la mia sanità mentale veniva del tutto sconvolta e forse non facevo caso ad altro.
-Fossi in te girerei con almeno dei pantaloni- mi suggerisce senza guardarmi e io avverto una cupa sensazione intorpidirmi lo stomaco perché quello di Lucy non mi sembra un amichevole consiglio, tenta di nascondere a fatica un sorriso impertinente -Almeno eviteresti certe situazioni imbarazzanti- scoppia infatti a ridere l'istante dopo
-Normale reazione maschile!- sbuffo piccato incrociando le braccia al petto, tentando di giustificarmi e levare via l'imbarazzo che mi avvolge, aggettivo inusuale per un tipo come che del fregarmene di tutto e di tutti ne ho fatto una personale filosofia di vita.
-Potrei continuare a prenderti in giro ancora a lungo ma stasera mi sento buona oltre che a pezzi, ritieniti fortunato- continua a schernirmi con quel sorrisetto fastidioso e prima che possa formulare una qualsiasi tipo di battuta ai suoi danni, Lucy afferra una grossa manciata di pop-corn ficcandomeli forzatamente in bocca.
Il contatto è brevissimo ma nell'impatto le sua dita mi hanno sfiorato la lingua e la sensazione è stata elettrica tanto che Lucy ritira la mano come se avesse appena toccato  per sbaglio un filo scoperto... ancora una volta quella strana sensazione di cui non mi so spiegare..
La fisso stranito ma mandando giù i pop-corn  la tensione sembra sciogliersi quando Heartphillia solleva le braccia teatralmente -Sapevo che era un ottimo metodo per azzittirti!- esclama e forse il suo è solo un modo per riportare la solita atmosfera che aleggia tra di noi ma sembra riuscirci.
-Mi passi il telecomando ora? Fra poco inizia Cuore Selvaggio su Donna-channel!- esclama con fervore sporgendo un palmo aperto verso di me, le sue che dita che si contraggono nel mimarmi il gesto ma aggrotta le sopracciglia e  -Cosa ho detto di così assurdo?- domanda interrogativa difronte al mio sguardo perplesso, probabilmente la sto guardando come se le fosse appena spuntata una seconda testa.
-Dragneel?-
-Non ci penso proprio!- sbotto stringendo tenacemente il telecomando tra le dita, sollevandomi in piedi -Voglio vedere la partita!-
-Ma è il mio turno stasera! E sto seguendo questa soap-opera da anni, non mi sono mai persa una puntata e non voglio incominciare a farlo adesso!- replica stizzita alzandosi anche lei per fronteggiarmi, infuriandosi quando insisto.
-E chi lo dice che è il tuo turno? A te tocca già il letto stasera- sibilo prendendo posizione, a forza di vivere da solo ho perso del tutto l'abitudine di litigare per gli spazi e per il predominio e deve essere così anche per Heartphillia perché dal suo volto traspare la totale contrarietà.
Il silenzio ci avvolge e i nostri sguardi accesi dalla sfida si studiano e scrutano ogni dettaglio dell'altro, sono pronto a passare addirittura alla lotta fisica pur di non cederle il telecomando ma la mia attenzione viene attirata da un enorme punto nero attaccato alla parete dietro le sue spalle.
-Che diavolo è quello ?- domando con timore facendo voltare di scatto Heartphillia che arretra fino a sbattermi contro nel mettere a fuoco il punto che ora si muove piano rilevandoci con orrore la sua identità.
-Un ragno!- esclama con terrore -Dragneel fa qualcosa!- strepita poi e insospettita dal mio silenzio reclina il capo aggrottando le sopracciglia nel focalizzare il mio sguardo contratto dalla totale paura. Le serro le mani sui fianchi immergendoci le dita, la sento sussultare ma il panico mi sta atrofizzando il cervello ed è ovvio che non si aspettava di certo una simile reazione da parte mia.
-Dragneel c'è un ragno a pochi metri da noi!- ripete indicandolo concitatamente coll'indice.
-Un ragno peloso e orribile... lo vedo anche io non c'è bisogno di ripetermelo- mormoro -Come pensi di ucciderlo?- le domando ma Lucy si volta di scatto spalancando gli occhi -Io? a parte che io non uccido essere viventi! Ma poi sei tu l'uomo, fai qualcosa!-
-Emm Heartphillia si da il caso che io abbia un pessimo rapporto con questo insetto- sillabo deglutendo, ne sono terrorizzato ed è colpa di Zeref.
Da piccolo collezionava ragni morti, da esposizione conservati nelle teche diceva lui ma io trovavo tutto ciò raccapricciante, sopratutto quando i suoi adorati ragnetti non erano del tutto morti e io me li ritrovavo tra le lenzuola a farmi compagnia... ho passato un infanzia di merda per colpa delle stramberie di mio fratello ed è curioso di come in famiglia, quello considerato bislacco sia io!
-Soffri di aracnofobia?!- mi domanda sorpresa scuotendo il capo e correggendosi quando nota dalla mia faccia una notevole difficoltà nel capire -A voler essere precisi i ragni non sono proprio insetti ma la definizione esatta e aracnidi- mi spiega.
-Ti sembra il momento di pavoneggiarti? Sappi che odio qualsiasi insetto.. arachidi compresi!- farfuglio gesticolando mentre il suo sguardo si assottiglia in qualcosa tra la sufficienza e lo sbalordito.
-Non posso credere a cosa hai appena detto...- soffia ma io sono in preda al terrore e aggrappandomi alle sue spalle mi stringo disperatamente a lei -Heartphillia si sta avvicinando... ti prego uccidilo- urlo istericamente.
-Cosa? Io non uccido esseri viventi te l'ho già detto! E poi si da il caso che anche io abbia paura fatti forza e fa l'uomo!- mi ordina spingendomi i suoi palmi sul petto in modo da scostarsi da me per farsi guardare.
-Non sei quella che mi accusa sempre di maschilismo? Hai tutto il mio appoggio sulla parità dei sessi in questo momento- farfuglio in una risata nevrotica.
-Sei aitante e forte, hai un fisico scolpito con pettorali di marmo e ti fai intimidire da un ragnetto?- dice tentando di provocarmi ma è qualcos'altro che fa scattare in me -So che non è il momento ma ecco... mi trovi davvero aitante?- le chiedo dopo qualche attimo di riflessione, sfoggiando un ghigno soddisfatto.
-Dragneel questo non è proprio il momento e il tuoi muscoli sono del tutto inutili se non si possono utilizzare in momenti come questi!- sbraita conficcando le unghia nella mia pelle quando voltandosi nota che il ragno, sceso dalla parete, sta avanzando verso di noi.
E questo punto urliamo entrambi all'unisono balzando in piedi sul divano, io le racchiudo il polso con una mano e Lucy afferra un cuscino usandolo come scudo.
-Cosa facciamo ora?- domanda rimanendo a fissare l'arachide o come diavolo si chiama, fermo sulle piastrelle del salotto.
-Forse Happy..-
-Figurati pigro com'è- le rispondo facendo morire sul nascere quella sua proposta e anche il mio: -Plue?- viene eliminato in una scrollata del capo -Gli ho insegnato a non uccidere gli insetti... sono contraria- mormora e io incomincio a pensare che da qui non ne usciremo vivi.
-Chiama Gray!- esclama all'improvviso ma -Stasera è di turno... insieme a Cana tra l'altro- soffio io gettandola nella disperazione e -Juvia è andata a trovare i suoi a Phantom Lord, ovvero a quaranta minuti da qui- aggiungo avvilito, poi entrambi ci guardiamo leggendoci nel pensiero.
E senza proporre il nome di Mira ad alta voce, scuotiamo il capo all'unisono mugugnando un: -Meglio di no- probabilmente se chiamassimo Mira salterebbe sul divano a farci compagnia in preda al terrore.
Ma poi Lucy allarga un sorriso illuminandosi -Chiama tuo fratello!-
-Che idiota come ho fatto a non pensarci prima!- dico ridente trovando l'idea geniale e senza scollarmi dal suo polso, mi sporgo verso il tavolino recuperando il mio smartphone sepolto dalle confezioni di cibo take-away.
Compongo il numero e portandomi il cellulare all'orecchio aspetto solo qualche bip prima che la voce di Zeref mi riempia le orecchie diffondendomi sollievo.
-Zef emergenza! Ho bisogno di te è una questione di vita o di morte, corri a casa di Gajeel!- lo informo concitatamente con tono a dir poco disperato, Zeref che si allarma rispondendomi con: -Natsu che succede?- strozzato in un singulto.
-Ecco qui c'è un ragno enorme e Heartphillia si rifiuta di ucciderlo, ti prego vieni a farlo tu- lo supplico ma sorrido perché sono sicuro che il mio fratellone correrà presto in mio soccorso dato che conosce bene la mia fobia per i ragni e gli insetti in generale.
Ma mi acciglio quando dopo attimi di silenzio non sento più nulla dall'altra parte e scostando lo smartphone dall'orecchio, mi accorgo nel visualizzare il display che la chiamata è stata interrotta.
-E' caduta la linea- mugugno richiamando Zef, osservando interrogativo Lucy che scuote il capo con rassegnazione, perché pensa che non sia stata accidentale l'interruzione di chiamata?
-Zef...- faccio in tempo a dire prima che mio fratello ringhia un: -Natsu- dalle lugubri sfumature.
-Ascoltami bene  sono stanco morto e la mia giornata non è ancora finita dato che sto preparando la lozione alla calendula per il massaggio ai piedi di Mavy- lamenta sospirando poi quando in lontananza registro quel inequivocabile cinguettio di Mavis chiamarlo con urgenza -Arrivo tesoro- replica lui in un tono di voce fintamente sereno e -Quindi perdonami se non vengo a ucciderti uno stupidissimo ragno- conclude ritornando a parlarmi torvo.
-E mi spieghi come  risolviamo questa cosa?- abbaio ormai al limite della sopportazione.
-Uscite di casa! Al vostro ritorno il ragno sarà sparito- spicciola lui, io che guardo di riflesso Lucy.
-Uscire?- ripeto ad alta voce, Heartphillia sembra essere d'accordo e Zeref, sempre più scocciato, mi suggerisce un: -Si uscite... andate al cinema per esempio- prima di interrompere nuovamente la telefonata in un rapido - Buona serata-
Con ancora il cellulare racchiuso tra le dita guardo Lucy -Cinema?- propongo lei annuisce e balzando dal divano mi appresto a raggiungere la porta prima che al ragno venga la malsana idea di seguirmi, così timoroso da quel pensiero fisso da non badare ad altro ma fortunatamente Heartphillia mi ferma in tempo prima che possa varcare la soglia.
-Sei in mutande!- mi ricorda con voce stridula e sobbalzando mi osservo, preso dal panico me ne ero totalmente dimenticato!
 

***


In questa tarda serata d'estate il mondo sembra essersi fermato, almeno nel quartiere dove la casa di Levy e Gajeel si trova, non tanto distante dal centro ma abbastanza per rendere la zona tranquilla e sopratutto deserta d'estate dove la gente preferisce spostarsi in centro e vivere la vita notturna nelle strade più in di Magnolia.
Camminiamo in silenzio io e Lucy, dopo aver trascorso la serata al cinema e parcheggiato l'auto un po' distante dall'abitazione, ora non ci resta che rientrare in casa e sperare che il "mostro" sia sparito dalla circolazione.
La guardo di sottecchi e mi sorprendo nel pensare che la serata non è stata poi così male, a parte ovviamente quella piccola discussione di venti minuti per decidere quale film guardare e optare poi per un action romantic in modo da accontentare entrambi, un po' anche spronati  dalle proteste accese della gente che aspettava dietro di noi alla biglietteria.
Per il resto è andato tutto benone, abbiamo guardato il film in silenzio e mangiato pop-corn senza litigare questa volta. Non è la prima volta che andiamo al cinema insieme, ma è l'unica che lo facciamo con l'assoluta compagnia dell'altro e per quando mi sorprenda devo ammettere che non è stato per nulla seccante.
-Passare del tempo da solo con te non è sempre malaccio- esordisco all'improvviso lei che volta lo sguardo per osservarmi a sopracciglio inarcato -Non ho capito se è un complimento- sibila continuando a camminare e noto come un guizzo balenarle negli occhi quando soffio: -Era un complimento- in un mormorio appena pronunciato.
-Voglio dire che se ci impegniamo riusciamo a stare insieme tranquillamente- dico infossando le mani nelle tasche.
-Tranquillamente- ripete lei ma forse non mi sbaglio nel percepire tensione da quelle parole ed entrambi ci fermiamo sotto un lampione a qualche metro da casa Redfox quando le dico ciò che penso da un paio di giorni.
-Lo senti anche tu vero?- le domando e Lucy sembra sussultare appena -Sento cosa?- ma le trema appena la voce e non mi inganna con quello sguardo fintamente ignaro.
-Heartphillia tra di noi c'è attrazione fisica- sillabo in un ghigno perché finalmente ho capito cosa cavolo mi prende quando per sbaglio mi tocca, come l'altra volta sul letto quando non riuscivo a scollarmi da lei o meglio ancora prima al cinema, quando arraffando all'unisono i pop-corn ci siamo sfiorati le dita e io ho sentito un brivido lungo la spina dorsale e lei si era chiaramente irrigidita.
-Non dire cazzate- sbuffa però in una risata dai tratti isterici -Io e te ci sopportiamo a stento- blatera incrociando le braccia al petto ma io non demordo e quel mio carattere malandrino esce fuori spingendomi a punzecchiarla un po'.
-Infatti ho parlato di attrazione fisica e quella se ne fotte della simpatia... lo sai meglio di me- le ghigno avvicinandomi al suo viso nel sporgermi un po' con il collo.
-Sei il solito pallone gonfiato!- mi getta addosso rossa in faccia, avanzando a passo svelto verso casa, io che la seguo osservandola di spalle con un sorriso dispettoso stampato in faccia.
-Dai che ti costa ammetterlo! E' palese!-
-Forse per te è palese dato la reazione che hai avuto prima sul divano- urla per farsi sentire arrestando il passo quando raggiunge il vialetto e affiancandola sto per rifilarle una altra battuta che sa di provocazione con l'intento di estorcerle quella verità che si ostina a negarmi ma mi blocco nel mettere a fuoco il suo volto sorpreso fissare l'uscio di casa.
-Che ti prende?- le domando interrogativo sgranando gli occhi quando indirizzando lo sguardo nello stesso punto che Lucy sembra fissare con apprensione, focalizzo una figura rannicchiata sulle scale, dai capelli di un biondo cenere e il viso sprofondato sullo zainetto a mo' di cuscino poggiato sulle ginocchia strette al petto: ad occhio e croce una ragazzina sui diciassette anni sembra dormire davanti all'ingresso dei Redfox
-Io non c'entro- mi limito a dire sollevando i palmi parallelamente al torace ma quasi non rischio di soffocare con la mia stessa saliva quando gli occhi di Lucy si fanno lucidi nell'incrociare quelli della ragazzina ridestatasi probabilmente a causa della nostra presenza.
Si strofina le palpebre con il dorso delle dita e sorride verso Lucy nel riconoscerla, io riesco a soffocare un: -Ma che succede?- intriso di stupore quando Heartphillia schiude le labbra in un dolce sorriso tutto per quella ragazza dai capelli biondi e il viso pulito.
-Michelle- sussurra con poca voce lasciandomi totalmente spiazzato e incredulo nel aggiungere un secondo dopo -Mia sorella- ....

 

ANGOLINO DAIMLER: Buon sabato amici miei! Vi chiedo nuovamente scusa per il mega ritardo ma ultimamente il mio tempo scarseggia miserabilmente e io spero vivamente di tornare presto al mio solito ritmo di vita quotidiana!

Questa storia mi piace da impazzire e poi il vostro affetto e interesse non fa altro che spronarmi a continuare a scriverla con sempre più maggiore entusiasmo, ho deciso di proporre nuovamente Miele e limone proprio per le tante richieste ricevute ma il prossimo aggiornamento credo che sarà con molte probabilità Friend.

Se qualcuno di voi non ricorda, gli è forse sfuggito o magari non è ancora arrivato a quella parte di anime, ci tengo a precisare che il belloccio Dan Straght non me lo sono inventato ma fa parte della saga filler: La chiave del cielo stellato. Mi piaceva l'idea di introdurre un rivale in amore diverso per una volta e sopratutto tutto per Lucy, è giusto che anche Natsu si dia da fare una volta tanto no? Questo capitolo è venuto più lungo rispetto a gli altri e fin dall'inizio non c'era l'intenzione di spezzarlo, spero vivamente che la lunghezza non vi abbia annoiato

Un grazie di cuore a tutti e per chi volesse qualche spoiler può chiedere tranquillamente :)
Un bacione e alla prossima

   
 
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: daimler