Mi ha scrutata. Mi ha maledetta. Mi ha mandata al diavolo. Come se stanotte non fosse mai esistita. Come se fossi stata la sua prostituta, la sua concubina, la stupida.
La sua bambola senza nome e senza vestiti, la bambola che l’ha divertito per un po’.
Le sue labbra contro le mie erano veleno puro. Avvelenate, senza sapore, fredde.
E io, sempre più nuda, sempre più infreddolita. Paura?
Sì.