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Autore: tixit    10/09/2016    0 recensioni
Una famiglia in fuga, due bambini che non riescono a prendere sonno e chiedono che gli venga raccontata una storia, quella di Rosa Bianca e Rosa Rossa, appunto
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Fratello dell'Orso

Il ragazzino moro, perplesso, puntellandosi su un gomito, azzardò una domanda: “Ma il fratello dell’Orso dove era quando l’Orso si era presentato a casa di Rosa Rossa e di Rosa Bianca? Perché non c’era anche lui? Non era interessato al maleficio? In fondo è di suo fratello che stiamo parlando...”

“Questa è una ottima domanda…” disse l’uomo, con voce pensosa. “Se la pose varie volte anche il fratello del Principe, sapete?” l’uomo si passò una mano tra i capelli e poi riprese con voce rattristata: ”Vedete, all’epoca, i due fratelli avevano litigato: l’Orso viveva in città, in un posto che era al centro del loro mondo, dove tutti si incontravano e raccontavano le loro idee, alcune veramente assurde, e l’Orso tutti i giorni vedeva cosa non andava e desiderava molto un cambiamento...”

“E il fratello dell'Orso?”

“Lui era per la continuità e le riforme. Non gli piacevano affatto i nuovi amici di suo fratello e la gente che frequentava. Rosa Rossa e Rosa Bianca erano sempre vissute insieme, invece, e avevano visto quasi sempre le stesse cose, per cui, anche quando litigavano, finiva che, comunque, anche se non erano per forza d’accordo, per lo meno, si capivano.”

L’uomo si alzò in piedi e sistemò la lanterna cieca in modo che illuminasse solo un pochino i ragazzi, ma non il resto della stanza.

“Ma l’Orso e suo fratello,” riprese con un sorriso, “avevano fatto vite diverse: il fratello dell’Orso era stato in guerra.”

“Poverino!” disse il bambino biondo sgranando i suoi occhioni verdi.

“Ma no!” disse l’uomo mentre apriva uno spiraglio della finestra senza fare rumore, e controllava in strada, “Non dovete pensare che sia una bella cosa perché non lo è, non lo è per niente, ma non è nemmeno una cosa per cui farsi compatire: fu una esperienza che fece crescere molto il fratello dell’Orso, solo che crebbe in modo diverso…”

“Cioè?” il ragazzino moro non era molto convinto.

“Aveva visto la battaglia da vicino, con le persone che si colpivano sul campo l’un l’altra, in un carnaio, i cavalli feriti, le teste mozzate, il sangue ovunque e poi le città prese e le donne inseguite per le strade fin dentro le case e...” si interruppe soppesando i due ragazzini e decidendo che non dovevano per forza sapere tutto, ma proprio tutto tutto “aveva visto cose che gli avevano tolto fiducia negli alti ideali in cui credeva suo fratello.”

“Pensava che gli uomini fossero tutti cattivi?”

“No, non lo pensava…” il ragazzino moro si rilassò e l’uomo chiuse la finestra, silenziosamente, con sorriso soddisfatto “Lui lo sapeva.” l’uomo sorrise un po’ triste, “Ma, per fortuna, non lo sono tutte le volte e non tutto il tempo…”

Si avvicinò al letto e scompigliò i riccioli del ragazzino.

“Ma... papà…”il bambino biondo era a disagio.

“Certo tesoro, ci sono eccezioni, non il tuo papà e non la tua mamma, loro no… loro sono brave persone e vi vogliono tanto bene, non dimenticatelo mai!” l’uomo tornò a sedersi e sorrise con indulgenza. “Ma non date mai per scontato che tutti saranno sempre buoni con voi, solo perché sarebbe giusto..." l'uomo pensò tra sé altrimenti non staremmo controllando la strada ogni ora per essere certi che nessuno ci stia cercando qui intorno", lo pensò, ma non lo disse a voce alta perché, in fondo,erano bambini. "... ora sapete perché l’Orso, scacciato dalla sua famiglia, era tutto solo ed andò a bussare ad una casa, per caso, e una ragazzina gli aprì e lo fece sedere accanto al fuoco.”

“Ma Rosa Rossa e Rosa Bianca condividevano le idee dell’Orso?” chiese il ragazzino moro, con aria interessata.

“Allora…” il giovane si fece pensoso “quando Rosa Rossa conobbe l’Orso era molto giovane e credo fosse solo dispiaciuta per l’Orso, non credo proprio si interessasse di politica… ma credo che, anche con le due ragazze, l’Orso parlasse molto spesso di ciò che lui riteneva importante.”

“E Rosa Bianca?”

“Rosa Bianca era la gioia di suo padre, che la portava sempre con sé ed era una idealista e anche molto appassionata - vedeva le stesse cose che vedeva l’Orso e credo che condividesse le sue idee - da un certo punto di vista, insieme erano perfetti.”

“Quindi erano tutti e due quelli più buoni di tutti? Più di Rosa Rossa? Più del fratello dell’Orso?”

L’uomo sorrise “Forse,” si sporse in avanti osservandoli con aria molto seria, “dicevano cose buone, ed erano sinceri quando lo facevano, ma quello che loro dicevano, che gli uomini erano tutti uguali, lo dicevano al caldo delle loro belle case, con gente in teoria uguale a loro, che però li serviva sull’attenti… è facile essere uguali così… la ghigliottina, quella si, ha reso le persone davvero uguali, ma davanti alla morte…”

“Ma è una cosa orribile!” disse il bambino biondo sgranando gli occhioni di un verde brillante.

“Lo è. E’ davvero orribile… se fosse stata una cosa proprio stupenda, non credo staremmo tutti qui, scappando...” la voce si fece molto seria. “Il che mi ricorda che domani vi divideremo... se ci stanno cercando, stanno cercando una famiglia con due bambini..."

I piccoli annuirono un po' preoccupati. E l'uomo riprese, cambiando argomento, "la cosa più difficile, ragazzi, quando si difende la libertà di pensiero, è difendere anche quella di chi la pensa in un modo che non ci piace…” scosse la testa, e aggiunse, come se stesse parlando a se stesso, “difenderla e riconoscerle una sua dignità, quello è l'inghippo, purtroppo, di tutta la faccenda.”

Il bambino biondo sospirò, i discorsi si erano fatti un po’ troppo difficili per lui, e anche un po’ troppo noiosi “Dimmi del fratello del Principe Orso! Quando incontra Rosa Rossa per la prima volta?” mormorò con impazienza - certo che i grandi, se li lasciavi fare, si perdevano appresso ai dettagli, dimenticandosi del succo della faccenda.

L’uomo sorrise “La prima volta che la vide, era andato a trovare suo fratello, per controllare che stesse bene. Fu così che la conobbe.”

“E gli piacque?”

L'uomo sogghignò divertito e il sogghigno pian piano gli si sciolse in un sorriso “Si," mormorò, "gli piacque molto: era curiosa, molto vanitosa, e con la lingua lunga.”

Il bambino biondo non sembrava convinto, “Ma era bellissima almeno? Bellissima sul serio? La zia questo non lo ha detto...”

Il ragazzino moro lo interruppe esasperato “Pensi come un bambino! Era troppo giovane! E poi conta la bellezza interiore!”

L’uomo concesse con gesto della mano: “Era anche molto carina…”

“E perché allora il fratello del Principe Orso non la baciò e non se la portò via?” chiese il bambino biondo accoccolandosi su un fianco.

“Eh! Purtroppo il mondo, a quei tempi, non era ancora pronto per idee avanzate come le tue” disse l’uomo sospirando, con gli occhi che ridevano, “Le ragazze non si lasciavano baciare così.” Si passò una mano sulla bocca per nascondere un sorriso “Men che meno si lasciavano portar via…”

“Ma se tutti i principi baciano le ragazze!” esclamò sdegnato il bambino biondo.

Il ragazzino moro annuì “Su questo mio fratello ha ragione: i principi baciano principesse, ragazze di campagna, fanciulle addormentate… e lo fanno in continuazione! E loro sono tutte contente e non dicono mai di no!”

“Magari…” disse l’uomo, con un sospiro e poi riprese: ”Il fratello del Principe purtroppo sapeva che Rosa Rossa aveva visto l’Orso per primo e sapeva che l’Orso aveva visto lei per prima, prima di vedere Rosa Bianca, e poi l’aveva vista prima di suo fratello… spettava all’Orso fare la prima mossa…”

“E lui scelse Rosa Bianca!” disse il ragazzino moro trionfante.

“Non proprio, l’Orso all’inizio non scelse nessuna, ma aveva un debole per Rosa Rossa, e credo che un giorno l’avesse anche baciata…”

“Questo la zia non lo aveva detto!” disse il bambino biondo sdegnato.

“Perché fu una cosa che successe una sera e poi non successe una seconda volta, e alla fine non ebbe più nessuna importanza…” disse l’uomo con voce tenera, “A volte succede. Rosa Rossa avrebbe potuto imporsi all’Orso, secondo me, per via di quel bacio, stringerlo in un laccio, perché agli orsi e ai Principi piace molto quando una ragazza li bacia, poi si sentono legati... ritengono di aver fatto una scelta che non possono più cambiare... ma lei ragionava diversamente… non le piacevano i trucchi e le magie..."

"Era un po' sciocca, Rosa Rossa?" chiede il bambino biondo.

"Un pochino" replicò l'uomo, con voce gentile.

"Secondo me, no, non era sciocca," disse il ragazzino moro, indignato, "Secondo me voleva solo fare a modo suo..."

"Ah quello sempre," l'uomo trattenne una risata, "ma intanto L’Orso frequentava una stamperia clandestina, insieme a Rosa Bianca, e lì quei due scrivevano le loro idee e poi le distribuivano per la città, perché la gente le leggesse e cominciasse a pensare in modo diverso…”

“Era una cosa pericolosa?” chiese il bambino biondo.

“Molto! Giravano mascherati, facevano duelli, fuggivano, si nascondevano, avevano parole segrete e segnali segreti… poco per volta quei due finirono per creare un loro mondo di cui Rosa Rossa non faceva più parte.”

“Fu per quello che non la baciò più?” il ragazzino moro era molto serio.

“Non lo so per certo, ma io credo di sì: Rosa Bianca era perfetta ed elegante ed era pure appassionata e aveva il gusto dell’avventura e il senso dell’onore… era una donna da cui si potevano avere reazioni da uomo - non è poco - ed era bellissima: l’Orso cominciò a giudicare Rosa Rossa in base a quello che non era e non avrebbe mai potuto essere, trovandola sempre perdente rispetto a Rosa Bianca. Piano piano dimenticò che era stata Rosa Rossa ad aprirgli la porta, ad accoglierlo per prima, a non avere paura di lui… e ne vide solo i difetti, pur volendole molto bene, di quello sono sicuro…”

“E il fratello dell’Orso?”

“Beh il Fratello dell’Orso era molto dispiaciuto per Rosa Rossa perché vedeva che le faceva male il suo cuoricino, non solo perché non era la prescelta, ma perché capiva di venire giudicata dall’Orso e non in modo particolarmente positivo. Come un micetto pasticcione, che quando ne combina una delle sue, ti fa scuotere la testa e dire oh sempre la solita Rosa Rossa!

“Le voleva bene, quindi?”

“Certo… le voleva molto bene...” annuì “e un pochino la capiva… e poi rispettava Rosa Bianca e pensava che lei, forse, era di un altro, ma che né lei né l’Orso se ne rendevano conto e pensava che due idealisti non fanno mai una buona coppia perché gli idealisti non hanno la tenerezza che serve per i difetti degli esseri umani… il Fratello dell’Orso, pensava insomma che tutto fosse un gran pasticcio, da cui nessuno sarebbe uscito felice… e così, ad un certo punto, fu.”

“Ma poi Rosa Rossa se ne andò…” disse il bambino coni capelli scuri, in tono serio.

“Si, e il Fratello del Principe chiese una cosa all'Orso, e gliela chiese tre volte, come si conviene ad una favola, perché voleva che suo fratello gli dicesse la verità.”

“E cosa chiese?”

L’uomo si fissò le mani e arrossendo borbottò, “Chiese se lui era sicuro che non si sarebbe mai e poi mai dispiaciuto se Rosa Rossa avrebbe finito per conoscere un altro ed amarlo senza più voltarsi indietro. Se avrebbe accettato la cosa, se un giorno fosse successa, senza avercela né con Rosa Rossa, né con l'uomo che avrebbe scelto per sé. Per il Fratello dell'Orso era una cosa importante da sapere.”

Il ragazzino coi capelli scuri arricciò il naso “Se l’Orso avesse voluto Rosa Rossa l’avrebbe scelta, specie dopo averla baciata, non era una domanda che avesse poi tanto senso… io non avrei chiesto proprio un bel nulla!”

“Se fossimo tutti persone razionali, si, tu avresti ragione” replicò l’uomo in tono conciliante, alzando un sopracciglio “Ma non lo siamo, per cui il Fratello dell’Orso chiese che lui ci pensasse molto bene e poi rispondesse onestamente. E lo chiese tre volte.”

“E lui cosa rispose?”

“Che per lui era come una sorella…” il sorriso dell'uomo si fece largo e soddisfatto.

“E allora il Fratello corse a cercare Rosa Rossa e la baciò!” disse il bambino biondo con occhi sognanti.

“Assolutamente no!” disse l’uomo con un’aria fintamente orripilata, “Rosa Rossa non era un gattino da prendere e portarsi a casa allungandole un piattino di latte… Il Fratello dell’Orso aspettò che succedesse una cosa…”

“Quale cosa?” il ragazzino moro aggrottò le sopracciglia.

“Rosa Rossa aveva detto all’Orso che non se la sentiva di scrivergli, che non si spiacesse, ma un giorno arrivò nel palazzo dei Principi un pacchetto per il Principe Orso…”

“E cosa conteneva?”

“Erano dei libri che all’Orso sarebbero interessati e c’era una lettera molto allegra di Rosa Rossa che raccontava cosa stava combinando in giro per il mondo…”

“E perché era una buona cosa?” chiese il ragazzino.

“Perché voleva dire che a Rosa Rossa non faceva più male il suo cuoricino, quando pensava all’Orso…”

“L’aveva dimenticato!” sospirò il bambino biondo, un po’ rattristato.

“No, al contrario, lo aveva ritrovato come amico! Così il Fratello dell’Orso decise che era giunto il momento di fare un giretto e vedere di persona cosa stava combinando Rosa Rossa, prima che le venisse in mente di baciare qualcun altro...”

“E lo disse a suo fratello, prima di partire?” chiese il ragazzino moro con aria severa.

“Quello no,” disse l’uomo con un sogghigno divertito, “Ma, a suo tempo, a modo suo, aveva chiesto a suo fratello il permesso di seguire il suo cuore. E gli aveva lasciato un vantaggio mica da ridere... lui era un uomo adulto, suo fratello anche, quante altre volte avrebbe dovuto ripetere la stessa domanda?”


Il ragazzino moro annuì “Hai ragione, mi pare giusto… mi dispiace tanto per l’Orso, ma ormai Rosa Rossa aveva ripreso a scrivergli come un tempo, e non c’era proprio più niente che avrebbe potuto dire o fare.”

“Esatto ragazzi, un po' come noi ora: abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, nel modo più giusto... si tratta solo di vedere che succede - voi fate i bravi e dormite tranquilli: siete stati bravissimi!” L'uomo li salutò e richiuse la porta dietro di sé.
   
 
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