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Autore: janerizzoli    10/09/2016    3 recensioni
Jane e Maura non sanno quello che hanno fino al giorno in cui qualcuno non entra nelle loro vite e le costringe a capire quello che davvero vogliono.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Jane Rizzoli, Maura Isles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~CAPITOLO 12


Maura era nel suo ufficio, fissava un punto indefinito davanti a se, ripensava a tutto quello che era successo, al bacio con Alex, alle sue emozioni, all'unico pensiero che avuto in quel momento...Jane.
Nel giro di pochi giorni la sua vita era cambiata, è proprio vero, quello che non accade in una vita intera accade in un secondo.
Era stato quel bacio a svelargli quello che provava per Jane o lo aveva sempre saputo?
Certo era felice quando passava le giornate  con lei, ma non le era mai sembrato strano, dopo tutto erano amiche...si amiche...o forse no...solo in quel momento rivide tutti gli sguardi di Jane verso di lei, quelli sguardi erano pieni di amore...si amore!
Sbatte le mani sulla scrivania, alzandosi di colpo.
Era Jane che voleva, ora l'aveva capito, e doveva assolutamente dirglielo.

“ Ho deciso, vado da lei, e gli dico tutto, vada come vada”

La sua immensa conoscenza scientifica non le era di aiuto in quel momento, non c'erano dati empirici da analizzare, niente algoritmi, niente statistiche, non c'erano certezze su come Jane avrebbe reagito, ma era giusto tentare, la poteva rifiutare e allontanarla per sempre da se, ma non sarebbe stato da Jane, forse sarebbero rimaste buone conoscenti...ma l'avrebbe anche potuta ricambiare e...amare.
Il tragitto in ascensore non le era mai sembrato così lungo, quando le porte si aprirono invece avrebbe voluto avere altro tempo.
Si diresse verso le scrivanie, e con sua grande sorpresa non trovò Jane.

“ Buona sera Tenente Korsak, ha visto Jane?”

L'uomo alzò lo sguardo su di lei, sorridendogli.

“ Buona sera Dottoressa, Jane non è ancora rientrata, ma sarà qui a momenti se vuole la può aspettare qui”

In quell'istante alle loro spalle udirono un gran fracasso, oggetti che volavano e urla che un presagivano nulla di buono.

“ FERMATELO PRESTO E' ARMATO!!”


Jane e Alex entrarono proprio in quel momento, la scena che si presentò hai loro occhi fu terribile, Korsak riverso a terra, con una mano sull'addome dove cercava di bloccare il flusso di sangue che usciva da una ferita, gli altri poliziotti con le armi puntate e Maura...Maura aveva una pistola alla tempia.
Jane estrasse la sua e come gli altri la puntò verso l'uomo, che non sembrava del tutto lucido, cosa che rendeva ancora più pericolosa la situazione.

“ GETTA L'ARMA A TERRA, E LASCIA L'OSTAGGIO, SEI CIRCONDATO”

“ NO, GETTATELE VOI O LE FACCIO UN BUCO SU QUESTO BEL FACCINO, NON SCHERZO!”

“ Ok, ragazzi gettate le armi”

Disse Jane, tutti compresa lei le fecero cadere.

“ Dateli un calcio, un sono così stupido”

Incalzò l'uomo, Jane calciò la sua indietro, con la coda dell'occhio aveva visto Alex che era rimasta nascosta alla vista dell'uomo, sperò che la ragazza capisse il suo gesto e che avesse abbastanza coraggio da poter salvare Maura.
Alex vide Jane tirargli la pistola e vide anche il suo sguardo.
Prese l'arma e senza farsi notare fece il giro dell'ufficio arrivando alle spalle dell'uomo.
Usando tutta la forza che aveva lo colpì alla testa con il calcio della pistola, l'uomo barcollò lasciando andare Maura che cadde a terra, ma purtroppo il colpo non bastò a fermarlo, ancora intontito fece fuoco verso l'unica cosa che riusciva a vedere... Maura.
Uno colpo...due...tre...poi il silenzio.
Gli occhi di Jane videro tutta la scena come al rallentatore, poi senza neanche rendersene conto iniziò a correre, il criminale era esanime con due colpi in pieno petto, si avvicinò a Maura che era a terra, una macchia di colore rosso scuro si stava spargendo sul pavimento sotto di lei,  gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.

“ No, no, ti prego non morire”

La voce di Maura era rotta anch'essa dal pianto mentre le sue mani premevano sulla ferita per arrestare l'emorragia.
La donna si voltò verso l'amica.

“ Jane, Alex è stata colpita chiama aiuto”

Poi voltandosi verso la giovane disse.

“ Resisti piccola, stanno arrivando i soccorsi”

In lontananza si udivano le sirene delle ambulanze, Jane si inginocchiò accanto alle due, si tolse la giacca, piegandola, con molta delicatezza la mise sotto la testa di Alex in modo che stesse più comoda.
La ferita non accennava a volersi fermare.
Alex quando aveva visto che l'uomo stava puntando l'arma verso Maura era scattata in avanti, mettendosi fra lui e la bionda in modo da fare scudo con il suo corpo, per poi sparare a sua volta all'uomo, aveva sparato due colpi che per fortuna essendo a distanza ravvicinata erano andati tutti e due a bersaglio uccidendo l'uomo sul colpo, ma purtroppo anche lei era rimasta ferita.

“ Maura”

La voce della giovane, risuonò nell'aria, attirando l'attenzione delle due donne.

“ Hai visto, ho avuto il coraggio, per un motivo importante posso anche uccidere... e tu per me sei importante”

 Un colpo di tosse la fermò, facendo uscire un rivolo di sangue dalla bocca della ragazza, cosa che Maura interpretò subito come una lesione a un polmone.
Alex stava morendo soffocata e lei non poteva fare nulla.

“ Shhhhh, non parlare”

Le disse, ma Alex sapeva di non avere molto tempo, sentiva che la vita la stava abbandonando così prese le mani delle due e le unì.

“ VOI, siete importanti, non lasciate che qualcuno vi separi per via stupidi pregiudizi o che la paura di non essere accettate vi impedisca di amarvi, avvolte bisogna dare fiducia alle persone perché spesso ci sorprendono”

Ancora un colpo di tosse la bloccò.

“ Non parlare, risparmi le forze”

Le disse Jane.
Le due donne non vedevano più niente tante erano le lacrime che inondavano i loro occhi.
Alex portò una mano sulla guancia della bionda che prontamente ci poggiò sopra la sua.

“ Maura mi sa che non potrò portarti tanto presto a vedere gli Uffiz...”

Il respiro della giovane era sempre più debole, la mano perse forza, cadendo leggera.
Un 'ultimo respiro, profondo, uscì dalle sue labbra come a voler trattenere quell'attimo il più a lungo possibile, poi chiuse gli occhi per sempre.
Il viso che prima era segnato dal dolore ora era sereno.
Alex non c'era più.
Maura la strinse forte a se piangendo e Jane fece lo stesso con lei, rimasero così fino all'arrivo dei paramedici che poterono solo constatarne il decesso.
Le due donne videro mettere il corpo nel sacco nero a loro tanto familiare ma che in quel momento pareva così alieno, lo guardarono fino a che non sparì dietro la porta.

“ Sai una cosa Jane?”

“ Cosa?”

“ Aveva ragione Alex quando diceva che mancava qualcosa”

“ Cosa manca?”

“ L'anima, non ci avevo mai fatto caso”

“ Tu non credi all'anima”

“ Non ci credevo perché nessuno non me l'aveva mai fatta vedere”

Jane capì cosa volesse dire Maura.

“ Andiamo Maura dobbiamo parlare”

La bionda annuì.
Lungo il tragitto non dissero niente.
Entrarono nell'ufficio di Maura ancora in silenzio.

“ Ti devo parlare”

Dissero in coro.

“ Prima tu”

Incitò Maura.

“ OK”

La mora fece sedere la Dottoressa sul divano poi prese un lungo respiro.

“ IO TI AMO! Ecco l'ho detto”

La bionda era in silenzio con il cuore che batteva a mille.
Jane non sentendo risposta ebbe un po di paura, ma si fece coraggio e continuò mettendosi in ginocchio davanti all'altra per poterla guardare negli occhi.

“ Non so dove conduca la mia strada, ma cammino meglio quando la mia mano stringe la tua”

Lacrime profonde uscivano dagli occhi della Dottoressa, ma questa volta erano di gioia non di dolore.

“ Maura capirò se non mi vuoi, mi allontanerò, ma non potevo continuare a vivere così”

Ancora una volta la detective non ottenne risposta.

“ Ti prego Maura dì qualcosa”

La bionda le saltò letteralmente al collo.

“ Ti prego Jane non lasciarmi mai”

La mora si rilassò a quelle parole.

“ Non ti lascerò mai”

“ Giuralo”

“ Lo giuro sulla mia vita”

Si guardarono negli occhi, poi con delicatezza quasi poggiasse le labbra su un bicchiere di cristallo, Jane baciò  Maura, quanto aveva sognato di farlo,  si rese conto che il sogno non era niente confrontato alla realtà, Maura ricambiò quel bacio, il loro primo bacio, giurò a se stessa che quelle sarebbero state le uniche labbra che avrebbe sfiorato da quel giorno in avanti, perché ne era sicura, in tutto il mondo non potevano esistere altre labbra così perfette.


Aprirono la porta di quella che era stata la casa di Alex, la ragazza non aveva nessuno a Boston e volevano che la madre riavesse le cose della figlia, visto che lei non sarebbe più tornata.

“ Eccoci qua, cosa prendiamo?”

“ Direi di cercare un bel vestito per il funerale e poi impacchettiamo le foto e tutto quello che ci sembra importante”

“ Uh, ho come la sensazione di mancarle di rispetto frugando nella sua roba”

Iniziarono a guardarsi in giro, Maura si diresse il camera da letto, Jane si mise a osservare le foto, sembrava davvero felice, poi la sua attenzione ricadde su una busta bianca, si avvicinò, sopra c'era scritto “ PER MAURA E JANE”.

“ Maura vieni a vedere”

“ Che c'è? Cosa hai trovato?”

La detective le mostrò la lettera.

“ E' per noi”

“ Aprila”

( CARE MAURA E JANE, VOI SIETE SPECIALI MA LO SAPETE BENISSIMO, E' STATO UN PIACERE CONOSCERVI, GRAZIE A VOI HO CAPITO CHE C'E' ANCORA DELL'AMORE INCONDIZIONATO A QUESTO MONDO, PER QUESTO HO DECISO DI TORNARE A CASA, A FIRENZE, RIABBRACCIARE MIA MADRE CHE MI MANCA MOLTISSIMO E RICOMINCIARE LA MIA VITA DA CAPO, VOGLIO PROVARE A DARE UNA POSSIBILITA' ALLA PERSONA CHE HO SEMPRE AMATO E CHE HO RIFIUTATO PERCHE' LA CREDEVO CHE NON MI AVREBBE MAI CORRISPOSTO, COSI' SONO SCAPPATA, MA FINCHE' NON LE APRIRO' IL MIO CUORE NON SAPRO' MAI SE POSSO AVEVRE UNA POSSIBILITA' , SPERO CHE LEI MI VOGLIA ANCORA NELLA SUA VITA, PERCHE' HO VISTO CHE ANCHE SE SIAMO PROFONDAMENTE DIVERSE POSSIAMO ESSERE FELICI, PERCHE' LE NOSTRE IMPERFEZIONI COMBACIANO PERFETTMENTE, PERCHE' INFONODO CI INNAMORIAMO DI CHI E' IN GRADO DI TENERCI TESTA, DI CHI NON CEDE, DI CHI CI STIMOLA, DI CHI E' IN GRADO DI DISTRUGGERCI, QUELLA PERSONA CON CUI SIAMO ALLA PARI PER GUSTI E PENSIERI, CI INNAMORIAMO DELL'IMPOSSIBILE PERCHE' SIAMO FATTI COSI', IN FONDO CI INNAMORIAMO DI CHI CI SOMIGLIA MA NON HA TUTTI I NOSTRI DIFETTI O LI HA MA LI RENDE PERFETTI,
E QUESTO VALE ANCHE PER VOI, INIZIARE UN MUOVO CAMMINO VI SPAVENTA, LO SO, MA DOPO OGNI PASSO VI RENDERETE CONTO DI QUANTO FOSSE SCIOCCO RIMANERE FERMI, PER QUESTO VI SALUTO CON QUESTA LETTERE, LO SO NON E' CARINO MA NON SONO BRAVA CON GLI ADDII E SOPRATTUTTO NON VOGLIO CHE QUESTO SIA UN ADDIO, VOI SARETE SEMPRE NEI MIEI RICORDI E SPERO DI ESSERCI NEI VOSTRI.
CIAO.)

Maura finì di leggere la lettera, una lacrima solcò il suo volto,per poi cadere sul foglio bianco.

“ Ciao piccola”

Jane abbracciò Maura, consolandola.

“ Dobbiamo andare a Firenze con lei”

“ Cosa?”

“ Voglio riportarla a casa”

Jane le sorrise, amava quel faccino serio di quando si metteva in testa una cosa.

“ Va bene”


La bara fu calata nella fossa, sopra di essa una rosa rossa, accanto a essa centinaia di persone.
Maura si fece largo, tirò fuori un foglio dalla borsa e disse in italiano.

“ Spero di non sbagliare niente, non ho mai parlato italiano fino ad ora”

Le persone intorno a lei la osservavano in silenzio.
Schiarendosi la voce iniziò.

“ Non dovremmo essere qui oggi.
Alessandra...Alex era così giovane e così buona che non dovremmo essere qui.
Ma ...siamo qui.
Ho ricevuto il grande onore di raccontarvi quanto tutti amavamo Alex e io potrei dirvi tanto e andare via ma così non gli renderei giustizia.
Alex era...importante per molte persone.
Una figlia...un'amica.
Ho conosciuto Alex non molto tempo fa purtroppo, vorrei poterla avere conosciuta meglio, ma purtroppo la vita ha i suoi piani.
Voleva dare il meglio di se, lavorava sodo, era in gamba, sfidava se stessa senza risparmio e io ammiravo...la passione che metteva nel suo lavoro.
Come ho detto l'ho conosciuta per poco, ma è bastato perché mi entrasse nel cuore.
Sentirò la sua mancanza come amica.
Ma mentre stavo preparando questo discorso, sentivo che non volevo solo parlare di quello che abbiamo perso, volevo anche trovare qualcosa che potessimo conservare, perciò pensando ad Alex e a quello che amavamo di lei, una cosa mi è comparsa nella mente.
Adoravo come mi faceva ridere...mi mancherà quel suo sorriso contagioso e la gioia con cui rischiava ogni giorno solo per essere felice.
Per cui in questo momento così duro e triste...io vedo un raggio di luce.
La morte ci ha tolto Alex...ma i suoi ricordi non li porterà via mai...ricordi meravigliosi e...splendidi, belli e dolcissimi...che restano con noi per sempre.*

Un applauso inondò il silenzio del cimitero mentre Maura tornava accanto a Jane.
Piano piano le persone defluirono fino a che non rimasero solo Jane, Maura, una ragazza sulla sedia a rotelle e una donna anziana dalla minuta corporatura.
La ragazza si allontanò.
La donna invece si avvicinò loro e in perfetto americano disse.

“ Voi siete le sue amiche di Boston, vero?”

Le due annuirono.

“ Si signora, io sono la Dottoressa Maura Isles, ci siamo sentite per telefono”

Disse Maura porgendo la mano alla donna che la strinse, dalla corporatura non l'avrebbe mai detto ma aveva una stretta molto forte e sicura.

“ Io sono la detective Jane Rizzoli”

Anche a Jane strinse la mano.

“ Io sono la madre di Alessandra, le cose si sono svolte così in fretta che non ho neanche avuto il tempo di presentarmi, mi chiamo Maria Ferrari, e sarei davvero lieta se voleste venire a cena da me stasera, siete state le ultime a vederla, mi farebbe molto piacere se mi raccontaste cosa faceva, se era felice”

“ Certo signora ci farebbe davvero molto piacere”


In albergo Maura si stava dannando l'anima per trovare un vestito adatto.

“ Accidenti perché non  mi sono portata quello grigio”

“ Dai Maura stai benissimo con qualsiasi cosa”

“ No, no questi non vanno bene, devo uscire e andare a comprare qualcosa”

“ Maura non devi comprare un' altro vestito”

“ Certo che devo, è la madre di Alex, non voglio fare brutta figura”

“ Hai detto bene, è la madre di Alex e se è lei che l'ha cresciuta, per quel poco che l'ho conosciuta, non penso che dia molta importanza alle apparenze”

Maura la guardò attraverso lo specchio.

“ Hai ragione, ad Alex non importava cosa avevi addosso ma cosa avevi nel cuore”

Jane le si portò alle spalle abbracciandola e poggiando la testa sulla sua spalla.

“ E tu hai un bellissimo cuore che indossi altrettanto stupendamente”


Suonarono alla porta, l'anziana donna le fece entrare  con un grande sorriso.

“ Prego entrate la cena è quasi pronta”

Prese i loro cappotti e poi le fece accomodare a tavola.
C'era un silenzio imbarazzante ma che fu prontamente spezzato non appena Jane addentò il primo boccone.

“ Ma è buonissimo”

“ Jane un po di contegno”

La donna anziana sorrise a quel gesto.

“ Scusi ma è davvero buonissimo, mi deve dare la ricetta farà impazzire mie madre”

“ Grazie, sarò ben lieta di dartela e non mi date del lei, diamoci del tu, potreste essere mie figlie, se non sbaglio fai Rizzoli di cognome sei di origini italiane?”

“ Si la famiglia di mio padre è italiana”

“ Sai questo piatto era il preferito di Alex, adorava le lasagne”

La donna abbassò lo sguardo sul proprio piatto.

“ Era davvero una brava ragazza”

Disse Maura per cercare di consolarla.

“ Grazie, io e mio marito abbiamo cercato di crescerla al meglio delle nostre capacità, volevamo che diventasse una bella persona”

“ Oh signora, lo era, era davvero una ragazza speciale”

A Maura iniziarono a diventare gli occhi lucidi.

“ Ed è colpa mia se ora non è qui”

“ Oh no cara, non è vero”

“ Si invece, non è qui perché ha salvato me, aveva una vita intera davanti, e per colpa mia non l'ha potrà vivere, non mi conosceva neanche”

“ Credi davvero che voglia sentirti dire queste parole”

La bionda la osservò.

“ La mia Alessandra dava importanza solo alle cose speciali, sai io e mio marito eravamo di già avanti con l'età quando ho saputo di aspettarla, la gravidanza non fu facile e lei nacque prematura, era un' esserino di appena seicento grammi, e i dottori dicevano che non aveva molte possibilità di farcela, ma lei ha combattuto e contro ogni pronostico ha vinto la sua battaglia per la vita, li ho capito che sarebbe stata forte, ma la vera conferma l'ho avuta quando aveva solo quattro anni, eravamo al parco, lei andava tranquilla in bicicletta, poco lontano da noi una bambina veniva preso in giro da un gruppetto di ragazzini perché aveva le stampelle, be lei non curante del fatto che fossero il doppio di lei li affrontò poi quando se ne andarono giocò con la bambina tutto il tempo, quando tornò da me le chiesi perché aveva fatto una cosa simile e lei mi rispose, che aveva visto in lei qualcosa di speciale, da quel giorno diventarono inseparabili, quindi fidata se ti dico che se ha fatto quel gesto è perché aveva visto in te qualcosa di veramente speciale”

Maura l'ascoltava in silenzio.

“ E credo che quel qualcosa lo veda anche Jane, non è vero mia cara?”

Disse rivolta alla mora.

“ Cosa?...io...”

“ Tesoro non avere paura, si vede lontano un chilometro che ami questa ragazza e lei ama te, l'amore non lo puoi nascondere”

Jane sorrise a Maura.

“ Questa è forse l'unica cosa che avrei da rimproverare ad Alex, non aver avuto il coraggio di essere felice con la persona che amava, L'avete vista era quella ragazza sulla sedia a rotelle,  la bambina del parco, anche lei l'amava e anche lei non glielo ha mai detto”

“ Ci voleva provare...prima di...”

“ Lo puoi dire cara, prima di MORIRE, ecco il punto, abbiamo una sola vita e una sola opportunità per essere felici, non dobbiamo lasciarcela scappare per colpa della paura, la paura è stupida e lo sono anche i rimpianti”

Il resto della serata passò in modo più rilassato, guardarono vecchie foto e si raccontarono aneddoti delle loro vite, stranamente Jane e Maura non si sentivano più delle estranee, si lasciarono, Jane con la sua ricetta, Maura con il cuore più leggero e con la promessa di sentirsi spesso.

Jane e Maura passarono ancora diversi giorni a Firenze, visitarono gli Uffizzi, come promesso ad Alex, non si persero niente delle bellezze di quella città.
L'ultima sera si ritrovarono al piazzale Michelangelo, il sole stava tramontando proprio dietro Ponte Vecchio, la città era inondata di quella calda luce che ti fa vedere le cose in una prospettiva migliore, l'Arno d'argento brillava sotto hai suoi raggi,  in lontananza spiccava maestosa la cupola del Brunelleschi**, il campanile di Giotto e il bellissimo Palazzo Vecchio.

“ Jane?”

“ Si?”

“ Ora capisco perché Alex amava questa città, è bellissima”

Jane la strinse forte a se, guardandola negli occhi.

“ Si, è bella, ma impallidisce al cospetto di un'altra bellezza”

“ Quale?”

“ La tua”

La bionda sorrise.

“ Ti amo Jane”

“ Ti amo Maura”


Eccoci qua che ne dite di questo finale?
Se non vi è piaciuto ne ho un' altro, poi starà a voi decidere quale vi sia piaciuto di più.
Ciao, al prossimo e ultimo capitolo.


*Non so se lo avete notato, ma il discorso che Maura fa al funerale è lo stesso, riadattato per la situazione, che Jane fa al funerale di Frost, volevo, in questo modo onorare la sua memoria,   e dare un addio anche alla serie che ha appena trasmesso l'ultima puntata.
Ciao Jane, Ciao Maura, grazie per averci regalato sette anni stupendi con le vostre avventure.

 


**« Chi mai sì duro o sì invido non lodasse Pippo architetto vedendo qui struttura sì grande, erta sopra e' cieli, ampla da coprire con sua ombra tutti e' popoli toscani, fatta sanza alcuno aiuto di travamenti o di copia di legname, quale artificio certo, se io ben iudico, come a questi tempi era incredibile potersi, così forse appresso gli antichi fu non saputo né conosciuto? »
(Leon Battista Alberti, De pictura)

 

   
 
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