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Autore: Naoya    11/09/2016    0 recensioni
La storia parla di Jake un ragazzo solitario che non prova interesse nel socializzare e quando qualcuno gli si avvicina troppo cerca sempre il modo di allontanarlo, ma un giorno nella sua vita entra una ragazza e grazie a lei il suo mondo distorto comincerà lentamente a cambiare portando alla luce oscuri e pericolosi segreti.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Dopo un breve ma intenso viaggio il gruppo di amici tornò a casa, la fine delle vacanze era ancora lontana ed i ragazzi avevano tempo e voglia di uscire e divertirsi tutti insieme, tutti, tranne Jake.
Appena tornato a casa il ragazzo salutò la sua zia per poi chiudersi in camera sua dove trovò il suo gatto nero ad aspettarlo seduto di fianco alla scrivania, si avvicinò a lui e lo accarezzo sulla testa ed il gatto si mise a fare le fusa, Jake vedendo la reazione del micio disse mormorando «Ti sono mancato Black?»
Il gatto miagolò e scodinzolo quasi come per esprimere la gioia di riavere il proprio padrone a casa, Jake si sentì leggermente più rasserenato e dopo aver coccolato un po il gatto si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi per poi sentire il gatto salire sul letto e raggomitolarsi vicino a lui mentre faceva le fusa, ma dentro la sua mente cominciò a sentire una voce confusa e distorta “Stai... ancora fuggendo... da te stesso? Non puoi… dimenticare. Tutto ciò… mi sta nutrendo. Io… sono il tuo dio...”
Jake si alzò dal letto con il gatto sfuriargli contro, andò al bagno e si lavò il viso cercando di dimenticare la brutta esperienza, ma quando si guardò allo specchio vide la sclera del suo occhio sinistro completamente nera e il colore della sua iride color rosso sangue, Jake rimase paralizzato a quella vista mentre la voce che aveva sentito prima continuava a parlagli “Sono dentro di te… mi sto nutrendo del tuo dolore… dei tuoi rimorsi… presto… mi impadronirò del tuo corpo e di te… del tuo mondo... non resterà nulla...”
Jake riprese coscienza ansimando quasi come se fosse stato sott'acqua ed avesse trattenuto il respiro fino al limite rendendosi conto di stare ancora nel suo letto con accanto a se il suo gatto dormire tranquillamente. “È stato un sogno? No… un vero e proprio incubo. Cos'era? Cosa mi sta succedendo? Ho bisogno di risposte, forse... è meglio se torno dalla cartomante!” Pensò il ragazzo per poi controllare l'ora sul telefono rendendosi conto che aveva dormito tutto il giorno.
Dopo essersi alzato dal letto andò in cucina dove trovò sua sorella finire di apparecchiare la tavola «Ah finalmente ti fai vedere! Dormivi come un ghiro però mi sembravi turbato, qualcosa ti fa fare brutti incubi?»
«Forse, chi può saperlo? Non ricordo cosa ho sognato». Disse Jake dissimulando la cosa.
«Comunque sia lavati le mani, ho preparato una cenetta sfiziosa».
«Brava scimmietta. Ma la zia dov'è?»
«Diceva che aveva da fare questa sera, probabilmente tornerà a casa ubriaca».
«Mi stupirei del contrario».
Dopo aver cenato Jake si preparò per uscire e una volta all'ingresso disse a Rita «Io esco, che fai vieni?»
«No, va da solo. Io sono stanca e penso che andrò a dormire presto!» Disse sbadigliando.
«Ok, buona notte e chiudi casa se non sono tornato».
Il ragazzo cominciò a camminare per le vie della città e dopo essersi fatto una bella camminata raggiunse finalmente l'indirizzo della cartomante, bussò alla porta ma così facendo la porta si aprì quasi come se fosse accostata e non chiusa completamente. Jake entrò dicendo «C'è nessuno?»
Una voce femminile rispose «Entra pure Jake, sapevo che saresti arrivato. Hai bisogno di risposte oppure vuoi che il tuo futuro ti venga svelato?».
«Sarebbe bello avere entrambe, ma per il momento mi accontenterò della prima».
I due si misero a sedere su un tavolo dove erano presenti un cerchio con una stella disegnata al suo interno, una sfera di cristallo poggiata sopra ed un mazzo di carte. Erano l'uno davanti all'altro mentre un candelabro situato su un ripiano illuminava lievemente la stanza, Jake raccontò dei suoi due incubi mentre Cassandra lo ascoltava con interesse, poi la donna gli chiese «Dimmi Jake, c'è qualcosa che ti turba ultimamente?»
«Cosa vuoi dire?»
«Mentre mi raccontavi le tue vicende, notai qualcosa di apparentemente assente».
Il ragazzo gli mostrò il foglietto che trovò in cucina qualche tempo fa che sembrava essere fatto con la stessa carta del biglietto da visita che gli aveva dato la cartomante, giusto per dissimulare la situazione, ma lei rispose «È questo ciò che ti turba? Mi spiace ma non credo alle tue parole. Non aver paura di dirmi la verità anche se è poco piacevole».
Il ragazzo prese un respiro profondo e confessò «Ho rincontrato una mia vecchia conoscenza, quando ero più piccolo andavamo a scuola insieme. È una ragazza di cui tempo fa ero innamorato ma a causa di una situazione spinosa ho finito per l'odiarla. Portai rancore nei suoi confronti ma poi ci siamo rincontrati e ci siamo “chiariti” e qualche giorno fa… lei mi ha confessato ciò che provava e prova tutt'ora e... ci siamo baciati».
«Allora la risposta è chiara. Sei triste e stai soffrendo per aver rifiutato i suoi sentimenti, oppure stai soffrendo per aver portato un inutile rancore nei suoi confronti. Stai incolpando te stesso per come sono andate le cose, ciò porta le tue colpe ad essere rumorose. Per tua fortuna credo di avere la soluzione a questo tuo problema».
La cartomante prese il biglietto che gli mostrò Jake, poi tirò fuori una candela e l'accese con un fiammifero e ci passo sopra il foglietto. Pian piano sul quel pezzo di carta cominciò ad apparire un cuore e quando fu completamente visibile la donna disse «La risposta è  l'amore, ma la domanda è: chi ami di più? Allie o per caso, il fantasma di Amelia?»
Jake rimase in silenzio ed insospettendosi sulla sua vera identità, alzando leggermente lo sguardo notò un particolare: dal velo che copriva il volto della donna riuscì a vedere un piccolo nevo sul mento nel lato sinistro del suo viso, gli sapeva familiare e così decise di smascherare la cartomante cogliendola di sorpresa; prese una moneta dalla sua tasca e la lanciò causando un tintinnio nel momento in cui toccò il suono, la donna si voltò nella direzione da cui proveniva il rumore e Jake approfittò del momento: si alzò all'improvviso e rapidamente gli tolse velo e cappuccio lasciando il volto della donna completamente scoperto, lasciando il ragazzo completamente spiazzato nel vedere che la misteriosa cartomante Cassandra era in realtà sua zia «Zia Katy… cosa… perché?»
La donna rimase con gli occhi chiusi ed un lieve sorriso per poi rispondergli «A quanto pare sono stata beccata eh? Come minimo sarà stato Izac ad insegnarti questo trucchetto».
«C-che cosa significa tutto questo?»
«Sapevo che ti stava succedendo qualcosa Jake ed avevo percepito che la tua energia stava cambiando, sia perché stai facendo nuove amicizie sia perché l'affetto che stai provando sta risvegliando qualcosa in te».
«Cosa?! Cosa si sta risvegliando?»
«Io... non lo so… l'unica cosa che posso dirti è che stai togliendo nutrimento ad una bestia ed ora sta reclamando ciò che gli spetta di diritto. Ti diedi l'amuleto per poterti farti entrare nel mondo dei sogni in modo autonomo così che potessi recarti da Krystal a chiedere qualche indizio ma sembra che perfino lei abbia intenzione di rimanere in silenzio».
«Tu... conosci quella creatura?»
«Mi è apparsa in sogno quando era piccola ed è stata lei a darmi questo potere dicendo che mi sarebbe stato utile per una persona a me importante. Ma non avrei mai immaginato che si sarebbe trattato di te».
«Se sapevi tutto fin dall'inizio perché non mi hai aiutato in maniera più diretta?»
«Avrei voluto farlo ma non dovevo interferire direttamente con il tuo destino, inoltre sono una donna di scienza e se ti avessi detto che sono una cartomante avrei perso la mia credibilità come scienziata!»
Jake con il suo solito tono indifferente ma sarcastico rispose «Sei soltanto una professoressa di liceo senza neanche un dottorato, hai quasi quarant'anni e per giunta sei zitella. Pensi davvero che sarebbe stato tanto problematico se perdevi la credibilità di una professione che ti appartiene per metà? Inoltre non sei molto intelligente visto che conoscendoti non hai usato i poteri da cartomante per te stessa».
La donna diede un colpo in testa al ragazzo dicendo «Chiudi quella dannata fogna teppista altrimenti ti riempio di compiti e ti massacro di interrogazioni quando si riapre la scuola!»
«Ahi! Almeno dimmi se ho torto oppure no senza che diventi violenta».
«Bhè… ci ho provato… ma non sono mai stata in grado di usare i poteri da cartomante su me stessa».
Jake sospirò e ringrazio sua zia per poi tornarsene a casa insieme a lei, una volta arrivato prese il talismano e lo mise sotto il cuscino per poi andare a dormire.
Quella notte entrò nel mondo dei sogni, si ritrovò in un giardino pieno di fiori con un piccolo gazebo di legno dalla forma ottagonale dove al suo interno notò la presenza di qualcuno. Si avvicinò alla struttura guardandosi intorno notando isole di terra fluttuanti ed il cielo di un colore indefinito quasi come se i colori dell'arcobaleno si fossero uniti in unico colore, una volta arrivato al gazebo vide che l'individuo al suo interno era una creatura umanoide: aveva la testa di un uccello, due braccia e le gambe come quelle di un rapace ed una coda simile a quella di un serpente; indossava abiti ottocenteschi molto eleganti ed sul fianco portava nel fodero uno stocco. La creatura quando vide il ragazzo gli disse «Ah! Un ospite. Prego siediti e vieni a gustarti una tazza di tè».
Jake accettò l'offerta e si sedette, quando la creatura gli porse la tazza disse «Io sono Camio, mio fratello Abaddon deve averti parlato di me, vero Jake?»
«Quindi… tu sei l'ultimo angelo».
«Si, ma non intendo combattere. Per lo meno non in questo magnifico posto».
«Abaddon prima di scomparire mi ha detto che tu sai chi o cosa sono io realmente».
«Certo che lo so. Tu sei un demone o per lo meno questo è ciò che si trova dentro di te, ossia: il nostro padrone unico ed indiscusso Asmodeus. Noi angeli caduti non siamo altro che i suoi umili servitori».
«C-cosa?»
«La tua vita piena di rancore e solitudine erano una fonte di nutrimento per il nostro signore ma la tua vita è cambiata e ciò ha reso possibile il tuo arrivo nel mondo dei sogni, eliminando noi angeli hai cominciato a raccogliere delle reliquie dico bene? Ebbene tali artefatti altro non sono che i frammenti di anima del nostro padrone, quindi la domanda è: cosa succederà quando tutti e quattro i frammenti si riuniranno? La risposta è molto semplice: Asmodeus risorgerà e visto il nutrimento che ha ricevuto da te sarà in grado di aprire un portale per il mondo cosciente e dominarlo».
Jake rimase attonito a quella verità che gli era sfuggita fino ad ora e si chiedeva se tutte le sue battaglie erano servite a  qualcosa, se l'essere cambiato fosse servito a qualcosa. Jake udì nuovamente la voce della creatura «Ora hai due possibili scelte. La prima: continui su questa strada mandando l'umanità incontro ad un destino oscuro e crudele. La seconda; torni ad essere ciò che eri in passato lasciando stabilizzare la situazione. Così facendo i miei fratelli risorgeranno e saranno in grado di mantenere dormiente il nostro padrone».
Il ragazzo rimase in silenzio immerso nei suoi pensieri: “Possibile? Possibile che tutto quello che ho fatto sia stato inutile? Possibile che io sia costretto a vivere in questa maniera? Io… io non voglio questo… vorrei poter stare con gli altri, con Allie e…  salvare Juliet”.
Jake si svegliò con le lacrime agli occhi, si alzò e si mise una mano sul volto cercando di fermarle ma non riusciva a smettere di piangere. Cercò di urlare ma dalla sua bocca non uscì alcun suono, ne un lamento, ne un singhiozzio. Si voltò e guardò la sveglia notando che erano soltanto le tre e mezza del mattino.  Andò al bagno e si sciacquò il viso notando che i suoi occhi erano rossi ed irritati a causa dello sfogo emotivo, decise così di mettersi un collirio e di tornare a dormire ma senza riuscirci in quanto i suoi pensieri lo tennero sveglio per il resto della notte.
Passarono i giorni e Jake era confuso ed insicuro su cosa avrebbe dovuto fare, cominciò a non rispondere alle chiamate ne ai messaggi dei suoi amici chiudendosi in camera da letto a guardare film di vario genere anche se di tanto in tanto dirigeva il suo sguardo nella finestra di Allie, finché un giorno la sua ragazza decise di fargli visita. Bussò alla porta e Rita gli aprì, la fece entrare dicendogli che suo fratello ultimamente si comportava stranamente anche a casa così la ragazza, preoccupata, si diresse nella sua stanza e cercò di aprirla ma senza successo in quanto la porta era chiusa a chiave dall'interno «Jake, amore mio. Apri la porta per favore».
Il ragazzo ignorò completamente Allie e continuò a guardare il film finché dall'altra parte della porta udì il singhiozzante pianto della ragazza «Perché… perché non vuoi vedermi? C-cosa ti ho fatto? Perché non rispondi ne alle chiamate ne hai messaggi che ti mandiamo? Non capisci… non capisci quanto mi manchi… e quanto sto male...»
A quelle parole Jake aprì la porta e la ragazza quando lo vide gli saltò addosso abbracciandolo in lacrime «Jake, amore… perché ti stai comportando così?»
Il ragazzo rispose con un tono malinconico «Io… non lo so… voglio stare solo e...».
Allie strinse ancora di più il ragazzo «No! Non non voglio lasciarti solo e non lo vogliono neanche Kyle ed Evelyn. Ti vogliamo bene e tu sai benissimo ciò che provo per te, quindi... perché vuoi tornare ad essere il solito solitario che eri un tempo? Non ti eri lasciato quel vecchio io alle spalle?».
Jake mise una mano sulla schiena della ragazza e gli rispose «Mi spiace… ho fatto uno stupido errore, ho finito per farmi degli amici e di amare la ragazza perfetta. È stato meraviglioso ma… non sono riuscito a fuggire dalle mie stesse ombre ed ho finito per baciare Amelia. Mi dispiace...»
Allie allentò la presa dicendogli «È veramente questo il motivo per cui ti comporti così?»
La ragazza si allontanò e guardò negli occhi il ragazzo per poi dargli una sberla «Piantala! Sapevo del tuo bacio con Amelia, è stata lei a dirmelo dopo che è successo ma ho perdonato l'accaduto perché so che mi ami e che è stata lei a prendere l'iniziativa senza il tuo consenso. E poi… trovi davvero che sia stato un'errore amare e farti degli amici? Non l'hai desiderata anche tu questa felicità?»
«Io...»
Allie strinse la maglia tra le sue mani e guardando in basso disse «Dimmelo per favore… cos'è che ti turba al punto da chiuderti nuovamente in te stesso?»
Jake rimase in silenzio per qualche secondo, poi abbracciò la ragazza e la strinse forte tra le sue braccia dicendogli «Io non voglio farvi del male!»
Il ragazzo spiegò la situazione nel modo più semplice e chiaro possibile ed una volta finito disse «O distruggo l'umanità oppure torno ad essere ciò chi ero un tempo… preferisco tornare un solitario più tosto che fare del male a voi e agli altri».
«Se scegli questa strada, chi salverà Juliet? Abbiamo promesso a Nika che l'avremmo salvata e tu lo hai promesso alla stessa July che l'avresti tirata fuori da quel sogno senza fine. Vuoi veramente tirarti indietro ora?»
Jake rimase in silenzio fissando la ragazza negli occhi e dopo un momento di silenzio Allie si avvicinò e spinse il ragazzo sul letto facendolo sdraiare per poi andargli sopra e baciarlo con passione, le loro lingue si toccarono facendo sentire ad entrambi brividi di piacere su tutto il corpo ed il ragazzo preso dal momento finì per allungare le mani toccandogli il fondo schiena. Lei interruppe il bacio e scese cominciando a baciare e leccare di tanto in tanto il collo del ragazzo il quale faceva fatica a trattenere i gemiti, fece scendere la mano fino a toccarlo “sotto la cinta” e sentendo la sua eccitazione attraverso i pantaloni cominciò a stuzzicarlo dicendo «Allora cosa hai deciso di fare? Ti arrendi, oppure andiamo in fondo alla storia fino alla fine e salviamo Juliet? Sappi però che ti torturerò così fino a quando non mi dai una risposta soddisfacente!»
«Ah… no smettila… e-e va bene… salveremo Juliet….»
«Hmm… ti sei scordato una di dirmi una cosa che mi piacerebbe sentirti dire».
Jake guardò la ragazza negli occhi e toccandogli i capelli disse «Ti amo Allie».
La ragazza sorrise e con un fare provocante rispose al ragazzo «Bravo ragazzo, ora credo che sia giunto il momento di darti una ricompensa».
I due ripresero da dove avevano sospeso spendendo insieme un pomeriggio romantico.
Il giorno dopo Jake ed Allie uscirono ed andarono al parco dove incontrarono Kyle ed Evelyn ed il ragazzo preso dall'imbarazzo delle sue azioni decise di scusarsi «Ragazzi io… mi dispiace di come mi sono comportato ultimamente».
Kyle si avvicinò e poggiandogli una mano sulla spalla gli disse «Sarai anche una testa dura ma sei e rimarrai nostro amico»
Evelyn si avvicinò e guardandolo negli occhi disse «C-ci sei mancato molto, quindi per favore… non farci più scherzi del genere».
I due abbracciarono Jake e poi si unì anche Allie all'abbraccio di gruppo, il ragazzo sentì tutto l'affetto delle persone che gli erano state vicino fino questo momento e a stento riusciva a trattenere le lacrime; lacrime che uscivano interrottamente dagli occhi di tutti e quattro i ragazzi e Jake preso dal momento disse singhiozzando «M-mi avete dato così tanto… c-che io non potevo chiedere di più… e-eppure mi sono voltato inseguendo una strada che mi stava lasciando nuovamente vuoto. Riuscireste mai a perdonarmi?»
I ragazzi strinsero leggermente più forte Jake ed Allie gli sussurrò «Noi ti abbiamo già perdonato».
Dopo aver passato il pomeriggio insieme ed aver spiegato la situazione a Kyle ed Evelyn i ragazzi decisero di tornare a casa e poco prima di arrivare Jake ed Allie incontrarono Izac quasi come se li stesse aspettando, il ragazzo si avvicinò con il suo solito sorrisetto per poi dire «Bel tramonto non trovate? L'ideale per una passeggiata romantica».
Jake freddamente gli rispose «Cosa vuoi?»
«Brrr che freddo che mi fai venire con quello sguardo di ghiaccio. Ahahahaha scherzavo, sei buffo come un neonato che ti guarda male».
Izac mise una mano sulla spalle del ragazzo «Comunque ti devo dire parlare un secondo in privato, se non ti dispiace».
I due si allontanarono da Allie ed Izac tirò fuori dalla tasca un anello in cui era incisa una croce «Tieni è un piccolo regalo da parte mia. Ti sarà utile presto o tardi».
«Sicuramente lo hai rubato, mi dispiace ma non lo prendo».
«Come sei schizzinoso e pensare che l'ho fatto costruire apposta per te».
Il ragazzo si avvicinò all'orecchio di Jake per poi sussurrargli «Sarebbe un vero peccato se quel demone distruggesse l'umanità, giusto?»
Izac mise l'anello nella tasca dei pantaloni di Jake e quest'ultimo disse «Aspetta, ma tu…»
Il cugino di Jake se ne andò salutandolo con il suo classico modo di fare «Bye, bye. Ed abbi cura di quell'anello».
Dopo essersi riunito con Allie i due tornarono a casa.
Jake andò a dormire se pur con timore di ciò che avrebbe sognato e quando chiuse gli occhi entrò nuovamente nel mondo dei sogni. Si ritrovò su un sentiero dove ad aspettarlo c'erano già i suoi amici, Jake si tolse la maschera che portava sul volto dicendo «Allora, andiamo a salvare Juliet?»
Kyle entusiasta gli rispose «Siamo qui per questo giusto?»
Allie roteando la sua carabina come un cowboy ruota una pistola sul suo dito disse «Io sono pronta, quando vuoi possiamo andare!»
Evelyn timidamente rispose «Io… se siete pronti voi… lo sono anch'io...»
Jake muovendo i primi passi verso l'orizzonte disse «Bene, andiamo!»



Angolo autore: Scusate se questo capitolo ci ha messo molto ad uscire ma sono stato impegnato con altri progetti e tra un inconveniente e l'altro ho finito per ritardarne più volte l'uscita. La storia è in fase di conclusione mancano pochi capitoli (forse 2 ma non sono ancora sicuro su questa incognita), spero vi stia piacendo e se volete darmi la vostra opinione sarò felice di leggerla. Grazie e alla prossima :)

   
 
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