Harry
2010
Quando lo vedo per la prima volta non penso nulla di particolare. E' come vedere un piatto di uova strapazzate, nulla di nuovo, ma sempre buonissimo.
Mi da una sensazione di familiarità.
Giusto una frazione di secondo, anche se è abbastanza per farmi ricordare di lui per i seguenti sei anni.
Mia madre mi trascina per il braccio. “Mamma! Mi fai male!” Gemo io massaggiandomi il braccio.
“Eri rimasto a fissare il vuoto Harry, o così, o così ti posso far fare le cose.”
“Io manco ci volevo venire qui.” Borbotto lanciando un'occhiata alla grande X davanti a me.
La gente oggi è tanta quanta mai ne ho vista.
E mentre Anne tenta di incollarmi il cartoncino con il numero, lancio sguardi a destra e a sinistra alla ricerca di quel ragazzo con cui, se fossimo passati entrambi, avrei potuto diventare amico.