Get out of my head;
out of my heart.
Mi chiedo
come sia possibile tutto questo. Perché una persona ti entra
in testa così.
Improvvisamente. Inevitabilmente. Inesorabilmente.
E tu. Tu
sei
arrivato così. Dal nulla.
Sei entrato
nella mia testa lentamente. Hai scavato ogni giorno sempre
più in profondità,
senza che io me ne accorgessi.
Ora hai il
pieno controllo. Non c’è momento in cui non fai
capolino nella mia mente e non
fai confusione. Vuoi uscire, per favore?
Non ce la
faccio più. Mi stai completamente prosciugando, e io non
voglio.
Ogni mio
pensiero è rivolto a te. Penso continuamente a te. Tu sei
ovunque.
Momento
dopo
momento, hai preso il completo controllo della mia testa, e ingordo ti
sei
spinto oltre. Hai costruito un tunnel dritto al mio cuore.
E ora che
posso fare?
Come faccio
a
espellerti dal mio corpo?
Perché
lo hai
fatto? Io ero felice prima di incontrarti. Felice.
Poi sei
arrivato tu, e ti sei impossessato del mio cuore.
Sai? Sei il
primo. E senza il mio consenso. Tu hai preso il mio cuore senza il mio
permesso, perché?
Sei il
primo
che mi abbia affascinato. Hai conquistato me, fredda e cinica, ma che
piange
dentro. Me, che nasconde la sua parte fragile dietro la sua camera. Me,
con il
suo buio attorno. Eppure ero felice, con il mio doppio essere. Ora sono
felice
solo quando ti vedo. E non mi piace.
Mi hai reso
patetica. Non è possibile che non posso fare a meno di
vederti ogni giorno. Non
è possibile che sono intrattabile per tutto il giorno quando
ti sento distante.
Non è possibile che sono totalmente condizionata da te.
Non voglio.
Ma è inevitabile. Non so come smettere.
E tu sei
lì,
davanti a me. Ma è come se ti guardassi attraverso un vetro.
Ti posso vedere,
ma non toccare. E sei distante, anche se sembra che sia solo un vetro a
separarci. Mi guardi aldilà di esso, e sorridi.
Eppure lo
sai
cosa provo. Ti sarai sicuramente accorto che registro ogni tuo
movimento. Che,
seduta dietro di te, ti guardo per tutto il tempo della lezione. Che
sorrido
come un’ebete quando ti giri e mi fai una delle tue faccette
buffe e ridi. Ti
sarai accorto dei miei sguardi e di come si illuminano i miei occhi al
suono
della tua voce. Lo so che lo sai. Eppure non dici niente.
Ma ci tieni
a
me si o no? Io non ti capisco.
Ci sono
giorni in cui credo che tutto sia perfetto. Giorni in cui credo che ti
interesso davvero. Giorni in cui credo che in fin dei conti mi vuoi
bene.
Ma che mi
dici dei giorni in cui ti vedo distante? Quando incroci lo sguardo con
il mio e
ti giri indifferente? Quando mi passi affianco e mi ignori?
Perché fai così? Io
non ti capisco.
Cosa
significavano i tuoi sorrisi, le tue carezze, i tuoi abbracci?
Cosa
provavi
quando hai sfiorato le mie labbra con le tue? Quando le tue mani hanno
cercato
le mie, per poi accarezzare il mio corpo?
Cosa ha
significato per te? Nulla, penso.
E io non
faccio che ripensare a quei momenti, in cui pensavo che il cuore mi
sarebbe
scoppiato in petto, tanto mi batteva forte. Lo sentivi?
Mi sembrava
che fossi diventato mio. Ma tu non sei mio.
Nonostante
tu
dica che non sai se l’ami ancora, che non sei più
preso da lei come una volta,
stai ancora con lei. Spero sempre che tu capisca i tuoi veri sentimenti
per
liberarmi una volta per tutte, per fare chiarezza sui tuoi gesti. Chi
vuoi
veramente? Lei o me. Lei, così pare. Ciò che
provi per me non è
sufficientemente forte da lasciarla? No.
E io
soffro.
Possibile che sei così stronzo da accorgertene e fregartene?
Io ti odio, e ti
desidero al contempo. Perché ciò che voglio sei
tu, e soltanto tu.
Non
desidero
altro che la tue labbra sulle mie, le tue mani strette alle mie,
sentire il tuo
corpo attaccato al mio, sentire il tuo profumo e inebriarmene, udire il
mio
nome sussurrato da te. Lo capisci?
Mi vedi?
Sono
qui, prendimi. Mi senti? Ascoltami e rispondimi.
Continui a
ripetere che non ricordi cosa sia successo quella sera, ma io so che ti
ricordi. Ricordi perfettamente le nostre bocche attaccate, le mie mani
su di
te, e le tue su di me. Ti ricordi certamente, altrimenti non staresti
sempre a
ripeterlo.
Vuoi farmi
capire in questo modo che per te non è contato niente?
Se non ti
importa niente di me, ti prego, lasciami andare. Non lo sopporto, tutto
questo
dolore. Mi stai spezzando dentro.
Se non ti
interesso, perché continui a cercarmi, allora? Ti avvicini e
mi confondi. Mi
tocchi e mi emoziono. Mi guardi e sento il cuore battere fortissimo. Lo
sai che
così mi illudi e mi fai male quando sento che non mi vuoi?
In
realtà,
amo l’illusione che mi regali. Perché ho bisogno
di sentirti vicino, di sentire
la scia del tuo profumo e il suono della tua voce. Ti voglio con tutta
me
stessa!
Sono
proprio
una stupida. Non mi entra in testa che non sei e non sarai mai mio. Ti odio, e mi odio. Che stupida,
a cercarti ancora!
Non riesco
a
far altro che pensare a te e sognare ad occhi aperti, ad immaginare
come
potremmo essere insieme, e sentire che tutto sarebbe così
semplice e perfetto.
Che fantastica illusione!
Tu sei solo
un parassita, però, che si è nutrito di me.
Lasciami.
Vai
via.
Di me non
è
restato altro che un corpo vuoto. La mia anima e il mio cuore ormai
sono tuoi,
irreparabilmente.
E ora non
ti
chiedo altro che lasciarmi andare. Di liberarti di me.
Vattene via
dalla mia testa. Vattene dal mio cuore.