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Autore: Katy123    11/09/2016    2 recensioni
"Tu vai a Chicago? Me se è già un miracolo che arrivi sana e salva al lavoro, come farai a vivere da sola e per giunta sotto copertura? E no, non sei James Bond, quindi non farti strani film mentali dove sei un'agente supersexy con tre pistole, due fucili e un cannone nella borsa."
"Nei miei film mentali ho anche una granata come fermaglio per i capelli" risposi.
"Ah ecco, così anche se dovesse esplodere per sbaglio non perderesti il cervello, visto che non ce lo hai più da molto tempo. Ammesso che tu ce lo abbia mai avuto..."
Sono Claire Morgan, ho 22 anni e un fratello con poca stima verso la sottoscritta... Diciamo pure inesistente.
Genere: Comico, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chiusero velocemente la portiera mentre la ragazza accompagnava Eric che zoppicava verso l'entrata della fazione. 
Aspetta un attimo...
"Cosa è successo?" chiese Max appena vide Eric zoppicante e con un profondo taglio sul braccio.
"Gli esclusi. Ci hanno attaccato per... Non so neanche il perchè."
"Ok, non preoccuparti. Cassandra, accompagnalo in infermeria per favore. Gli serve un medico al più presto."
"Eccomi!" urlai correndo incontro al trio mentre Cameron si prendeva la testa tra le mani pensando per l'ennesima volta dimmi che non l'ha fatto davvero!
"Sono io il medico." Tecnicamente non era vero, ma... Avevo seguito dei corsi di medicina prima di venire a Chicago. Era pur sempre meglio di niente, no?
Mi guardarono tutti un po' scettici, Eric compreso, ma vista la situazione... Mi fecero strada verso l'infermeria.
"Distenditi qui per favore" dissi in perfetta modalità "dottoressa all'opera" mentre l'infermiera mi seguiva come un'ombra nel caso mi servisse qualcosa.
"Ai..." fu l'unica cosa che dissi quando guardai meglio la ferita al braccio di Eric. Lo so, non molto professionale. Ma l'importante è curarla... O farla curare all'infermiera.
"E' tanto grave?" chiese la ragazza che aveva aiutato Eric a scendere dalla macchina. Ma perchè era ancora là? E perchè gli stava tenendo una mano?
"Ehm... No, direi di no. La gamba invece... Dovrà usare le stampelle per almeno una settimana."
"Oddio! Tesoro, non preoccuparti! Ti aiuterò io" disse la ragazza mentre alzavo un sopracciglio. L'alternativa era prenderla a schiaffi.
"Sì... Grazie, Cassandra" rispose Eric visibilmente imbarazzato. 
"Bene, adesso dovrei medicargli il braccio... Potrebbe lasciargli la mano?" 
In realtà non era necessario visto che dovevo medicargli l'altro braccio e infatti la ragazza fece una faccia confusa, ma tolse comunque le sue manacce dal capofazione.
Avevo appena preso l'acqua ossigenata dalla mensola quando sentii la ragazza che diceva a Eric:
"Sei stato così coraggioso oggi. Ti meriti un premio... Che ne dici di venire in camera mia sta sera?" Cosa sentono le mie orecchie?!?!
Appoggiai il disinfettante delicato che avevo appena preso e mi scelsi un altro di più forte. Molto più forte. In fondo dovevo assicurarmi che non si infettasse la ferita, giusto? E magari anche che non muovesse il braccio per quella sera...
Avevo appena versato qualche goccia sul taglio quando sentii Eric digrignare i denti dal dolore. 
"Le fa male, signor capofazione?" chiesi con un tono fintamente innnocente mentre versavo abbondantemente altro disinfettante.
"No no... Continui pure, se è necessario."
"Sì, è necessario. E sarebbe bene anche non muovere il braccio per... Diciamo le prossime 24 ore. Come minimo, si intende."
"Ne è sicura? Fino a prima lo muoveva tranquillamente" disse la ragazza guardando perplessa l'enorme quantità di disinfettante che stavo usando.
"Infatti ha peggiorato la situazione. Adesso devo pure bendarlo" risposi mentre prendevo tutte le garze e le fasce che trovavo. Quando uscirà da questa stanza assomiglierà più a una mummia che a un umano...
"Ma basta un cerotto..."
"Mi scusi, signore, chi è il medico tra noi due?" chiesi mentre Eric mi guardava un po' spaventato. E fai bene ad aver paura, caro capofazione.
"Amore, lasciala fare. Non vorrei mai che la ferita peggiorasse. Come farò senza di te?" disse riprendendo la mano del ragazzo tra le sue.
"Sì, beh... Le posso assicurare, signorina, che non è in pericolo di vita." Non ancora almeno. Aspetta che resti solo con me e non basteranno tutti i cerotti della fazione per rimetterlo in sesto.
Presi la brima benda e la avvolsi molto stretta intorno al suo braccio. Forse troppo stretta. 
"E' normale che faccia così male?"
"Sì sì, normalissimo. Stia tranquillo e si rilassi" dissi mentre lo avvolgevo fino al collo con l'ennesima benda.
"Cassandra, perchè non mi aspetti un attimo fuori. Voglio parlare con il medico su che... Medicine dovrò prendere."
"Perchè non vuoi che ascolti? Pensi sia una cosa grave? Stai per morire?" Di sicuro se non esci dalla stanza qualcuno si farà moooolto male.
"No no, solo che..."
"Non posso divulgare le informazioni riguardanti il paziente a estranei."
"Ma io sono la sua ragazza..."
"Ancora peggio!" esclamai mentre Cassandra mi rivolgeva uno sguardo confuso e Eric sembrava volersi sotterrare da solo.
"Cioè... Voglio dire... Sarebbe troppo coinvolta emotivamente" cercai di dire mentre l'accompagnavo (o meglio spingevo) all'uscita.
"Ci rivediamo tra cinque minuti." Sorrisi e le chiusi la porta in faccia.

   
 
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