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Autore: Triangolina    02/05/2009    1 recensioni
Questa fan fiction è la rielaborazione di quello che, tempo fa, avevo scritto come sfogo. La storia è un'autobiografia un po' ingigantita: la tendinite c'è, il rapporto con la professoressa anche, la classe unita e simpatica pure. Smettere la danza, per fortuna, no, l'abbraccio durante l'intervallo, nel modo descritto no, la classe che modifica le lezioni no.. Ma qualcosa di simile sì.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tic tac tic tac tic tac... Il desiderio di spaccare la sveglia era più forte di tutto, ma mi ricordai che avevo il compito di matematica, per quello mi alzavo alle 5 e mezza!!! Matematica.. E' sempre stata di fondamentale importanza per la mia vita, poi alle medie è stata praticamente la mia vita: quando ero giù, e capitava spesso, mi mettevo a fare problemi e soprattutto espressioni.. Se no avrei ballato.. Iniziai danza a 4 anni... Solo a tredici però prese un'importanza sentimentale, uno sfogo, una voglia di trasmettere qualcosa ballando... E lì, quando la danza occupava un posto così importante, mi tornò la tendinite al dorso del piede destro. Giornate col ghiaccio, ma niente. A inizio anno nuovo andai dall'ortopedico e le sue parole mi cambiarono la vita: SE NON VUOI FINIRE TUTTA LA VITA CON LE STAMPELLE, DEVI SMETTERE DANZA. E COSI' POTRAI FARE ED. FISICA A SCUOLA. Ma che me ne frega a me di ed. fisica????? Il giorno dopo andai a scuola depressa, la mia prof. di matematica mi vide e mi capì al volo, come sempre, c'è un rapporto speciale e basta guardarci per capirci. Nell'intervallo, disse alle mie compagne di uscire, mi mise un braccio intorno alle spalle e mi chiese cosa c'era di grave che non andava. Appena iniziai il racconto scoppiai in lacrime. Non avevo ancora pianto veramente per quello che mi stava capitando. Poi c'erano problemi a casa, problemi miei di "crisi esistenziali", problemi di inserimento coi compagni... E questa era la ciliegina sulla torta. Quando la prof. mi vide piangere, mi abbracciò e mi continuò a dire che la vita non finisce, che sono una persona stupenda ecc. Ma in quel momento non era quello che mi volevo sentir dire.. So quello che pensa di me, sono strafelice che una persona adulta, matura e che stimo come lei pensi questo di me.. Ma in quel momento, forse era la prima volta, non me lo volevo sentir dire.. Volevo che mi consigliasse qualcosa da fare, ma.. cosa? Già, cosa si poteva fare per modificare la disastrosa situazione?? In un attimo finì l'intervallo, purtroppo, e iniziò l'ora di arte. La prof. mi mandò un bacino e mi vece segno che avremmo parlato ancora dopo. Cosa farei senza di lei?!? L'ora di artistica andò benissimo, perchè i miei compagni capirono il mio stato d'animo e fecero di tutto, ma nel vero senso dell'espressione, per farmi tirare su di morale.. Sembrano dei maleducati, ma hanno un cuore d'oro. E poi noi siamo una classe molto unita.. L'ora di francese, poi, fu la dimostrazione all'ennesima potenza di quanto i miei compagni, quegli adorabili cavernicoli dei miei compagni, tenessero a me.. Ci divertimmo da morire durante quella lezione, come, d'altronde, ci si diverte sempre nella mia meravigliosa classe.. Riuscii a tornare a casa con il sorriso sulle labbra, ma una disastrosa notizia alterò di colpo il mio umore..
  
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