Con dita minuscole, schiena sul prato notturno, lavoro sottilmente il bagliore tenue e caldissimo dell'immagine che allontana le mie albe.
Verranno a trovarmi le immagini che cullano il sonno delle mie notti. Verranno a sbloccare il mio sguardo, verranno a dire ai miei occhi "si, ora potete lacrimare". Quando tutto questo succederà il sorgere del sole non sarà mai stato così lontano dal mio presente. I miei occhi carezzeranno con dita aguzze, sul prato nutturno, il piccolo bagliore. Dal nulla delle colline di Hungsville sentirò freddo al petto, un dolore fitto da togliere il respiro. Con sapore del sangue in bocca e il volto finalmente umido mi lascerò essere. Spegnerò il tempo e dimenticherò lo spazio, lavorerò il futuro e celerò il mio corpo agli sguardi impietosi di coloro che mi hanno accompagnato sin lì.