“Chiamiamola… Premessa. Perché “rottura di bip pre-lettura” suona un po’ male…
Qualcuno, nelle recensioni, mi chiese di scrivere qualcosa di più
allegro rispetto ad una delle mie prime fic… E che allegria, gente!-.-“ Se questo doveva essere un aspetto più allegro, si vede proprio
che sono destinata a scrivere fic di un genere più triste e tragico, perché
questa è rimasta praticamente incompiuta…
Mi era venuta in mente ben sapendo della reazione esagerata di
Naruto alla parola “fantasma” e così ho tentato di cimentarmi in qualcosa di
horror-comico.
Ad ogni modo, poiché sono pignola e poiché sto correggendo tutte
le mie vecchie fic, naturalmente non potevo non imbattermi in questa “cosa”…
Così, cari miei, anche se dubito che qualcuno possa ancora seguire questo
obbrobrio, non posso lasciarlo incompleto. Così come la storia di Naruto ha
avuto una fine, anche questa fic se lo “merita”.
Avendola iniziata e pensata quando la prima serie era giunta a
termine e la seconda invece stava iniziando, direi che effettivamente la storia
tiene forse più conto del carattere che i protagonisti avevano nella prima
serie, pur essendo ambientata nello Shipuuden
(capirete perché). Anche se, in realtà, il carattere è più o meno lo stesso. Ma
è nella prima che ci imbattiamo in momenti di comicità, visti i molteplici
filler che hanno messo per separare le due serie e rispettare i tempi di uscita
del manga. La seconda serie diventa molto più seria ed è più raro vedere i
personaggi lasciarsi un po’ andare. E sono proprio quei momenti di comicità che
me l’hanno fatta venire in mente e a cui faccio più riferimento.
L’avviso che faccio è che, avendola iniziata credo quando l’anime dello Shippuuden era
appena cominciato in Italia, e si parla di quando sì e no avevo quattordici
anni, manterrò questo stile un po’ infantile. Inoltre, il fatto che dovesse
avere un carattere comico, fa decadere le introspezioni cui sono solita.
Diciamo che sì, correggerò e continuerò la fic, ma manterrò questo suo aspetto
semplice e “quasi” comico (lo so, non è un genere che fa per me).
Le correzioni che faccio non ampliano o modificano il contenuto
dei capitoli per quanto riguarda la trama (infatti mi
atterrò alla stessa linea che avevo in mente quando iniziai la storia), ma si
limitano semplicemente a migliorarne l’esposizione, perciò, se mai qualcuno tra
di voi avesse già iniziato in passato a leggere la storia, può riprendere da
dove aveva interrotto. O meglio, da dove io avevo interrotto…
Ok, credo di aver detto tutto, perciò…
Buona lettura!”
...La
Notte Di Halloween...
Capitolo 1-Il giorno precedente…
Era ormai autunno inoltrato,
benché fortunatamente fossero stati giorni abbastanza soleggiati. Tuttavia, il
terreno cosparso di foglie secche e le chiome dai colori caldi degli alberi
erano un chiaro segno che l’estate fosse terminata.
Nonostante il freddo via via crescente che avvolgeva Konoha, anche la fine di
ottobre pareva poter godere degli ultimi raggi di Sole.
« INOOO! »
Un grido spezzò il silenzio.
Una ragazza dai corti
capelli rosa e gli occhi verde menta correva a perdifiato lungo una via del paese
per raggiungere l’amica. Una fanciulla dai lunghi capelli biondi raccolti in
una coda e gli occhi azzurro cielo si voltò appena sentì gridare il proprio
nome da una voce famigliare.
« Ah, Sakura, sei tu! », esclamò la bionda, un po’ sorpresa, poi sorrise all’altra,
che le si era fermata di fronte. Le gambe leggermente piegate e le mani sulle
ginocchia, ansimante per la corsa. « Come mai tutta
questa fretta? », domandò infine, spinta dalla
curiosità.
« Ti stavo cercando… », le
rispose una volta che il respiro si fu regolato.
« Perché? »,
domandò, sempre più interessata alla questione. « Ah,
lasciami indovinare! Hai bisogno di qualche consiglio sulla moda, eh!? Era ora che tu venissi da me, sai? Anche se sei una kunoichi
il tuo abbigliamento dev’essere un po’ più femminile!
Io non andrei mai in giro conciata come te! »,
commentò, con un’espressione disgustata mentre squadrava la rosa dall’alto in
basso.
« Perché tu di queste cose
non capisci niente! E nemmeno io andrei mai in giro conciata come te, se è per
questo! », rispose l’altra seccata, con tono acido. « Sfortunatamente
per te, non sono venuta qui per il mio look, che sta
bene così com’è, ma per dirti alcune cose… ».
« Cioè? »,
le domandò allora la bionda, decidendo di non dare peso a quelle che da parte
di Sakura potevano definirsi offese.
« Hai un minuto per parlare? », le chiese, sperando che l’amica capisse che si trattava
di qualcosa di importante.
« Sì, certo, non ti
preoccupare », la tranquillizzò la Yamanaka. « Ho
appena consegnato dei fiori, perciò ho un po’ di tempo libero prima di tornare
in negozio », le spiegò, non potendo nascondere tuttavia un certo interesse.
« Sai, vero, che domani è il 31 Ottobre…? », le domandò la
rosa.
« Certo che lo so, mica sono
così cretina! », sbottò l’altra, in attesa di
spiegazioni.
« Bene, allora sai anche che
è Halloween… », proseguì.
La bionda si limitò ad
ascoltarla, lanciandole però un’occhiataccia. “Sono pure deficiente, secondo
te?”, pensò di chiederle, ma poi optò per tenere a freno la lingua. Non era il
caso di offrirle una battuta su un piatto d’argento e nemmeno quello di perdere
altro tempo.
« Ecco… Che si fa? Voglio
dire, non possiamo mica raccontarci le storielle che ci raccontavano quando
avevamo cinque anni, che poi ormai le sanno già anche i muri e nemmeno si
spaventano! E non mi sembra nemmeno il caso di passare tutta la serata a
narrare storie che sono passate da generazioni! »,
spiegò, gesticolando.
« Veramente le storie non
sono mica sempre le stesse! », obiettò la Yamanaka. « E
che altro vorresti fare, sentiamo!? »,
la incitò a continuare, ben sapendo, conoscendo l’amica, che ci fosse
qualcos’altro sotto. Benché la sua espressione fosse poco convinta a riguardo,
la bionda doveva ammettere a sé stessa di trovare il tutto molto interessante.
Un sorriso illuminò il volto
di Sakura. Un sorrisetto quasi maligno…
« Ho già qualcosa in mente…
», sussurrò la ragazza, con un tono di voce sinistro ed una strana risatina,
mentre un’ombra pareva averle attraversato il volto.
« Oddio, Sakura! Tu mi
spaventi… », esclamò l’amica, mentre un brivido le
corse lungo la schiena.
« Taci e ascolta! », le ordinò.
Le due si avvicinarono e
Sakura iniziò a sussurrare all’orecchio della bionda, che ascoltava interessata
l’idea “geniale” che l’amica aveva avuto.
« Come idea non c’è male,
devo ammetterlo… », disse la bionda, portandosi una mano al mento e
riflettendoci sopra. « Pensavo fosse una bambinata… E
invece! », esclamò, giunta alla conclusione che
l’aveva costretta a ricredersi.
« Bambinata!? Ma per chi mi hai preso!? Io
penso molto bene a ciò che dico! », si alterò
l’Haruno, quasi sul punto di gridare.
« Si vede che la tua fronte
spaziosa serve a qualcosa… », commentò l’altra, con una frecciatina che portava
indubbiamente la sua firma.
“Ok, Sakura calmati, calmati
o potresti ammazzare qualcuno, non vorrai mica passare dei guai del genere a
quest’età!”, pensò la ragazza, prendendo dei grossi e profondi respiri. « Ok,
lasciamo perdere i nostri conflitti, che ne dici!? Ho
bisogno del tuo aiuto per organizzare la festa, da sola non ce la farò mai! », disse infine, riuscendo a darsi una calmata.
« Va bene, ci sto! », esclamò Ino, accettando di buon grado di far parte di un
progetto che indubbiamente le avrebbe rallegrato un po’ l’indomani. « Sono
proprio contenta di poterti aiutare, sai!? », esclamò raggiante, sfoderando uno dei suoi sorrisi.
Tuttavia, le due erano così
impegnate a parlare di come organizzare la festa che non si accorsero di una
presenza alle loro spalle… Una presenza indesiderata.
« EHI RAGAZZE!!! CIAO SAKURA! », gridò una voce
radiosa, aggiungendosi alle loro, che al contrario erano appena sussurrate.
« AAAAAAH! »,
le due gridarono spaventate con quanto fiato avevano in gola, colte di sorpresa
da quella voce famigliare.
« AAAAAAH! »,
l’altro gridò di rimando, spaventato dal grido di Sakura e Ino.
« IDIOTA! Si può sapere per
quale dannatissimo motivo stai urlando come un deficiente!?
», chiese Sakura, arrabbiata.
« M-Ma…
Mi avete fatto paura! », cercò di difendersi il
biondino.
« NOI? Ma se sei tu che ci
sei arrivato alle spalle, imbranato! », gridò Ino,
aggredendolo, come aveva fatto anche Sakura.
« N-Non era mia intenzione,
scusatemi! », disse l’Uzumaki, alzando le braccia in
come a volersi difendere. Naruto poteva essere stupido, tremendamente stupido,
ma se c’era una cosa che sapeva bene era che, se ci teneva alla pelle, non
avrebbe mai dovuto far arrabbiare quelle due arpie. Quando si trovavano
insieme. Mentre lui era solo. « Ma… che stavate
facendo? » domandò poi, con tono gentile e cambiando
discorso, come se servisse a calmarle.
« Contiamo le formiche… »,
disse Ino, sarcastica, incrociando le braccia al petto.
« Ah, davvero!? », Naruto chinò la testa e
guardò a terra. « Però… Io non ne vedo! », ammise.
La bionda rimase a dir poco
di sasso dalla risposta. “Oddio, non pensavo se la bevesse sul serio!”
« E’ perché tu sei troppo
stupido per vederle, scemo d’una testa quadra che non sei altro! E ora, se non
ti dispiace, visto che tanto non vedi le formiche, lasciaci in pace a contarle!
», esclamò Sakura, irritata dalla presenza dell’amico e sperando che dare corda
alla battuta della Yamanaka servisse da scusa per
allontanarlo. Prese a spingerlo per allontanarlo, ma i suoi tentativi erano del
tutto vani, perché il ragazzo tornava sempre indietro. «
Non ho tempo da perdere con te, io! », sbraitò poi,
adirata.
« Ma dai,
Sakura, perché sei così crudele!? », Naruto fece gli occhioni da cucciolo di foca, che però non la convinsero
per niente.
« Vatti a mangiare il tuo
“magnifico ramen” da Teuchi! »,
gridò, ancora intenta a spingerlo via.
« Ma ci sono già stato… »,
disse il ragazzo, assumendo un’aria pensierosa, mentre Sakura non riusciva a
spostarlo neppure di un millimetro.
« Allora vai a prendere il
bis! »
« Già preso… »
« Il tris! »,
tentò ancora la rosa, esasperata.
« Ma ho già preso pure
quello… », ammise.
“Ma quanto cavolo mangi!? E dove ti finisce, poi, che sei uno stecco!?”, pensò l’Haruno con una certa invidia. Invidia che
accrebbe la rabbia e l’irritazione. « HAI BISOGNO CHE TI TIRI UN PUGNO PER
FARTI SPARIRE DALLA MIA VISTA O PENSI DI RIUSCIRCI
CON LE TUE GAMBE!? », gridò,
priva di pazienza, mostrando il pugno stretto avvolto da un sottile velo di chakra azzurrino e uno scintillio minaccioso nello sguardo.
« AAAH! »,
gridò l’Uzumaki, terrorizzato.
« TI
DO CINQUE SECONDI! CINQUE… », gridò la ragazza,
iniziando il conto alla rovescia.
« Nooo!
Ti prego, aspetta! » implorò spaventato il giovane, ma
fu inutile.
« QUATTRO… »
« OK, OK, OK, ME NE VADO
IMMEDIATAMENTE! », gridò il malcapitato.
« TRE… »
A Naruto parve di sentire il
sangue gelare nelle vene. « Io non sono mai stato qui,
io non vi conosco, io non esisto! », gridato questo,
se ne andò a gambe levate, lontano dalla potenziale causa della sua morte.
Un secondo dopo, la rosa si
voltò verso l’amica, sfoderando un sorriso enorme, come se nulla fosse
successo. ancora una volta, la povera Ino rimase di
sasso. Non si sarebbe mai aspettata una reazione simile da parte della mica, un attimo prima pronta a ridurre in briciole il mondo e
adesso con un sorriso innocente stampato sul volto. Finì con la bocca
spalancata, senza parole, rischiando di slogarsi la mandibola.
« Bene, stavamo dicendo? », riprese Sakura, raggiante.
« Ehm… », balbettò la
bionda, senza realmente connettere i pensieri alla situazione attuale, ancora
sconvolta.
« Ah, già, i preparativi…!
Potremmo farci aiutare dal maestro Kakashi, tu che ne dici? »,
esclamò la rosa.
« Ma… », Ino si riprese. « Perché non ti fai aiutare da Naruto? »
« No… », la zittì l’altra.
« Ma sa utilizzare molto
bene la tecnica della Moltiplicazione del corpo… », continuò la
Yamanaka.
« No… », ribatté invece
l’amica.
« Potrebbe fare in 5 minuti
il lavoro di un’ora! Anzi, di un pomeriggio! »,
esclamò.
« Curiosità, Ino… Cosa non ti
è chiaro della semplice parola “NO”? »
« Ma almeno dimmi perché! »
« Perché io ho intenzione di…
beh, diciamo che tutto quello che faremo domani sera avrà anche un altro scopo,
ok? Domani ti spiegherò meglio », disse la rosa,
cercando di non fornirle troppi dettagli.
« Perché tutti questi
misteri!? Comunque, quando prepariamo tutto
l’occorrente? »
« Direi che oggi possiamo
andare a vedere come impostare la cosa e domani ci mettiamo
all’opera »
« E il maestro Kakashi a che
serve? », chiese la bionda, scettica, alzando un
sopracciglio.
« Ma come, Ino? Chi ci
aiuterà a piazzare qualche “trabocchetto spaventoso” se non lui? Se lo facessimo
noi non ci sarebbe gusto! », spiegò, sfoderando un
sorriso che avrebbe dovuto convincerla.
« Già, è vero… Però… Non
dimenticare che questi “trabocchetti” verranno sicuramente scoperti! Hinata e
Neji hanno il Byakugan, Kiba ha un fiuto eccezionale e sentirà l’odore di
Kakashi, Shikamaru è troppo intelligente per farsi prendere di sorpresa… E poi
siamo tutti ninja, trovare queste “trappole”, o come vuoi chiamarle, sarà come
trovare nemici, perciò sarà difficile che ci spaventino! »,
spiegò, tutt’altro che convinta, appunto.
« Ma Kakashi è furbo! », disse orgogliosa. « E poi secondo te io non ho pensato a
questa eventualità!? Infatti
è proprio per questo motivo che domani nessuno di noi dovrà comportarsi come
farebbe un ninja! Non dovrà portare con se armi o utilizzare qualsiasi tipo di
tecniche, specialmente se richiedono l’impiego del chakra!
Che te ne pare? » domandò, fiera dell’idea, con gli
occhi che brillavano.
« Oddio, ma tu alla notte
dormi o pensi a piani machiavellici? », commentò Ino, sconcertata.
« No, tu non dormi abbastanza, guarda che pelle! », notò poi.
« INO! »,
la richiamò l’amica, imbronciandosi.
« Ok, ok… Complimenti, è una
buona idea… Però dico solo che sarà difficile non comportarsi da ciò che siamo »
« Sì, lo so, però dovremo
fare questo sforzo, ne va della riuscita della serata! »,
spiegò, con il fuoco le ardeva negli occhi.
« Sakura, stai esagerando…
», cercò di farle capire la bionda.
« Non sto esagerando! Quando
ti liberi dal lavoro? »
« Penso fra circa un’ora… Ma…
Oddio com’è tardi! Scusa, devo scappare, a dopo! »
« A dopo, buon lavoro! Sai
già dove andare! », le gridò la rosa, prima che
l’amica fosse troppo lontana.
Ino corse via in tutta
fretta, ma con cenno del braccio fece intendere all’amica di aver capito.
Dove si sarebbero
incontrate?
Al campo di allenamento
abbandonato da anni…
Vi state chiedendo perché è
abbandonato?
Semplice, perché è infestato
dai fantasmi! Esiste forse un luogo migliore per trascorrere la notte di
Halloween!?
Angolo
dell’autrice
No, dai, serio?
Cioè io vi ho
davvero tediati con questo orrore?
…
E non mi avete
ancora uccisa? O_O Omg…
… Ma che fatica ricorreggersi tutto -_-“
Sì, me la sono
cercata, ma è colpa della pignoleria… La continuo solo perché mi sono imposta
di finirla. A tutti i costi.
Ad ogni modo,
complimenti per chi è arrivato fino a qui. Non so se esiste o
meno un campo abbandonato, né tantomeno se a Konoha si festeggi
Halloween (ne dubito), ma in questo caso, questa “festa” la introduco io…
Va bene, va
bene, la smetto…
WolfEyes