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Autore: RosaDraco    12/09/2016    4 recensioni
Questo è un AU in cui tutti i dragon slayer sono in realtà dei draghi. Lucy, la protagonista, vive in una metropoli moderna dove nessuno crede più all’esistenza della magia, ma lei è una maga e sa che niente è come sembra. Questa è la storia di un incontro che cambierà la sua vita per sempre e della sua lotta per salvare Magnolia e Fairy Tail.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un cielo pieno di stelle

Questo è uno dei primi capitoli a cui ho pensato e che ho scritto quando ho pensato a Diario di una maga. La scena di Lucy e Natsu in volo sulla città, era una delle cose che desideravo scrivere di più e sono davvero contenta del risultato!


Un cielo pieno di stelle

Era quasi ora di cena e ormai Lucy aveva un certo languorino. Passando per il soggiorno notò che Natsu era ancora steso a sonnecchiare sul divano, proprio come lo aveva lasciato dopo pranzo. Happy se ne stava acciambellato sulla sua pancia mentre la televisione trasmetteva un talk show in sottofondo, completamente dimenticata. L’avevano lasciata in pace tutto il pomeriggio, libera di dedicarsi finalmente un po’ alla scrittura ma, stando da sola davanti al PC, Lucy si era annoiata terribilmente. Una volta passare ore e ore a scrivere era l’unica cosa che la rilassava. Che cos’era cambiato? Perché sentire la casa così silenziosa le faceva uno strano effetto? Forse si stava abituando troppo alle loro voci?

- Hai letto gli annunci di lavoro che ti ho lasciato sul tavolo in cucina? - Era una domanda retorica: i giornali che Lucy aveva portato a casa erano ancora tutti messi l’uno sull’altro.

- Certo! - Le rispose Natsu con la voce impastata dal sonno.

- Certo ... - Sospirò anche Lucy mentre apriva il frigo: era completamente vuoto. Così vuoto e bianco che per un attimo le sembrò di aver aperto una porta sulla banchisa polare. Non c’era più niente di quello che aveva comprato l’ultima volta, nemmeno una bottiglia di latte per far colazione. La ragazza scosse la testa e richiuse lo sportello - Credo proprio che prenderò una pizza. -

- Pizza? - Il cibo era sempre il modo migliore per svegliare Natsu. Il drago si alzò con uno scatto, tirando Happy per terra. - Dov’è la pizza? -

- Dov’è? Non c’è da nessuna parte! Perché hai divorato tutte le nostre provviste! - Lo canzonò la ragazza - E se sta sera vogliamo mangiare ci tocca ordinare qualcosa o andare in un ristorante! -

- Andiamo in un ristorante! - Suggerì Natsu con un sorriso gigantesco - Ti porto nel posto che preferisci! -

Lucy arrossì. Le stava davvero chiedendo di uscire? Era un appuntamento? Ma poi si ricordò che Natsu non aveva una macchina per portarla da nessuna parte e che non aveva nemmeno una carta di credito con cui pagare.

- Forza Luce, scegli tu dove andare! - Continuò lui - Cosa ti piace? Dove vuoi mangiare? -

L’idea di una pizza le faceva davvero gola e Lucy conosceva il posto migliore di tutta Magnolia per mangiarne una ... - Andiamo all’8 Island! -

Natsu schizzò praticamente fuori dalla porta ma quando arrivarono al ristorante i due ragazzi trovarono come al solito un mucchio di fila. Quei minuti d’attesa per Natsu furono un’autentica tortura: poteva sentire fin dalla strada il delizioso profumo del cibo che veniva servito dentro.

- Sto morendo di fame! Mi sento perfino peggio del drago nella barzelletta ... -

- Quale drago? - Gli domandò Lucy.

- Quello che quando esce per andare a cena incontra un cavaliere sulla sua strada. Il cavaliere lo minaccia con la spada “ Sono pronto!” E il drago fa “Oh, no! Ancora carne in scatola!” -

Era una barzelletta terribile ma vedendo la faccia di Natsu, Lucy scoppiò lo stesso a ridere.

- Anche io sto morendo di fame! - Esclamò Happy, che si era nascosto dentro la borsa della ragazza.

- Quando arriva la mia pizza con le acciughe? -

Lucy aprì la cerniera giusto un po’ per sibilargli - Dubito che tu possa morire di fame. Perché ti sei messo qui? Mi stai facendo venire mal di schiena! Quanto accidenti pesi? -

- Non sono grasso! Ho la pelliccia voluminosa! -

- È vero! - Rincarò Natsu - Happy ha così tanta pelliccia che quando perde il pelo si duplica. -

E Lucy non riuscì a resistere, scoppiando di nuovo a ridere a più non posso.

Quando finalmente riuscirono a prendere posto, il drago era così affamato che ordinò e divorò tre pizze, ma questa volta Lucy non ci fece nemmeno caso. Non si accorse nemmeno delle occhiatine che le faceva Mirajane ogni volta che passava vicino al loro tavolo. L’unica cosa che Lucy fece fu ridere tutto il tempo, gustando il suo cibo e la sua birra. Si scordò tutto il resto e pagò il conto senza nemmeno vedere il prezzo. Si alzò dal tavolo soltanto alla fine della cena, per andare a sciacquarsi le mani. E fu in bagno che Lucy trovò Lisanna, la sorella minore di Mirajane. Era ferma davanti allo specchio e stava approfittando di una pausa per sistemarsi il trucco. Era incredibile quanto lei e Mirajane si assomigliassero: avevano gli stessi occhi azzurri e anche lo stesso colore di capelli, ma Lisanna li portava molto più corti rispetto alla sorella.

- Allora come è andato questo appuntamento? -

Lucy pigiò senza volere il pedale del lavandino con troppa forza e l’acqua schizzò dappertutto, minacciando di inzupparle il vestito. - Non era un appuntamento! - Protestò la ragazza - Tra me e Natsu non c’è niente di romantico! Erza mi ha semplicemente chiesto di ospitarlo fino a che non trova una sistemazione in città. Siamo venuti qui a cena perché il frigo era vuoto! -

- Sul serio? - Lisanna sembrava poco convinta - Io ho notato che tra di voi c’è un’intesa. Non ti ho mai vista ridere tanto in compagnia di un ragazzo! Inoltre Natsu mi sembra un tipo molto carino e divertente. Se non ci vuoi provare tu, potrei farci un pensierino io ... -

Anche se aveva appena giurato che tra lei e il drago non c’era nulla di romantico, Lucy si sentì pungere da quelle parole - Tu non stai uscendo con Bickslow? -

Questa volta Lisanna sbagliò completamente traiettoria con il mascara, disegnandosi una striscia sulla fronte - E tu come fai a saperlo??? -

Lucy ridacchiò, vedendo la sua reazione - Lo sai ... Qui a Fairy Tail siamo come una grande famiglia, nessuno ha segreti. -

- Scommetto che te lo ha detto Mira. - Borbottò l’altra mentre si ripuliva dal mascara - E va bene! Io e Bickslow usciamo insieme, ma se fossi stata libera ci avrei fatto un pensierino. Segui il mio consiglio, non fartelo sfuggire! - Lisanna non disse altro e le fece solo un ultimo occhiolino prima di uscire dal bagno. Ma Lucy rimase indietro, insaponandosi le mani sovrappensiero. Provarci con Natsu? Che diritto aveva di farlo? Dopo aver perso Mavis il suo cuore era ancora ferito. Parlando di Gajeel e Levy le aveva perfino detto che innamorarsi di qualcuno appartenente ad un’altra specie era una follia. Era vero che Natsu era carino. Era vero che era simpatico e che insieme a lui il tempo volava e la sua vita sembrava meno noiosa. Ma ... Che chance aveva una come lei?

Dopo aver lasciato il ristorante, Lucy e Natsu si avviarono di nuovo verso casa, camminando a piedi. Quello che Lisanna le aveva detto le ronzava ancora in testa, quei pensieri ronzavano così forte che sembrava impossibile scacciarli. Per provare a distrarsi la ragazza alzò gli occhi al cielo, guardando il buio sopra Magnolia. Per colpa delle luci appariscenti della città, le sue amate stelle si scorgevano appena, occhieggiando dal lontanissimo spazio.

- Ho sempre desiderato vedere le stelle da vicino. - Mormorò Lucy, senza nemmeno accorgersi che lo aveva fatto ad alta voce - Mi piacerebbe tantissimo poter volare e guardarle dall’alto. Qui in basso non si vede niente e la cosa peggiore è che non importa a nessuno. Le persone sono troppo accecate dalle luci dei cartelloni per rendersi conto di quanto sia brillante il cielo. -

- Se vuoi ti ci posso portare io. - Le suggerì Natsu con un sorriso, ma Lucy non capì subito cosa intendeva.

- Dove? -

- Su una stella. -

“Dove la porto signorina? Su una stella!” Non aveva già sentito quelle parole in un film?

- Non proprio sopra, ma vicino, volando! - Le spiegò Natsu - Ti va? È il minimo che posso fare per ringraziarti della cena. Vieni con me! - Natsu non le lasciò nemmeno il tempo di spiegarsi: l’afferrò per una mano e la trascinò via, portandola dentro i cancelli di Central Park. Mancava poco alla chiusura e a quell’ora non c’era nessuno in giro. Quando Natsu si fermò in mezzo al prato, l’intero parco era praticamente per loro.

- Aspetta! - Gridò Lucy cercando di farlo ragionare - Non possiamo farlo! -

- Come no? Ho le ali, lo sai? Non dirmi che non sai com’è fatto un drago! -

- No che non lo so come è fatto un drago! - Lucy scosse la testa e Natsu scoppiò a ridere così forte da piegarsi in due. La ragazza aggrottò un sopracciglio: non riusciva a capire cosa ci fosse di così divertente e l’atteggiamento del suo compagno iniziava ad irritarla.

- Ahaha ... Intendo dire ... - Annaspò Natsu - Gajeel e Wendy non ti hanno mai fatto vedere niente? È assurdo! -

Ad essere sinceri Lucy si era sempre chiesta quale fosse il vero aspetto dei suoi amici ma non gli aveva mai chiesto nulla per paura di essere invadente.

- Non so se te ne sei accorto ma siamo in una città di nove milioni di abitanti ... - Cercò di giustificarsi la ragazza - È impossibile per un drago andarsene in giro nella sua vera forma senza scatenare il panico! Non puoi trasformarti e svolazzare sui grattaceli! -

- Ma noi abbiamo la magia per rimediare a questi inconvenienti ... - Natsu stese le braccia ed una brezza calda seguì subito il suo movimento, investendo Lucy e facendo vibrare l’erba. Un cerchio di rune azzurre e scintillanti si accese sul prato, brillò per un istante e si spense con un flash, lasciando nell’aria un leggero alone magico. Una sensazione elettrica, poco più di un brivido.

Lucy si sfregò istintivamente le braccia, si sentiva la pelle d’oca - Cos’era quello? -

- Un incantesimo capace di distorcere la continuità spazio - temporale. - Le spiegò Natsu come se fosse stato ovvio - Adesso nessuno può vederci. Vieni ti porto io a fare un giro. - La sua aura cambiò all’istante, accendendosi di un rosso luminoso e brillante. Lucy non si aspettava una proposta del genere e per un attimo rimase pietrificata al suo posto senza sapere cosa dire o cosa fare.

- Forse faresti meglio a spostarti un po’. - Le suggerì Happy, facendo capolino dalla borsa - O sarai schiacciata. - Lucy si riscosse di colpo. La ragazza non aveva bisogno di altri avvertimenti e si fece precipitosamente indietro, proprio mentre il corpo di Natsu veniva completamente avvolto dalla luce. La sagoma del ragazzo cambiò forma in un lampo, ingrandendosi a dismisura. Quando il bagliore si spense, ormai in mezzo al prato non c’era più un essere umano, ma un magnifico drago. Un drago in carne e ossa e non uno qualsiasi: il Principe dei Draghi.

- Wow! - Lucy non riuscì a trattenere un grido di stupore. Natsu era enorme, perfino più grande di quello che aveva immaginato, più alto di una giraffa, più lungo di un autobus, la creatura più imponente che avesse mai visto. Le scaglie sul suo corpo erano tutte di uno splendido rosso rubino, eccezion fatta per quelle sotto la gola e sull’addome che erano tutte gialle e dorate. Sul collo e lungo la schiena, una doppia fila di aculei neri e spessi gli faceva da corazza. Anche i suoi artigli erano scuri e affilati come ossidiana. Aveva delle grossa corna ricurve e un altro piccolo corno sulla punta del muso. La sua lunga coda era lunghissima e spazzava l’erba del prato, muovendosi lentamente. Ma la cosa più incredibile erano le sue ali: enormi, ampie quasi quanto tutto il suo corpo. Erano fatte con una sottile membrana gialla, sembrava delicata e trasparante, così tanto da poterci guardare attraverso, ma era evidente che si trattava di un materiale elastico, capace di sostenere tutto il peso del suo padrone in volo. Ma anche se il suo corpo era cambiato così tanto, gli occhi di Natsu erano sempre gli stessi. Erano diventati gialli e la pupilla nera e affilata come quella di un gatto, ma Lucy vi riconobbe subito lo stesso sguardo.

“ So di aver superato tutte le tue aspettative ma non c’è bisogno di fissarmi in quel modo. ” Ridacchiò Natsu. Per parlare non stava usando la bocca ma una specie di telepatia: Lucy poteva sentire la sua voce riecheggiarle nella testa.

- Ad essere sinceri ... - Ammise la ragazza - Leggere come è fatto un drago in una favola e vederne uno dal vivo ... Sono due cose incredibilmente diverse ... -

“ Puoi accarezzarmi se vuoi.”

- Accarezzarmi? - Lucy ci mise qualche istante prima di capire che nelle parole di Natsu non c’era niente di malizioso. “ Forza!” L’incoraggiò il drago avvicinando il muso “Non ti mordo.” Il suo respiro era caldo e bollente, saliva dalle sue narici come dalle profondità di un vulcano. Tutto il suo corpo emanava calore e stando accanto a lui Lucy non sentiva più né il freddo della notte né quello dell’autunno. Era come se le stagioni si fossero improvvisamente capovolte e in mezzo al parco fosse tornata l’estate.

- E va bene, ma non metterti a fare le fusa. - Scherzò Lucy prima di allungare una mano e poggiarla sulla guancia del grande rettile. Aveva sempre immaginato il corpo dei draghi come quello di un grosso serpente ma le scaglie di Natsu non erano né umide né viscide. Erano dure e un po’ ruvide e accarezzarle ricordava la stessa sensazione che si prova toccando la corteccia di un albero secolare. Lucy continuò a far scorrere la mano lungo il collo del drago e più giù, fino ad appoggiarla sul suo petto. Non appena arrivò lì percepì subito un pulsare ritmico, poderoso, un battito forte che era allo stesso tempo vita e magia, una magia molto più potente e incredibile di tutte quelle che aveva incontrato durante la sua vita.

- Come mai Natsu si prende tutte le carezze e io no? -

Lucy sobbalzò non appena sentì la voce di Happy che frignava e si staccò dal drago con uno scatto. L’exceed la stava fissando dalla borsa con gli occhi lucidi.

“Ahaaha!” Ridacchiò Natsu “ Dalle un po’ di tregua! È la prima volta che vede un drago bello come me!” Ma Happy fece uno sbuffo, geloso come non mai.

“Andiamo adesso, sali a bordo.” Natsu si accucciò a terra, poggiando il muso sull’erba per permettere a Lucy di salirgli sulla schiena.

- De ... devo proprio? -

“ Muoviti.”

Il cuore le batteva a mille per l’emozione ma Lucy si fece coraggio, arrampicandosi sulle spalle di Natsu. Happy saltò fuori dal suo nascondiglio ed in un attimo sulla schiena gli spuntò un lungo paio di ali bianche e candide con cui cominciò a svolazzare lì intorno. - Questa dalla a me! - Lucy non fece nemmeno in tempo a chiedergli come aveva fatto, mentre l’exceed le strappava la borsa. A quel punto Natsu girò il muso verso di lei, aveva i denti scoperti in una specie di mezzo sorriso: “ Sei pronta?”

Lucy non fece nemmeno in tempo a rispondere prima che il drago spiccasse il volo. La ragazza gridò e si aggrappò con tutta la forza che aveva alle spine di Natsu. Gli strinse le gambe attorno al collo e chiuse istintivamente gli occhi.

Mentre il drago saliva verso l’alto il vento la investiva con così tanta forza da toglierle il respiro. Le riempiva la bocca e il naso e la frustava con violenza, scompigliandole i capelli. Molto peggio che andare in moto, molto peggio che salire sulle montagne russe!

Poi di colpo Natsu stese le ali e si fermò in aria, immobile come un aliante. La frenata improvvisa minacciò di sbalzare Lucy di sotto. Il cuore le saltò in gola e poi le precipitò di nuovo giù nello stomaco. La ragazza si strinse ancora più forte al drago, come ad un’ancora di salvezza, senza avere il coraggio di riaprire gli occhi. Come le era saltato in mente di accettare?

“Ahahah! Sei una fifona!” La voce di Natsu che rideva la costrinse a fare una smorfia “ Non ti ho portato qui in alto per niente! E smettila con quelle gambe, mi stai strozzando!” In fondo Natsu aveva ragione. Non gli aveva detto che desiderava vedere le stelle da vicino? Lucy si costrinse a riaprire gli occhi e a sporgersi un po’ per guardare di sotto. Happy stava volteggiando a qualche passo da loro con la borsa che le aveva strappato infilata a tracolla. Lui e Natsu planavano senza sforzo tra le correnti eppure erano ad un’altezza vertiginosa. Quando Lucy abbassò lo sguardo le punte dei grattaceli le sembrarono lontanissime. Le sagome degli edifici, le strade, il parco, la baia, tutto sembrava così piccolo da quell’altezza, così insignificante. La più grande e caotica metropoli del mondo aveva perso i suoi contorni: dall’alto Magnolia sembra un lago oscuro, illuminato da milioni di puntini luminosi tutti in movimento. Sembrava un’enorme galassia, uno spettacolo mozzafiato. Ma Magnolia non era l’unica cosa che brillava. Quando Lucy alzò lo sguardo verso l’alto incontrò subito le stelle che sopra di loro illuminavano tutto il cielo. Non le aveva mai viste così da vicino e non le aveva mai viste brillare così tanto. Poteva riconoscere ognuna delle costellazioni con cui aveva stretto un legame. Aveva quasi l’impressione di poterle toccare, allungando semplicemente una mano.

“ Che te ne pare?” Le domandò il drago ma Lucy rimase per qualche istante in silenzio. Amava scrivere ma non riusciva a trovare le parole giuste per quello spettacolo. - È incredibile ... - Sussurrò alla fine.

“ Già! Volare è fantastico!” Ridacchiò Natsu, socchiudendo gli occhi per godersi la brezza. Quanto tempo era passato dall’ultima volta che si era divertito così? Quanti secoli erano passati dall’ultima volta in cui un umano gli era salito sulla schiena? Per un attimo il dolce sorriso di Mavis balenò tra i suoi ricordi e le ali di Natsu si irrigidirono. Una fitta di malinconia gli trapassò il cuore. Com’era possibile? Come faceva Lucy a fargli provare le stesse emozioni? Credeva di non essere più capace di sentire qualcosa del genere ...

- Ehi Natsu! - Li chiamò Happy - Perché non le fai fare qualcosa di divertente? - Lucy intuì da subito che quel “divertente” non le sarebbe piaciuto ma il drago non le diede il tempo di obiettare. “ Ottima idea Happy! Tieniti forte lì sopra!” Per un attimo Natsu sembrò fermarsi in aria. Le sue ali si tesero, immobili, poi il drago si gettò a peso morto verso il basso. All’inizio caddero lentamente, ma la velocità aumentò sempre di più mentre grattaceli, strade e terra si avvicinavano minacciosi. Lucy si strinse al collo del drago cercando di resistere al vento che voleva trascinarla via - Che stai facendo??? -

“ Ti fidi di me?”

- Non mi fido affatto! -

I grattaceli ormai erano vicinissimi, l’impatto sembrava imminente e inevitabile. Lucy urlò con quanto fiato aveva in corpo ma proprio quando sembrava che fossero sul punto di schiantarsi, Natsu si risollevò e planò a volo radente sulla città, sfiorando i tetti delle costruzioni. Era un bene il fatto che fossero protetti dall’incantesimo di prima o le loro acrobazie avrebbero scatenato il panico.

- Tu sei pazzo! Fermati subito! -

“ Ma Lucy non puoi volare senza divertirti un po’!”

Sotto le sue gambe, convulsamente strette ai fianchi del drago, la ragazza poteva sentire i muscoli che si contraevano nello sforzo di battere quelle ali smisurate, lunghe quanto tutto il corpo del rettile. Era terrorizzata, aveva lo stomaco sottosopra e il cuore a mille. Ma Natsu si stava divertendo un mondo. Era da molto tempo che non volava e la sensazione del vento sulle scaglie gli mancava da impazzire. Le correnti lo accarezzavano dicendogli dove andare, quando salire, scendere, accelerare. Al culmine dell’entusiasmo iniziò a rotolarsi allegramente per aria, una capriola dopo l’altra. Per Lucy fu troppo: cielo e terra si invertivano così velocemente da perdere significato. Le girò la testa e le mani lasciarono la presa. La ragazza precipitò nel vuoto e il vento la investì con furia. Urlò senza neppure sentire la propria voce e chiuse gli occhi. “ Che morte stupida!” ebbe il tempo di pensare, poi una grossa zampa squamosa l’afferrò, stringendola forte.

“ Scusa” Le sussurrò Natsu mentre il drago planava dolcemente di nuovo in direzione del parco. Lucy lasciò che l’appoggiasse di nuovo a terra ma le gambe le tremavano così tanto che non ressero. La ragazza fu costretta a sedersi mentre riprendeva fiato.

“ Ti senti bene? Sei arrabbiata?” Le domandò Natsu avvicinando il suo grosso muso. Una parte di Lucy avrebbe voluto prenderlo a schiaffi ma non ne ebbe il coraggio. - Sto bene. - Lo rassicurò la ragazza - E non sono arrabbiata ... È stata un’esperienza ... elettrizzante! - Le girava ancora la testa ma Lucy si sforzò di sorridere - Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato vedere le stelle da vicino e adesso che l’ho fatto posso scriverlo in qualcuno dei miei libri! Ahaha! -

“ Allora la prossima volta posso portarti più su!”

Forse sarebbe stato meglio se fosse rimasta zitta.

  
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