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Autore: Martyx1988    03/05/2009    5 recensioni
Sviluppo della One-Shot "La dea dell'amore"...la solarità di Ayame, la freddezza di Hyoga, la lotta tra due dee, la scoperta del vero nemico e del vero amore, più divino della stessa dea che lo comanda...mescolate il tutto con un pizzico d'azione e un assaggio di comicità e...buona lettura!
Genere: Romantico, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Dea dell'Amore'
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A divine love
(sviluppo della One-shot "La dea dell'Amore")

Capitolo 18 - La potenza di un dio

Il cielo aveva dato sfogo alla propria rabbia, riversando ogni singola goccia di pioggia sulla quella Terra che forse troppo presto aveva sperato nelle soleggiate giornate primaverili. Ma il tempo per la rabbia era finito, toccava al sole riscaldare ed asciugare le creature terrestri vittime dell'acquazzone. Esso risplendeva più vivido che mai nel cielo, libero dalle nuvole grigie che lo coprivano dal primo mattino. I suoi raggi arrivavano a baciare ogni singolo granello di terra, dando ad ogni cosa un colore brillante e quasi innaturale. Piccoli arcobaleni spuntavano poi dalle gocce di pioggia che non ne volevano sapere di abbandonare le foglie e i fili d'erba su cui si erano adagiate. Una di esse si era posata su un'anonima fogliolina verde, troppo piccola per reggere il suo peso ancora a lungo. Ogni secondo che passava la sfera trasparente si spostava di qualche millimetro lungo il solco centrare della foglia, finchè questa non si inclinò lasciandola cadere sul viso candido di una fanciulla addormentata ai piedi della montagna.
Ayame si ridestò al tocco gentilee fresco della piccola goccia, e subito si ritrovò abbagliata dai raggi del sole che la colpivano in pieno volto, scaldandola. Il vestito era ancora bagnato e freddo, ma ora poteva sopportarlo. Aprì lentamente gli occhi e cercò di mettere a fuoco il paesaggio attorno a lei. Un immenso prato verde si estendeva tutt'intorno a lei. Qua e la fiori multicolori spezzavano la distesa verde creando piccoli gruppi arcobaleno. Sembrava un piccolo paradiso terrestre, dove la pioggia non aveva portato alcun danno, anzi pareva aver rinvigorito la vivacità dei colori dei fiori. Il cuore di Ayame non potè non emozionarsi di fronte ad un simile spettacolo, e si chiese come fosse giunta fino a lì. La risposta arrivò più rapida e dolorosa del previsto e la costrinse ad alzare lo sguardo. Sopra di lei la montagna si ergeva imponente e impietosa fin dove i suoi occhi potevano vedere. Riuscì a scorgere con difficoltà la sporgenza contro cui avevano rischiato di schiantarsi lei e Hyoga. Al pensiero del Cavaliere riportò l'attenzione al prato in cui entrambi erano presumibilmente atterrati, ma da seduta non riuscì a scorgere nulla. Una volta in piedi potè apprezzare meglio lo splendore di quel prato, ma solo per pochi istanti prima di concentrarsi per trovare Hyoga. Un luccichio alla sua destra l'aiutò a trovarlo. I raggi del sole colpivano in pieno l'armatura del Cigno facendola rifulgere come se fosse di nuova fattura. In parte sollevata, Ayame corse nella sua direzione e in breve fu al suo capezzale.
Il Cavaliere era riverso a terra prono, con lo schienale dell'armatura completamente bruciato e una grossa ustione sulla schiena, dove la corazza non arrivava. Anche se impercettibilmente, però, respirava ancora, seppur a fatica e non sembrava avere altre ferite, nonostante la caduta. Ayame ringraziò tutti gli dei per quel miracolo e iniziò a guardarsi attorno pensando a come portare Hyoga in salvo, ma nessuna idea le venne in mente. Era sola, in un posto che non conosceva e apparentemente senza vie d'uscita, con un grande potere sopito dentro di lei e quindi inutilizzabile. Sbattè un pugno a terra per sfogare la rabbia che quell'ultima constatazione portò con sè.
"Oh, come siamo furiose!" commentò una voce ormai ben conosciuta. Ayame si voltò per incontrare nuovamente gli occhi infuocati di Palemone, che sghignazzava sotto i baffi.
"Sai, è sorprendente vederti ancora in piedi e incolume" continuò il Ciclope avanzando "nonostante la caduta e il piccolo sfogo che mi sono concesso appena siete spariti oltre il ciglio del burrone"
"Già, proprio un capriccio" ribattè sprezzante Ayame, serrando i pugni dalla rabbia che la vista del Ciclope inspiegabilmente le procurava. Non era mai successo le altre volte e doveva ammettere che era una sensazione strana ma.
"Comunque, sono qui per terminare il mio lavoro, perciò se gentilmente ti spostassi potrei porre fine alle sofferenze di quel poveretto e portarti dal mio signore"
Sempre più in collera Ayame si alzò in piedi e si posizionò a difesa di Hyoga.
"Toccalo anche solo con un dito e puoi considerarti morto"
"Come siamo intraprendenti e combattive, Afrodite! E, per curiosità, come pensi di farmi fuori?"
La ragazza serrò le labbra, non sapendo come ribattere all'obiezione e suscitando una risata ilare in Palemone.
"Parole al vento, le tue! Il potere della dea ti ha abbandonata, sei solo un semplice essere umano"
"Io sono la reincarnazione di Afrodite e non osare mai più metterlo in dubbio!"
"No, tu sei solo fortunata ad essere ancora viva!"
Palemone le scagliò contro l'Esplosione Vulcanica mettendoci tutta la sua rabbia dentro, ma il colpo svanì a pochi centimetri dal csmo di Ayame, inghiottito da un raggio di luce argentata.
"Ma cosa...?"
Il corpo della ragazza era interamente circondato dall'aura argentea, la cui potenza colpì con forza la mente del Ciclope che riconobe il quell'aura un cosmo di dimensioni enormi, di fronte al quale il suo era infima cosa. Rimase paralizzato di fronte a tanta potenza.
Anche Ayame non si muoveva. Il simbolo sulla spalla riluceva ai raggi del sole, sentiva un grande potere scorrerle nelle vene, vedeva un ricordo vivido nella mente: lei che sprigionava quello stesso potente cosmo mentre cadeva abbracciata a Hyoga e frenava così la caduta di entrambi, per poi rotolare lontano dal Cavaliere sfinita per lo sforzo. Era la prova che stava aspettando. Alzò gli occhi su Palemone.
"Ora vedrai chi è realmente Afrodite"
Espanse ulteriormente il suo cosmo, producendo un'onda d'urto che agitò l'erba e i fiori intorno a lei e scagliò Palemone lontano. Quando si rialzò il Ciclope non si trovò più di fronte ad una fanciulla indifesa, ma ad una donna in abito greco dai riflessi d'argento, con un bastone a doppia falce in mano e uno sguardo combattivo negli occhi. Ciò che di più vicino ad una dea poteva esserci. Provò un timore reverenziale nei suoi confronti, subito sostituito dalla sete di gloria alla prospettiva di sconfiggere una divintà neonata e potente come Afrodite. Dopotutto ci era riuscito quel buffone di un Cavaliere di Atena, lui non poteva essere da meno.
"Dea Afrodite" ghignò in direzione di Ayame.
In risposta lo sguardo della ragazza si fece più truce e la stretta sull'arma più salda. L'Esplosione Vulcanica non tardò ad arrivare. Ayame lo vide avvicinarsi ad una lentezza sorprendente e innaturale e la bastò spostarsi di pochi centimetri per schivare il colpo. Possedeva un potere spaventoso. Dopo pochi secondi un muro di lava le si parò davanti e si solidificò attorno a lei, ma le bastò un minimo di concentrazione in più per mandarlo in frantumi.
"La tua arroganza è fastidiosa, Palemone" disse rivoltà al Ciclope.
"Sarò anche arrogante, ma sono pur sempre l'uomo che ti sconfiggerà, dea o umana che sia"
Un'altra Esplosione Vulcanica. Questa volta Ayame non la schivò, ma lasciò che rimbalzasse sul suo cosmo per tornare indietro più veloce di prima e colpire il Ciclope in pieno petto. Palemone cadde a terra e in un lampo Ayame gli fu addosso, la lama di una delle due falci puntata alla gola.
"La sola cosa che sei ai miei occhi è un traditore, di quelli che sputano nel piatto in cui mangiano, i peggiori a parer mio" sibilò Ayame con gli occhi piantati sul viso del Ciclope.
"Che ne puoi sapere tu?"
"Tutto quello che c'è da sapere. Hai tradito lo stesso dio che ti ha dato la vita, hai voluto assecondare la tua ambizione e la tua brama di potere, senza accontentarti del grande dono che ti era stato fatto. O forse mi sbaglio?"
"Eppure Efesto mi ha richiamato al suo servizio"
"Già ma cosa ti aspetta se lo tradirai un'altra volta? Efesto non è così stolto da richiamare uno come te tra le sue fila senza cautelarsi. E tornare ad essere una statua di avorio è un incentivo non indifferente per restargli fedele. L'unica pecca in tutto questo è che anche la povera Galatea è destinata alla tua stessa fine, oggi come allora"
"Già, Galatea, la tua protetta, colei a cui tu hai dato la vita e che hai nominato Sacerdotessa nonostante la sua incapacità"
"Sarà forse giovane e inesperta, ma almeno mi è fedele e combatte per gli ideali in cui crede e non per la gloria"
"Oh sì, l'amore. L'ideale più stupido per cui rischiare la vita"
Ayame avvicinò ancora di più la lama alla gola del Ciclope "Ti rammento che è stato proprio l'amore che tanto disprezzi a convincere gli dei a darti la vita. L'amore dei tuoi genitori che tu hai brutalmente ucciso per poter attuare indisturbato il tuo piano. Hai tentato di farti beffe degli dei rubando ad Efesto tuo protettore il fuoco sacro. Lo volevi barattare con l'immortalità. Ma nemmeno allora avevi capito con chi avevi a che fare, e un dio non può essere ricattato. Avorio eri all'inizio e avorio sei tornato, così come Galatea che invece non aveva colpa alcuna"
"Bene, ora che mi hai dimostrato la tua onniscenza che intendi fare di me?"
"Potrei tagliarti la gola come fosse pane, oppure disintegrarti con la sola forza del pensiero. Diciamo che avrei l'imbarazzo della scelta se volessi, ma per tua fortuna non sono così incline a togliere la vita alla gente"
"Che magnanimità"
"Voglio che torni dal tuo dio e che gli riferisci che Afrodite lo verrà a cercare, dovunque egli si nasconda, per porre fine a questa inutile battaglia una volta per tutte"
"E se non lo faccio?"
"Sarà considerato tradimento"
Ayame si alzò in piedi lasciando libero Palemone, che fece lo stesso senza perderla di vista un istante. Il cosmo di Afrodite era ancora acceso e potente come prima, segno che le sue intenzioni erano serie. Furente in volto, il Ciclope spiccò un salto fino ad un alto picco tra le montagne, per poi sparire in mezzo ad esse.
Solo quando non percepì più il suo cosmo Ayame si concesse di spegnere il suo e rilassarsi. La doppia falce, ormai inutile, scomparve dalle sue mani e la ragazza si voltò verso il corpo ancora esanime di Hyoga. Sentiva distintamente la vita scorrere in lui, seppur fievole. In breve gli fu nuovamente accanto. Sembrava dormire un sonno pacifico, come un bambino. Rivisse per un attimo il loro primo incontro. Sarebbe stato tutto più semplice se fossero rimasti entrambi due persone comuni, senza dei o Cavalieri a complicare le cose. Ma le cose non si potevano cambiare e, secondo Ayame, sarebbero stati abbastanza forti da superare anche questa battaglia, insieme. Se c'era una cosa che aveva capito da quella storia era che da sola poteva combinare ben poco. Avere Hyoga al suo fianco, sapere che la amava incondizionatamente, le dava invece una forza di combattere che nemmeno lei sapeva di avere.
Con delicatezza lo girò su un fianco, facendo attenzione a non toccargli la bruciatura sulla schiena. Gli scostò poi i capelli biondi dalla guancia e vi posò delicatamente la mano destra, mentre la sinistra sorreggeva il capo del Cavaliere. Accese infine il suo cosmo e lo concentrò sul palmo della mano. In breve l'ustione scomparve dalla schiena del ragazzo, che riprese inconsciamente a respirare con facilità. Ayame ebbe però un capogiro, forse aveva chiesto troppo ai suoi rinati poteri di dea. Sentì il simbolo sulla spalla prudere e spegnersi, al posto dell'abito greco tornò ad indossare il suo rosa e bagnato, quindi svenne nuovamente sul prato, con la testa di Hyoga sul grembo.

La prima a scorgerli tra i fiori e i fili d'erba fu Eufrosine, che non esitò a richiamare i compagni che erano venuti con lei in cerca dei due fuggiaschi. Appena li vide in lontananza fece loro cenno di seguirla e, balzando da una roccia all'altra, atterrò sul grande prato, raggiunta poco dopo da Galatea, Talia, Shun e Seiya. Nessuno di loro percepì cosmi nemici nelle vicinanze, perciò si diressero tutti e cinque verso i due corpi svenuti.
Erano entrambi bagnati e provati dalla fuga, ma comunque abbracciati, se un abbraccio poteva definirsi la strana posizione in cui erano messi. Hyoga aveva il capo abbandonato sul ventre di Ayame e il resto del corpo scomposto. Quanto alla ragazza, teneva con una mano la testa del Cavaliere e per il resto era sdraiata come se fosse a letto.
"Quei due non me la contato giusta" commentò Seiya, subito zittito da una gomitata in pancia da parte di Shun.
"Sono ancora vivi e sembra stiano bene" constatò Eufrosine sentendo i loro battiti "Probabilmente sono provati dalla camminata e dallo scontro con Palemone"
"Nessuno dei due mostra delle ferite" constatò Shun "Potrebbe essere che Afrodite e Ayame abbiano completato la simbiosi"
"Questo andrebbe tutto a nostro vantaggio. Avere un'altra divinità al nostro fianco ci sarà d'aiuto" ribattè Seiya, mentre andava ad aiutare Eufrosine a sollevare Hyoga. Shun si caricò invece Ayame in braccio.
"Beh, direi che a questo punto possiamo considerarci alleati no?" domandò Shun rivolto soprattutto a Galatea, che arrossì e incassò la testa fra le spalle.
"Diciamo di sì, Cavaliere" rispose Galatea per lei "Ma questo non ti dà il diritto di fare il cascamorto con nessuna di noi"
"Non so di cosa tu stia parlando" rise il Cavaliere, lanciando uno sguardo divertito a Talia "E ora basta con le chiacchiere, dobbiamo portare i due amanti in ospedale"


Son tornata!
Lo so, ci ho messo un po', ma doveva studiarmela bene la rinascita di Afrodite. Ho esteso la storia di Galatea anche a Palemone per spiegare la sua vicenda di tradimento ecc ecc, anche se so che qui non è molto chiara, ma prometto che nei prossimi capitoli la renderò più lineare.
Ora i ringraziamenti di rito:
- Krisalia Kinomiya: Palemone si è ricevuto una bella ramanzina, visto? E ha pure rischiato la capoccia ^^ spero ti sia piaciuto il cap!
- roxrox: e invece no, la storia continua! Però abbiamo superato la metà...credo ^^ buona lettura, grazie! Un bacio!
- ti con zero: tempismo perfetto mia cara! Eh si vede che sono una romanticona tutta zucchero e miele ^^ grazie del tuo commento, a presto!
- kikka_hiwatari: sì Palemone è proprio un rompibolle, ma avrà la lezione che si merita vedrai, la studierò nei minimi dettagli ^^ grazie per il tuo commento a presto!
Ringrazio anche chi segue la storia, chi l'ha preferita e chi l'ha solo letta, sperando che continui a farlo ^^
A presto!
   
 
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