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Autore: lallipumbaa    17/09/2016    1 recensioni
Tom Hiddleston - Nuovo Personaggio - Benedict Cumberbatch
Cosa succede se una ragazza incontra un attore che ha fatto il suo stesso percorso e che ora è stato lanciato nella fama? Cosa succede se la ragazza in questione continua a trovarselo tra i piedi? E se lei viene trasportata inaspettatamente nello stesso mondo dorato?
Le avventure e il percorso di Laila, studentessa della RADA, e delle persone che la circondano.
Solo che, senza saperlo, si troverà in questa situazione: HIDDLESBATCHED.
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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−Capitolo 21−
“Il guanto della sfida”
 
 
Si svegliò di buon'ora quella mattina. Si fece la doccia e si infilò quello che aveva preparato la sera prima: una maglietta a maniche corte grigia con dei fiori stampati e un paio di pantaloncini corti. Si mise dei sandali aperti, prese al volo la borsa e scese nei parcheggi del palazzo.
Oramai dopo anni a Londra si era rassegnata alla guida a sinistra e si era decisa a comprare una macchina per gli spostamenti a lungo raggio. O comunque fuori Londra. Quando premette il pulsante del telecomando per farla aprire a distanza sorrise soddisfatta: era la sua bambina. Aveva troppo poco fegato per comprarsi una moto, ma poteva permettersi una bella macchina.
Una Maserati Ghibili nera con gli interni neri e sabbia le fece l'occhiolino. Non appena la accese sentì il rombo del motore e uscì dal parcheggio diretta verso la location dove si sarebbe girata la scena.
Stava disperatamente cercando di non pensarci ma il pensiero le martellava in testa. Fortunatamente non aveva battute da dire, ma sapeva già che sarebbe andata in panico... si conosceva fin troppo bene per non esserne sicura.
Passò i controlli di sicurezza e parcheggiò la macchina vicino a tutte le altre.
Tenendo il pass al collo entrò nell'edificio. Martin era già sul set e non appena puntò piede nella stanza la salutò "EHILA'!!! E' UNA VITA CHE NON CI VEDIAMO!!" "Martin! Ciao!!" esclamò sorpresa mentre lo abbracciava.
"I was so excited for today. Just wanted to see Ben's face."
"Eh. Let’s guess why..."
"He told me everything. He's an idiot." Le disse annuendo convinto, le braccia incrociate.
"Happy to hear I'm not the only one who thinks it." commentò più tra sè che a Martin, che se la rise.
Una donna bionda stava in piedi poco dietro loro "Ah, volevo presentarti mia moglie Amanda!"
"Piacere di conoscerti!" le disse sorridendo. Non l’aveva mai vista, ma cazzarola, conosceva sì Amanda Abbington!
"Piacere mio! Finalmente riesco a conoscerti! Martin quando gioca a carte si lamenta che le uniche che non riesce mai a fregare siamo io e te!"
Laila scoppiò a ridere "Davvero?"
"Assolutamente! Anche perchè io sono sua moglie...se anche solo ci prova lo faccio fuori." decretò facendola scoppiare a ridere.
"Bè, mentre aspetto di entrare in scena possiamo fare una partita!" "Ci sto!".
Li lasciò con dei tecnici, quando l'assistente di produzione la prese portandola ad una roulotte del trucco. Quando salì trovò la truccatrice che l'aspettava: era la stessa che l'aveva truccata durante le riprese di "Scandalo a Belgravia".
"Finalmente!! Pensavo ti fossi persa!!" aveva esclamato la donna abbracciandola.
"Ciao Claire! No, mi ero solo messa a parlare con Martin e Amanda!"
"Ancora peggio! Forza. Preparati che ti tocca trucco e acconciatura!"
"Di che morte devo morire?"
"Nothing to worry about: Adler's full face makeup and 50's hair."
"And...?" sapeva che ci sarebbe stato un ‘e’.
"You can keep your shorts on!"
"I knew it." commentò mettendosi una mano in faccia.
Due anni prima era tutta un'altra cosa. Con Ben c'era intimità e stavano insieme. In quel momento invece erano l'esatto opposto e stare mezza nuda davanti a lui la metteva in un qualche modo a disagio. Ma doveva rassegnarsi: doveva fare quello che Moffat aveva scritto e che i produttori avevano deciso. Poche balle Laila, stai lavorando pensò sfilandosi la maglietta e indossando la vestaglia che avrebbe tenuto indosso fino all'entrata in scena.
Uscì dalla roulotte quasi un'ora dopo. Guardandosi allo specchio quasi non si riconosceva: i capelli erano raccolti in un modo che oramai conosceva bene, il viso era perfetto, luminoso e le labbra rosse risaltavano in un modo sorprendente. Le avevano dovuto anche smaltare le unghie di rosso. Le avevano fatto togliere tutti gli orecchini dell'orecchio sinistro e le avevano fatto indossare i punti luce che aveva indossato nella seconda stagione.
"Claire, hai compiuto un miracolo come al solito!" disse stupita guardandosi.
"Grazie. Voglio essere sul set quando Ben ti vedrà!"
"Ma oggi vi state divertendo tutti con le mie disgrazie?!"
"Oh, suvvia! Diciamo che è partito un giro di scommesse..." disse guardando innocentemente per aria la donna, spostando il peso avanti e indietro sui piedi.
"Ahahahahah ma come?!".
Bussarono alla porta della roulotte "Laila è pronta?" venne da fuori.
"Sì!! Adesso scende!!" urlò la truccatrice di rimando. Dal fuori arrivò la risposta "Ok! Aspetto!".
Claire la guardò "E' il tuo momento. Tira fuori gli artigli tigre! Io ti raggiungo tra poco."
"Magari potessi tirarli fuori...".
 
Scese dalla roulotte, entrò nuovamente nell'edificio e fu portata nella stanza dove si sarebbe girata la scena del Palazzo Mentale di Sherlock.
"Here she is!" disse l'assistente lasciandola in mano ad un altro assistente che le chiese se volesse qualcosa da bere "Yes... some water, please." rispose sovrappensiero.
Era là, poco distante da lei, che parlava con Martin. Lui era in vestito di scena, ossia un frac spezzato con giacca nera, pantaloni grigio scuro, una camicia bianca perfettamente abbottonata fino all'ultimo bottone con una cravatta e un doppiopetto avorio. Puntati all'occhiello della giacca stavano una rosa bianca con dei fiori viola.
Lui è vestito di tutto punto e tu sei mezza nuda. Siete alla pari. le disse la vocetta interiore che ultimamente si faceva sentire troppo spesso. Sta' zitta. Non mi stai aiutando affatto! 
Ma sarebbe stata zitta lo stesso. Benedict si era voltato verso di lei e la stava guardando dritta negli occhi. Sentì che tutto dentro si stava rivoltando. L'ansia le prese lo stomaco, le venne la nausea, il cuore accelerò il battito. L'istinto di sopravvivenza le suggeriva di levare le tende e darsela a gambe, ma proprio quelle che dovevano muoversi erano diventate di piombo e non accennavano a fare il minimo movimento.
TRADITRICI!!
 
Quando la vide si bloccò.
Lo sapeva benissimo che l'avrebbe vista quel giorno. Pensava di essere preparato, ma si sbagliava di grosso.
Vederla gli fece smuovere tutto e l'ansia gli prese lo stomaco. Fece un respiro profondo e decise di andare verso di lei. Le gambe sembravano muoversi più velocemente di quanto non volesse.
Quando le si avvicinò sentì il suo profumo: sembrava passata una vita dall'ultima volta che l'aveva avvertito. Dovette auto-imporsi un contegno. "Ciao..." le disse, lo sguardo sempre piantato in quello della ragazza.
"Ciao..." gli rispose lei, sicura.
"Passato una bella estate?"
"Sì, non posso lamentarmi. Tu?"
"Abbastanza bene, dai." Cristo santo Benedict, riesci a fare di meglio. Fortunatamente la situazione fu salvata dal regista che lo richiamò sul set. Quando si guardò intorno, Laila era sparita. Ma avrebbe potuto parlarle dopo.
 
Dopo che l'uomo era stato chiamato sul set, se l'era data a gambe. La fine del contatto visivo le aveva messo le ali ai piedi e ora era in una stanza vuota, appoggiata alla parete che respirava a fatica.
La sentiva arrivare, era alle porte: se non si controllava la crisi di panico sarebbe arrivata galoppando con la cavalleria al seguito. O come un’orda di higlanders in guerra che corre giù da una collina in piena carica.
Scivolò lungo la parete sedendosi sul pavimento e mettendo la testa tra le gambe, inspirando ed espirando profondamente a ritmi regolari. Non seppe per quanto stette in quella posizione ma lentamente il panico sembrò scivolarle di dosso. Sospirò appoggiando la testa al muro.
"Laila riprenditi... che diavolo sono queste crisi di panico? E' solo Benedict. Non lo devi affrontare. Fai la tua comparsa, ti cambi e te ne torni a casa. Dannazione Laila, datti un contegno!!!". Si rialzò e, sulle sue, tornò sul set.
Amanda la vide arrivare e le si avvicinò. "Ehy, tutto a posto?" le sussurrò mettendole una mano sulla spalla.
"No, ma non posso farci nulla... comunque dovrebbe essere passata. Non preoccuparti..." le disse sorridendole. Il regista si girò verso di lei "Oh! Laila! Giusto in tempo! Vieni che devo parlarvi della scena!"
"Arrivo!". Si avvicinò all'uomo e con lui, ovviamente, c'era Benedict.
"Bene, allora. Lui è nel suo palazzo mentale e sta ragionando sulle possibilità di come quella donna potesse sapere il secondo nome di John dato che lui lo odia e non lo usa mai, quando ad un certo punto gli viene in mente che la Adler lo conosceva-"
"Ma come potrebbe esserci di mezzo lei dato che è come sparita?" buttò lì lei.
"Esattamente! Nel montaggio poi metteremo dei momenti di Scandalo a Belgravia e qui entri in gioco tu. Gli compari davanti di punto in bianco, quasi come se lui non se ne accorga. Voglio che lo guardi intensamente e che gli accarezzi delicatamente la guancia. Un misto di affetto e passione, ok?"
"Ok! Più o meno così?" gli chiese voltandosi verso Ben che, guardandola diretta negli occhi aspettò il contatto della mano di lei sul suo viso.
"Ci siamo quasi, più intensa! E mentre la sua mano sta lasciando il tuo viso tu dici-"
"Get out of my head, I'm busy." disse lui staccando lo sguardo da lei voltandosi verso il regista.
Moffat annuì e approvò la scena "Mi piace! Forza, facciamola!".
L'assistente di Claire si avvicinò a lei prendendole la vestaglia e il reggiseno che le avevano fatto tenere su fino a quel momento. "Grazie mille."
Claire si avvicinò con tutto l'arsenale di pennelli e correttore alla mano. "Vieni qui che ti do una sistemata!"
"Ma?!"
"Hai un paio di punti rossi sulla schiena... e meno male che non t'è venuto in mente di farti il tatuaggio sulla schiena altrimenti te l'avrei dovuto coprire!"
Martin commentò guardandole il piede "Figo il tatuaggio!! Sono tengwar, vero?!"
"A fare lo Hobbit gli è venuta la fissa delle tengwar!" esclamò esasperata Amanda facendo ridere la ragazza.
“Non vedo l’ora che esca la seconda parte!! Sto consumando il DVD della prima!”
"Oh e dovresti vederti Benedict che fa Smaug!"
"Certo, con una tuta grigia piena di sensori e pieno di puntini in faccia!" commentò Benedict ridacchindosela.
Laila si voltò verso di lui trattenendo le risate "Come la crema ai neutroni."
Si guardarono negli occhi per poi scoppiare a ridere ricordandosi l'avvenimento. Proprio come i vecchi tempi.
"Ok! Finito! Ragazzi è tutta vostra!".
 
Laila si mise sul punto indicato e Benedict si mise poco distante da lei. Il ciack aggiornato passò davanti alla telecamera e il regista disse "Azione!".
Come al solito non appena sentì quella parola entrò immediatamente nel personaggio "God knows where she is..." disse avvicinandosi a lei. Si bloccò calcolando i tempi e la guardò mentre lei gli restituiva lo sguardo. Era meravigliosa... la vide alzare la mano e accarezzargli la guancia, passando lentamente il dito sul suo zigomo, scivolando lentamente lungo il suo viso. Fu scombussolato, solo quel piccolo gesto lo inondò di emozioni contrastanti, fu qualcosa di travolgente, di irrefrenabile...e guardandola negli occhi poteva scommettere che anche lei doveva essere inondata dalle emozioni.
Quegli zigomi, il suo viso, quegli occhi perforanti... le era mancato ogni centimetro di pelle, ogni dannata pagliuzza diversa dei suoi occhi di ghiaccio, i suoi riccioli scuri...
"WOULD YOU STOP EYE FUCKING YOURSELF, PLEASE?!" sentirono urlare da Martin. Il regista urlò “STOOOOOP!! Martin!!!”.
Benedict arrossì di botto mentre Laila sbottò sconvolta "MARTIN!! WHAT THE HELL?" prima di scoppiare a ridere di gusto.
"Oh, come on! For what you have in mind there are motels. There is one nearby! What you were doing is called eye-fucking!"
Solo che la frase non miglioró la situazione di Laila che per poco non cominció a piangere mentre Benedict se la rideva.
"Oh Laila, pull yourself together!!" esclamó esasperato Moffat.
"Scusami Steven!!!" rispose lei facendosi aria con le mani per riprendersi, cosa che riuscì a fare poco dopo.
Rifecero la scena più volte per riprenderla da più angolature fino a quando sia il regista che Steven non furono soddisfatti, quando dopo uno stop sentirono esclamare "Bene! Perfetto! Siamo a posto! Laila, grazie mille!!"
"Figuratevi! Grazie a voi!!".
L'assistente arrivò con la vestaglia facendogliela indossare così che potesse coprirsi nuovamente. Mentre se ne andava dal set Amanda la fermò "Rimani qui per un po'? Così mi tieni compagnia!"
"Certo! Fammi solo cambiare!".
 
Claire era sul camper con lei e la stava truccando una seconda volta "Così sembri più te!"
"Decisamente... prima ero Irene."
"Allora, com'è stato?" le chiese con un tono quasi materno.
"Cosa?"
"Oh, lo sai a cosa mi riferisco."
"Ah. Ehm... strano."
"Solo strano? Non vi parlate da quando vi siete lasciati, lo rivedi ed è ‘solo strano’?" sbottò lasciando perdere il tono conciliante.
"Oh suvvia Claire!"
"E va bene! Mi faccio i fatti miei! Oh, finito! Ora ti lascio rivestire e vado sul set!"
"Ok Claire, a dopo!".
La porta si chiuse e lei rimase sola coi suoi pensieri mentre si rivestiva. Era di schiena quando sentì la porta aprirsi: le venne da ridere. Quella donna continuava a dimenticarsi cose. "Allora, cosa ti sei di-" Si bloccò mentre si voltava.
Era davanti a lei, ancora coi vestiti di scena. "Cosa vuoi?" gli chiese sistemandosi la maglietta prima di cominciare a togliersi le varie forcine usate per acconciarle i capelli.
"Volevo parlare con te." le disse avvicinandosi.
"Io no. Che coincidenza."
"Laila..."
"Benedict, senti. Abbiamo fatto nove mesi interi a non parlarci. Vorrei continuare su quest'onda, ok?".
I capelli le si sciolsero in morbide onde e quando ebbe posato anche l'ultima forcina sul piano si voltò nuovamente trovandoselo davanti a pochi centimetri dal suo corpo. Senza parlare le appoggiò delicatamente le mani sul viso. "Non puoi negare di non essere stata scombussolata anche te in quel momento. Perchè non ti crederei. Non sei mai stata capace di mentire sotto certi aspetti. E i tuoi occhi me lo stanno confermando."
Avvicinò il volto al suo, appoggiando la fronte a quella di lei. Chiuse gli occhi ed inspirò il suo profumo. Aveva il cuore che batteva a mille e sotto le dita sentiva il battito del suo cuore, totalmente impazzito. Socchiuse gli occhi e fece ciò che aveva dovuto fare mesi prima, prima che lei uscisse dalla porta. Appoggiò le labbra sulle sue mentre sentiva il suo respiro fermarsi di colpo. Le labbra di lei erano come se le ricordava: morbide, accoglienti. Nonostante la ritrosia iniziale rispose al bacio. Senti le sue mani appoggiarsi sul suo collo, delicatamente come faceva una volta... ma lo spostò da sè, respirando affannosamente.
"No. Ben, no. Non puoi pensare che dopo nove mesi tu possa tornare così e che di punto in bianco tu possa farti perdonare e pensare che io possa riprenderti! Non puoi! E io non voglio! Mi dispiace. Ma non voglio."
Prese la borsa mettendosela a tracolla e fece per uscire dal camper solo che si fermò di colpo all’uscita per voltarsi di colpo e tirargli un manrovescio.
“Dio, volevo farlo da mesi!!” commentò guardando l’espressione scioccata sul viso dell’uomo che si riprese in fretta facendo spallucce “Me lo sono meritato.” Commentò massaggiandosi la guancia.
Laila corse fuori andando verso la macchina, prendendo gli occhiali da sole.
Nonostante il manrovescio appena ricevuto Benedict la stava seguendo "Laila, non credere che per me non sia stato uno shock vederti dopo tutto questo tempo! Solo che... sono stato un idiota a non averti cercata."
"Ma davvero? Hai partorito questa idea geniale da solo? Brilliant, Sherlock!"
"Sai che anche se fai l'acida non mi tirerò indietro, vero?"
"Come vuoi, Benedict. Spreca pure le tue energie!" esclamò aprendo la portiera e lanciando la borsa sul sedile del passeggero.
"E' una sfida?"
"Prendila come vuoi." Commentò alzando gli occhi al cielo scocciata. Se non l’avesse smessa a breve gli avrebbe tirato un altro manrovescio.
"Questa è la tua macchina?" chiese guardando la Maserati davanti a sé.
"Certo! La mia piccola gioia!"
"Bella macchina!" esclamò seriamente sorpreso per poi tornare sull'argomento "Quindi hai gettato il guanto della sfida e io l'ho raccolto. Vediamo chi cederà prima!"
"Ma la mia non era una sfida!!" esclamò esasperata mettendosi una mano sul volto scuotendo la testa.
"Hai detto di prenderla come volevo!"
"Ti odio." decretò guardandolo dritto negli occhi salendo in macchina e accendendola.
Vide che abbassava il finestrino e si appoggiò alla portiera quando fu completamente abbassato "Tell me, dear."
"Please, tell Amanda I'm sorry but I had to go. If I'm staying here I'll commit an homicide." gli disse sorridendo sbattendo le ciglia teatralmente facendolo ridacchiare.
"I will, don't worry. Well, see you soon in Toronto!"
"Oh, I can't wait!!"
"Bitchy acid spinster." le disse rivolgendole un sorrisetto, sorridendole anche con gli occhi.
"You know I am!" gli rispose inforcandosi gli occhiali da sole sorridendogli di rimando.
Benedict si tolse dalla portiera sorridendole "See you!" "See you Ben!". Diede gas giusto per fargli sentire il rombo del motore per poi tranquillamente andarsene.
L'uomo la vide andare via sorridendo e andò a prendere il cellulare per poi mandarle un messaggio

Vide che l'aveva visualizzato ma non ricevette una risposta. Sorrise e tornò sul set.
 
Entrò in casa e si sdraiò sul divano mettendosi le mani sugli occhi. Quello che era appena successo rasentava i limiti dell'assurdo.
Tutto, dall'averlo visto, ad aver girato quella scena e il dopo... completamente assurdo.
Non gli aveva risposto, ma anche lei ne era rimasta scombussolata. Il solo sguardo diretto al suo l'aveva fatta sciogliere, l'aveva fatta andare completamente in tilt. Ma non doveva andare così. Lei sarebbe dovuta essere superiore, non sarebbe dovuta cedere a nulla. Ma quel bacio... ripassò la dinamica della scena pensando che prima che lui la baciasse avrebbe potuto spostarsi per evitare l'inevitabile, ma non l'aveva fatto. E aveva pure risposto! Poi il messaggio che le aveva mandato... Era il primo messaggio che le aveva mandato la sera della prima volta che si erano visti. Se lo ricordava ancora, e pure lui a quanto sembrava. Sorrise pensandoci. 
Laila sei un'idiota!! le disse una vocina Avresti dovuto fare quello che ti eri prefissata di fare e a quest'ora non saresti in queste condizioni!!
Un'altra voce, con un tono diverso controbatté al suo posto Sì, ma non sarebbe stato credibile dato che sei ancora innamorata di lui.
“Ma smettila!”
Solo perchè hai seppellito quella parte di te non significa che sia sparita! E ti ricordo che se non provassi ancora qualcosa per lui non gli avresti nemmeno dato la possibilità di baciarti!
“Effettivamente il discorso non fa una piega.” 
Laila non farti ingannare dalla parte sentimentale. In questi casi non porta mai a qualcosa di buono. Ti incasineresti e basta. 
L'altra voce le mise davanti un'altra possibilità.
Oppure potresti tornare ad essere felice con lui. Te lo ricordi com'eri felice con lui di fianco, vero? E oggi ti sei sentita ancora così.
Non darle retta!! Se gli dai una seconda possibilità potresti stare male ancora! E poi chi ti dovrà rimettere in sesto? IO!
Non dare retta a lei! Le seconde possibilità si danno a tutti. Prova a concedergliela.
Ma sta' zitta!
Sta' zitta tu!!!
“ZITTE TUTTE E DUE!” esclamò ad un certo punto nel silenzio di casa sua. “Dio, sto diventando scema.”
Prese il telefono, compose il numero a memoria e aspettò che la ragazza rispondesse “Pronto?”
“Joanne, ho bisogno seriamente di parlare con una persona fisica. Mi sento Kronk in quest'esatto momento.”
“La scena dei dubbi esistenziali?”
“Esatto. Con tanto di diavoletto sulla spalla che mi fa la verticale con una mano.”
“Oh cazzo. Arrivo subito!”.
 
Joanne era seduta sul divano, i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani che gesticolavano cercando di aiutarla ad esprimere il pensiero.
“Cioè. Fammi capire. Vi siete baciati e tu gli hai dato la possibilità di farlo?!”
“Esatto. Prima di annullare la distanza è rimasto fermo un paio di secondi, ma non ho fatto nulla per evitare che lo facesse!”
“Tesoro, sei in astinenza da capodanno per quello che so io-” iniziò Joanne prima di essere interrotta.
“Ed è così. Non è successo nient’altro.”
“Ok, quindi hai lui davanti che è lì che sta per baciarti è ovvio che gli ormoni ti siano andati in palla!”
“MA NON SAREBBE DOVUTO SUCCEDERE! Comunque gli ho tirato un ceffone ed è stata una delle più grandi soddisfazioni di tutta la mia vita! Dopo volevo accendermi una sigaretta.”
“Poi quella cosa che ora per lui è diventata una sfida… sono proprio curiosa di sapere quali sono le sue intenzioni!” commentò Joanne, accomodandosi molto più comodamente sul divano mentre Laila faceva avanti indietro.
“Io no. Conoscendolo è capace di tutto!”
“Laila, fermati, tra poco scavi il solco nel parquet.”
“No, devo smaltire il nervoso. Che poi lo devo vedere pure per qualche giorno a Toronto, e conoscendo la mia solita fortuna ci scommetto quello che vuoi che ce l’avrò pure nello stesso hotel. Oh, ma vedrà cosa s’è perso. Al TIFF lo stenderò. Oh oh, altrochè! Per le interviste e per la presentazione ce li ho, ma per le feste… oh oh oh. Mi divertirò come una bambina in un parco divertimenti.”
“Stai cominciando a farmi paura. Sappilo.” Decretò Joanne sbattendo le palpebre.
Vide la ragazza fermarsi per poi esclamare di colpo “Cazzarola, NON PUO’!”
“Ma cosa?”
“NON PUO’ TORNARE COSI’ DOPO TUTTI QUESTI MESI E SPUTTANARMI TUTTO IL LAVORO FATTO!”
“Laila, se non te ne fregasse più nulla non saresti così arrabbiata.”
“Ma io non sono arrabbiata, Joanne.” le disse con calma.
“Ah no?”
“Sono incazzata nera!!”
“Ah mi sembrava!”
“Se ce l’avessi sotto mano gli farei fare bungee jumping giù dal balcone senza elastico!! Altro che Cascate di Reichenbach!”
“Cominciamo con gli istinti omicidi, vedo! Quando ti ha lasciata non l’hai passata questa fase.”
“La sto passando adesso. Sono un po’ a scoppio ritardato, che ci vuoi fare?”
“Fammi leggere il messaggio che ti ha mandato!” le disse allungando la mano.
“Tieni. È su whatsapp.”
La ragazza lo lesse “Ti scrive queste cose e prima ti chiama ‘stronza zitella acida’?”
“Sì, ma anche quando stavamo insieme mi chiamava acida o arpia. Il mio lato acido e sarcastico per lui non è mai stato un problema. Fino ad un certo punto ovviamente. Anzi, se la rideva pure quando entrava in gioco!”
“Hai intenzione di dargli una seconda possibilità?”
“No!” esclamò voltandosi di scatto verso l’amica che la guardava scettica con un sopracciglio alzato. “Non lo so. Non ne ho la minima idea. Se è successo una volta non è detto che non possa capitare nuovamente.”
“Che stiate insieme?”
“No, che mi lasci di punto in bianco e che io possa stare così male un’altra volta.” Disse nascondendo il viso tra le mani.
Joanne scattò subito in piedi correndo ad abbracciarla stretta “Oh tesoro… non agire per paura non serve a nulla.”
“Lo so, ma il pensiero di dicembre è qui. È sempre qui. E oggi mi ha scombussolato tutto. Non so che fare Jo.”
“Vedi come va avanti. Ma non dar retta alla paura. Fa’ una lista di pro e contro e vedi cosa vince!”
“Sai che non sono capace di pensare razionalmente.”
“Lo so, ma con quella lista tutti e due i lati lavorano! Forza. So che ne sei capace e farai la scelta migliore per te.”
“Ma tu non facevi il tifo per Tom ultimamente?” le chiese asciugandosi le lacrime intrappolate nelle ciglia.
“Io faccio il tifo per te e nessun altro!” le disse sorridendole dolcemente.
“Oh ma quanto ti voglio bene!!!” esclamò abbracciandola nuovamente.
“Ah, Laila… cough cough!!” disse Joanne sistemandosi una ciocca di capelli.
“Hai la tosse ad agosto?”
“NO! Cough cough!” e tossì nuovamente, risistemandosi la stessa ciocca con la mano sinistra. E lo vide.
“OH MIO DIO!!!!!!” urlò perdendo qualche corda vocale e prendendole la mano per osservare meglio. Un meraviglioso anello in oro bianco con un diamante incastonato al centro brillava sul suo anulare.
“Non ci credo!!! COME? QUANDO??”
“Ieri sera!! Mi ha portata fuori a cena al Ramsey!”
“Hai capito il nostro Liam?!”
“È stato tutto perfetto! La cena, l’atmosfera… LUI!!! Cioè, mai visto in completo formale e ieri sera era tutto in tiro! Diciamo che abbiamo rischiato di non arrivare al ristorante.” Commentò facendola scoppiare a ridere “E? Com’è successo?”
“Alla fine della cena hanno portato il dolce e dentro uno scrigno di cioccolato c’era l’anello. All’inizio pensavo che avessero sbagliato, ma quando ho guardato Liam ho capito che era per me. Si è alzato, si è messo in ginocchio davanti a me e me l’ha chiesto! Oh, Laila è stato… sconvolgente!”
“E ci credo!! E? E?”
“Ovviamente gli ho detto di sì! A parte che è stato completamente imbarazzante dato che l’intera sala è partita in un applauso.”
“Ahahahahahahahah!!”
“Però è stato bello… poi il resto della serata è vietato ai minori, ma credo sia palese.” Disse facendola ridere ancora di più.
“Oddio Joanne sono così felice per te!! Giuro, dopo tutto quello che avete passato negli anni in RADA avrei immaginato tutto tranne che tu e Liam un giorno vi sareste sposati! E pensare che ti prendevo in giro per tutte le aule che avete battezzato voi due!” ricordò facendo scoppiare a ridere l’amica.
“Me lo ricordo!!! Ah, e… Laila, tu sei la mia migliore amica.”
“Ooooh…”
“Vorrei tanto che tu fossi la mia damigella d’onore.”
“Cos-? Oh mio Dio…”
“E…”
“Sarebbe un onore immenso Jo!”
“Così posso dire che Laila Bessan è stata la mia damigella d’onore!”
“Ma quanto sei cretina!! Accetto ad una condizione.” La minacciò con l’indice puntato verso di lei.
“Ossia?”
“Niente abiti rosa e a meringa!”
“Noooo…. E io che volevo farti mettere proprio un vestito del genere!” disse prendendosi una cuscinata. “Ahahahahah scema!”.
 
 
********ANGOLINO DEL DISAGIO*******
Eeeeeeee…. Credo di avervi perse tutte al bacio di Ben. O sbaglio? XD
Bene, Ben è tornato alla ribalta. Non appena ha visto Laila gli sono venute le crisi mistiche, ha capito di aver fatto una TOTALE e ABNORME ca***ta e ora vuole impiegare tutte le sue forze per riuscire a riconquistarla.
Laila nel frattempo è in crisi e non sa cosa fare (Oh, Joanne, ti faranno santa!)
La “bimba” in questione è lei: http://www.motorionline.com/wp-content/uploads/2014/09/maserati-ghibli-black-bison-wald-international-01.jpg
Benedict era vestito così
https://65.media.tumblr.com/b271525faae76df6f136f32231e41679/tumblr_mlq0fzd8aR1s90vmno1_500.jpg
 
Spero di leggere i vostri pareri (mi fa sempre piacere <3)
 
Buon weekend e al prossimo aggiornamento!
Un bacione,
Lalli :3
 
   
 
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