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Autore: Strange_Guy99    17/09/2016    2 recensioni
Crossover: Crybaby and Blurryface.
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Crybaby ride tra le sue lacrime. È una ragazzina che non ha mai avuto niente di buono dalla vita e che continua ad andare avanti nella speranza che qualcosa cambi.
Blurryface è un mostro. Odia con tutto sé stesso Tyler e lo scopo della sua vita è quello di annientarlo per poter essere vivo.
Tyler non vive. È una persona che preferisce osservare gli altri. Ha intrapreso una battaglia contro Blurryface ed in palio c'è tutto.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alla fine di quell'esibizione improvvisata Tyler si buttò tra le braccia dell'amico batterista.
Era soddisfatto di quello che avevano fatto; il regalo di Crybaby era stato un successo.
«Di quello che hai fatto.»gli sussurrò Josh all'orecchio con un sorriso.«Questo è tutto merito tuo, io sono solo il sottofondo.»
Tyler alzò gli occhi, incrociando lo sguardo del batterista.
«Rimarrai per un po'?»domandò speranzoso.
«Rimarrò giusto per la festa di quella ragazza.»rispose Josh con un sorriso.«Sembra speciale.»
«Lo è, Josh.»rispose il ragazzo emotivo con un sorriso candido stampato sulle labbra.«Lo è eccome.»
«Allora va' da lei!»esclamò il batterista, sciogliendo l'abbraccio.«Io sarò alle tue spalle, sempre.»
Tyler osservò per un attimo l'amico con fare incerto.
Non voleva abbandonarlo, non dopo tutto questo tempo.
Ma voleva anche stare con Crybaby.
Sospirò, voltandosi e vide la ragazzina correre verso di lui a una velocità impressionante.
Spalancò le braccia, pronto ad accoglierla nel proprio petto.
Erano entrambi così felici.
La bambina si tuffò letteralmente su di lui, serrando le braccia attorno al suo collo e le gambe attorno ai suoi fianchi.
Tyler vacillò pericolosamente per un attimo per poi scoppiare a ridere e stringerla tra le sue gracili braccia.
Sembrava un orsetto di peluche.
«Grazie, grazie, grazie!»gridò euforica Crybaby, nascondendo la testa sul petto del ragazzo. 
«Buon compleanno, Crybaby.»sussurrò lui imbarazzato, carezzando con premura i capelli della ragazza.
Blurryface uscì di casa, raggiungendo quel quadretto felice.
Era di troppo, ovviamente, ma non gliene importava un emerito cazzo.
Quei due avevano ucciso il suo momento con Crybaby e lui era determinato ad assassinare brutalmente il loro.
Josh assottigliò lo sguardo non appena il demone osò avvicinarsi.
«Sparisci.»sibilò il ragazzo dai capelli rosa.«Non c'entri un cazzo in tutto questo.»
«Non sono qui per te, finocchio.»rispose di rimando Blurryface.«Piuttosto, Tyler, non ti sembra scortese imbucare un ospite indesiderato ad una festa di compleanno?»
Tyler deglutì.
Non ci aveva minimamente pensato. Forse doveva avvisarla, ma l'effetto sorpresa dove sarebbe andato a finire?
Chissà cosa avrebbe pensato Crybaby.
«Perché non lo chiedi direttamente all'invitata, invece che a lui?»domandò Josh di rimando mentre Blurryface cominciava a rendersi conto di non poter vincere finché Josh sarebbe rimasto con loro.
«Non è un problema.»rispose la ragazzina con fare incerto e lasciò andare Tyler, arrossendo vistosamente.«Infondo più siamo meglio è.»
I quattro rientrarono in casa.
Nessuno dei ragazzi si rese conto del casino che aleggiava in casa di Crybaby, o meglio, fecero finta di non rendersene conto.
Josh passò un dito sul muro, esattamente nel punto in cui la torta era stata lanciata per poi portarselo alle labbra.
«Sarebbe stata un dolce squisito.»disse tra sé e sé.
Tyler scoppiò a ridere, come se avesse sentito la battuta più divertente del mondo.
Adorava Josh con tutto se stesso.
Seguì un interminabile silenzio, interrotto solamente dai ticchettii dell'orologio a muro dalla forma di gatto.
«Tutto quello che avevo programmato è andato distrutto.»sussurrò Crybaby con voce tremante.«Questa festa fa schifo.»
«Non è vero.»replicò Tyler, rivolgendole un sorriso sincero.«Sono sicuro che ci inventeremo qualcosa.»
«Già, sono sicuro che ci inventeremo qualcosa.»annunciò Blurryface con fare acido, facendo il verso a Tyler.«Forza, idiota, inventati qualcosa!»
Tyler assottigliò lo sguardo.
Non era solo, aveva sia Crybaby che Josh. Quel giorno era invincibile.
Non aveva paura.
«Potrei farti fare un balletto, cantare una canzone o farti vestire da clown.»rispose il ragazzo non più molto emotivo.«Ti ricordo che sei roba mia e sono io ad avere il controllo.»
Crybaby si alzò in piedi.
«Vado a vedere se trovo qualche stuzzichino.»annunciò lei per poi andarsene in cucina.
Era ferita nel profondo.
Quello era il SUO compleanno.
La persona che doveva risplendere era LEI.
Non Tyler. Non Blurryface. Crybaby.
Ma non sembravano volerselo mettere in testa, era una continua gara tra loro due e non riusciva più a sopportarlo.
Singolarmente erano persone fantastiche, ma insieme erano insopportabili.
«Mi dispiace per il loro atteggiamento.»una voce totalmente fuori luogo fece capolino dalla porta della cucina.«La loro è una situazione un po' complicata.»
«Sono ingenua, non stupida.»rispose lei, versando dei biscotti confezionati in una ciotola.
Non aveva altro.
Josh sorrise cordialmente; aveva un temperamento strano, quella lì, ma gli piaceva.
«Cerca solamente di capirli.»disse il ragazzo dai capelli color zucchero filato.«Sono due opposti in continua lotta.»
Crybaby scosse la testa, guardando dritto negli occhi Josh.
Cosa si aspettava? Cosa voleva da lei?
Non lo conosceva nemmeno, ma qualcosa lo spingeva a fidarsi di lui.
Era magnetico.
«Voglio darti questo.»pronunciò come se avesse letto la ragazzina nel pensiero.
Le porse una piccola bottiglia di vetro con dentro uno strano liquido azzurro come il ghiaccio.
La bambina piegò la testa di lato, passando l'indice sopra il tappo di sughero, guardando la boccetta con sguardo interrogativo.
«Sono sicuro che capirai quando usarlo.»le sussurrò Josh, rivolgendole un enigmatico sorriso.«Buon compleanno, Crybaby.»

*

Il compleanno si rivelò un evento memorabile per quella ragazzina perennemente triste.
Tyler e Blurryface avevano deciso di mettere da parte le loro divergenze almeno per quel giorno. Era stato Josh a convincerli.
Crybaby si era inventata qualche gioco e, per quanti infantili fossero, i ragazzi si erano divertiti da matti.
Ovviamente non erano mancate le frecciatine di Blurryface e le risposte dei due musicisti, ma la ragazzina ormai non ci faceva più caso.
Era felice.
Per una volta era orgogliosa di dire che era felice.
Quella festa si era rivelata un successo e voleva che non finisse mai.
Ma, come tutte le cose belle, anche quel giorno giunse alla fine e i ragazzi cominciarono a sbaraccare.
«Di già?»chiese Crybaby quasi supplicandoli.
«Dobbiamo proprio andare.»rispose Tyler sorridendole candidamente.
«Grazie di tutto, bambola.»
Blurryface abbracciò la ragazzina, stringendola forte tra le sue braccia.
«Grazie a voi.»sussurrò lei all'orecchio del demone.
Blurryface si sentiva bene, nonostante dovesse condividere la scena con quello sfigato.
Lasciò andare Crybaby di controvoglia, guardandola andare verso il suo nemico con un certo dispiacere.
Sospirò sonoramente quando lasciò un bacio sulla guancia di Tyler.
Era stato battuto, inutile negarlo.
Non era la prima volta e non sarebbe stata l'ultima, ma avrebbe lottato con tutte le forze.
Blurryface doveva vivere. Tyler doveva andarsene.
«Siete stati indimenticabili.»esclamò la ragazzina, mordendosi il labbro inferiore.
Il ragazzo emotivo non poté fare a meno di sorridere, felice.
«Era proprio questo l'obbiettivo.»
«E, Josh, è stato un piacere conoscerti.»spostò lo sguardo verso il batterista, con fare imbarazzato.«Grazie ancora per quella...cosa.»
Josh rivolse un buffo saluto militare a Crybaby, mostrando il petto con fare orgoglioso.
Tyler spostò gli occhi verso il suo compare.
Se ne stava andando. Di nuovo.
Non avrebbe retto, non ce l'avrebbe fatta.
I loro sguardi si incrociarono e Josh sospirò.
«Vieni qui.»disse spalancando le braccia con un gesto amorevole.
Tyler si avvicinò, titubante, per poi abbracciare stretto il suo compare.
Sentì una lacrima corrergli lungo la guancia destra e sperò vivamente che nessuno l'avesse notata.
Blurrryface li guardava, disgustato e sentiva il disperato bisogno di intervenire.
«Volete anche una foto?»domandò sarcastico.«Josh deve andarsene e purtroppo non può tornare.»
Josh assottigliò lo sguardo, fulminando il demone con gli occhi.
«Non ascoltarlo.»sussurrò al ragazzo emotivo prima di sciogliere l'abbraccio.«Io credo in te.
Poi salì sul furgone e Tyler sentì un tuffo al cuore non appena venne messo in moto.
Josh se ne andò, accompagnato da quel perenne sorriso così dannatamente magnetico.
Il ghigno malvagio di Blurryface ricomparve non appena quel furgone di merda voltò l'angolo.
Lo avrebbe annientato.
«Andiamo a casa, piccolo Tyler.»canticchiò il demone, agguantandogli un polso.«Abbiamo così tante cose di cui discutere.»
Il ragazzo non poté fare a meno di seguirlo, sentendo un incredibile vuoto crescere passo dopo passo.

*

Crybaby gettò i festoni e le decorazioni nel cestino fuori casa, sospirando sonoramente.
Pulire il tutto era stata dura, ma il risultato era stato più che soddisfacente.
Le bambole donate da Blurryface erano state riposte nella camera della casa delle bambole della ragazzina, il motivetto di Tyler non riusciva ad uscirle dalla testa e la strana boccetta di Josh si trovava nella tasca dell'abito di Crybaby.
La prese, scrutando il liquido azzurro all'interno con fare circospetto.
Ancora non riusciva a capire a che cosa potesse servirle una cosa del genere, ma era di un colore veramente bellissimo e non riusciva a separarsene.
Si pulì le mani alle calze, incamminandosi verso casa quando il camioncino dei gelati le sfrecciò davanti accompagnato dalla solita canzoncina.
Effettivamente Crybaby avvertiva un certo languorino e un gelato sarebbe stata la perfetta conclusione per quella giornata.
Decise così di andare verso il camioncino.
Era sola e l'uomo davanti a lei era stranamente familiare.
Gli sembrava di vederlo ovunque in quel periodo.
Non ci fece molto caso e domandò all'uomo dannatamente somigliante a un lupo una coppetta di gelato alla fragola.
Lui scosse la testa, rivolgendole un inquietante sorriso.
«Una signorina così carina di merita molto di più.»si accucciò, riemergendo poco dopo mentre teneva in mano un cono decisamente invitante.
Crybaby sorride soddisfatta e prese una manciata di dollari dalla tasca.
«No no no e no!»disse l'uomo lupo dei gelati, con quel sorriso impresso nelle labbra.«Offre la casa.»
La ragazzina non si fece troppi scrupoli, prese il gelato per poi allontanarsi allegramente, gustandosi il suo agognato pasto.
Passo dopo passo, il mondo attorno a lei sembrava scorrere più lentamente.
Tutto si faceva più scuro e le sue gambe sembravano pesare tonnellate.
Poi il buio più totale.
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I'm back, idiot hookers! Allora partiamo dal presupposto che non ho avuto voglia di rileggere il capitolo che sarà pieno di errori.
Scusate!
  
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