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Autore: Alexiochan    18/09/2016    3 recensioni
In un normalissimo e monotono giorno dopo la finale calcistica a Falam Orbius, Fey e Wandaba decidono di fare una visita ai loro amici della Raimon, ma l'orsetto androide non ha considerato il suo strano raffreddore...spero vi piacciano i gatti, gli incendi e le scene yaoi "hot", soprattutto preparatevi psicologicamente alla disintegrazione dei vostri neuroni perchè dopo aver letto questa fic perderete la capacità di fare sinapsi.
ATTENZIONE:
Alexiochan non si ritiene responsabile in caso di depolmonazione, svomitamento o altri disagi vari, avete scelto voi di continuare a leggere. Dopo queste raccomandazioni pressoché inutili/agghiaccianti/facilmente scambiabili per minacce vi auguro buona lettura ;)
Genere: Commedia, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Matsukaze Tenma, Shindou Takuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Ran, aiuto!- urlò Kariya terrorizzato, saltando in braccio al fidanzato e conficcandogli le unghie sulle spalle per reggersi meglio. Kirino quasi perse l'equilibrio e dovette appoggiarsi ad un mobile per rimanere in piedi. Erano appena entrati a casa sua, che cosa aveva già combinato? Poi sentì il suo cane, Lucky, abbaiare furiosamente mentre usciva fuori dalla sua cuccia e il problema gli si parò sotto il naso. Si diede una manata in fronte, non aveva minimamente pensato che i cani e i gatti non vanno d'accordo nella maggior parte dei casi. 
-Io te l'ho sempre detto che il tuo cane mi odia!- piagnucolò Kariya, stringendosi di piú a lui con le orecchie abbassate dalla paura di essere morso. 
-Lucky non ti odia, è solo geloso delle attenzioni che ti do. E poi adesso sei metà gatto...non è stata proprio una grande genialata.- ammise Kirino, sistemandosi meglio il turchese in braccio per non essere graffiato ancora. Lucky abbaiò nuovamente con ferocia e Kariya avvolse le gambe attorno alla vita del rosa, le braccia che lo soffocavano da quanto stringeva. 
-Kariya, non respiro...!- 
-Ran, mandalo via!- 
Kariya era sul punto di scoppiare a piangere, tutti quei latrati gli facevano male alla testa poiché li sentiva molto piú forti rispetto ad un essere umano, senza contare che Lucky era un cane lupo enorme e l'unica cosa che lo tratteneva dal saltargli addosso era il guinzaglio attaccato alla cuccia. Lui non aveva niente contro i cani, anzi, ma adesso si sentiva terrorizzato e confuso. Kirino sgranò gli occhi incredulo quando vide la prima lacrima solcare una guancia del piú piccolo, che tremava spaventato tra le sue braccia. Sentiva il suo cuore battere furiosamente contro il suo petto. Deglutì a vuoto, troppo scioccato da quella reazione per poter dire qualcosa di intelligente. Si limitò a portare Kariya in camera sua e chiudere la porta dietro di sè, adagiandolo delicatamente sul letto. Kariya lo guardava con gli occhi lucidi e le orecchie abbassate, sussultava ad ogni latrato proveniente dal salotto. Kirino si ripromise di andare al più presto da Obama e chiedergli una medaglia per la forza di volontà che stava impiegando in quel momento per evitare di sbattere sul letto il fidanzato. Sospirò e gli asciugò le guance con i pollici, approfittandone anche per carezzargli il viso e dargli un bacio sulla punta del naso e sulle labbra. Kariya arrossì leggermente ma non si oppose. 
-Sei così carino quando fai così.- sussurrò il rosa ed ecco che aveva rovinato tutto. 
-Stupido senpai, smettila di dire che sono carino!- urlò il turchese diventando bordeaux e scandandosi da lui. 
-Ma è vero.-
-Vuoi morire giovane per caso?-
-No, sono solo una persona sincera.-
Kariya gli diede una manata in faccia, graffiandogli uno zigomo. 
-Ahi...- mormorò sofferente il rosa, i tagli che subito presero a sanguinare. Kariya ghignò sadico.
-Sono ancora carino?-
-No, sei uno stronzo.- borbottò Kirino mentre andava nel bagno di camera sua e si prendeva un cerotto. Un altro latrato fece sussultare Kariya.
-Ran?- chiamò con voce stridula.
-Cosa?- 
-Il cane non si può liberare da solo, vero?-
-Certo che può, gli ho anche insegnato ad aprire le porte.- rispose l'altro con sarcasmo. Il turchese lo guardò accigliato. 
-Ma allora vuoi davvero morire giovane.- 
Kirino sbuffò ed uscì dal bagno. 
-Vado a portare Lucky dai vicini di casa, tanto i bambini lo adorano. Così smetterai di fare la lesbica mestruata e mi lascerai in pace.- disse prima di uscire dalla camera. Kariya lo guardò varcare la soglia e rilassò i muscoli solo quando sentì la porta di casa richiudersi. 

Kirino si sarebbe aspettato che il suo irascibile e immaturo fidanzato restasse imbronciato per tutta la durata di quei due giorni fino alla consegna del vaccino, ma non fu così. Dopo aver portato Lucky dai vicini e cenato si era accoccolato con la testa sulle sue gambe mentre guardavano un programma alla televisione. Kirino era rimasto sorpreso e spiazzato da quel gesto, soprattutto quando notò che Kariya si lasciava accarezzare le orecchie e i capelli senza lamentarsi o minacciarlo di morte. Anzi, si strusciava con il viso sulle sue mani e ogni tanto faceva le fusa. Non lo aveva mai visto così affettuoso e gli sembrava bellissimo poterlo finalmente coccolare in quel modo. Si chinò fino a sfiorargli un orecchio felino con il naso e sussurrò un "ti amo" con voce bassa e roca. Kariya emise un piccolo miagolio che il rosa interpretò come un "va a morire", ovvero "ti amo anch'io". Sorrise e gli lasciò un piccolo bacio su un orecchio, il quale ebbe un tremito scattando verso sinistra e poi destra, ma Kariya non si ribellò nemmeno questa volta. Kirino evitò di dire ad alta voce quanto fosse carino in versione gatto per non farlo scappare nuovamente, perciò continuò a coccolare il suo "nuovo micetto" per tutta la serata senza dire niente.
-Kariya, che ne dici se andiamo a dormire?- domandò dopo aver sbadigliato per la quarta volta. 
-Kariya?- lo chiamò nuovamente, notando solo qualche secondo piú tardi che il turchese si era già addormentato con un'espressione serena e dolcissima. Kirino si ripeté mentalmente che uno stupro era moralmente scorretto in quel momento, mentre prendeva in braccio il minore e si dirigeva nella sua camera da letto. Kariya emise un piccolo mugolio e nascose il viso nel suo petto, sospirando nel sonno. Kirino lo adagiò sul letto e osservò la sua espressione beata e tranquilla, come quella di un bambino. Le mani strette a pugno vicino al viso e le labbra lievemente schiuse lo facevano sembrare un cucciolo di gatto vero e proprio. Kirino sorrise intenerito e, dopo avergli lasciato un altro piccolo bacio sulla tempia, si sdraiò accanto a lui e lo strinse al petto prima di addormentarsi. Dopo qualche ora si sentì scuotere e mugolò infastidito. 
-Kirino, svegliati.-
-Mh, perchè?-
-Perchè...perchè sì!-
Kirino si costrinse ad aprire gli occhi e mise a fuoco due iridi gialle che brillavano nell'oscurità. Per un attimo rimase spiazzato, quasi spaventato. Gli sembrava di avere una tigre davanti a sè, con gli stessi occhi magnetici di un predatore prima di avventarsi sulla preda. 
-Kariya?- domandò forse con la voce troppo carica di dubbio.
-No, sono Babbo Natale.- rispose l'altro con ironia. -Secondo te che può essere?- 
-Ti ricordo che sono ancora mezzo addormentato.- sbadigliò il maggiore. -Perchè mi hai svegliato?- 
-Non ho piú sonno.- 
-E non potevi lasciarmi dormire.-
-No, mi annoio.- 
Kirino si chiese mentalmente perchè si fosse fidanzato con un bambinone del genere. Era tentato di strangolarlo fino a farlo svenire e poi tornare a dormire, ma quello era piú lo stile di Tsurugi, così si limitò ad accendere l'abat-jour sul comodino e scrutare la sveglia: 3:47. Sospirò pesantemente e si passò una mano tra i capelli sciolti, poi si voltò verso Kariya e rimase senza fiato. Il turchese non aveva niente di strano a parte le orecchie e la coda, peró messo così, con la testa appoggiata al cuscino e girata verso di lui, era dannatamente troppo carino. Se si considerano i capelli turchesi spettinati e i grandi occhi dorati che lo osservavano, sarebbe potuto andare fuori di testa.
-Che cosa ti andrebbe di fare?- 
-Non lo so.- 
-Sei indisponente.-
-Sei petulante.-
-Sei un bambino capriccioso.-
-Sei una mammina bisbetica.-
-Poppante.-
-Vecchio.-
-Lattante.-
-Artritico.-
-Neonato.-
-Polpetta.- 
-Immatu--"polpetta"?- 
-Non mi veniva in mente altro.- 
Kirino scoppiò a ridere e l'altro si arrabbiò, mettendo il broncio e girandosi dall'altra parte.
-Era meglio se non ti svegliavo.- borbottò offeso. Il rosa gli si avvicinò piano piano ed avvolse un braccio attorno alla vita del piú piccolo per attirarlo a sè. 
-Fai il bambino capriccioso?- gli chiese con voce canzonatoria. Kariya si divincolò dopo quella frase, borbottando i peggio insulti. Kirino ridacchiò e iniziò a dargli dei piccoli baci su tutto il viso, fermandosi poi sulle labbra. Il turchese si divincolò con piú forza ma smise subito quando il maggiore approfondì il bacio, sembrava quasi volesse risucchiargli l'anima direttamente dalle labbra. Kariya si sentì soffocare e biascicò un "senpai" per farlo staccare e poter finalmente riossigenare i suoi poveri polmoni. Kirino aveva le guance arrossate quanto il turchese, si guardavano negli occhi. 
-So come farti tornare il sonno.- mormorò maliziosamente, preparandosi a un altro graffio o un pugno. Invece Kariya si avvicinò con il viso al suo e gli passò velocemente la lingua sulle labbra come se fosse un gatto vero, miagolando sommessamente con sguardo provocante e magnetico. 
-Dovresti vedere la tua faccia, senpai.- lo prese in giro con un ghigno sadico e divertito. Kirino fece una risatina ironica e si fiondò nuovamente sulle labbra del compagno come se respirasse solo baciandolo invece che l'esatto contrario. Le sue mani lo privarono velocemente degli indumenti e lo stesse fece Kariya, il desiderio piú che evidente nei loro gesti resi impazienti dalla cosiddetta "fase ormonale" che stavano attraversando. Gli ansimi di piacere che entrambi liberavano dalle labbra si disperdevano con un leggero eco in tutta la stanza. Kariya inarcò la schiena alla prima spinta decisa del compagno dritta al suo punto piú sensibile. Le ginocchia e i gomiti avevano ceduto sotto la forza che esercitava il rosa su di lui e adesso giaceva a gambe divaricate con il petto e il ventre piatto sul materasso, le mani che stringevano convulsamente le lenzuola. Kirino si era sistemato in ginocchio dietro di lui, facendo passare le proprie gambe sotto quelle del turchese per allargargliele di piú. E tutto ciò veniva fatto solo per quella scossa violenta che li faceva piegare l'uno verso l'altro, quella scossa che liberava tutta la loro eccitazione e il loro desiderio, quella scossa che li induceva ogni volta a stringersi tra le braccia a vicenda e calmare i respiri assieme, i battiti dei loro cuori in perfetta sincronia. Attendevano entrambi quella scossa, fondendosi freneticamente con i corpi che slittavano fra loro resi scivolosi dal sudore, ansimando per prendere aria e gemendo sonoramente per il calore che aumentava sempre di piú dentro di loro. E quella scossa tanto cercata arrivò, saldandoli come metallo fuso. Kariya liberò un ultimo grido mentre il seme bollente di Kirino si riversava in lui, concedendogli quello che aveva tanto bramato e facendogli sporcare a sua volta le lenzuola. Il maggiore si chinò in avanti fino a stendersi sopra al compagno, puntellandosi coi gomiti per non pesargli troppo. 
-Ti amo.- sussurrò ansimante e con voce arrocchita dalla stanchezza e dal rapporto appena avuto. Kariya si voltò a pancia in su e lo abbracciò, venendo subito stretto dalle braccia forti del compagno. 
-Lo so.- mormorò piano cercando di calmare il respiro. Kirino sorrise e si sdraiò accanto a lui tirandoselo vicino. 
-Hai sonno?- 
-Certo che ho sonno, baka.- borbottò il minore suscitando una risatina divertita ma carica di amore e tenerezza nel rosa. 
-Allora buonanotte Mas.- disse Kirino dandogli un ultimo bacio prima di addormentarsi assieme a lui.



Tana del disagio

Ehilà, shiao a tutti! 
Scusate se vi ho fatto aspettare prima di pubblicare il penultimo capitolo (esatto, siete sollevati, ne?) di questa storiella, ma non mi sembrava né giusto né sensato "costringermi" a scrivere. Già è traumatico quando mi impegno (da morire XD), figuriamoci quando non ne ho voglia. Spero vi sia piaciuto, stavolta ho preferito incentrarmi di piú sulle loro emozioni che sull'amplesso stesso (anche perchè mi vergogno tantissimo a scrivere cose troppo spinte, io cerco di renderle il piú dolce e fluffose possibile). Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti se ne avete voglia, un abbraccio e alla prossima!

Alexiochan 
   
 
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