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Autore: terrastoria    04/05/2009    8 recensioni
Lo guardò imbronciato e sbuffò sonoramente, facendolo urlare ancora di più.
- Sei un viziato tu, tua mamma già ti vizia, lo so io –
Scosse il capo e si sporse sopra la culla.
- Vuoi venire in braccio, eh? – chiese allora, consapevole, e lui, quasi fosse riuscito a capire le sue parole, smise all’istante di fare baccano.
- M i n a t o furbo -
Sasuke centric; SasuSaku
Dedicata in particolare a Rory_chan e Muccina 89.
Spero vi abbia incuriosito ^^
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Rory_chan.

Perché mi ha fatto ritornare il lume della ragione [hai ragione tu, in merito a quell’argomento, adorata u.u’].

 

A Muccina 89, ora più che mai.

 

A voi tutti, amanti del SasuSaku e non.

 

E a Sasuke.

Perché, nonostante lo ami e poi lo odi, un pensierino se lo merita anche lui. XD

 

 

 

 

 

Spero vi piaccia ^^

Buona Lettura !

 

 

 

 

 

Notti insonni - e segrete dormite in speciale compagnia –

 

Sasuke centric

 

SasuSaku

 

 

 

 

 

 

“Sentite…avete già un’idea per il nome?”

Naruto socchiuse gli occhi azzurrissimi, e fissò serio Sakura e Sasuke, seduti sul muretto di fronte a lui.

Sembrava di essere tornati al tempo dell’Accademia.

Incredibile, come il tempo sapeva, se non altro, rimediare un poco alle cose.

“Mmh…Itachi”asserì atono Sasuke, ricambiando altrettanto serio allo sguardo.

Eppure, quel suo guardare alle cose così seriamente, ora nascondeva un briciolo di soddisfazione in più.

Naruto lo sapeva bene.

“Ed è definitivo?”

“Hai qualcosaltro da proporre?”

Sakura lo fissò curiosa.

E oltremodo affettuosa.

Quella creatura che portava in grembo l’aveva resa una donna più malleabile.

“Veramente…sì”

“Spara, Naruto”

Parlarono all’unisono, i due neo genitori.

Sakura poi sorrise.

Sasuke abbassò il capo.

Sorrideva, anch’egli sorrideva,  avrebbe scommesso tutto ciò che possedeva.

 

“E se lo chiamaste Minato?”disse tutto di filato, arrossendo leggermente.

“Ah”

Lei guardò lui.

Lui guardò lei.

E poi entrambi lo guardarono, decisi.

“Vada per Minato!”

Sakura portò le mani al ventre, tondo tondo.

E sorrise ancora:

il bimbo doveva aver scalciato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Mpfh, così rimaniamo soli io e lui?”

Sasuke gettò un’occhiata sospettosa verso la culla.

“Esatto! Ino mi ha invitato a cena. Fatto raro, sai”

Sakura gli gettò un’occhiata che doveva essere rincuorante, ed egli scrollò le spalle.

E vabbè, non era poi la fine del mondo badare da solo a Minato, una serata intera.

“A dopo, allora. E mi raccomando, fate i bravi…guai a te se lo trovo fuori dalla culla: ha bisogno di dormire bene”

Lei sparì dietro la porta, con la sua chioma rosa e il suo inconfondibile dolce profumo di fiori.

Lui stette per un po’ ad osservare il vuoto che lei aveva creato davanti a lui, andandosene; fino a che un urlo lancinante lo destò nel più brusco dei modi, facendogli fare un salto di mezzo metro in avanti.

Minato si era svegliato.

La serata ebbe tutto a un tratto inizio.

 

 

 

Piangeva.

Sasuke gli mise un giocattolino tra le mani, ma il signorino lo tornò a scaraventare fuori.

Continuava a piangere.

Alla velocità della luce recuperò il ciuccio dal tavolo e glielo avvicinò alla bocca.

No, lo tornò a sputare fuori.

E pianse.

- Cosa accidenti devo fare con te? –

Lo guardò imbronciato e sbuffò sonoramente, facendolo urlare ancora di più.

- Sei un viziato tu, tua mamma già ti vizia, lo so io –

Scosse il capo e si sporse sopra la culla.

- Vuoi venire in braccio, eh? – chiese allora, consapevole, e lui, quasi fosse riuscito a capire le sue parole, smise all’istante di fare baccano.

Sasuke lo scrutò ad occhi socchiusi, come un bambino sospettoso e al contempo segretamente divertito mentre, con la massima delicatezza, lo prendeva su piano piano.

- Razza di furbo… -

Se lo portò fra le braccia forti, ed egli gli si aggrappò con le manine alla maglietta.

Per essere un marmocchio di cinque mesi aveva il suo peso.

Non era facile tenerlo, affatto.

Ancora non sapeva spiegarsi come facesse Sakura a tenerlo così scioltamente, un braccio sotto il sedere e l’altro dietro la schiena del piccolo, quasi fosse il gesto più naturale di questo mondo.

Si sedette sulla poltrona, alla bell’e meglio, e lasciò che il bimbo lasciasse andare il peso della testolina sulla sua spalla.

 

Era buono, ora.

Non piangeva più, anzi.

Sembrava l’essere più pacifico sulla faccia della terra.

- M i n a t o  furbo – sillabò l’Uchiha, ed egli ovviamente non rispose, ancora, dannazione, limitandosi ad un silenzio a dir poco sovrannaturale.

Si era addormentato.

Chiuse gli occhi stanchi, Sasuke, ed un sorriso gli nacque irrefrenabile sulle labbra sottili.

Senza un vero perché.

Doveva ammettere che la sensazione di un corpicino sul proprio corpo era straordinariamente bella.

Appagante, dopo tutto.

Avrebbe anche potuto addormentarsi lì, nel silenzio e nella pace del suo respiro.

Solo che dopo, chi l’avrebbe sentita Sakura?

Non era prudente.

- Se ci vede tua madre mi ammazza. Tu dovresti essere nella culla, capito? –

Sorrise però ancora.

Ma non riuscì ad aprire gli occhi.

Il piccolo era tranquillo, dormiva della grossa, perché non lasciarsi andare un po’?

- Dopo tu mi difenderai, d’accordo? –

Fu così che Sasuke perse ogni percezione, abbassando letteralmente la guardia, una volta tanto.

Perse ogni percezione eccetto quella del calore del piccolo, lasciandosi finalmente un’oretta o più di meritato riposo.

Vegliare ventiquattro ore su ventiquattro su un bambino in fasce non era cosa da poco.

Nemmeno per Sasuke Uchiha.

 

 

 

Sakura per poco non si sciolse dinnanzi alla scena di Sasuke addormentato abbracciato a suo figlio.

Sembravano due angeli.

Gli sarebbe venuta voglia di andare lì a riempire le sue due creature di baci, ma rimase immobile.

Aveva un ruolo da rispettare.

Inoltre lui avrebbe dovuto ubbidirle.

Immagazzinò ogni singolo particolare di quel dolcissimo quadretto e prese un profondo respiro.

Era una moglie ce si faceva rispettare.

E una madre apprensiva.

Forse troppo?

Dettagli.

Sfilò delicatamente Minato, che miracolosamente non si svegliò,  dalle braccia di Sasuke, che incredibilmente rimase addormentato.

 

- Uchiha… -

 

Assunse un’espressione grave, alzò il pugno, prese la mira all’altezza del braccio dell’uomo, e fu pronta.

Lo show poteva avere inizio

 

Sdang.

 

- Ahi! –

 

 

 

 

“Ti vedo sbiadito, Sasuke”

Il moro lanciò un’occhiata stanca a Naruto, dopo di che tornò a chiudere gli occhi, pesantissimi.

“Mpfh…Prova tu a convivere con un bambino urlante e una donna pazza”

Il biondo rise, di una risata leggera e breve, indi appoggiò una mano sulla spalla dell’amico.

“E’ soltanto esageratamente apprensiva”disse, sommessamente, e lo sentì sbadigliare, forte.

Sasuke padre.

Era come se l’era immaginato.

“Prossima volta che Sakura esce mi auto invito da te.”
“Oh no….non ti ci mettere anche tu”

Sasuke annusò all’istante dei guai nell’aria.

Rabbrividì.

“Io ci vengo lo stesso! Sono il suo padrino, e tu non mi puoi fermare”

 

Fortunatamente Naruto si alzò di corsa.

E cominciò a correre sul posto.

Sembrava impazzito.

 “Merda. Devo andare. Rapporti noiosi mi aspettano…, sai, vita da Hokage”

“Meno male…così posso riposare in pace”

Quando il biondo se ne fu andato, l’Uchiha, guardatosi fugacemente in giro, si stese sul muretto.

Sentiva che avrebbe dormito ovunque.

“…due minuti…due minuti di pausa…”

Ovunque.

 

 

 

 

 

 

   
 
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