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Autore: _Arias_    18/09/2016    0 recensioni
Ho passato un'intera esistenza a rincorrere la salvezza che mi avrebbe permesso di scacciare quella noia persistente che governa le mie giornate.
Quella salvezza ha un nome: James Moriarty.
Adesso la desidero solo per me.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pochi ma fondamentali attimi

 

 

Cosa è successo nei tuoi occhi quando mi hai visto?

In quel giorno in cui ti sei presentato, quel giorno in cui io volevo esser lasciato da solo con il mio strumento da lavoro, tu sei entrato, hai rotto la mia quiete e la mia attenzione per mostrarti a me nel modo più ridicolo e geniale di sempre.

Agli occhi di tutti volevi conoscermi come un comune cittadino, timoroso del nome di Sherlock Holmes. Ma no, tu non hai voluto questo, tu hai voluto lasciarmi un messaggio e non è stato di certo il biglietto con il tuo numero l'indizio più importante.

Sono stati i tuoi occhi.

Avresti voluto farmi capire dal piacere che provavi alla mia vista che il tuo desiderio era solo quello di portarmi sotto delle coperte a giocare. Ma no, ancora una volta no. Nonostante tu, nel nostro secondo incontro, abbia detto esplicitamente che si trattava di uno scherzo, che non volevi altro che giocare e che tutto era solo che una messa in scena, quegli occhi nascondevano la verità. O meglio, nascondevano qualcosa di più profondo. Tu non volevi solo un letto, tu non volevi esser solo compiaciuto fisicamente, tu volevi il mio cuore. Bruciato? Forse, ma che lo volevi ne sono certo.

L'ho capito quando ti ho osservato.

Tu sei un teatro, riesci a costruirti il tuo palcoscenico, riesci ad avere i tuoi spettatori e soprattutto, sei un bravissimo attore, ma ciò che ancora non hai imparato a comandare sono i tuoi occhi. Occhi neri come la pece ma belli come la notte.

Sono stati gli occhi ad intrappolarmi, perché in un mare di bugie ho trovato per un momento una realtà vera, un pensiero durato un attimo, ma che è stato importante per il nostro cammino.

Tu sai mentire al mondo ma non sai mentire a me, che come il mondo sa, ho un occhio astuto. Ed eppure hai sperato in un mio sbaglio, hai sperato che io credessi alle bugie dei segnali del corpo volontari, ma quando siamo saliti su quel tetto la tua mano sudava mentre mi guardavi, stavi per darmi la gloria, avevo vinto, avevo raggiunto il mio obiettivo e no, non ti stava bene, così quando hai deciso di toglierti la vita, mentire toccava a me. Mi hai passato quel ruolo, dovevo essere io l'attore stavolta, dovevo riuscir bene nella mia parte, mi hai costretto ad essere come te, mi hai costretto a pensare come te ed è per questo che ho capito.

Il sentimento ormai era ovvio.

Ho capito i tuoi ragionamenti, ho capito cosa voleva dire nascondersi nell'ombra, ho capito cosa provavi nel vedermi.

Non posso chiamarlo amore, non hai provato subito questo, tu hai visto in me la salvezza, quella che da anni rincorrevi disperatamente. Hai cercato di non intraprendere la via sbagliata del sentimento, hai cercato di non avvicinarti troppo a me in quel senso. Ma quel che davvero vorrei chiederti è: ci sei riuscito?

Perché hai lasciato in me un'impronta che solo uno che si è avvicinato troppo avrebbe potuto lasciare. Tu mi hai ingannato, per poi scappare con una pistola in mano e del sangue sulla testa.

Hai cercato di nasconde a me ciò che realmente provavi, ma il tuo corpo ti ha imbrogliato rendendomi possibile il tragitto per arrivare alla verità, lasciando poi in me un cuore lacerato alla vista di tutto quel sangue. Perché io all'inizio non avevo compreso.

Sento ancora la sensazione che si prova nell'essere circondati da quel sentimento, è brutto, è terribile. Ma uno come me, come potrebbe dire queste parole se ha provato quel sentimento per così poco tempo? Se ha provato solo per un attimo la specie di amore che provi per me?

Ti sorprenderò: quel sentimento lo sento ancora, lo ho copiato nella mia mente, nel mio hard disk e l'unico problema è che si è ribaltato il bersaglio, ovvero: io adesso lo provo per te.

Vedo ancora i tuoi occhi colpiti dalla luce quando ci siamo stretti la mano. Il tuo sentimento era sincero.

Senza nessuna bugia di mezzo.

Tutti potrebbero credere in un mio sbaglio, perché gridare al mondo che il criminale più astuto di Londra si sia innamorato di un detective non è cosa da poco, soprattutto se quel detective è Sherlock Holmes, ma cosa succederebbe se io gridassi il contrario? Se dicessi che sono io ad essermi innamorato di te? Come potrebbero le persone credermi?

Ma soprattutto, tu mi crederesti? Io sono riuscito a capire il tuo teatro, ma ora capisci il mio, capisci che dentro i miei occhi c'è altro rispetto a ciò che spesso crede la gente, non c'è odio, disprezzo o rabbia, c'è solo un corpo vuoto lasciato da un cuore rubato.

È questo quello che hai fatto, mi hai rubato il cuore, sei riuscito a farmi provare emozioni nuove, nuove per una mente che pensava ormai di averle provate tutte. Mancavi tu a venirmi a svegliare.

Non so se ringraziarti di questo, non posso esserne troppo contento, perché adesso provo nostalgia di quegli occhi sinceri.

Rendimi partecipe di questo sentimento.

Proviamo a scoprirlo insieme, proviamo a venirci incontro, proviamo a capire insieme se può essere un fatto buono o qualcosa da evitare.

Non ignorarmi ancora una volta, non scappare fingendo la tua morte, non lasciarmi di nuovo solo.

Sì, lo ho ammesso. Io mi sento solo senza di te.

Colui che da una vita ha cercato in tutti i modi di rimanere solo, adesso si ritrova a desiderare qualcuno accanto, ma non un compagno di avventure, non qualcuno da proteggere, ma qualcuno da amare.

Voglio anch'io provare l'amore, mentale e fisico, l'amore umano delle persone comuni... e voglio provarlo per una mente e corpo perfetti come possono essere quelli di James Moriarty.

Voglio tornare a giocare.

Non voglio averti accanto solo per uno sguardo, ma ti voglio per riprendere i giochi. Tu mi hai costretto alla noia. Tu sai cosa significa per me non avere dei casi interessanti come i tuoi, sai cosa significa avere bisogno di vita in una esistenza troppo morta, sai cosa vuol dire aver bisogno di una scintilla per bruciare o di un proiettile per sparare. Dammi una traccia, fatti trovare, mesi interi buttati al vento per un tuo minimo indizio inesistente. Voglio tornare a svolgere i tuoi enigmi, non abbandonarmi a me stesso, continuo a dondolarmi sul solito divano, prendendomela con il muro della stanza. Tu vuoi davvero questo? Hai molti debiti con me, te li porti dietro da anni, troppo tempo mi hai fatto sprecare.

Quindi dove sei adesso?

Neanche una goccia del tuo sangue mi hai lasciato, neanche un elemento, neanche delle parole, non puoi continuare a tornare nei miei incubi, non posso tenerti solo nella mia mente, perché lì non posso fare ciò che vorrei fare con il tuo corpo e non posso parlare come vorrei parlare al vero Moriarty. Risponderesti diversamente perché, odio ammetterlo, ma ancora per me resti un enigma da scoprire, resti un mistero da risolvere, resti una sorpresa. Perciò, voglio interagire con te, il vero te.

Aspetto il tuo ritorno.

Non posso che fare questo, non ho altre possibilità di vittoria, tu hai rapito ciò che io rivoglio, tu devi tornare, non puoi andartene per sempre con il mio cuore appresso. Se proprio devi, torna e ridammelo, e poi scappa e tornatene all'inferno per sempre. Ma rivediamoci, anche solo una volta.

Io ho la certezza che tu sia vivo... e per questo ti chiedo: quando tornerai da me?

La mia porta è sempre aperta per ogni evenienza, accetterei anche il più ridicolo modo per rifarti vivo, il più insensato e stupido, mi basta la tua presenza, dico davvero. Non voglio niente di geniale, non mi aspetto niente di magnifico, se solo potessi mi presenterei alla tua porta con un buon vino e nell'altra mano un'erba per del tè, senza pronunciare una parola, solo la tua vista mi farebbe felice e solo il tuo viso renderebbe il mio sorriso sincero. Scacceresti la mia noia una volta per tutte, lasciandomi finalmente libero da questi pensieri pressoché inutili.

Non puoi essertene andato dopo tutti i sentimenti che per l'altro abbiamo provato, anche se ancora non torni io non credo alle tue finte azioni mancanti.

Perché io credo ai tuoi occhi.

Solo loro mi hanno detto la verità ed io solo loro ascolterò, me ne fregherò degli anni che fai passare e non potrei arrabbiarmi con te neanche dopo venti anni di attesa. L'unica cosa che ti chiedo è... rispondimi. Tornerai da me o no? Perché io ti aspetto. Ogni. Santo. Giorno.

Tanto che a volte non dormo la notte, fisso la porta come uno spirito vagante ed a riportarmi a letto sono solo le mie gambe che, dopo il primo passo cedono e mi fanno capire la gravità della situazione.

Capisci come mi stai riducendo? Tu sei obbligato a tornare, soprattutto se quel sentimento lo provi ancora. Ma dopotutto sei tu che mi hai attaccato questa malattia, sei tu quello che più crede a queste storielle, non sono stato io ad essermi innamorato per primo e non sono stato io a raccontare desideri con gli occhi.

E potrei credere alle favole per te.

Perché se uno come Sherlock Holmes si è innamorato, se un sociopatico è riuscito a rendersi sentimentale, tutto nell'universo è possibile, perfino l'assurdità dei pianeti intorno all'orsacchiotto.

Tu mi hai fatto credere a questa favola possibile dove solo noi due siamo i protagonisti.

Io voglio finisca a lieto fine... e tu?

Ma torna adesso.

Rispondi a questa domanda così che io possa mettermi il cuore in pace. Hai iniziato con me una favola ed ora sei obbligato a finirla, tutte le favole hanno una fine, che sia negativo o positivo.

Io ancora ho una speranza, freghiamocene di ciò che pensa il mondo, di ciò che pensa la società o le singole persone... e stiamo insieme. Freghiamocene se nessuno ci crede e ancor di più, freghiamocene del nostro lavoro contrastante, non dobbiamo essere per forza nemici su tutto. Tu sei un criminale, ma sia che resti, sia che sparisci, il crimine continua a perseguitare ogni città del mondo, non sei tu quello che fa muovere la ruota di questo circolo, tu sei solo un'enorme ombra, sei enorme, ma sei anche un'ombra... e per quanto ombra, come te ce ne sono tantissimi.

È per questo che possiamo stare insieme, perché il mondo girerebbe anche senza il nostro aiuto.

Torna da me.

È l'unico desiderio nella mia intera esistenza. Cosa hai desiderato tu nella tua? Di scappare dalla noia, no? Ebbene io posso darti questa opportunità, ma tu torna... torna a darmi la dannata risposta.

 

 

 

Come ci siamo finiti così? Il mio sentimento iniziale si è evoluto pian piano, superando punti fondamentali, punti che mi hanno fatto arrivare ad una sola conclusione.

 

Cosa è successo nei tuoi occhi quando mi hai visto?

L'ho capito quando ti ho osservato.

Il sentimento ormai era ovvio.

Senza nessuna bugia di mezzo.

Rendimi partecipe di questo sentimento.

Voglio tornare a giocare.

Quindi dove sei adesso?

Aspetto il tuo ritorno.

Perché io credo ai tuoi occhi.

E potrei credere alle favole per te.

Ma torna adesso.

Torna da me.

 

Ti amo.

  
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