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Autore: riddlesdiaryx    18/09/2016    1 recensioni
Dopo una lunga sopravvivenza di sedici anni nell'affollato clan Potter-Weasley, ero giunta ad una conclusione: nessun membro della mia famiglia era a conoscenza dei metodi contraccettivi, che ti permettono fortunatamente di non "sfornare" esseri simili a James Sirius Potter. E che niente era mai fatto per caso, e senza un doppio fine losco.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Nuova generazione
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Avevo sempre odiato qualsiasi tipo di volatile, ed è per questo che quando ero andata a scegliere l'animale per Hogwarts, avevo scelto un gatto, e non uno stupido uccello. Per di più avevo anche delle valide, validissime ragioni; una di queste è che gli uccelli portano rogna, e che il famoso 'uccello del malaugurio' non è una semplice frase detta a caso, ma ha la sua logica, e io l'avevo imparato a mie spese. Ma gli uccelli, quelli che portano veramente rogna sono quelli che provengono da Hogwarts, a due settimane dal rientro scolastico, e che volevano significare solamente una cosa: risultati degli esami. E quindi, come dice il vecchio detto 'meglio un gufo morto oggi, che un gufo vivo domani.'
 

Scesi velocemente le scale inciampando sull'ultimo scalino, senza riuscire a fare il mio trionfale ingresso in cucina. In quel momento mi sentivo così euforica, che nemmeno la faccia da schiaffi di mio fratello Hugo, riuscì ad irritarmi. Il che era molto strano, perché io trovavo irritante tutto di Hugo, persino il suono del suo nome. La prima volta che ho visto la sua faccia lentigginosa, avevo subito pensato che fosse uno dei bambini più brutti mai visti sulla faccia della terra; vorrei poter dire di essere finalmente riuscita a cambiare idea, ma non è così. Ho provato a sbarazzarmi di lui in vari modi, e in diverse occasioni -senza mai riuscirci.- Una volta, ho perfino provato ad abbandonarlo in un canile, inutile dire che non ci sono riuscita. Secondo i miei genitori, quella volta avevo superato il limite, anche se a detta loro, lo avevo superato la prima volta che avevo cercato di sbarazzarmene nella lavatrice; almeno se ne sarebbe andato dal mondo, senza puzzare di pannolino sporco.

"Guarda un po' chi ha deciso di onorarci con la sua presenza, stamattina." Mi salutò mia madre, con il suo fare sempre così soave, credendo di risultare simpatica. Io e lei non andavamo molto d'accordo ultimamente, anzi non eravamo mai andate d'accordo. Essere la figlia di Hermione Granger, e Ron Weasley era già abbastanza sfiancante, senza che nessuno mi ricordasse ogni secondo della mia vita, di essere la figlia di mia madre e di mio padre, coloro che grazie ad Harry Potter, avevano sconfitto il Signore Oscuro. Quindi, ero sempre stata etichettata come una sorta di piccolo clone di mia madre, intelligente e brillante, cosa che io non ero affatto. Non che fossi stupida come una capra, certo, ma non ero ai livelli di mia madre, e questo deludeva praticamente tutti, compresa lei. Mugugnai una parola incomprensibile perfino a me, che doveva essere una sorta di saluto; allungai il braccio verso la direzione di mio padre, per prendere dal sacchetto sul tavolo, una manciata di biscotti buttandomi poi a peso morto sul divano, sotto lo sguardo indecifrabile di Hugo. Gli mostrai gentilmente il dito medio, e me ne ritornai a sgranocchiare i miei biscotti in santa pace.
"Signorina, c'è qualcosa che devi dirci?" Domandò mia madre, così controllai mentalmente tutte le cose che avevo fatto di scorretto nelle ultime settimane, ma nessuna di questi poteva essere ricollegato a me, ma come dice sempre mio cugino James, 'negare, negare fino alla fine, anche sotto l'evidenza'
"Non penso proprio." 
"Né se proprio sicura?" 
"Assolutamente sicura- Le risposi scuotendo energicamente la testa. -perfettamente sicura, e nel caso non fosse così, ricordati che è quasi sicuramente, anzi, è sicuramente colpa di James!- continuai -E se ti riferisci al fatto che, qualche giorno ti sei sentita male, e hai scoperto il colpevole dell'accaduto, sappi che io sono pronta a testimoniare contro Hugo. E' lui che ha messo la pasticca vomitosa dentro il tuo caffè, non io." Conclusi soddisfatta. Sapevo benissimo che non era stato Hugo a mettere la pasticca nel suo caffè, ma dovevo in qualche modo spostare l'attenzione da me, a lui. Le mie parole lasciarono tutti abbastanza scossi, con un'espressione indecifrabile sulle loro facce, tranne in quella di Hugo. I suoi occhi marroni, si chiusero in due piccole fessure. "Brutta stronza che non sei altro, io non ho fatto niente di tutto ciò. Mamma ti giuro, non sono stato io. E' stata lei, devi credermi." Urlò cercando di giustificarsi, impugnando troppo energicamente il cucchiaio, come se volesse romperlo. Come aveva osato quel brutto scarafaggio, ad addossarmi colpe che chiaramente non erano mie?

"Non è vero!" Sbottai.
"Si che è vero, non posso sempre prendermi la colpa io, per cose che non ho fatto!" Che ragazzino immaturo, non aveva un minimo di solidarietà fraterna, nei miei confronti.
"L'unica colpa che hai, è quella di respirare ancora"
"Ah, è così che la vuoi mettere, Susan? Vuoi giocare? - mi domandò con aria di sfida, non ero sicura a quale gioco volesse giocare, visto e considerato che ancora non aveva ben capito, la regola principale di nascondino: ovvero nascondersi. -e allora giochiamo."
"Se pensi che io sia disposta a spiegarti nuovamente come si gioca a nascondino, ti sbagli di grosso!" A quel punto mi guardò nuovamente con aria confusa, anche se a dirla tutto, Hugo aveva costantemente l'aria confusa, come se non avesse capito niente di tutto. Non che potessi pretendere tanto, da uno che ancora non aveva capito come diavolo si giocasse a nascondino.
"Ma cosa c'entra nascondino adesso? Sei una persona veramente inconcepibile, Rose.- Mi accusò, puntandomi il dito contro. -come quella volta in cui ubriaca fradicia, ti sei risvegliata con Alec Woodsoon nel tuo letto. Ops, magari questo non dovevo dirlo, scusa tanto sis." Rimasi completamente basita dalle parole fuoriuscite dalla sua piccola e puzzolente fogna. Come aveva osato divulgare notizie private, che improvvisamente erano diventate di dominio pubblico, -sicuramente grazie a mia cugina Dominique- davanti ai miei genitori?

"Ragazzi, basta!" Intervenne il caro e vecchio Ron Weasley, nel vano tentativo di farci smettere di litigare, ma ormai era troppo tardi. Hugo voleva una guerra? E una guerra avrebbe avuto.
"Ronald, per l'amore del cielo, non pensare neanche di schierarti dalla parte di tua figlia, questa volta." Ed ecco perché, preferivo di gran lunga mio padre a mia madre.
"Ecco Ronald, non pensare di schierarti dalla parte di tua figlia- Ribadì Hugo, con tono fiero, incrociando le braccia al petto, lasciandomi altrettanto più sconvolta da tutta quella situazione. Bastò solamente uno sguardo da parte di mia madre, per fargli capire che aveva fatto il passo più lungo della gamba. -scusa, ho esagerato."

"Rose, sei in punizione! E tu Ron, non provare a contraddirmi, perché è impossibile che io cambi idea.- Si rivolse verso mio padre, che alzò le braccia in segno di resa. -Spero che tu ti renda conto della gravità della situazione, e questa volta non te la scamperai con qualche settimana." Quando mai me l'ero scampata con solo qualche settimana? Mia madre mi dava praticamente punizioni, un giorno si e l'altro pure, il che voleva dire che ero costantemente in punizione; e quando non c'era mia madre a darmele, ci pensava la McGranitt.

"In punizone, io? Ma perché io, e non Hugo, scusami? Lui si è tatuato sul petto il nome della sua ragazza!- Le risposi, cercando di difendermi. -o dovrei dire ex? Linda, che bel nome... Ricordati che rimarrà inciso nella sua pelle per sempre, mamma.- Sospirai -Sono proprio delusa dal tuo comportamento così irresponsabile, caro Brandon." Lo presi in giro, portandomi le mani sui fianchi, assumendo uno sguardo di totale delusione per ciò che aveva fatto.

"Rose Susan Weasley, tu sei una donna morta." Sibilò Hugo, alzandosi velocemente dalla sedia, ed estraendo dai pantaloni del pigiama la bacchetta. I suoi occhi avevano assunto uno strano tic, segno che era meglio scappare. Più velocemente che potevo corsi in giardino, e mi nascosi dietro l'albero di pesche; ma un bagliore rosso colpì immediatamente l'albero, riducendolo praticamente in polvere. Magari avevo esagerato, o magari no, chi poteva dirlo? Mi sembrava di essere in uno di quei programmi di Discovery Channel, dove il leone insegue la povera e innocente gazzella, e tenta di sbranarla. Ma fortunatamente io non ero la gazzella, e Hugo era soltanto un moccioso di dodici anni. Tolsi la bacchetta dai capelli, e cominciai a correre cercando di evitare i colpi di mio fratello, mentre in lontananza la voce di nostra madre ci intimava di smetterla immediatamente, o ci avrebbe ucciso lei. "Accio Firebolt!" Urlai puntando la bacchetta in aria. Pochi secondi dopo, riuscii ad afferrare la scopa, e a salirci sopra. Mio fratello fece lo stesso, ma prima che riuscisse a puntarmi la bacchetta contro, gli lanciai uno schiantesimo che lo fece cadere dalla scopa, atterrando dolorosamente in mezzo al giardino. Probabilmente si era rotto un braccio, o una gamba, o peggio. Il che voleva dire, che ero veramente nei guai fino al collo.
"Lui ha cercato di uccidermi!" Dissi alzando le braccia in segno di resa, appoggiando delicatamente la bacchetta a terra, sotto lo sguardo omicida di mia madre.

 

*^*
Eh si, si stava meglio quando si stava peggio, insomma. Povera Rose! Comunque ciao a tutti, questo sarebbe tipo il prologo, se avete letto una cosa che gli somiglia, probabilmente era So Out Of Reach. Finalmente ho deciso di continuare (in meglio, spero) questa storia, e quindi giuro che non l'abbandonerò come SOFR e niente, a breve posterò il secondo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate pls, perchè non so mai se scrivo cagate o meno. E niente ci vediamo al prossimo capitolo! Con la speranza che Efp se lo caghi ancora qualcuno.

-l

  
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