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Autore: marie52    19/09/2016    1 recensioni
Durante una missione solitaria, Zhalia viene rapita da delle misteriose figure.
Toccherà alla squadra Huntik, indagare sulla sua sparizione mentre ombre oscure sul passato di uno dei membri della squadra torneranno finalmente a galla.
Lo so vi ho scocciato con questa nuova versione della mia orribile fanfiction ma volevo cambiare molte cose che avevo approssimato nella mia storia.
I hope you enjoyed
marie52
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante Vale, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 30: Bang!
Roma,Italia
Colle Gianicolo.
Giorni dalla scomparsa: Nove
Quando erano arrivati in città, Gabriella si stupì di un'unica cosa: il traffico.
Mai nella sua vita avrebbe pensato che, nella città eterna, ci fosse così tanto traffico.
Forse pensò era per il fatto che non c’era mai stata.
Ma non era da sola.
I fratelli Fears, infatti, come lei erano molto infastiditi dalla velocità con il quale il taxi ci stava mettendo per percorre la città di Roma.
Il  morale dei tre cercatori, si era risollevato non poco quando avevano deciso, di comune accordo con il resto della squadra nell’altro taxi, di continuare il loro percorso a piedi.
E,  non si erano stupiti, quando giunsero sul luogo dell’incontro, di essere riusciti a metterci meno tempo rispetto a tutto quello che avevano trascorso nella macchina.
D’altronde utilizzando i loro poteri aveva pensato Lok mentre guardava il panorama di fronte a lui ci avevano messo ovviamente di meno.
Il luogo non era stato il più semplice da raggiungere.
Era un colle un po’ più distante rispetto ai famosi sette colli di Roma ma la bellezza che regalava a chi osservava, lasciava il suo pubblico senza fiato.
Compresi i cercatori.
Da quell’altezza, si poteva vedere tutta la bella della città: i suoi monumenti, ma anche le attività quotidiane dei suoi abitanti.
Sembra di essere sul tetto del mondo aveva pensato la giovane Casterwill mentre con passi decisi si era avvicinata al gruppo che l’aveva di poco superata.
Dante, però non sembrava essere interessato al panorama.
La sua mente era concentrata solo sulla donna che, di fronte a lui contemplava il panorama.
Forse, furono i suoi passi decisi e molto prepotenti  che si avvicinavano a risvegliarla da quella visione.
- Mi fa piacere che siete arrivati in orario- commentò sarcastica la donna che però non ottenne alcuna battuta in risposta.
Amélié poté notare dagli occhi dell’uomo una furia che non aveva mai visto e che per poco non la spaventò.
Quegli occhi sono così determinati pensò la donna prima di voltarsi per notare la sua migliore cercatrice che camminava verso di lei, gli occhi abbassati.
- Dunque signori vi chiederete che cosa io abbia da dirvi sulla vostra amica – disse la donna stringendosi nel suo capotto marrone.
Non credeva sarebbe stata così dura.
Così difficile.
- Non farci perdere tempo- commentò Sophie che ottenendo semplicemente un sopracciglio alzato dalla donna
- Già stiamo girando da nove giorni in tutto il mondo e non abbiamo voglia di perdere altro tempo- disse Harrison sotto lo sguardo sconvolto di Gabriella.
Non capiva il perché aveva reagito in quel modo.
No, non lo capiva
- Se hai delle informazioni dille e basta- disse il fratello guardandola negli occhi e per un attimo il suo cuore sussultò
Erano così leali verso di lei.
Era molto fortunata.
E ancora non capiva il perché la donna gli avesse dato un compito così difficile.
- L’ho incontrata qualche giorno fa -
- Sta bene?- chiese il cercatore dai capelli rossi, la cui voce tremolante aveva spiazzato Amélié.
Il fatto che lei ci tenesse a lui e che quell’uomo ci tenesse a lei era stato cristallino fin dal loro primo incontro.
Ma mai avrebbe creduto fino a quel punto.
Un pensiero veloce, no, anzi, una rivelazione le attraverso la mente.
E se lui fosse quell’uomo?
Quello che le aveva raccontato?
Se fosse stato lui, allora ogni pezzo del puzzle che fino a quel momento non aveva compreso, ogni scelta che aveva preso quella donna troppo testarda, avrebbe trovato il suo posto.
- Sta bene signor Vale e non è ferita-
E, non si sorprese quando lo vide sospirare, sollevato.
Era decisamente lui pensò.
- Lei è qui?- chiese Sophie i cui occhi si erano illuminati, felici.
La donna scosse la testa notando gli occhi che perdevano la sua luminosità
- No e non so dove si trova in questo momento-
- Allora perché sei qui?- chiese Lok mentre abbracciava la sua fidanzata forte contro il suo petto.
Amélié prese un respiro profondo
- Zhalia mi ha chiesto di parlavi.-
- Perché?- chiese Gaby un po’ confusa da quella affermazione
- Per convincervi a farvi smettere-
Un silenzio flebile e incerto scese sul gruppo di cercatori.
Non poteva essere seria.
Era assurdo.
Nessuno di loro credeva a ciò che stava dicendo.
- è la verità, Zhalia mi ha chiesto di parlarvi o meglio, di convincervi a smettere di cercarla.- disse la cercatrice come se avesse intercettato i loro pensieri.
- Perché avrebbe dovuto farlo?- chiese Harrison non fidandosi dell’affermazione della donna.
Non si era mai fidato di quella lì.
E mai, lo avrebbe fatto.
- Lo vorrei sapere pure io, sinceramente. Quando glielo chiesto, lei non mi ha risposto-
- Perché te lo sei inventato- disse Sophie che avrebbe sicuramente aggredito la donna se Lok non l’avesse trattenuta tra le sue braccia
Amélie sospirò mentre allungava una mano in una delle tasche del cappotto.
Sotto lo sguardo attento e titubante dei cercatori, prese fra le mani la busta bianca, quella che, quella donna, che disperatamente cercavano, gli aveva consegnato qualche giorno prima.
Lentamente, si avvicinò al gruppo e la appoggiò delicatamente nella mano sinistra del cercatore dai capelli rossi che la fissava, stupito.
- La lettera è indirizzata a voi, signor Vale. Credo che da ciò che ha scritto potrete comprendere se la storia che vi ho raccontato è falsa.-
Lo guardò negli occhi e il suo cuore perse un battito.
Ora capiva il perché ne era così ossessionata.
Ma prima che potesse girarsi per andarsene qualcosa la bloccò.
Una sensazione di pericolo che non sentiva da tanto tempo.
Non disse nulla.
Semplicemente non ebbe il tempo.
Quando vide il luccichio sopra uno di quei palazzi aveva compreso ciò che stava accadendo.
 Non parlò quando spostò da quella traiettoria la sua miglior cercatrice, che senza il suo intervento sarebbe stata sicuramente uccisa.
Né gridò quando la pallottola le attraverso il petto
Avrei voluto proteggerli meglio cuginetta pensò mentre gli occhi, nonostante le urla di Gaby le intimavano di non cedere, si chiusero.
E nell’oscurità, l’unico volto che riuscì a vedere fu proprio della cercatrice che stavano cercando.
Proprio di Zhalia.
Sua cugina.
Il gioco era ormai incominciato.
E il finale, qualunque fosse stato avrebbe portato solo ad un'unica soluzione.
La morte.
Ma di chi, era ancora incerto.

Angolo autrice:
Eccovi un altro capitolo con un’ altro colpo di scena, ovvero Amélié che viene abbattuta, se si può dire così.
Beh, ci stiamo avvicinando alla fine della storia, ma spero che qualcuno di voi segua il mio sequel, quando avrò la forza e la volontà di scriverlo.
Spero vi piaccia.
Un bacio
marie52
  
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