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Autore: Defteros_Milo    19/09/2016    0 recensioni
Salve a tutti! Questa storia è il nostro primo esperimento di scrittura di coppia. Per chi non ci conoscesse già siamo albalau e Ale_2608 unite solo e unicamente per.....pigliare in giro i poveri goldini e company!
Milo, giovane studente, incontra per caso un piccolo scorpione. Fin lì niente di strano, a parte che il piccolo animaletto non solo parla, ma dona dei poteri bizzarri al nostro biondino con una missione. Trovare i compagni perduti e salvare il mondo.
Riuscirà Milo nell'impresa?
Troverà i compagni perduti?
I pinguini resisteranno al surriscaldamento globale? (per ulteriori informazioni sull'ultima domanda, vi lascio alla lettura)
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gold Saints, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La stanza era buia, illuminata a malapena da qualche candela accesa alle pareti. Si intravedevano tre ombre sinistre, dall'aspetto animalesco. Non vi era un rumore, in quella stanza, se non, dopo del tempo, un sospiro pesante. Le altre due figure si girarono verso di lui, chiedendo pacificamente:

-Toro, che succede?- fu detto da un'ombra dalle sembianze di...una capra? Ma di quelle che fanno 'Be'? Una capra DOC si intende? Non lo sapremo mai...

L'ombra di un...VITELLO?! No, aspetta, ma se ha detto Toro due secondi fa?! L'ombra di un 'Toro' scosse la testa, incrociando le zampe al petto, per rispondere alla domanda della capra:

-Credo che si stiano risvegliando. Ho avvertito l'aura di Kardia, Manigoldo e Albafica- il silenzio ritornò padrone di quel posto, venendo però rotto da l'ombra di un rinoceronte.

-Toro, non è per essere puntigliosi, ma in realtà ci sarebbe anche Amor- tornò il silenzio più silenzioso.

In poche parole, loro se la spassavano alla grande stando in silenzio.

-Ragazzi. Adesso tocca a noi- continuò il rinoceronte con cippiglio serio. Due minuti dopo, la capretta accese la luce, facendoci capire che non era una capra, bensì il peluche di una capretta, con un'espressione pucciosa in volto. Il vitello rimaneva tale, soltanto con le dimensioni più ridotte. Infine, il rinoceronte aveva un ciuffettone alla emo biondo, che gli ricadeva sul muso, mentre il resto del corpo era ornato da collanine, braccialetti e vari tessuti colorati sul dorso, mentre il collo era decorato da un rosario rosso.

-Allora, parliamoci chiaro. I segni d'Acqua si sono incontrati tutti, o sbaglio?-

-Sembrerebbe di sì- disse la capretta, cercando di armeggiare con un pezzo di pane, nel vano tentativo di tagliarlo.

-Allora dobbiamo trovare il modo per contattarli!- concluse euforico il vitello. La capretta sospirò, lasciando perdere il pane e rispose:

-Perché pensi che Kardia sia in grado di trovarci?-

"Beh...dobbiamo ringraziare che Albafica sia con loro" pensò il rinoceronte sconsolato.

-Non dico che sia stupido, è solo un po' tardo su certe faccende, tutto qua.- continuò la capra, fissando in modo ostile quel pezzo di pane, sussurrando a se stesso:

-Prima o poi la ce la farò. Sarai mio.-

-Sì, soprattutto su una "certa" faccenda.- disse il vitello in tono malizioso.

-Non rivanghiamo ricordi dolorosi.- mormorò il rinoceronte.

Nuovamente IL silenzio di tomba scese per qualche secondo, rotto dai continui tentativi della capretta di avere ragione di quella pagnotta.

-EL CID BASTA!- perse la calma il rinoceronte, mangiando il pezzo di pane a tradimento. El Cid lo fissò per qualche secondo, con gli occhioni spalancati, lucidi, prossimi al pianto.

-Era il mio avversario.- piagnucolò il capretto.

-Te ne trovi un altro!- gli rispose di nuovo il rinoceronte.

Il vitello intervenì duramente, sbattendo uno zoccolo sul tavolo:

-Ora basta cincischiare! Abbiamo un dovere, un compito e dobbiamo portare a termine la missione che ci è stata affidata più di duecento anni fa!-

Il rinoceronte e la capretta si lanciarono un'occhiata e poi alzarono gli occhi al cielo: forse era il caso di non far arrabbiare Rasgrado, altrimenti avrebbe distrutto l'intera stanza. Meglio assecondarlo.

-D'accordo, ho capito. Contatterò immediatamente Kardia e farò in modo che lui insieme ai segni d'Acqua e ai quei poveri disgraziati che si devono portare dietro, di raggiungermi al “Tempio dell'Illuminato”.-

E così finalmente i segni di Terra(?) trovarono la soluzione.


 

Mentre succedeva tutto questo, dall'altra parte del Paese, una tragedia si stava consumando...

-Il tuo errore è stato imperdonabile! Hai messo in ridicolo tutti noi con il tuo atteggiamento superficiale! La nostra reputazione è stata buttata alle ortiche e la responsabile sei solo tu!- disse puntale l'indice contro. Dal canto suo la povera ragazza, inginocchiata a terra e con la fronte che toccava il pavimento, non sapeva che replicare a quelle accuse. Aveva ragione da vendere.

-Eccolo che ricomincia...-

-Non so più cosa fare con lui...-

-Mah, fratello tuo, mica mio.-

-Non me lo ricordare...- sussurrò alzando gli occhi al cielo.

Coloro che avevano appena parlato erano conosciuti nella comunità con i nomi di Dohko e Saga. Il primo per essere il migliore esperto di arti marziali in Giappone, il secondo come il miglior psicologo e il soggetto del loro discorso era niente meno che il gemello del secondo, Kanon,che era leggermente, ma leggerissimamente, fuori di testa!

Kanon, infatti, stava rimproverando per il mancato successo della sua missione Shaina dell'Ofiuco, o del Cobra tanto faceva lo stesso. Proprio Shaina, quella stessa Shaina! La professoressa impazzita che aveva avuto l'ardire di attaccare i propri allievi. Non che lei fosse proprio normale.

Di fronte ai tre uomini che stavano parlottando tra loro, però c'erano altre tre figure.

Due delle quali che si guardavano sconsolate, la terza che incitava il gemello minore.

-Vai così! Digliene quattro a quella strega!-

-Lia datti una calmata, siamo sempre in riunione!- lo rimproverò suo fratello maggiore Aiolos

-Uffa, qua non si fa niente di divertente, lasciami un attimo sfogare.- rispose di rimando il “piccolo” Lia.

-Ha ragione, voi siete due barbosi. Kanon è più divertente!- miagolò un piccolo gattino appollaiato sulla spalla di Aiolia.

-Regulus, falla finita.- una quarta voce si intromise nel coro.

-Devi ascoltare tuo zio, cucciolo, altrimenti se ci facciamo prendere dall'euforia saremmo sconfitti.-

-Uffa, che seriosi che siete voi due, non si può mai giocare, scherzare, punire, graffiare, soggiogare... mangiare.-

-Regulus, calma le voci interiori!-

-Uffaaaaaa, ma io non sono cattivo, è così che mi dipingono.-

Aiolos sospirò, lanciando un'occhiata al compagno alla sua destra.

-Mu, mi sa che i più savi siamo ancora noi.- sentirono un piccolo colpo di tosse. Nel preciso che lo udirono, Mu fece scivolare la mani tra i suoi lunghi capelli e li scostò in avanti, mettendo in mostra il dolce elastico a forma di pecorella che li teneva fermi. E che parlò.

-Aiolos, se io e Sisifo non teniamo le redini, qua va tutto a scatafascio.- chiamato in causa, Sisifo, che era l'orologio a forma di centauro che Aiolos portava al polso, decise di dire la sua.

-Siete un branco impazzito, senza regole non andrete da nessuna parte.- i due “padroni” sospirarono di nuovo. Eh sì, aveva proprio ragione.

Mentre era in corso di questo dibattito, la figura al centro della sala, seduta su una poltrona di velluto rosso, se ne restava in silenzio. Aveva udito le parole alla sua sinistra, aveva udito le parole alla sua destra, aveva udito le parole di fronte a lui. Scosse leggermente la testa e decise che era il momento di intervenire.

-Ora basta!- decretò alzandosi in piedi.

Kanon si interruppe, voltandosi e sentendosi oltraggiato, ma non potendo esimersi dall'obbedire all'ordine del suo capo.

-Shaina ha sbagliato e verrà punita per questo. Sapete anche voi che gli errori non sono ammessi. La missione viene prima di tutto.-

-Anche prima dei croccantini???-

-Sì Regulus, anche prima dei croccantini-

-Ma io ho fame- non gli badò nessuno.

L'individuo avanzò di qualche passo, fermandosi di fronte alla ragazza, guardandola dall'alto al basso e puntando i suoi occhi nocciola, freddi come il ghiaccio (?), nei suoi.

-La tua punizione, per essere stata sconfitta e aver costretto me ad intervenire, sarà quella di pulire tutti i bagni e la lettiera di Regulus con il tuo spazzolino da denti. E ti ricordo che tutto deve brillare.-

Shaina inorridì. Ma non per i bagni, per la lettiera! Solo Athena sapeva cosa faceva Regulus dentro quella lettiera! Ma abbassò la testa, riconoscendo che il suo signore era stato anche fin troppo magnanimo.

-Vi ringrazio, mio sovrano, Camus signore dei Ghiacci.- e si ritirò strisciando sul pavimento in granito, da quella serpe che era.

-Sono solo una massa di incompetenti!-

-Aspros, questo è quello che ci è capitato-

-Non ricordarmelo Defteros-

-Finitela tutti quanti! La faccenda è seria!-

-E' finita la Nutella?!- inorridì Lia, spiaccicandosi le mani sulle guance, per poi diventare involontariamente pallido e rosso per le manate.

-No, Aiolia, non è finita la Nutella.- gli rispose Dohko con un sospiro.

-Meno male!- disse Kanon, però, beccandosi uno scappellotto dal fratello.

-Mi hai fatto male.-

-E' quello che ti meriti.-

-Ora basta! La faccenda è seriamente delicata! I segni d'Acqua si sono risvegliati e, per impedire che anche i segni di Terra facciano altrettanto, dobbiamo muoverci.-esordì un'anfora d'oro poggiata sul tavolino accanto alla poltrona rossa.

-Degel ha ragione- disse Camus – Il nostro compito è ben preciso. D'ora in poi dovremmo essere noi a partire in prima linea e affrontarli, distruggendoli una volta per tutte.-

-Secondo me, Asmita ha già capito tutto.- decretò Defteros.

-Ancora Asmita! E basta Def!- lo riprese Aspros.

-Sì sì, voglio proprio vedere te se si dovesse parlare di Chris.- rispose piccato, facendo arrossire il primo.

Questo piccolo scambio di battute che stava avvenendo tra questi Aspros e Defteros altro non era che uno scambio di opinioni tra due putti. Che dell'angelico non avevano proprio nulla.

-Proprio due gemelli doveva ritrovarci tra i segni d'Aria?- sospirò Dohko.

-Veramente sono quattro.-

-Non me lo ricordare, Shiryu.- gli rispose Dohko, guardando la piccola bilancia che aveva in mano e su cui uno dei due piatti c'era un piccolo drago color giada.

-Il solito pignolo. Due o quattro, cosa vuoi che cambi? Sempre di gemelli parliamo. Aria, brutto segno.- intervenne la piccola tigre seduta sul secondo piatto della bilancia.

-Non vorrei dirtelo Genbu, ma anche noi siamo un segno d'Aria.- puntualizzò Shiryu.

-Finitela, ci mancate solo voi due a litigare.- li riprese Dohko, mettendo fine alla discussione tra il drago e la tigre.

Essere il capo aveva i suoi vantaggi, ma mai quanto ce li aveva Camus. E poi, chi è che l'aveva eletto capo? Ma andava bene così. Sempre meglio di quello psicolabile di Saga. Oppure il pazzoide di Kanon. Oppure quel bambino di Aiolia. O quei due rompiscatole di Mu e Aiolos.

Dal canto suo Camus finse di non sentire. Dovevano mettere a punto un piano e immediatamente, anche perché lui era l'unico ad aver visto in azione i segni d'Acqua e doveva ammettere che per essere stata la loro prima battaglia, non se l'erano cavata affatto male. Sopratutto lo Scorpione. Abile, veloce, scattante, attento...sexy, con due occhi che sembravano dei zaffiri, i capelli che erano oro puro e un corpo...

-Tutto bene Camus?-

Si voltò di scatto verso Saga.

-Certo, perché?-

-Mah, sei tutto rosso. E non parlo dei tuoi capelli.-

Con un colpetto di tosse si ricompose e si sedette nuovamente, accantonando, per il suo bene, i pensieri poco casti che avevano affollato la sua mente.

-Niente di che, ho solo caldo. Se becco quello che spegne di continuo l'aria condizionata lo rinchiudo in una bara di ghiaccio.-

Non si sapeva il perché, ma tutti gli occhi furono puntati su Kanon, che per risposta fischiettò.

-Lasciamo stare.- riprese Camus, sospirando.-Comunque, se quello che Defteros sospetta è vero, è meglio che voi, segni d'Aria scoviate al più presto Asmita.-

-Se, come se fosse semplice!- sbuffò Aspros.

-Già, quel pachiderma è il migliore a giocare a nascondino.-concordò Regulus.

-A chi hai dato del pachiderma specie di randagio?- esplose Defteros.

-Eccolo...possibile che quando si tratta di quell'indiano fa sempre così!- la voce di Sisifo aveva una nota disperata.

-Vallo a capire...- lo consolò la piccola pecorella Shion.

-E tu chi hai chiamato randagio? Vieni qua che ti rimodello le ali, putto dei miei stivali!- inveì il gattino.

-FINITELA!!!-

Un silenzio assordante scese nella sala. Tutti puntarono gli occhi sul loro capo, che ansimava ancora per lo sforzo. E non era un bello spettacolo, sopratutto perché i suoi capelli diventavano simili a quelli della mitologica Medusa quando si infuriava.

-Usate il cervello invece di litigare! Asmita può usare la telepatia e in quel modo lo intercetteremo. Shion tieniti sempre in allerta e appena sarà il momento avvisa questi tre idioti. E voi – si girò verso i segni d'Aria con gli occhi ancora fiammeggianti.- preparatevi a partire. E vedete di non combinare casini, chiaro?-

Annuirono meccanicamente e velocemente. Cavolo, faceva davvero paura!

Con uno sbuffo e senza degnarli di un solo sguardo, Camus uscì dalla sala. Un minuto in più e altro che congelarli, li avrebbe inceneriti!

-Qui si mette male...- sussurrò Degel.

-Dici che...- disse Sisifo.

-Proprio così.- confermò l'anfora.

-Speriamo di no. Altrimenti saremo nei pasticci.-

-Invece sarebbe divertente.- intervenne Regulus tutto pimpante.

Degel lo fulminò con gli occhi( come può un'anfora fulminare con lo sguardo è e rimarrà un mistero!) e poi sospirò di nuovo. Che gran casino!


 


 


 

-Allora, fatemi capire. Il nostro compito consiste nel trovare i segni di Terra, giusto?-

-Si Death, te l'abbiamo già spiegato mille volte.- brontolò Kardia.

Certo che quella sottospecie di granchio era davvero ottuso!

-Ma perché?-

-Per sconfiggere i nemici idiota!- intervenne Amour spazientito.

-Idiota lo dici a tuo fratello.- lo rimbeccò Death, stizzito.

Un violento pizzicotto al sedere lo fece saltare e urlare.

-Non permetterti di offendere il mio Alba-chan! Anche se sono il tuo custode posso sempre farti passare le pene dell'Ade! Chiaro?- inveì Manigoldo.

-Chiaro...- piangnucolò, massaggiandosi la parte lesa.

-Albafica non è tuo, stupido granchio!- s'intromise Amour.

-Questo lo dici tu!-

-Prova ad avvicinarti a lui e ti riduco in poltiglia.- lo minacciò il pesciolino.

-E come? Dimentichi il mio guscio e le mie chele. Forza fatti sotto. Ti aspetto.- ghignò Manigoldo, facendo schioccare le due piccole chele.

Aphrodite era sgomento, come anche Milo.

-Non sarebbe il caso di fermarli?- chiese il primo ad Albafica.

-No. Fanno sempre così, ma poi alla fine non succede mai niente.-

-Tanto fumo e niente arrosto dunque.- disse Milo, incrociando le braccia dietro la testa.

Il piccolo pesciolino sorrise asserendo col capo.

-Comunque mi chiedo chi sia quello stano tizio che ha portato via la prof psycho.-

-Ho una mezza idea.- rispose Kardia, incrociando anche lui le chele.- Credo si tratti di...- s'interruppe, non terminando la frase.

Amour e Manigoldo smisero di litigare e, come Albafica, puntarono lo sguardo sullo scorpioncino, capendo le sue parole.

-Se era davvero lui, non avremmo vita semplice.- asserì Mani, con pieno appoggio degli altri due.

-Ehi, pronto. Volete spiegare anche a noi?- chiese Death, odiava non capire e quei quattro erano fin troppo poco collaborativi.

-Si trattava di Super Aquarius, uno dei segni d'Aria. Nostro nemico e anche uno dei più forti.-spiegò Amour spazientito. Lui e i granchi proprio non andavano d'accordo e quello era anche peggio dello spasimante del fratello.

-A me sembrava solo uno spaccone arrogante.- disse Milo con una smorfia di disgusto. Quel tipo proprio non lo sopportava a pelle e gli era bastata solo un'occhiata.

-Niente a che fare con il tuo Camus, vero?- lo stuzzicò Death.

-Lui è la perfezione infatti!- confermò con sguardo sognante, facendo sospirare di disappunto Aphro.

-E chi sarebbe?- indagò Albafica.

-Un nostro compagno di scuola e Milo ha perso la testa per lui, nonostante lo tratti sempre male. Una pulce avrebbe più considerazione.-

-Oh poverino! Un amore non corrisposto. Quanto devi soffrire mio piccolo Miluccio!- piagnucolò Amour, che prendeva a cuore tutte le storie d'amore complicate.

-Vedi di non dargli corda pesce. Che poi siamo io e Phro a sorbircelo.-

-Insensibile!-

Kardia intanto era assorto nei suoi pensieri. Non aveva dubbi sull'identità del nemico, mai ne aveva avuti, però era dura ugualmente. Ancora contro, ancora nemici. Lanciò un'occhiata alla finestra e si chiese se mettendo fine alla sua esistenza le cose potevano migliorare. Salì sul davanzale e guardò di sotto. Sì, l'altezza era considerevole. Un bel salto e tutto sarebbe...

-FERMATI KARDIA!- urlarono gli animaletti, comprendendo cosa avesse in mente, e si lanciarono su di lui.

-Lasciatemi! La mia vita non ha più senso! Tutto è perduto!- gridò dimenandosi per liberarsi.

-Non puoi! E a noi non pensi?- Mani stava facendo il melodrammatico per convincerlo.

-La tua guida è vitale!-

-Adesso non esagerare Alba, possiamo farcela lo stesso.- sussurrò Amour, beccandosi, però, uno scappellotto da fratello.

-Milo lo sostieni e lui no?-

-Beh, dopo duecento anni avrebbe dovuto farsene una ragione.-

-Lo sai perché...- ringhiò Mani.

-Uff, va bene salviamolo. Anche perché dopo chi prendo per i fondelli?- decise Amour.- Basta cretino! Torna dentro!-

Con uno strappo riuscirono a far cadere Kardia all'interno, sopra tutti loro.

-Ma che diamine combinate?-

-Niente di che Milo, stiamo solo salvando un amico dal suicidio.- gli spiegò tranquillamente Mani.

Il biondo era sbalordito.

-E perché volevi suicidarti Kardia-coso?-

-Buuuuuu......Sighhhhhhh.....- invece di rispondere si mise a piangere.

-Ok, è assodato che qui sono tutti matti.- mormorò Death a Phro, che non ebbe niente da obbiettare.

D'improvviso, però, Kardia smise di piangere. Si rizzò in tutto il suo scorpionesco splendore e alzò le chele.

-Che diamine fai adesso.-

-Zitto Mani, sono in ascolto.-

-Ci mancavano solo i messaggi dall'aldilà.- e scosse la piccola testa in segno di rassegnazione.

-RTL 102.5 TIME!- dissero in coro i due pesci fratelli.

-Ma piantatela! Era Asmita. Dobbiamo recarci al “Tempio dell'Illuminato”.-

-Dove?- chiese Death.

-Chi è Asmita?- continuò Aphrodite.

-Sei anche telepate?- Milo era sempre più sconcertato.

-Se la smettete di tempestarmi di domande, ve lo spiego.- fece un colpetto di tosse per creare la suspance.

-Allora!- esplosero dopo due minuti che non parlava.

-Che impazienza. Allora, Asmita è uno dei segni di Terra, custode proprio come noi.-

-E un gran borioso.- specificò Amour.

-Chissà perché mi ricorda qualcuno.- lo punzecchiò il granchietto.

-Basta anche voi due! Dicevo, deve aver captato il vostro risveglio come guerrieri e ci ha chiesto di raggiungerlo e no, non sono telepate, è Asmi-chan ad esserlo. E il Tempio...boh, che ne so io!-

-Proprio utile.- borbottò Milo.

-Senti Milo-coso, non sono mica un Tom-Tom!-

-Trovato!-

Si girarono verso Albafica e rimasero di sasso. Da quando un pesce decora cellulari portava gli occhiali e sapeva usare Google?

-Dobbiamo andare fuori Nara. Il “Tempio dell'Illuminato” si trova ai margini della foresta sacra.-

-E figuriamoci se quel buddista non era in un tempio.- sospirò Mani.

-Buddista?- chiesero in coro i tre ragazzi.

Poi scossero la testa. Da quando quella storia era cominciata ne avevano viste di tutti i colori, era meglio non stupirsi più di tanto e prepararsi a partire.

L'avventura continuava....


 


 

Ce la faranno i nostri baldi eroi a raggiungere l'Illuminato?

Riusciranno i segni d'Aria a fermarli?

Regulus avrà la sua razione di croccantini?

E Shaina userà ancora il suo spazzolino?

Ma sopratutto...

Camus conquisterà Super Scorpio?


 

   
 
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