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Autore: MissMisteryy    19/09/2016    1 recensioni
In una delle solite giornate grigie e monotone all'interno dell'orfanotrofio, Kariya decide di allontanarsi dall'abitazione per inseguire delle strani luci che si dirigono verso la foresta adiacente alla struttura. Queste luci lo condurranno ad una graziosa casetta immersa nel verde. Ma quest'ultima possiede un qualcosa di magico e il piccolo Masaki resterà all'oscuro di ciò fino a quando non si ritroverà faccia a faccia con il suo proprietario.
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era uno dei soliti giorni grigi e malinconici, il vento tirava imperterrito tra le strade nipponiche e la pioggia era in procinto di cadere. Il piccolo Masaki guardava fuori dalla finestra pensando che in fondo quello spettacolo naturale rispecchiasse un po' la sua vita in quel momento, da solo, in un orfanotrofio a causa dei suoi genitori e senza amici. L'acquazzone non tardò ad arrivare portando con sé l'aria gelida che si patisce solo in inverno inoltrato, il camino era acceso ma il piccolo turchese, come suo solito, si era rintanato nell'angolino più stretto e buio del salone, lontano dall'avvolgente calore del fuoco. 

Chissà come facevano gli altri bambini a sorridere e giocherellare insieme, questa era la domanda che si poneva sempre il piccolo vedendo quelle pesti giocare fra di loro. L'unica cosa che piaceva a Masaki erano i racconti di fantasia, quelli riuscivano sempre a fargli cambiare idea e a tranquillizzarlo, pensava sempre a come sarebbe stato bello vivere un mondo colmo di magia, dove ogni cosa era realizzabile, ma purtroppo quel pensiero era solo un'utopia. Proprio in quel momento stava leggendo un libro di fantasia, trattava di un ragazzo che era diventato da un giorno all'altro un abilissimo mago costretto a vivere da solo per le sue condizioni. Il turchese leggeva attento il racconto senza mai staccare gli occhi da quel "sacro libro", finì la storia giusto in tempo per godersi i primi raggi di sole che si facevo spazio tra le nuvole.

La signorina Hitomiko alla vista di ciò fece uscire i bambini in giardino, i ragazzini continuarono gli schiamazzi che stavano facendo dentro di fuori. Perché erano così rumorosi e con così tante energie? Si chiedeva sempre Kariya, dove la trovavano la forza di andare avanti dopo quello che gli era capitato? Purtroppo però questa era una delle tante domande a cui il piccolino non sapeva dare una risposta, si limitava a guardare storto quelle sottospecie di scimmie urlanti senza immischiarsi nei loro affari. Preferiva isolarsi e osservare meglio tutto ciò che lo circondava, sia per quanto riguarda le persone sia per quanto riguarda l'ambiente. Anche se ora il sole splendeva con aria dirompente le nuvole al suo fianco non cedevano, anzi, sembravano diventare sempre più scure e minacciose, ma la parte peggiore era il vento che continuava a danzare sulla terra senza pietà.

Ma l'attenzione di Kariya fu attirata da una piccola luce in fondo al giardino, così le andò incontro anche se quella luce, dopo ogni passo, tendeva ad allontanarsi sempre di più. Arrivato davanti ad un cancelletto che divideva il giardino dell'orfanotrofio dalla foresta adiacente alla struttura il turchese ebbe un attimo di esitazione, che cosa era giusto fare? Procedere e soddisfare la curiosità oppure rinunciare e tornare alla monotona vita che conduceva? Inutile dire quale scelta fece il piccolo. La strada all'interno del bosco era umida e fredda, tanto che il turchesino si strinse nelle braccia, non c'era una vera e propria stradina da seguire ma finché quella piccola luce continuava a brillare Masaki seguiva quella specie di strada che stava disegnando quest'ultima.

 Ad un tratto la luce scomparve davanti ad un'enorme cumulo di foglie e rami intersecati fra di loro, il piccolo si guardò intorno alquanto perplesso, poi gli venne un'idea, iniziò a scostare man mano quell'insieme di vegetazione che era dinanzi a lui per vedere cosa nascondesse, mentre era intento a levare gli ultimi rami qualcosa gli fece venire i brividi lungo tutta la schiena, un rumore alle sue spalle per l'esattezza, Kariya senza pensarci due volte si lanciò in mezzo al groviglio verde per poi sbucare finalmente dalla parte opposta. Si raggomitolò su se stesso in posizione fetale e chiuse gli occhi, aveva paura di sapere che cos'era stato ma poi qualcosa lo riscosse dalla sua paura, i suoi pensieri. Era arrivato fino a lì, non poteva reagire così! Aprì gli occhi e si alzò con fare convinto. Davanti a lui c'era una piccola casetta fatta di legno, sembrava uno di quei templi che si vedono solo nei film di Indiana Jones, si avvicinò all'abitazione ma rimanendo comunque in allerta, se lui era riuscito a passare tra la barriera di rami sicuramente anche la cosa che era dietro di lui ci sarebbe riuscito. Era tutto tranquillo, quasi anormale, il silenzio regnava sovrano nonostante il vento che continuava a soffiare da prima del temporale, chi avrebbe mai potuto abitare in quella foresta? Tutto solo tra l'altro? La risposta non tardò ad arrivare. Masaki sentì nuovamente qualcosa alle sue spalle ma stavolta non voleva scappare come aveva fatto prima, voleva vedere cos'era che lo tormentava tanto. Si voltò e vide lui...


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