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Autore: alewrite    19/09/2016    1 recensioni
Mancava una settimana all'inizio della scuola, era l'ultimo giorno di Agosto e le vacanze erano quasi finite. Quell'estate fu piena di tristezza per Camilla, che l'ha vista passare velocemente, senza viverla davvero. Quell'ultimo giorno di Agosto le sue migliori amiche: Claudia e Rebecca, l'avevano costretta ad andare alla solita festa di fine mese che si fa tutti gli anni, una festa a cui non voleva andare per nessuna ragione al mondo. Una festa in cui, alla fine, decise di smettere di essere se stessa per qualche ora e provare a divertirsi, una festa in cui conobbe Lui in tutti i sensi possibili.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 18
 


Esco dalla doccia canticchiando Gettin‘ Over You e quando alzo lo sguardo rimango sbigottita. Claudia, Rebecca e Lisa stanno saltando sul letto; la prima in mutande con la spazzola come microfono, la seconda in tuta con il cuscino al posto della chitarra e la terza con una bottiglia vuota improvvisa la batteria.

- Che cavolo state facendo? -

Si girano tutte e tre contemporaneamente guardandomi con gli occhi sbarrati e poi scoppiano a ridere accasciandosi sul letto.

- Ma voi tre avete dei seri problemi - dico ridendo.
- È colpa loro -

Guardo Lisa e le sorrido. É una ragazza gentilissima, sta nella classe di Fabio e visto che le sue compagne l'hanno lasciata da sola ce la siamo portata in stanza con noi. La adoro già, solo… se smettesse di chiedermi ogni secondo come va con Fabio mi farebbe un enorme favore.

- Che facciamo stasera? - mi chiede Becca limandosi le unghie.
- Perché non andiamo a dormire? -

Ci giriamo verso Lisa e ci mettiamo a ridere.

- Ma non siete stanche? - chiede ancora.

Sorrido ripensando alla giornata che abbiamo passato oggi.
Appena atterrati siamo andati in hotel a posare i bagagli e poi via, abbiamo camminato in lungo e in largo per le Ramblas dalla Plaza de Catalunya fino ad arrivare alla statua di Colombo. Abbiamo camminato fino al maestoso arco di trionfo e poi corso per prendere la metro che ci avrebbe portati al museo di arte contemporanea. A mezzogiorno siamo andati al mercato de la boqueria, sono rimasta estasiata dalla moltitudine di colori e odori presenti. Sembrava di essere entrati in un piccolo angolo di paradiso tropicale. Il pomeriggio invece lo abbiamo passato a girare per il quartiere gotico un po’ da soli e un po’ con i prof, abbiamo visto la cattedrale di Barcellona, il palazzo della musica catalana che possiede al suo interno l'organo più maestoso e spettacolare che io abbia mai visto, per fermarci poi nella piazza reale dove é presente una piccola fontana.

- Non per quello che hanno intenzione di fare gli altri - dice Claudia ammiccando.
- Quindi Camilla cosa si fa? - mi chiedono.

Ancora persa nel mio mondo di ricordi non ascolto e mi ritrovo fissata da tre paia di occhi.

- Come? - chiedo.

In tre alzano gli occhi al cielo ma almeno una si degna di rispondere.

- Volevamo sapere cosa dobbiamo fare stasera -

Sorrido mentre inizio a vestirmi.

- Andiamo in camera di Lele ci sono i ragazzi, noi, dei tipi della classe di Becca e credo basta... - aggrotto la fronte pensierosa.
- Ma ci stiamo tutti in camera? -
- In qualche modo ci staremo - dice Claudia infilando i leggins e la maglietta che usa come pigiama.
- È nuova la maglietta? - le chiedo non avendola mai vista e conoscendo a memoria il suo armadio.
- Umm no... - arrossisce e inizia a girarsi una ciocca di capelli sul dito.

Lancio uno sguardo a Becca che mi fissa di rimando, mette giù la limetta e si avvicina furtiva alla ragazza.

- E di chi sarebbe? - le chiede lascivamente.
- Di un ragazzo... -
- Gliel'hai fregata? - chiede Lisa.
- No.. me l'ha data lui - dice torturandosi il labbro.
- E perché te l'ha data? - chiedo avvicinandomi curiosa.
- Eccoo... lui... ha detto che... cosíavevoqualcosadisuoenonmiscordavoilsuoodore -

La guardo sbigottita mentre le altre due sono più confuse di prima.

- Gliel'ha data cosi lei aveva qualcosa di suo e non si scordava il suo odore - traduco per loro.
- Odddiooo ma chi è questoo - chiede Becca assalendola.
- Lo so io chi è... è il tipo di Capodanno vero? -

Claudia mi guarda con occhi sognanti, sorride, arrossisce e annuisce.

- Stai pensando a lui vero? - le chiede Lisa.
- No Lisa sta pensando al suo attributo - dice Becca maligna mentre Claudia annuisce.

La battuta la fa riscuotere e indignare.

- Rebeccaaa! Non dire cagate! -

Le lancia un cuscino in faccia e dopo un secondo é guerra.
 



- Cami obbligo o verità? - mi chiede Ale.
- Verità? -

Guardo il sorriso maligno e so che me ne pentirò a vita.

- Con chi, dove, quando e a che età hai fatto sesso la prima volta -

Mi porto le mani davanti al volto ma sorrido di nascosto, sia Fabio che Riccardo sono nella stanza e stanno giocando con noi.

- Allora la prima volta è stata con Marco Pientrali quando... - inizio ma vengo interrotta.
- Pientrali???? Quel Pientrali??? - mi chiede Lisa scioccata.
- L'unico e il solo - le dice Claudia battendole una mano sulla spalla.
- Ma lui... lui... è così… -
- Cretino? - chiedo osservandola.
- Beh oltre che cretino è molto sexy -

Le altre ragazze annuiscono all'affermazione di Lisa.

- Ma chi è questo? - chiede Riccardo perplesso.

Lele si volta per guardalo in faccia.

- Mi stai dicendo che non sai chi è Marco Pientrali? - gli chiede sconvolto.
- Come può saperlo Lele è qui solo da settembre -
- Si ma Becca è Pientrali! -

Noi ragazze ridiamo. Lele pagherebbe per entrare anche solo una volta nel suo letto.

- È stato il ragazzo più figo della scuola da quando è entrato a quando se ne é andato. È stato con tutte le ragazze almeno un poco carine della città - dice Claudia sognante.
- Stai dicendo che è stato anche con te? - chiede Riccardo perplesso.
- Credo che sia stato con tutte le ragazze in questa stanza... queste tre se lo sono passate da brave amiche - mormora Lele con un poco di schifo nel tono.

Io, Becca e Claudia ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

- Io non ci sono stata!! - si affretta a dire Lisa.
- Se vuoi ho ancora il suo numero - ridacchia Becca ammiccando.

Lisa passa da un tenue color rosato a un rosso pomodoro in cinque secondi.
Tutti nella stanza ridiamo ma noto che Riccardo e Fabio non lo stanno facendo.

- Vabbè Cami finisci di raccontare! - mi dice Ale curioso.
- Ale devo spiegarti come funziona? - gli chiedo facendogli il solletico.
- Dai scema quando, dove e a che età - mi ricorda tenendomi ferme le mani.
- A casa nei suoi nonni quando... uhm ero appena arrivata nella vostra scuola quindi a 15 forse quasi 16 anni -
- A 16 anni??? - mi chiede tossendo.

Rido quando gli va di traverso la saliva.

- Beh Ale... dopo è stata con quel Luca e poi con Lele... deve averlo fatto prima per forza! - ricalca la dose Claudia sorridendo cattiva.

Scuoto la testa e sorrido. Se andiamo avanti di questo passo non finiremo mai un giro.

- Posso girare ora? - chiedo.
- Aspetta Cami! - guardo Claudia sollevando un sopracciglio - sono le 02:02:02 espiri un desiderio! -

La mia espressione perplessa deve essere stata perfetta visto che tutti si sono messi a ridere.

- Dai Camillaaaaaaa -

Sorrido e chiudo gli occhi.
"Vorrei trovare la mia persona"

- Ora posso girare?? -

Annuisce contenta mentre si sistema lo smalto sulle unghie dei piedi.
Il gioco continua mentre un sacchetto di patatine passa di mano in mano. Mi guardo intorno mentre Lele e un ragazzo della classe di Lisa litigano per non so cosa, alla fine da una decina di persone che dovevamo essere siamo arrivati quasi a una ventina; e meno male che la stanza del mio amico è la più grande nel corridoio altrimenti non so come avremmo fatto a starci tutti. C’è da dire che eravamo già nella stanza a divertirci quando Fabio è entrato con alcuni amici e due ragazze, credo di aver guardato male sia lui che Lisa visto che quest'ultima si è intimorita un po’.
Giro lo sguardo verso la bottiglia che qualcuno ha rifatto girare quando questa si ferma esattamente verso di me... di nuovo.

- Camilla con Giacomo! - dice tutta contenta una bionda tinta... e pure male - dovete baciarvi per tre minuti -

Alzo un sopracciglio spostando lo sguardo al ragazzo, sospiro di sollievo almeno è carino. Con la coda dell'occhio vedo Rebecca farmi dei segni strani e mimarmi qualcosa... ci metto un po’ a capire che mi sta chiaramente invitando a darci dentro perché il ragazzo ci sa fare alla grande.
Mi appunto mentalmente di farmi spiegare come sa questa cosa mentre mi avvicino gattonando alla mia "preda".
Quando siamo a un palmo di naso sorrido.

- Ciao - dico aspettando.
- Ciao - mi risponde ghignando lui.
- Ok pronti? - dice la ragazza con in mano il telefono - tre... due... uno... vai -

Senza aspettare un secondo di più il ragazzo si avventa sulle mie labbra, con incredibile delicatezza porta le mani a circondare il mio viso, sorrido sulle sue labbra morbide mentre riprendo fiato. So bene che non sarà passato nemmeno mezzo secondo quindi decido di prendere in mano la situazione e andare con più calma. Porto una mano dietro al suo collo per avvicinarlo mentre l'altra la lascio per terra per sorreggermi; con le labbra sfioro le sue morbide e calde... molto invitanti. La sua lingua batte sul mio labbro chiedendomi il permesso di entrare, permesso che concedo molto felicemente portando la mia a contatto con la sua. Il bacio diventa molto più appassionato e sento distrattamente la ragazza dire che siamo quasi a due minuti. Troppo presa dal bacio avverto il movimento del ragazzo quando ormai mi ha sollevata e portata a sedere sul suo bacino, sorrido... senza l'impedimento di tenermi sollevata porto anche l'altra mano al collo di Giacomo stringendogli i capelli. Lo schiocco delle labbra quando si allontana per poco per riprendere fiato mi fa tornare dallo stato di trance in cui sono caduta, riprendiamo a baciarci visto che la bionda ancora non ci ha fermato ma cerco di concentrarmi sul resto per capire le persone della stanza cosa fanno.

Non è facile ascoltare quando non provi altro che desiderio e ti manca il fiato.
I fischi dei ragazzi sono la prima cosa che sento anche se percepisco degli occhi addosso che so appartenere a Fabio, penso che farà un bel discorsetto al suo amico qui; la seconda cosa che sento è un sensazione fredda e di immobilità accanto a noi... alla mia destra, cerco di fare mente locale per capire chi è seduto accanto a sto tipo e all'improvviso due occhi di ghiaccio mi compaiono in testa: Riccardo.

Il ragazzo fa uno strano giochetto con la lingua forse per fare tornare la mia attenzione su di lui perché si è accorto che ero distratta o forse semplicemente perché vuole dare il meglio di sé... sta di fatto che ha centrato in pieno e mi perdo nuovamente in quella danza meravigliosa.

- Ooh ragazzi basta! - sento dire ma la voce mi arriva attutita.
- Sono passati tre minuti! -
- Giacomo piantala di baciarla! - questo é Fabio.

Due mani mi afferrano per le braccia e mi allontanano da Giacomo.
Sbatto gli occhi confusa e volto lo sguardo verso Riccardo che mi sta tenendo premuta contro il suo corpo e rimango incantata, persa nel mare ghiacciato dei suoi occhi che mi fissano... davvero arrabbiati e con fare accusatore... fantastico.
Mi stacco velocemente riportando lo sguardo sul ragazzo che si sta grattando la testa imbarazzato mentre sorride alla bionda.

- Avevo detto tre minuti Giacomo! - gli dice puntandogli un unghia laccata contro il petto.
- Cosa posso dirvi... mi ha stregato... ci sa proprio fare - dice facendomi l'occhiolino.
- Lo so bene amico... -

Lele gli da una pacca sulla spalla con fare consolatorio... non avevo mai pensato che a Lele piacesse tanto quando ci baciavamo. Sento un po’ la tensione crescere della stanza e sorrido pronta a fare la figura della cogliona pur di far cambiare aria a tutti.

- Lele se ti mancano tanto i miei baci non c’è che da chiedere - gli faccio i labbroni sapendo bene che accetterà.

Infatti sorride maligno prendendo la palla al balzo con uno scatto si avvicina e posa castamente le sue labbra sulle mie in un dolcissimo bacio a stampo come quelli che ci davamo un tempo.

- Uhm ha ragione... sei proprio buona, magari ne approfitto più spesso -

Sorrido dandogli una spinta... che idiota.
Claudia e Rebecca si rotolano per terra dal ridere mentre anche gli altri che conoscono bene la... uhm... si può dire tendenza sessuale di Lele sorridono scuotendo la testa.
Me ne torno al mio posto ammiccando ai due ragazzi che si battono il cinque e concordano sul fatto che sono irresistibile.

- Se abbiamo finito tocca a me - Fabio interrompe il momento prendendo in mano la bottiglia per girare.
 


Dopo un’oretta stiamo ancora giocando, fortunatamente sono uscita solo un’altra volta e ho dovuto semplicemente dire quali erano, tra tutta la lingerie che ho, i pezzi che preferivo.
Tocca Nicolò a girare e finisce su Rebecca.

- Rebecca con... -

Fa girare la bottiglia una seconda volta e questa finisce su Riccardo.

- Riccardo -

Distolgo lo sguardo quando porta i suoi occhi ai miei concentrandomi sulla mia amica.

- Alloraaaa Riccarduccio caro obbligo o verità? -

Vedo con la coda dell'occhio Riccardo aprire la bocca ma la richiude con sguardo pensieroso. Risento per un attimo i suoi occhi addosso ma poi la sua attenzione si sposta su Rebecca. Sono più che sicura di aver visto uno sguardo di intesa tra la mia amica e Nicolò ma spero davvero di essermi sbagliata.

- Obbligo - dice il moro appoggiandosi al letto.
- Bene... - dal sorriso malefico che la mia amica mi rivolge capisco di essere finita nei guai - Ti obbligo a stare per mezzora con Camilla nella nostra stanza -

La guardo con odio. Io cerco di stargli lontana e lei mi fa stare chiusa in una stanza con lui?? Ma perché. Cosa le dice il cervello.

- Posso rifiutare? - chiedo sorridendo fasulla.
- No non puoi le sai le regole -
- Sì le regole che avete bellamente inventato - dico iniziando a incamminarmi alla porta.
- Non puoi farlo! -

Mi volto a guardare Fabio che si è alzato in piedi rosso di rabbia.

- Cosa non posso fare esattamente? - chiedo cominciando a incazzarmi.
- Non puoi andare a letto con lui! -
- Fabio per caso ti si è corroso il cervello?? - dico scioccata.
- Ehi amico vedi di calmarti dobbiamo stare solo nella stessa stanza - dice Riccardo alzandosi e avvicinandosi a me.
- Io sono il tuo ragazzo e non mi va che stai con sto coglione da sola in stanza dove c’è un letto -

Lo guardo schifata. Ma chi cazzo crede di essere.

- Senti coglione lo dici a te stesso primo e secondo come ti ho già detto stamattina Camilla è troppo gentile per dirtelo ma devi sparire lei non vuole più saperne di te... ok? -
- Perché tu sai bene cosa vuole giusto? -
- Lo so meglio di te fidati... - dice Riccardo con fare allusivo.

Credo che nessuno nella stanza non abbia capito l’allusione... perfino Lisa si portata una mano alla bocca sconvolta.
Mi metto in mezzo tra i due prima che inizi il finimondo, metto le mani sul petto di Riccardo e rimango un attimo confusa... dio quanto mi mancava questa sensazione.

Scuoto la testa anche per scacciare l'odore prepotente del suo profumo mischiato a quello della sua pelle.
Lo vedo ammiccare, si è accorto dell'effetto che mi fa e ne gode pienamente il deficiente. Guardo Fabio incazzato nero per quello che anche lui ha visto e sospiro.

- Senti Fabio io non avrei voluto farlo ora avrei voluto far passare prima questi giorni ma... non ti sopporto più - dico tutto di fiato - sei insopportabile, una piattola, non fai altro che blaterare cose su te stesso senza accorgerti che non me ne frega niente, sei noioso, appiccicoso e fastidiosamente geloso. Non sai divertirti e il massimo di trasgressione che conosci è baciarmi sotto casa prima di andartene -

Sento chiaramente gli altri trattenersi dal ridere, Fabio è sbiancato mentre Riccardo mi sta sfiorando la schiena distraendomi.

- Senza offesa ma non sono una ragazzina che torna a casa alle nove di sera e dio ogni volta che mi riportavi a casa non entravo nemmeno ma uno qualsiasi dei miei amici mi aspettava dietro l'angolo per uscire! Quando ci siamo conosciuti a ballare credevo che fossi molto più divertente invece no! Sei cosi dannatamente monotono da farmi salire i nervi -
- Cosa stai cercando di dire? -

Lo guardo sbigottita ma ci fa o cosa?

- Lo vedi? Sei cosi ottuso che non capisci nemmeno che ti sto lasciando se non te lo dico chiaramente quindi si Fabio IO. TI. STO. LASCIANDO. -

Vado verso la porta e la apro silenziosamente mica che qualche prof viene a rompere le scatole.

- Andiamo? - chiedo a Riccardo che mi guarda con una luce intrigante negli occhi.
- Certo - prende le sue cose e guarda Becca - vienici a chiamare tra mezz’ora. Ah ma... prima di entrare bussa - dice ammiccando.
- Non dire stronzate - lo prendo per la manica della felpa tirandomelo dietro.
- Riccarduccio mi deludi... ti basta solo mezzoretta? Ti credevo più resistente -

Rido per quello che dice Becca portandomi via il ragazzo dalla faccia basita, anche lei ride vittoriosa... mi dispiace Riccardo ma ti ha fottuto alla grande.








Angolo autrice:
Sono in ritardo di un anno lo so lo so mi dispiace ma sto avendo delle difficoltà ha finire la storia. ce la sto mettendo tutta e spero che tutti voi siate pazienti.
tan tan come vedete ho postato un nuovo capitolo e giuro che ce la sto mettendo tutta per riuscire ha scrivere gli ultimi capitoli.
spero che vi piaccia sapete che potere farmi sapere sempre cosa pensate e che lo apprezzo; critiche, congratulazioni.. tutto quello che vi passa per la testa è ben accetto.
divertitevi a leggere
ciao ciao

Ale

 
  
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