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Autore: mizuki95    19/09/2016    0 recensioni
[Once upon a fairy love tale]
[Luca x Harold]
Prima dell'arrivo di MC, il mondo delle fiabe è sconvolto dalla maledizione del sonno. Svariati fatti hanno contribuito alla suo arrivo, i quali hanno al contempo rafforzato il rapporto tra un sovrano ed un messaggero particolarmente testardo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buon giorno a tutti! Ahimé questo otome è davvero poco conosciuto, ma nelle due route che ho giocato (i personaggi che mi interessano non sono ancora giocabili) mi è piaciuto un sacco, per cui ho pensato di dedicarvi una fan fiction. In particolar modo mi ha colpito Harold, per cui ho deciso di incentrare la storia su di lui e sul suo rapporto con il re Luca, il quale viene solo accennato nel corso del gioco. Vi auguro una buona lettura! Se vi va, lasciate una recensione! :D

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In quanto sovrano del Red Kingdom, Luca non aveva mai avuto abbastanza tempo libero per pensare agli affari degli altri regni. Tuttavia, alle volte si isolava nel bel mezzo delle riunioni con le alte cariche del suo governo sul bilancio del regno, con la mente rivolta alla profezia che fin troppo volentieri gli veniva rimembrata. Harold, il Bianconiglio, non mancava di far visita a tutti i regnanti dei regni delle favole per ravvivare la fedeltà giurata ad Alice, la regina che secondo un’antica profezia avrebbe salvato e guidato tutti i regni. Ma dato che non lo attirava molto l’idea di servire una regina dopo ciò che era accaduto con la Regina Rossa, con molta leggerezza pensava di corteggiarla alla sua improbabile venuta, in modo da poter diventare il Re di tutti i regni.

Harold, invece, saltellava in tutti gli angoli di tutti i regni con una tale euforia e speranza da infastidire leggermente il re lupo. Ma il fastidio di Luca, sovrano disilluso e realista, crebbe giorno dopo giorno, fino a condurlo al Palazzo Reale che sorgeva al centro dell’intera regione. Trovò Harold nella biblioteca reale, che stava raggruppando tra le sue esili braccia alcuni libri sui leggendari altri mondi. «Buongiorno Sua Altezza, cosa la porta a Palazzo?» gli domandò il ragazzo-coniglio, quando si accorse della sua presenza «Hal, cosa stai facendo?» domandò a sua volta il moro, entrando nella stanza ed avvicinandosi al ragazzo «Ho pensato che se Alice non è ancora apparsa, forse è perché non si trova in questo mondo! Se riuscissi a viaggiare tra i mondi come narrano gli antichi in questi libri, forse …» «Sciocchezze! » esclamò Luca, per poi afferrargli la spalla destra «Come fai a credere ancora a quella vecchia profezia? Se non è apparsa, è perché non esiste alcuna Alice! ».

Strinse con forza la spalla del ragazzo, che sussultò per la sorpresa e il dolore «M-Maestà …» «E questi» disse l’uomo prendendo nella mano libera uno dei libri che l’altro portava tra le braccia «Come possono i racconti di individui dalla dubbia esistenza portarti in altri mondi? E come dovresti trovare Alice? Hal sei un coniglio, sei svelto con i ragionamenti. Non è possibile!». Detto ciò, scaraventò il libro contro la parete. Harold si mosse in direzione del libro, ma Luca lo afferrò anche per l’altra spalla e lo spinse contro la libreria alle sue spalle. Il ragazzo gemette dal dolore, mentre i libri tra le sue braccia caddero sul pavimento. Harold provò a dire qualcosa, ma si ritrovò in silenzio catturato dagli occhi accigliati del moro. Con i propri occhi riflessi in quelli del sovrano, Harold sorrise debolmente ed affermò «La speranza. La speranza mi spinge ad andare avanti. E la consapevolezza che le profezie non sono favole, ma l’avviso di disastrosi eventi».

Luca lasciò immediatamente il ragazzo ed indietreggiò di un passo. Si passò una mano tra i capelli, poi si inginocchiò per raccogliere i libri caduti «N-non si abbassi, è compito mio! Li ho fatti cadere io! » esclamò il Bianconiglio, sentendosi un miserabile per aver fatto inginocchiare un re per un motivo così stupido come raccogliere dei libri da terra. Luca raccolse velocemente i libri con l’ausilio del ragazzo, e appena si rialzarono glieli mise nuovamente tra le braccia «Scusa Hal, non so cosa mi sia preso» «Non deve scusarsi, Sua Altezza! Comprendo di essere alle volte un po’ insistente, ma io …» «Lo so, lo so» disse l’uomo, per poi accarezzargli con dolcezza la testa «Voglio proprio vedere dove ti porterà la “speranza”, quindi continua per il cammino che hai scelto di intraprendere». Detto ciò, lo salutò e tornò al suo regno.

Quel giorno il re lupo si era ritrovato faccia a faccia con una cosa che fino ad allora non aveva mai potuto accettare: aveva perso la speranza. Fede, fiducia, speranza, le aveva perse quel giorno, il giorno in cui la Regina Rossa cambiò. Ma soprattutto, quando ella morì. Luca si rese conto di aver perso le staffe e di aver agito in quel modo per il semplice fatto di non riuscire ad accettare che Harold andasse in giro con quella stessa speranza che lui aveva perso. Con la speranza di una regina che generosa e altruista, che pensava sempre al suo popolo. Ma ora che si era reso conto di tutto ciò, decise di lasciar fare al Bianconiglio. Chissà, tra qualche secolo, forse avrebbe davvero portato con sé una nuova regina. Ma col passare del tempo, più che con il pensiero di una regina, si ritrovò a fronteggiare quotidianamente con il pensiero degli abitanti maledetti.

Non si sapeva il motivo, ma all’improvviso alcuni abitanti del Blue Kingdom si erano addormentati e mai più svegliati. Qualche tempo più avanti, ciò accadde anche ad altri regni. Solo durante un concilio d’emergenza con gli ambasciatori degli altri regni, ripensò alla profezia di cui parlava Harold. D’impulso, si alzò dal posto che occupava al grande tavolo e corse via dalla sala. Andò personalmente alla stalla reale, e prese il cavallo più veloce che aveva. Con esso, partì in direzione del Palazzo Reale. Una volta giunto, col cuore in gola per la corsa dalla stalla reale dell’altro regno al Palazzo e con una paura inconfessabile, entrò nel gigantesco edificio. E lì i suoi timori furono confermati: molti soldati, guardie e sentinelle giacevano per terra, apparentemente svenuti, mentre gli altri li scuotevano nel vano tentativo di svegliarli.

Luca attraverso gran parte delle sale reali correndo, in cerca di Harold. Lo trovò in giardino, vicino alla fontana, sdraiato sul soffice manto d’erba col viso rivolto verso di lui. Attraversò a gran balzi il giardino e si inginocchiò accanto al ragazzo addormentato. Gli sollevò il busto e la testa dal terreno per scuoterlo, ma l’altro non si svegliò. Si sentì catturare da una sensazione glaciale, che partiva dal cuore e colpiva velocemente le altre parti del suo corpo. Non aveva neanche la voce per chiamare il ragazzo per nome, il terrore e lo sconforto glielo impedivano. Disperato, lo abbracciò stringendoselo al petto. Il ragazzo che spesso veniva a fargli visita, la novità quotidiana e la leggerezza che portava con sé, la piccola luce della sua speranza … tutto era andato perduto. Era imprigionato nella morsa di un dolore addirittura peggiore di quello che lo colse quando morì la Regina Rossa. Se ne chiese il motivo, ma non aveva la forza di pensare con lucidità. La profezia si stava avverando e ad esserne colpito era stato proprio colui che aveva avvertito tutti, anziché un ignobile senza fede come lui.

Mentre si malediceva per non essere al posto del ragazzo, sentì la sua vocina sussurrare debolmente «Re … Luca …?» «Harold!» esclamò il moro, con la voce appena ritrovata. L’albino, sveglio, lo guardava con un’espressione a metà tra il confuso e l’assonnato. Questi spiegò «Sono stato talmente occupato a prestare soccorso alle persone colpite dalla profezia, che ho dormito pochissimo in questi giorni … Di sicuro devo essermi addormentato per la troppa fatica … Ma voi che cosa ci fate qui, Altezza? ». Il sovrano del Red Kingdom lo guardò con stupore mentre si spiegava, ma poi toccò ad Harold stupirsi quando l’uomo lo abbracciò con molta più forza di prima «M-Ma … » «Mi dispiace di aver dubitato di te, Hal. Non farmi più preoccupare così tanto, ti prego» «Mi dispiace … » disse il Bianconiglio, imbarazzato e con il viso sempre più rosso «Non è quello che voglio sentire» ribatté il re, prendendolo in braccio ed alzandosi. Solo allora l’albino, con il viso rosso quasi quanto i propri occhi, ricambiò l’abbraccio e, sorridendo, promise «Non la farò più preoccupare». Luca lo tenne tra le braccia fino alla sua stanza, dove lo adagiò con delicatezza sul soffice letto bianco. Nonostante le remore del ragazzo, gli fece compagnia finché non si addormentò, promettendogli di mandare il prima possibile i suoi uomini più valenti per aiutarlo ad affrontare quella maledizione. Harold si addormentò profondamente, dimentico di aver la propria mano dentro la grande mano del re del Red Kingdom. E forse, proprio per quello, dormì con una serenità che da un po’ di tempo gli era mancata.

Dopo quel giorno, Luca gli prestò tutti i libri della propria biblioteca reale che potessero essergli utile nella sua missione di ricerca della Regina Alice. Infatti, l’uomo-lupo si era reso conto che la profezia non andava sottovalutata e che, se esisteva la maledizione, allora da qualche parte esisteva anche una Alice in grado di salvarli con la sua magia. Ma, ben più importante, grazie a quell’esperienza ritrovò non solo quella speranza che da tanto tempo aveva smarrito, ma anche il calore di un cuore palpitante alla vista della persona amata. Che alla partenza salutò con un focoso quanto inaspettato bacio, godendosi lo spettacolo delle candide guance di Harold arrossire come due piccoli pomodori. 
 
THE END
  
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