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Autore: channy_the_loner    19/09/2016    4 recensioni
[Human!Characters]
Amy Rose ha da poco scoperto di avere talento nel mondo della musica, grazie anche alla sua band preferita: gli Hedgehogs. Il suo entusiasmo contagerà anche le sue più care amiche così da formare un vero e proprio gruppo musicale. Le possibilità di incontrare quei ragazzi di Hollywood per realizzare il sogno di una vita sono davvero poche, eppure...
TRATTO DAL PROLOGO
"La musica ce l'hanno nel sangue, ed io ho deciso di diventare come loro."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Rose, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sbuffo sonoramente affondando il viso nel morbido cuscino del mio letto. Cream ha saputo del mio piccolo incidente, così poco fa mi ha chiamata per assicurarsi che stessi bene; nonostante le abbia ripetuto più volte che un po’ di sangue dal naso non è la fine del mondo, lei sta continuando ad agitarsi e a fare teorie assurde sulla mia salute.

<< E se ti avesse rotto il naso? Un’enorme frattura nascosta! >>

Okay, sta seriamente esagerando.

<< Se la frattura è enorme, allora non può essere nascosta, ti pare? >> dico passandomi la mano sugli occhi.

Sono molto stanca: prima di Cream hanno telefonato anche Chris, Blaze e Cosmo, quindi credo sia normale essere esausti di ripetere la stessa cosa per la quarta volta, no?

<< Sì, però … >>

<< Cream, ascoltami. >> la interrompo e lei si zittisce subito.

Sorrido, un sorriso soddisfatto: ogni volta che dico quelle due parole la mia migliore amica si zittisce, come se avessi pronunciato una formula magica. A distanza di anni, devo ancora capire il perché di questo fatto.

<< Sto bene, okay? Anzi, non mi esce sangue da questa mattina. Appena sono arrivata a casa il naso ha smesso di sanguinare e ho potuto togliere il ghiaccio. Non devi essere così agitata. >> dico per rassicurarla una volta per tutte. << Anzi, quando sarò davvero nei guai ti chiamerò e allora potrai preoccuparti tutto il tempo che vorrai! >> aggiungo per sdrammatizzare.

Lei ridacchia, come a voler convincermi che si sia realmente calmata, anche se so che è ancora agitata, almeno un po’. Amen, Cream è fatta così, non posso farci nulla.

La mia migliore amica mi da la buonanotte ed io ricambio, mettendo fine alla chiamata. Appoggio il mio cellulare – ormai bollente e pronto a fondersi con la mia mano – sul comodino e chiudo gli occhi, sperando di riuscire a dormire un po’: sono le undici di sera ed io sono a pezzi. Sento zia Ella in lontananza e capisco che è davanti alla TV, probabilmente con Milù in braccio, a guardare un film in bianco e nero, uno di quelli che trasmettevano quando aveva la mia età.

Non riesco a chiudere gli occhi e a rilassarmi: sono agitata … Ma perché? Per colpa di Sally? No, sono abituata ai suoi modi di fare. Forse a causa di Sticks, che non ha ancora chiamato per sapere come sto? Neanche, l’avrà avvisata Blaze, dato che mi ha detto che stava andando proprio da lei. Magari sono agitata perché il volume della TV di sotto è troppo alto? Lo escludo a priori, perché mi piace avere un leggero rumore di sottofondo quando dormo.

Sarà stata la discussione con Sonic …? Be’, credo di sì.

Insomma, lui è il mio idolo, colui che mi ha spinta – non volendo e non direttamente, certo – a cambiare scuola e a farla cambiare alle mie amiche … Penso che questo mio senso di abbattimento dovuto a lui sia giustificabile, in qualche modo: insomma, non ho mica deciso io di litigare! È stata colpa sua, che ha deciso di difendere Sally, non capendo l’imbroglio. Che stupido!

Sospiro: forse sto esagerando con le accuse. Sono stata io ad alzare la voce per prima, però è anche vero che lui ha avuto la faccia tosta di dirmi “Ti ricordo che sono Sonic Cooper, un cantante famoso”.

Ribadisco: che stupido! Pensa di potermi abbindolare così!

Cioè … In passato mi ha abbindolato con molto meno, ma quelli erano altri tempi, tempi in cui era tutto più complicato. Ora no, non crollerò, non mi ritroverò sottomessa al volere di altre persone.

Non di nuovo.

Sento la suoneria per le notifiche dei messaggi del mio cellulare. Ormai ho capito che non riuscirò a prendere sonno così facilmente, perciò mi tiro a sedere e afferro il cellulare: è Rouge.


Il rubinetto è ancora aperto?

No, tutto okay. Tu stai bene?


Digito in fretta e invio, aspettando la sua risposta. Ha visualizzato subito e risponde con altrettanta velocità.


Sì, dai. Senza di te abbiamo perso di brutto. Tipo Silver ha iniziato a ricevere pallonate come se non ci fosse un domani X’D


Mi scappa un risolino divertito.


E poi? X’D

La stessa sorte è toccata anche a Knuckles, ma almeno siamo riusciti ad eliminare Tails!

Non te ne vantare, era il più debole!


Rouge mi invia la faccina che sbuffa per tre volte ed io rispondo con quelle che ridono con le lacrimucce.


Blaze è rimasta tutto il tempo in panchina?

Yep. Diciamo che non siamo riusciti a riportarla in campo … Con lei avremmo avuto qualche speranza.

Be’, pensa che la prossima che faremo una partita a dodge con loro saranno più bravi.

Però io voglio stare in squadra con te! ;D

A proposito, so che Sonic è venuto a farti visita in infermeria …


Oh, no. Rouge mi ha inviato la faccina maliziosa, quella che guarda di lato e sorride furbamente. Che le posso rispondere? Ormai ho visualizzato il messaggio, non posso chiudere qui la conversazione: sarebbe scortese ed entrambe ci teniamo a queste cose.


Be’, sì …


Faccio la vaga, anche se non serve a nulla: quando si parla di ragazzi, Rouge non mi lascia mai temporeggiare.


Sputa il rospo, Amy Rose.

Okay! È venuto in infermeria ma solo per portarmi le “scuse” di Acorn.

Tutto qui? Davvero?

Credo che sia arrabbiato con me …

… Hai alzato la voce, vero?

Già … ;(

Wow, che schifo. No, complimenti. E se ora è davvero arrabbiato? Che hai intenzione di fare?

Non lo so … ;(


E dico davvero. Insomma, cosa potrei fare? Non ho intenzione di chiedergli scusa, ma non voglio che non mi rivolga mai più la parola! Non posso neanche chiedere aiuto agli altri, perché non voglio che si venga a sapere in giro. Se Sally dovesse venire a saperlo, sarebbe un disastro!

Rouge mi consola un po’, poi ci mettiamo d’accordo sull’orario per domenica, decidiamo dove incontrarci e poi ci diamo la buonanotte.

Stavolta non ci metto molto ad addormentarmi: dopo mezz’ora passata davanti allo schermo del mio cellulare, circondata dal buio, i miei occhi si sono arrossati e le palpebre sono diventate pesanti.

Sogno di urlare scuse in lacrime ad un ragazzo dai capelli blu e occhi verdi, ma lui non può sentirmi perché sono rinchiusa in una campana di vetro.

***

Fortunatamente l’autobus non è molto pieno, così posso aspettare la fermata per il centro seduta. Oggi è una giornata nuvolosa, perciò molta gente ha deciso di rimanere a casa o, comunque, di non andare in giro con i mezzi pubblici. Bene, almeno posso avere ancora un po’ di silenzio prima di arrivare al centro commerciale, sicuramente affollatissimo.

Rouge mi ha dato appuntamento vicino all’entrata, dicendo che sarebbe stata lì per le due e mezza. Controllo velocemente l’ora e vedo che sono in orario: devo scendere tra cinque fermate e manca un quarto d’ora all’appuntamento.

Il tempo vola via con i miei pensieri e alcune goccioline di poggia compaiono sui finestrini del bus, facendo lamentare una signora di mezza età seduta dietro di me; un neonato inizia a piangere per colpa di un tuono e il padre tenta di calmarlo iniziando a canticchiare una canzoncina.

Ricordo che da piccola giocavo spesso con un bambolotto, fantasticavo sul mio presunto figlio scegliendo il nome, l’aspetto e così via, facendo anche disegni. Sì, i classici passatempi delle bambine di otto anni.

L’autobus si ferma e le porte si aprono: devo scendere qui, così mi alzo e mi dirigo in fretta verso l’uscita, spintonata da altre persone.

Ha iniziato a piovere ma, fortunatamente, non a dirotto. Prendo dalla borsa il mio ombrello pieghevole viola e bianco e lo apro velocemente per bagnarmi il meno possibile. Mi incammino verso il centro commerciale poco distante e mi rifugio all’interno della galleria, sentendo l’aria condizionata calda accogliermi in un abbraccio.

Mando un veloce messaggio a Rouge, riferendole che sono qui, e lei mi risponde in poco tempo, dicendomi che è quasi arrivata.

Mi siedo su una panchina e tento di chiudere l’ombrello, ma mi bagno un po’ i jeans; ripongo l’oggetto nella sua custodia e lo rimetto in borsa. Subito dopo mi ravvivo i capelli sciolti – rigorosamente ricci a causa dell’umidità – e controllo il trucco, sperando che sia a posto.

Aspetto per un paio di minuti l’arrivo di Rouge osservando la gente che passa piena di buste e sacchetti colorati: tra tre settimane è Natale, perciò la gente sta già comprando i regali per i propri cari. Questa scena mi fa pensare che devo sbrigarmi anch’io, a comprare regali alle ragazze a me più care, a mia zia e – perché no? – a Milù.

<< Hey, Amy! >> sento dire ad alta voce.

Mi giro e vedo che c’è Rouge all’ingresso che sta venendo verso di me, sventolando una mano in aria per attirare la mia attenzione. Mi alzo e le vado incontro, sorridendo e abbracciandola di slancio.

<< Ciao, Rouge! >> dico dandole un bacio “guancia a guancia”.

Poi lei si fa da parte, indicando una ragazza alle sue spalle. Questa non è né troppo alta né troppo bassa, ha lunghi capelli viola legati in una coda di cavallo, occhi blu messi in risalto dall’ombretto rosa e le labbra sottili evidenziate con del rossetto blu notte; indossa una maglia rossa che le scopre la pancia ma con sopra un giacchetto nero, jeans grigi e scarpe nere. Non saprei come definirlo, ma … Questa ragazza ha qualcosa di originale nel suo stile, qualcosa che mi da l'impressione che sia una tipa in gamba.

<< Amy, lei è Wave Johnson. >> mi dice, poi si rivolge all’altra. << Wave, lei è Amy Rose. Ricordi? Te ne parlavo tanto. >>

<< Oh, sì >> fa Wave << Ricordo. >>

Ci stringiamo amichevolmente la mano, dicendo insieme: << Piacere! >>

<< Wave si è trasferita in città questa settimana. >> spiega Rouge << Frequenterà la nostra scuola da domani, vero? >>

<< Già >> risponde l’altra annuendo freneticamente.

Mi interesso subito, perciò le chiedo: << Che corso speciale frequenterai? >>

<< Educazione artistica e hip-hop. >> risponde dando il cinque a Rouge. << So che anche tu lo balli, Amy.>>

<< Ballo un po’ tutto a dire la verità. >>

Intanto ci siamo avviate in un negozio di abbigliamento poco affollato e Rouge si è tuffata tra gli scaffali pieni di maglie, mentre io e Wave siamo rimaste indietro, lei guardando dei jeans ed io degli accessori molto carini.

Andiamo avanti così per un po’, visitando anche altri negozi oppure guardando abiti nelle vetrine, sospirando, perché costano troppo e non possiamo permetterceli – specialmente la sottoscritta –

Dopo tre ore passate velocemente decidiamo di entrare nel bar principale del centro e ci sediamo ad un tavolino quadrato usando la sedia in più per appoggiare le buste. Alla fine Rouge ha comprato una gonna e un paio di scarpe – col tacco, ovviamente -, Wave una felpa con cappuccio senza cerniera ed io tre maglie scontate del 25%; dei bei risultati, insomma.

Arriva una cameriera che ci chiede l’ordinazione e, tutte e tre, chiediamo delle cioccolate calde e dei biscotti. Proprio mentre la ragazza torna al banco per consegnare le ordinazioni, Rouge si alza e, con la scusa di andare in bagno, si allontana lasciandomi sola con Wave.

Non sappiamo cosa dirci, perciò restiamo in silenzio e con lo sguardo rivolto altrove, pensando a possibili argomenti di cui parlare.

<< E così … >> fa lei, vaga << Ci sono gli Hedgehogs a scuola, eh? >>

<< Sì! >> mi affretto a rispondere << Ho anche lezione con alcuni di loro. >>

Mi torna in mente la discussione con Sonic e, tutto d’un tratto, mi sento triste, perciò tento di concentrarmi nuovamente sulla ragazza che mi sta di fronte per distrarmi.

<< Non che mi interessi, eh. >> dice picchiettando le dita sul tavolo << Credo di essere una loro hater. >>

Spalanco gli occhi: no, non è possibile.

<< Dici sul serio? >> domando, sperando di aver capito male.

<< Sì, seriamente. >> mi risponde con naturalezza.

Wow, non me l’aspettavo! Essendo una fan sfegatata di quella band, non mi era mai capitato di imbattermi in un hater. Insomma, perché è contro di loro? Forse non le piacciono i membri? Oppure non le piace la musica in generale? No, impossibile: non esiste una sola persona a cui non piace la musica!

<< Rouge mi ha detto che tu li adori. >> dice tornando a guardami negli occhi.

<< Sì, è vero. Mi piacciono un sacco. >> rispondo sinceramente, sperando di non litigare anche con lei.

Wave sospira tenendo gli occhi chiusi e le braccia incrociate, come se stesse riflettendo.

<< Okay. Volevo solo saperlo, tutto qui. >> dice riaprendo piano gli occhi, forse persi con i suoi pensieri.

<< Rouge ci teneva tanto, voleva che facessi amicizia con te … Insomma, ogni volta che parlavamo a telefono mi raccontava qualcosa che avevate fatto insieme. Era così entusiasta … La prima volta che mi aveva raccontato di te, la sentivo parlare con voce felice, dopo tanto tempo. Sei riuscita a farle tornare il sorriso dopo quella faccenda con i suoi. >> racconta.

Mi commuovo: non pensavo che Rouge ci tenesse così tanto a me, sin dai primi momenti passati da amiche. Credevo che avesse iniziato a volermi davvero bene solo qualche anno fa, quando aveva accettato di cambiare scuola con me e le altre, dando il via ufficiale alle vite incasinate. Invece, se quello che dice Wave è la verità, Rouge mi considera sua amica da molto prima.

<< Va bene. >> dico, tentando di non farle vedere che ho gli occhi lucidi.

<< Cosa? >>

<< Sarò tua amica anche se odi la mia ragione di vita. >> dico sorridendole.

Anche lei sorride, anche se lievemente.

<< Allora siamo socie. >> dichiara mettendosi in una posa trionfante. << A patto che tu non canti le canzoncine di quei ragazzacci in mia presenza! >>

Rido e, proprio ora, torna Rouge e arrivano le nostre ordinazioni. Questo si chiama “tempismo”!

 

 

Angoletto dell’Autrice!!

… Sinceramente? Non mi piace per niente questo capitolo, ma non sapevo come introdurre Wave, perciò ho pensato: “Okay, basta che salti fuori, o in un modo o nell’altro!”

A parte le cavolate, volevo dire una cosa seria.

Ultimamente – un po’ a causa della scuola, un po’ perché sono incasinata già di mio – sto avendo una carenza d’ispirazione, sia per questa long che per Wrong Choises e (come gli interessati avranno sicuramente notato) per la fic nella sezione di One Piece (che stava avendo anche successo!), perciò non posso dire con precisione tra quanto tempo usciranno nuovi capitoli. Io, ovviamente, farò del mio meglio per non farvi aspettare troppo, ma non posso promettervi nulla, purtroppo ;(

Prima di andarmene vorrei invitarvi a lasciare una recensione (tutte rigorosamente ben accette) o solamente ad apprezzare il mio impegno. Andiamo, la vita da liceale non è facile!

Shuu: Non fare la vittima …

Okay -.-‘

See Soon Everyone!!

Channy

  
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