Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Giuggy89    05/05/2009    0 recensioni
E' la mia primissima fict..leggete e commentate!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si.. mi stava baciando.. cosa dovevo fare?.. tirarmi indietro?.. e Erik? Avevo troppi dubbi, ma quel bacio era troppo bello e io non volevo rovinarlo. Sentimmo un rumore e ci girammo, entrò mio fratello e Bea, la mia migliore amica... Il mio cuore stava esplodendo, sapevo cosa sarebbe successo e sapevo cosa avrei perso.. qualcosa di troppo importante. Bea mi guardò e diventò tutta rossa.. : Bella stronza.. disse cercando di nascondere il nervosismo.. si girò e se ne andò.. Non potevo lasciarla andare ,era la mia migliore amica, la persona alla quale volevo troppo bene per cancellarla senza spiegazione.. Le corsi dietro e le urlai di fermarsi.. : Fermati Bea, mi dispiace.. : No.. non ti dispiace.. te sei felice.. non ti basta Erik.. l’unica cosa che ti ferma è il rimorso.. del resto non te ne frega niente.. se fare soffrire me o Erik è la pena da pagare per essere felice, allora sacrifichiamoli pure.. : No Bea te non sai quello che è successo.. ti giuro che.. Non mi fece finire che disse.. : Non mi interessa sapere, ho già visto abbastanza.. Si girò e se ne andò.. Ero sola.. non avevo nessuno su cui contare, l’unica persona che mi capiva ero riuscita a farla scappare, l’unica persona che mi amava veramente l’avevo tradita e Brian.. be lui era inspiegabile.. Cominciai a camminare e andai verso la strada principale, non avevo una meta, volevo solo fuggire, fuggire da tutti e dai problemi. La strada era affollata, mi misi a guardare le vetrine dei negozi, erano tutte stupende ma in quel momento non riuscivo a cogliere veramente la loro bellezza. Mi fermai davanti alla vetrina di un negozio, era il negozio dei genitori di Erik. Cominciai a guardare le scarpe in vetrina fino a che vidi entrare la solita biondina. Si chiamava Sally ma io e Bea scherzavamo sempre e la chiamavamo Barbie. Provavo molto rancore verso quella ragazza, era stata fidanzata con Erik e mi aveva fatto soffrire come mai nessun’altro aveva fatto. Ricordo come se fosse ieri.. Era giugno ed era l’ultimo giorno di scuola e come tutti gli ultimi giorni i professori ci avevano concesso una tregua.. stavo passeggiando per il corridoio con Bea e parlavo come sempre di Erik, un rumore ci fece girare.. avrei voluto non vedere quella scena.. Sally lo stava baciando.. si stavano baciando.. Lui mi vide e si fermò, era poco che era successa quella cosa tra di noi e lui si stava baciando con un’altra ragazza.. Non so come avevo fatto a rimanere calma ma mi girai e andai verso la mia classe.. Mi ero incantata a guardarla senza rendermi conto di niente, quando mi girai vidi Erik che mi guardava da lontano. Il suo viso era cupo, non feci tempo a chiamarlo che entrò nel suo negozio. Lo vidi che si diresse verso Sally la salutò e andò nel magazzino.. Avevo deciso cosa fare, entrai nel negozio, salutai la madre e gli chiesi di Erik. Nel frattempo Sally, che si stava provando un paio di scarpe, mi guardava con sospetto. Andai verso il magazzino, era buio e c’era uno strano odore, era cuoio misto a naftalina.. andai avanti fino a che trovai Erik inginocchiato vicino ad uno scatolone, si girò, mi guardò e tornò al suo lavoro senza fiatare. Non avevo idea di cosa dirgli, mi presi coraggio e dissi.. : Erik.. Ma nulla cambiò, era come se non avessi fiatato.. : Erik.. mi dici co.. : Cos’ho? Bè fa piacere sapere dei tuoi baci appassionati da altri, sai cosa ti dico?fai come vuoi.. non me ne frega più niente.. Non volevo ma cominciai a piangere, cercai di trattenermi ma loro uscivano da sole.. Non volevo ammettere che quelle parole mi avevano ferito ma l’emozione prevalse.. Lui mi fissava, era cupo ma allo stesso tempo preoccupato, lo vedevo che avrebbe voluto fare qualcosa di più però l’orgoglio era più forte di tutto.. Aveva ragione e proprio per questo mi girai e me ne andai. Continuando a piangere mi diressi verso casa e senza neanche mangiare andai a letto sperando che l’indomani mattina fosse cambiato tutto. Il suono della sveglia mi riportò alla realtà, ma la realtà era più brutta di ieri. La mia migliore amica non voleva parlarmi, giustamente, e da li a poco avrei visto tutti, insieme.. Mi alzai e dopo la solita routine andai a scuola masticando un pezzo di pane tostato. Contavo le briciole che cadevano solo per non pensare ai problemi che affollavano la mia testa. Ovviamente la ricerca era stata un fallimento, non eravamo riusciti a scrivere nemmeno una riga e oggi era il giorno del giudizio. Cercai di pensare alla faccia tonda del professore, agli occhi a palla che avrebbe fatto scoprendo che per la seconda volta non avevamo fatto il nostro compito. Quando alzai lo sguardo mi resi conto che avevo superato la scuola di qualche metro. Cominciai a pensare.. Non avevo mai bigiato la scuola, non ce n’era mai stato motivo, senza ragionarci un secondo più presi una via e me ne andai in un ristorante vicino al centro famoso per i suoi pasticcini alla crema. Mi misi a sedere e cominciai a studiare tutte le persone presenti nella stanza, gente bizzarra, gente normale, persone che non avevano nulla a che fare con me, una ragazzina che piena di problemi stupidi credeva di essere meglio degli altri.. Ecco cos’ero.. Mangiai il pasticcino e me ne andai verso il parco.. Ero sola, per la prima volta nella mia breve vita non sapevo cosa fare, non sapevo su chi contare, a chi chiedere aiuto. Mi sedetti sulla prima panchina e chiusi gli occhi, l’aria fresca sfiorava la mia pelle accompagnata da qualche lacrima.. Lì ferma e immersa nei miei pensieri sentì una mano che mi sfiorava la guancia..
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Giuggy89