Prologo


Si dicono tante cose sull'ex Ammiraglio della marina Kuzan, conosciuto soprattutto come Aokiji. 
Che abbia lasciato la marina per orgoglio, dopo la perdita contro un secondo Ammiraglio, perdita che gli fece perdere una gamba. Che lo abbia fatto per unirsi ai Rivoluzionari, sotto il comando di Dragon. C'è anche chi pensa, con qualche assurda fantasia, che sia entrato in una ciurma pirata di qualche imperatore.
Nessuno sapeva la verità se non, ovviamente, lui.
Un giorno la trovò, la verità, per caso e se la portò nel cuore come un grosso macigno. 
Come un capoio legato alla gola, pronto a togliere il respiro.
I sensi di colpa che, persi nella mente, pensava alle ferite che non aveva mai curato, alle lacrime che non aveva mai asciugato e sorrisi inesistenti.

Dopo la fatidica battaglia contro Akainu, il nostro uomo glaciale si prese del tempo per guarire dalle ferite.
Era terribilmente annoiato, non cosa nuova per lui, in quella sala neutra da ogni colore e suono. Il dolore ormai sparito da giorni, settimane, non faceva più caso ai giorni passati. 
Quindi, volendo camminare tranquillamente per la base marina in cui stava, si fece una gamba di ghiaccio, utilizzando i suoi poteri.
Contento il minimo della sua nuova "gamba", afferrò una stampella di fortuna e prese a navigare per i corridoi, arrivando al piano che conosceva più di tutti, aprendo una porta che aveva già aperto un sacco di volte. 
Aveva passato ore intere in quella stanza, a prendere ordini per missioni e colloqui vari.
Il vecchio ufficio di Sengoku, ora quasi vuoto se non per la scrivania piena di fogli e due poltrone per gli ospiti. Non si sa come, quel giorno, la vita lo abbia portato a sedersi sulla sedia dietro la scrivania, invece che sulle morbide poltrone. 
Non si sa perché i suoi occhi pigri caddero sulle carte presenti sulla scrivania. Forse la voglia di una nuova missione, il fatto di lavorare a qualcosa di nuovo. 
Ma ciò che vide lo fece accigliare e subito dopo chiudere lo stomaco. Con gli occhi spalancati fissava l'immagine ci una ragazzina, minuta, con i capelli neri e ribelli, che puntavano da tutte le parti, stampata in bianco e nero. Il colore rendeva i dettagli invisibili, ma lui li sapeva, quei dettagli. 
Viva o morta.
Di fianco ad un nome che conosceva bene, c'era il suo cognome.
Il nome era della figlia morta quindici anni prima.
Lindsey.
Pensò subito che la vita si stesse burlando di lui. Che qualcuno da lassù, non che avesse mai creduto, voleva fargli rimpiangere tutte le notti tranquille dopo un lungo periodo di tempo mancanti.
Senza pensare, si mise l'avviso di taglia in una tasca dei pantaloncini che indossava, e aprì una cartella che stava esattamente sotto il foglio precedentemente piegato. 
Fece un respiro profondo per calmare le mani tremanti. 
Si disse che doveva mantenere il sangue freddo.
Ah, ah, l'ironia.
In mezzo a tante, troppe informazioni, solo un paio attirarono la sua attenzione.
L10J1
In fuga dal laboratorio 102-Z.
Sopravvissuta: sì, immediato avviso di taglia. 
L'avrebbe trovata, si disse con una mano sulla fronte, ancora incredulo. 
L'avrebbe trovata prima di qualsiasi altra persona.  


Note autrice:

Aokiji è uno dei personaggi che stimo di più, spero davvero di non averlo fatto troppo fuori dal suo carattere. 
Ringrazio TUTTI quelli che sono arrivati fino alla fine del prologo, abbastanza lunghino. 
È LA MIA PRIMA STORIA OC, e lo scrivo in grande perché capisco che spesso leggere le note porta via altro tempo, e io ringrazio voi che state leggendo, che mi avete dedicato del vostro prezioso tempo :)
Perdonatemi se c'è qualche errore di distrazione o di battitura, ma scrivo la storia da cellulare e faccio moooolta fatica anche a selezionare, spostare, pigiare e ... Insomma, ho le ditona grossa x'"D 
Sarà una ff molto soft... Spero... E se ci dovessero essere spoiler di alche genere in futuro avviserò prima del capitolo, traaaaanquilli. 

Vi saluto e grazie mille

Accetto critiche, consigli e ovviamente complimenti uwu non siate rozzi (?) 
RoronoaLilly