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Autore: alfa_beta    22/09/2016    1 recensioni
Storia ambientata tra la consegna del cellulare a Tony da parte di Steve in Civil War e la scena nascosta dopo i titoli di coda.
Tony rimasto solo dopo la battaglia cerca di colmare il vuoto creato rifugiandosi nel suo laboratorio, ma una serata tranquilla si rivelerà l'inizio di un nuovo mistero e di una nuova lotta.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Secrets and Lies


Non solo il giorno seguente fu difficile, ma lo furono anche i tre dopo. Stark cambiava le medicazioni ai due malconci. Quando aveva un attimo di tempo cercava notizie su internet per capire se era successo qualcosa di grave.
Bucky non parlava, rimaneva a sedere sul suo lettino a guardare Steve. Il suo pallore non era svanito e i suoi nervi erano tesi, tanto che si spaventava ogni volta che Tony entrava in infermeria.
Al quarto giorno Steve si svegliò.
Era ancora indolenzito e i segni sul suo corpo erano un po’ diminuiti ma ancora ben visibili, soprattutto quello su collo.
“Steve?”
Erano soli.
“Bucky?” i suoi nervi si tesero quando sentì quella voce
“Dove siamo? E’ un posto familiare”
“Siamo alla Tower, non sapevo da chi andare”
“Ma che è successo?”
“Non lo so Steve, scusa… ” Bucky scense dal letto e si avvicinò a quello di Steve
“Ti giuro non ne so niente, io non c’entro niente con tutto questo”
“Bucky ero li ho visto e il mio corpo ha sentito forte e chiaro quello che è capitato”
“Ti prego Steve credimi… me ne devo andare lo so, ma almeno fidati di me”
“Non fare l’idiota, non ti lascio solo. Però dobbiamo capire che diavolo è stato.. glielo hai detto a Tony?”
“Non so neanche spiegarlo a me stesso, di certo non ci riesco ad uno Stark”
“Meglio così, dobbiamo inventarci qualcosa. Qualcosa di convincente.”


Erano le due del pomeriggio e Tony era uscito dall’officina per mangiare qualcosina al piano di sopra. Quando arrivò, vide Bucky con in mano un bicchierone di caffè. Non riusciva ad abituarsi a vederlo girare per casa. Proprio neanche un po’. Appena si fossero ripresi li avrebbe buttati fuori.
“Hey”
“Barnes” lo salutò con il saluto militare giusto per prenderlo in giro
“Il caffè è finito” non ci diede tanto peso a quel gesto, sapeva benissimo che era un modo per Tony di scaricarsi e di alleggerire la tensione.
“Se continui così non dormi più…un momento” Tony si voltò e fissò Bucky in volto
“Tu non hai mai dormito da quando sei arrivato!”
Le occhiaie infatti erano ben visibili, i movimenti lenti e spossati.
“Tengo solo d’occhio che Steve stia bene”
La sua voce era strana come se ci fosse qualcosa che non voleva dire.
“Oh si il tuo amichetto del cuore!! Be fa come vuoi…piuttosto.. spiegami che cosa è successo”
Vide Bucky appoggiare la tazza e fare un lungo sospiro
“Steve non vuole che te lo dica, quindi non posso dirti niente”
“Tardi! Ora che hai fatto questa scena da cane fedele non puoi pretendere che io lasci correre”
“E’ stata una cazzata”
“Io ne ho fatte di cazzate e al massimo mi ritrovavo nudo nel letto di una spogliarellista di qualche locale. Non mi conciavo come voi due”
“Cercavamo solo di recuperare del vibranio”
“Vibranio?? Lo cercavate al market dietro l’angolo della strada?”
“Abbiamo solo pestato i piedi a qualcuno che non voleva rinunciare alla sua scorta e alla sua ricchezza”
“Quindi avete fatto incazzare dei mercenari o dei venditori di Vibranio per quale motivo esattamente?”
“Meglio se ne parli con Steve”
A Tony tutta questa storia puzzava. Cosa mai poteva servire del vibranio a quei due?
“Senti se vuoi fare il bimbo prenditi il tuo amichetto del cuore e uscite da casa mia! O mi dici come stanno le cose veramente o ve ne andate!”
Bucky riprese la tazza e bevve il caffè rimasto tutto in un sorso.
Poi si avvicinò a Tony e lo guardò fisso negli occhi
“Stai attento Stark, posso ucciderti in questo momento usando solo il braccio buono. Sono qua perché Steve aveva bisogno di te, ma di certo non ti lascio fare il grosso con le parole quando senza la tua armatura vali meno di niente” Poi si allontanò.
Tony sentì salire l’adrenalina a mille e stava per scattare contro quel bastardo. L’avrebbe ammazzato proprio in salotto.
Bucky però si fermò e disse “Steve è senza scudo, avevamo bisogno del vibranio per farne uno nuovo. Il suo probabilmente lo tieni per terra per raccogliere gli stracci. Ma lui ne ha bisogno, logico è forte anche senza ma l’hai privato della sua miglior difesa. Forse è proprio per quello che è ridotto in quello stato”
Tony si piantò. Ma che scemi quei due. Tutto sto casino per uno scudo?
Proprio non riusciva a capire. Ok lo scudo ce l’aveva lui ma alla fine Steve avrebbe anche potuto non darglielo o comunque venirlo a prenderlo. Andare in giro a rompere le palle a dei mercenari non era una bella idea e forse era meglio aumentare le difese della Tower. Non voleva vedere altri assassini in casa sua, oltre a quelli che già c’erano.

Intanto in infermeria Steve stava in piedi davanti ad uno specchio e valutava i segni dello scontro, continuavano a diminuire sempre di più e anche il male era molto calato. Ancora qualche giorno e avrebbe potuto riprendere la sua routine di allenamento.
La porta si aprì e vide Bucky con una faccia da funerale.
“Fatto?”
“Sì, mettendola sul personale non ha indagato tanto”
“Cosa gli hai detto dello scontro?”
“Solo che cercavamo il vibranio per il tuo scudo…”
“Poi?”
“Poi basta mi ha fatto innervosire e l’ho minacciato..”
“Bucky!! Non possiamo farlo incazzare mentre siamo qui, se ci chiude dentro alla Tower e chiama le autorità siamo spacciati e ci arresteranno”
“Lo so, ma aveva un atteggiamento insopportabile”
“Dai lo sai che è così con lui… Devi stare più attento. Comunque devi dormire, fai schifo.”
“No meglio di no” Bucky si rabbuiò
“Facciamo così tu dormi e io vado su a provare a tirare due pugni e vedere come regge il mio fisico”
“Naa meglio se sto sveglio…”
“Bucky non rompere le palle, vai a letto è un ordine!”
Bucky sorrise al suo migliore amico
“Agli ordini Capitano” e si sdraiò con gli occhi chiusi aspettando che il sonno lo avvolgesse

Steve lo guardò per qualche secondo poi uscì
“Friday? ”
“Si Capitano Rogers?”
“Se succede qualcosa di strano a Bucky avvisami e per favore non avvisare Tony”
“Dipenderà dalla gravità signore”
“Se ho capito. Vado nella palestra”
“Come desidera Capitano”

Steve non si sentiva a casa in quel posto, ma comunque si muoveva rilassato. Prese il corridoio e si avvicinò alla grande porta della palestra, la spinse e guardò dentro. Tutto deserto, meglio così pensò.
Cominciò subito a riscaldarsi e fare degli esercizi leggeri. Piano piano il fisico si abituò a muoversi di nuovo e anche il male si affievolì. Senza il siero probabilmente sarebbe stato inchiodato a letto per un anno buono.
Aveva bisogno di sfogarsi, stare così tranquillo gli massacrava i nervi.
Quello che era successo ancora non riusciva a spiegarselo. Era stato tutto così veloce e inaspettato. Immaginava che anche per Bucky non fosse stata una grande serata. Lui ora era terrorizzato. Lo conosceva bene e non era lo stesso. Non lo era più da quando lo avevano trasformato nel soldato d’inverno, ma adesso sembrava ancora più spaventato.
Si fermò di scatto, aveva sentito un rumore.
D’istinto si andò a nascondere dietro al ring. Se stesse per succedere qualcosa doveva contare sull’effetto sorpresa perché non era ancora in piena forma.

La porta si aprì ed entrò Tony.
“Steve?”
“Sono qui Tony” uscì dal nascondiglio cercando di fare l’indifferente, ma Tony non era certo stupido e lo beccò in pieno.
“Perché ti nascondevi?”
“Niente solo i nervi ancora in tensione”
“Pensi veramente che dei venditori di vibranio possano entrare a casa mia?”
“Come??? Tu come lo sai?” Mentì spudoratamente
“Il tuo amichetto mi aveva detto che tu non volevi che lo sapessi”
Steve si voltò e prese un asciugamano per detergere un po’ di sudore.
 Non disse niente, meglio lasciar cadere quel discorso.
“Sai che potevi chiedermi lo scudo…”
“Se certo stai sognando, mi avresti portato in prigione senza passare dal via”
“Ok te ne do atto, ma cavolo vi siete messi in un bel pasticcio”
“Si ma non ti preoccupare appena mi rimetto ce ne andiamo”
Si alzò e fece per uscire dalla palestra quando sentì la voce di Tony
“Non riuscirete a venirne fuori da soli… io vi ho avvisato”
Sbam la porta si chiuse

Steve odiava mentire, soprattutto a un suo compagno di armi. Effettivamente non sapeva se poteva ancora considerare Tony un compagno. Era troppo stanco per pensare e quando entrò in infermeria Bucky stava finalmente dormendo.
Allora si sistemò sul letto. Provò a trattenersi e a rimanere sveglio, ma le forze lo lasciarono e dormì abbandonando ogni precauzione.


Piombarono in un sonno pesante entrambi e si risvegliarono solo la mattina del giorno dopo. Entrambi con un mal di testa cane, sintomo di quando dormi troppo.
Bucky guardò Steve e tirò un sospiro di sollievo .
“Te l’avevo detto non sarebbe successo nulla”
“Sei stato un incosciente Steve”
Bucky si alzò dal letto ed uscì dalla stanza. Dentro di lui era ancora spaventato da quello che era successo la sera dello scontro. Quelle immagini lo avrebbero perseguitato per tanto.
Mentre si incamminava in giro a dare un’occhiata alla Tower incrociò Tony.
“Che ci fai in giro?” gli domandò spazientito il miliardario
“Niente”
“Allora torna nella tua stanza, non voglio che ficchi il naso nei miei affari”
Bucky allora lo fissò intensamente e prese coraggio, forse era stupido farlo ma doveva essere sincero.
“Tony…”
A quel punto Tony gli diede un’occhiataccia ma si fermò comunque ad ascoltare
“Mi dispiace di averti minacciato, sono solo nervoso”
“Senti non sono il tuo psicanalista”
“Mi dispiace anche per i tuoi genitori, mi hanno fatto il lavaggio del cervello e non potevo disubbidire agli ordini…”
Calò un silenzio teso tra i due.
“Tony non chiedo il tuo perdono, però vorrei che tu capissi che non volevo fare del male a nessuno… scusa” in quel momento Bucky stava dando sfogo a tutto per cercare di calmare il suo spirito.
Tony lo guardò fisso negli occhi. Si girò e poi di scatto mise tutta la forza in un pugno che spaccò il labbro del soldato che perse l’equilibrio e cadde.
“Ora siamo pari, cerca di non rompere niente mentre vai a fare la tua passeggiatina”
Poi Tony se ne andò, un po’ più libero rispetto a prima. Alla fine sapeva bene che non era colpa di Barnes ma rimaneva comunque difficile non dare un volto a chi aveva ucciso i suoi genitori.
 


note autrice: Ciao a tutti lettori!! Bugie bugie e bugie... povero Tony. Sappiamo tutti però che non è un idiota. Avrà capito che i due simpaticoni stanno giocando con lui? Chi lo sa!!
Almeno un sassolino dalla scarpa se l'è tirato via dando un pugno a Bucky xD
A presto bella gente=)
  
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