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Autore: Prue786    05/05/2009    1 recensioni
Il sole, il mare, il relax... ci sono davvero tutti i presupposti per una splendida crociera, ma non è così che la pensa Nathan, in vacanza con i genitori. Sarà costretto a cambiare idea quando si ritroverà a scontrarsi con qualcosa che crede al di sopra delle proprie possibilità... e allora la noiosa crociera sarà solo un bel ricordo.
Genere: Generale, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13- Non siamo in un film

 

Nathan sobbalza al rumore della pistola, ma rimane fermo dov’è, confuso e spaventato. Continua a fissare l’uomo di spalle a pochi metri da lui: la testa rasata e il fisico d’atleta. La sua camicia bianca spicca nella semioscurità della foresta, e i lampi di luce che fuoriescono dall’arma che ha in mano illuminano per pochi istanti gli alberi che li circondano. L’ennesimo colpo è seguito da un urlo e da una serie di imprecazioni.

“Via!” Esclama l’uomo voltandosi di scatto e spingendo Nathan in avanti.

Il giovane scuote la testa e cerca di camminare velocemente, senza grandi risultati.

“Dannazione!”  sibila Nathan.

L’altro afferra una spalla del ragazzo e si guarda per un attimo intorno: “Per di qua!” Esclama trascinandolo dietro un’ albero tozzo, dalle foglie lunghe e larghe: “Avanti, riprendi fiato!” Quasi spinge Nathan a terra, prima di sedersi anche lui.

Il giovane si accascia lungo il tronco e chiude gli occhi: “Mi sento male…” Sussurra mentre rilassa i muscoli.

“Fa’ con comodo!”

L’esclamazione dell’uomo gli fa riaprire gli occhi. Gli lancia un’occhiata obliqua e rimane in silenzio a guardarlo mentre lo vede trafficare con la pistola.

“Merda, è scarica!” Con un gesto di stizza lancia a terra l’arma e si passa una mano sul viso: “Siamo fregati…” Sbuffa e guarda Nathan: “Perché non sento la bambina?” Chiede indicando con un cenno del capo il fagotto raggomitolato fra le braccia del giovane.

“Eh… Isabel… stai bene?” Nathan abbassa lo sguardo per vedere il viso della bambina che però è nascosto contro il suo petto: “Isabel?” Sussurra all’orecchio della piccola, che si allontana di poco, e lo guarda con aria spaesata: ha il volto arrossato e gli occhi ancora lucidi.

Il giovane avverte una morsa alla bocca dello stomaco, ma sorride: “Ehi, va tutto bene? Stai bene?” Chiede con voce dolce.

L’altra annuisce, ma continua a tenersi avvinghiata alla sua maglia.

Il ragazzo le passa una mano sul viso: “Non ti preoccupare, adesso è tutto a posto!”

Isabel annuisce di nuovo e torna a poggiare la testa contro il giovane che socchiude le labbra riuscendo, però, solo ad abbracciare nuovamente la bambina. 

“Eravate in crociera, vero?” Chiede in un sussurro l’uomo, attirando l’attenzione del ragazzo.

“Sì… eravamo sulla nave…” Nathan fissa l’altro che ora è intento a guardare la strada dalla quale sono venuti; lancia rapide occhiate oltre l’albero e più di un a volta sbircia nervosamente l’orologio al suo polso.

Il giovane si acciglia e si schiarisce leggermente la voce prima di bisbigliare, fissando l’uomo: “Perché ci stai aiutando?”

“Vuoi sapere perché vi sto salvando la vita?”

Nathan si irrigidisce e accenna appena di sì con la testa.

L’altro si gira e lo guarda, sospirando; la sua espressione si fa meno dura: “Sono un infiltrato!” Esclama in un soffio.

“Cosa?” Nathan lo guarda incredulo: “Sei un poliziotto?”

L’altro alza le spalle: “Più o meno!”

“Ma… come… perché…?” Il giovane scuote la testa: “Che ci fai qui?”

L’altro accenna un sorriso e guarda Nathan come indeciso sul da farsi. Inarca le sopracciglia e dopo aver respirato a fondo abbassa un attimo gli occhi e poi ritorna a fissarlo: “Quello che è successo sulla nave non è stato un incidente!” L’uomo alza una mano per zittire il giovane che alle sue parole si è sporto in avanti con un’esclamazione di sorpresa: “Fai silenzio! Non siamo al sicuro!” Sibila avvicinandosi al giovane: “Perché pensi che quelle casse siano su quest’isola?”

“Ca… le casse?” Balbetta Nathan un po’ spiazzato.

“Esatto, le casse!” L’agente si allontana e torna a sbirciare oltre l’albero mentre il ragazzo guarda nel vuoto cercando di trovare un filo logico che possa collegare le informazioni in suo possesso e quelle appena ricevute. La sua mente comincia a lavorare furiosamente cercando di far combaciare i tanti pezzi di un puzzle ancora lacunoso.

Una nuova esplosione e un gemito.

“Merda!” Impreca l’uomo vicino Nathan.

Il giovane si volta di scatto: “Cos’è succ…” Le parole gli muoiono in gola quando vede la camicia bianca dell’altro macchiata di rosso all’altezza della spalla.

L’agente preme con la mano sulla ferita e si gira verso Nathan: “Via! Corri, corri!” Esclama alzandosi con qualche difficoltà.

Il giovane lo fissa per qualche istante rimanendo immobile.

“Avanti!” L’altro lo afferra per un braccio, tirandolo: “Allora, vuoi lasciarci le penne, ragazzo?”

Le parole scuotono Nathan che, coprendo la testa di Isabel con una mano, comincia a correre seguito dall’uomo e dall’eco dei colpi delle pistole.

“Eccoli!” Sente gridare il giovane mentre i colpi si fanno più vicini.

“Dannazione!” Urla l’agente quando un albero vicino a loro viene colpito.

“Non ti fermare, continua a correre!”

Nathan non ha bisogno di farselo ripetere e sfreccia velocemente fra gli alberi fin quando qualcosa non gli spezza il respiro.

Il rumore dello sparo gli riecheggia nelle orecchie, lo sente esplodere nella testa e nell’intero corpo prima di cadere a terra, lungo disteso sull’erba.

“Ragazzo!”

Si sente chiamare e cerca di aprire gli occhi, ma il bruciore che avverte su tutto il lato destro del corpo è troppo forte. Sente la testa scoppiare, non riesce a muoversi, non riesce a pensare.

Si sente afferrare per un braccio e spostare di lato; Isabel gli viene tolta dalle braccia. La sente lamentarsi un po’, ma poi si zittisce.

“Avanti… un ultimo sforzo!”

L’uomo vicino a lui lo tira su di peso.

Socchiude gli occhi ma è tutto troppo confuso perché possa capire qualcosa.

Sente rumore di scoppi ovunque, vede tronchi d’alberi e lampi, e poi avverte di nuovo dei rumori… qualcuno che piange…

“Chi piange?” Si chiede Nathan sballottando qua e la senza un motivo preciso. È tutto confuso, tutto sembra vorticare intorno a lui, come se fosse in un’enorme lavatrice. Un ronzio continuo nelle orecchie e poi di nuovo quel pianto. “Isabel!” Pensa come in un sogno. Stringe gli occhi e scuote la testa. Quando li riapre vede il terreno davanti a sé. Alza la testa e la foresta ritorna davanti al suo sguardo. Nathan si riscuote dal torpore e si accorge con meraviglia di star muovendo le gambe, di star camminando velocemente nella foresta sorretto dall’agente che gli sta salvando al vita.

Sente il respiro affannoso dell’uomo. Si volta un istante a guardarlo e nota che Isabel è in braccio a lui e singhiozza con veemenza.

“Isa…” Sussurra con un filo di voce, ma l’ennesimo colpo lo fa tornare a concentrare sulla corsa.

Un’altra decina di metri e l’uomo gira bruscamente, facendolo sussultare.

“Sei tra noi?” Si sente chiedere da una voce leggermente sarcastica.

Non riesce a trattenere una smorfia: “Lo sono sempre stato!” Esclama in un soffio.

“Come no!... Un altro piccolo sforzo, su!”  L’agente aumenta il passo e Nathan si sforza di rimanere abbastanza lucido da riuscire a tenere il passo senza farsi trascinare troppo.

La vista improvvisa della spiaggia fa sentire meglio il giovane: “Siamo arrivati!” Sussurra con un sorriso.

“Già, speriamo di sì!”  Si sente rispondere mentre l’altro lo spinge a camminare sulla sabbia.

Il rumore dall’acqua sotto i piedi fa alzare la testa a Nathan: “Dove andiamo?” Chiede con voce impastata.

“Qui!” È  la secca risposta dell’agente che si ferma e lo accompagna fino a farlo sedere in trenta centimetri d’acqua, appoggiato scontro uno scoglio.

Il giovane sospira sollevato e chiude gli occhi.

“Dietro gli scogli dovremo star sicuri per uno o due minuti… spero che i ragazzi siano qui per allora…” 

Nathan apre un occhio e guarda l’uomo: “Di chi stai parlando?”

L’altro sorride: “Chiamo i rinforzi…” e dalla tasca dei pantaloni estrae una torcia. La punta verso l’oceano e l’accende. Pochi secondi di luce prima di ripiombare nel buio. Il ragazzo accenna un sorriso e torna a chiudere entrambi gli occhi poggiando la testa allo scoglio. Si sente afferrare il braccio da due piccole mani e con un po’ di fatica alza lo sguardo su Isabel.

“Adesso questo signore ci porta a casa!” Sussurra annuendo con la testa.

La bambina continua a fissarlo senza dire una parola. 

“Che c’è?” Chiede l’altro alzando una mano a carezzarle la testa.

Isabel rimane in silenzio per alcuni istanti prima di domandare, con voce flebile: “Ti fa tanto male?”

Nathan apre la bocca, sorpreso per quella domanda, e istintivamente va a guardare il fianco destro: la ferita non si vede, ma la maglia ha una vistosa macchia scura che si allarga lentamente. Il giovane respira a fondo, cercando di dimenticare il dolore, e si volta verso bambina: “Sì, un po’ mi fa male… ma ora mi passa…” Cerca di sorridere con aria convincente.

“Ecco il segnale, stanno ar…” la frase dell’agente viene bloccata da un nuovo colpo di postola: “Ma questi non finiscono mai le munizioni?” Sibila a denti stretti avvicinandosi di più a Nathan ed Isabel: “Ragazzo, tutto ok?” Chiede guardando il fianco del giovane.

“Sì… credo di sì…” Nathan  fa una smorfia e si volta verso la bambina che al rumore si è avvinghiata al suo braccio.

“Cos’è successo?” Chiede una voce dall’oceano.

“La copertura è saltata!” Esclama l’uomo: “Qui ho un ragazzo ferito e una bambina!”

Nathan cerca di vedere qualcosa, ma sembra che a parlare sia stata l’acqua. La vista comincia ad annebbiarsi. Apre la bocca, ma non ha la forza di dire nulla. Senza provare a far nulla per resistere chiude gli occhi e si rilassa, mentre intorno a sé comincia ad avvertire voci e rumori. La stretta di Isabel sul suo braccio si allenta. Nathan vorrebbe aprire gli occhi, ma le palpebre sono troppo pesanti. Si sente sollevare fuori dall’acqua; qualcuno bisbiglia al suo fianco prima che perda i sensi, non avvertendo più nulla.

 

 

 

 

per Araluna: ciao!!!^^ Oddio… stavo morendo quando ho letto “Gruppo cosplay violento di Chuck Norris” XDD davvero, questa mi mancava! Comunque pian piano si scopre tutto e con l’ultimo capito verranno chiariti gli ultimi “misteri”…  si spera XD Sarò anche una “doc” ma certe brutte abitudini rimangono XD Grazie ancora per il prezioso supporto!^^ Baci!

 

   
 
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