“ Ma lo sai che dovrei iniziare ad uscire di casa in boxer? Ho degli addominali da uuuuurlo!” biascicò Alec visibilmente ubriaco mentre cercava di armeggiare con la cintura dei suoi jeans neri. Appena riuscì a toglierli, rischiando di cadere faccia a terra un paio di volte, fece per uscire dal loft del suo ragazzo che lo afferrò prontamente per il polso. “Tu non vai da nessuna parte mezzo nudo e ubriaco marcio. E soprattutto, i tuoi addominali si vedono comunque, sei senza maglietta da due ore! Chi l’avrebbe mai detto che un po’ di sambuca ti avrebbe ridotto così? Su, fiorellino, andiamo a dormire va!” Magnus scosse la testa, era abbastanza divertito dalla cosa, ma non voleva che Alec si facesse male. D’altronde era pur sempre il suo fidanzato no? “No no no, io non vado da nessuna parte, sono l’anima della festa” replicò lo shadowhunters, riuscendo a liberarsi dalla presa di Magnus. Barcollò in camera e afferrò un mandolino che Magnus aveva comprato durante la loro vacanza in Italia e, cercando di non sbattere contro gli stipiti di ogni porta che incontrava, riuscì ad uscire dal loft: “Ecco, ora stammi a sentire. Ti canterò una serenata con i fiocchi, tesoruccio!” Magnus rabbrividì nel sentire quel nomignolo. Avrebbe dovuto filmare la scena per i posteri, pensò. Uscì sul piccolo balconcino che dava sulla scala davanti a casa e vide Alec in ginocchio al piano terra.Sambuca
Si chiese come avesse fatto a scendere le scale senza schiantarsi, ma era solo un piano e non si preoccupò.
“Oh mio caro tesoruccioooooo
Sei il nettare del mio cuoooor
io ti amo come un cuccioloooo
e per sempre sarai miiiiiooooo” intonò Alec, inframezzando le parole con delle pennate stonate di mandolino. Lo stregone sgranò gli occhi e arrossì quando vide che i vicini erano usciti per capire cosa stava succedendo. Li salutò con la mano piuttosto imbarazzato, facendo cenno che tutto andava bene.
Non si preoccupò di bloccare la serenata del suo ragazzo, d’altronde quando gli sarebbe ricapitato di vederlo così disinibito?
“Oh bel Magnus del mio cuoooooreeeeee
Io ti voglio tanto … la rima, devo fare la rima … amoreeeeee …”
Dopo qualche altro verso, Magnus decise che era abbastanza; si precipitò a togliergli il mandolino dalle mani e a chiudergli la bocca con l’unico mezzo possibile: un bacio.
“Grazie, fiorellino. Bellissima serenata. Ora, che ne dici se andiamo un po’ a letto così domani mattina posso raccontarti tutto questo? Sono proprio curioso di sapere chi sarà ad arrossire, in quel caso!”
§ Continua nel prossimo capitolo §