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Autore: Letizia25    24/09/2016    2 recensioni
A volte, la discesa verso l’inferno comincia senza rendersene conto, fino a che non è troppo tardi.
Troppo tardi per tornare indietro, per cambiare le cose, per salvare qualcosa di ciò ch’è rimasto.
O almeno, la nostra è iniziata così.
Si cerca una luce per salvarsi, o anche solo per non perdere del tutto la speranza.
Eppure ogni sforzo sembra comunque vano, perché le cose non cambiano, mai.
Restano immutabili, almeno fino a che due universi opposti non si scontrano.
Perché quando due universi opposti si incontrano all’improvviso, cambia tutto, radicalmente.
Le certezze che c’erano prima svaniscono, sommerse da quel qualcosa che accomuna quei mondi.
Tutto scompare; dubbi, paure, sogni, maschere, muri. Resta una sola certezza: quella di non cadere.
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=evr4rKlJ1RA
*
ATTENZIONE: La storia tende al rating rosso e contiene alcune scene descritte in maniera molto approfondita (guardare trailer per capire). Quindi, se siete deboli di cuore o se potrebbe darvi fastidio in qualsiasi caso, non leggete, dato che l’ultima cosa che voglio è far star male qualcuno.
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Be my home'
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Trenta
 
 
 
Eppure, a volte è proprio quel qualcosa di importante a portare la luce.
È quel qualcosa di basilare che porta quel pezzo di puzzle che mancava per completare il tutto.
Per completare una vita che sembrava aver perduto tutto quanto.
 
 
 
«Hemmo, quanto ti ci vuole per prendere un pacchetto di biscotti?!» esclama Madison, seduta sul divano del salotto, con il cellulare in mano e il sorriso stampato sulle labbra da quando Luke ha messo piede in casa sua all’improvviso, senza avvertirla, facendola una sorpresa ben gradita.
Un sorriso che in quelle ultime settimane è nato sempre più spesso sul suo viso, a causa del ragazzo biondo che è ancora in cucina e che, con una semplicità unica, estrema, riesce costantemente a farla sentire perfetta, ogni volta che i suoi occhi azzurri come il mare si posano su di lei, come se fossero guidati da una forza più grande di loro.
Sorride sempre più spesso, Madison, perché i suoi sentimenti per Luke stanno crescendo, giorno dopo girono; le riempiono il cuore e l’anima, le danno quell’unica certezza a cui si ancora con tutte le forze. Quella certezza che, tuttavia, non sarà mai in grado di far scomparire del tutto ciò che macchia la vita della ragazza.
Perché il passato che la ragazza continua a nascondere è ancora lì, a farle compagnia in ogni momento; a ricordarle quanto di sbagliato, imperfetto ed inutile ci sia dentro di lei, quanto in realtà sia debole, incapace di difendersi e di camminare sulle sue stesse gambe; è ancora lì come le sue cicatrici, alcune fresche di un giorno soltanto, altre che hanno lasciato il loro segno da tempo, restandole impresse addosso fin da subito, segno indelebile del peso che si porta dentro da anni e che l’ha fatta nuovamente precipitare.
E lei ormai, anche se cerca di trovare un minimo di riparo nei suoi sentimenti per Luke, nell’amicizia che la lega a Letizia, a Calum, a Michael ed Ashton – che ha conosciuto poco dopo Natale e che è riuscito con poco a conquistare la sua simpatia – sa che, in realtà, ha smesso di combattere e ha rinunciato già da tempo, da prima ancora che le cose si complicassero. Perché Madison King vigliacca era, e vigliacca rimarrà fino alla fine, troppo spaventata di muovere un ulteriore passo solo perché ha troppa paura di ciò che incontrerà.
Sospira stanca e si passa una mano sugli occhi contornati da occhiaie scure e troppo evidenti. Occhiaie dovute non tanto a ciò che la sta mandando in pezzi ancora una volta – a cui sta cercando di abituarsi perché sa che non le resta altro da fare – quanto al fatto che non riesce a chiudere occhio a causa di ciò che Letizia e Calum stanno passando da un mese a quella parte.
Perché sono caduti di nuovo, insieme, a causa di un qualcosa troppo più grande di loro che nessuno ha idea di come gestire. E stavolta i loro amici sanno anche troppo bene che non sarà semplice rimettere insieme i cocci rotti di ciò che è rimasto. Sanno troppo bene che per aiutarli ci vorrà tempo, pazienza e tanta forza di volontà per tenere duro e non crollare a propria volta. Sanno troppo bene che non devono lasciarli soli, neppure per un momento, perché nessuno di loro sa cosa i due potrebbero fare se il dolore dovesse avere la meglio.
Perché Madison conosce Letizia, meglio di qualunque altra persona sulla faccia della terra. E sa che l’amica ha subito l’ennesimo colpo dalla vita. Un colpo forse più potente di quello che aveva ricevuto in passato e che aveva cambiato tutto quanto nella frazione di un istante. Un colpo che, adesso, ha reso la mora nuovamente silenziosa, distaccata, assente; l’ha svuotata di quella luce che, grazie a Calum, era riuscita finalmente a tornare in quegli occhi scuri e profondi. Occhi che Madison ha sempre ammirato per la loro forza ed il loro coraggio, qualità che Letizia ha sempre dimostrato nonostante tutto, senza rendersene conto neppure una singola volta.
La sua migliore amica non è più la persona che lei conosceva. È come se adesso al nome di Letizia rispondesse un robot vuoto, incapace di provare qualsiasi tipo di emozione, freddo come il metallo che lo compone. Eppure, Madison sa che dietro quel metallo, dietro quell’apatia, c’è ancora la persona con cui ha condiviso tutta una vita e che non ha la benché minima intenzione di perdere per nessun motivo. Letizia è la sua migliore amica, la sola persona che le sia rimasta accanto nei momenti peggiori e che non ha mai lasciato la sua mano; l’unica persona che Madison vuole al suo fianco, nonostante tutti gli errori che ha commesso e che sta continuando a fare.
E nonostante tutto, mentre si ritrova a leggere un messaggio su Twitter che le ha mandato Lu_x – Non indovinerai mai con chi sono in questo momento! – sa, sente che non tutto è perduto, che tutti insieme troveranno il modo di far funzionare le cose tra i loro amici.
Perché Letizia merita di essere felice. E perché Calum ha bisogno di lei per voltare pagina una volta per tutte.
Su questo Madison è più che sicura.
Ed è mentre risponde a quel messaggio, che altri pensieri le invadono la testa. Pensieri che, anche solo per qualche istante, la portano lontana da ciò che sta accadendo e che sembra non avere una spiegazione logica, una spiegazione che non è per niente facile vedere alla prima occhiata.
Pensieri che riguardano proprio Lu_x, proprio quel ragazzo che, con il tempo, è diventato sempre più importante per lei, trasformandosi in una parte fondamentale della sua vita; una parte senza la quale – Madison lo sa anche troppo bene – non riuscirebbe a stare, neppure volendo. Perché Lu_x è arrivato in punti della sua anima dove Letizia non era mai riuscita a posare gli occhi; punti che soltanto Luke era riuscito qualche volta ad intravedere e cullare, mandando via il dolore, la paura e la tristezza.
È importante Lu_x; lo è davvero. Lo è talmente tanto che… Adesso, le regole che si sono imposti stanno cominciando a diventarle strette. Perché vorrebbe conoscerlo, Madison, vorrebbe guardarlo dritto negli occhi e dirgli «Grazie.» per ogni singola cosa che ha cercato di fare nonostante una possibile distanza incolmabile a dividerli. Vorrebbe stringerlo e dirgli quanto bene gli voglia. Vorrebbe sentire il suono della sua voce e della sua risata, almeno una volta nella vita. Vorrebbe sentire le sue braccia stringerla forte per non lasciarla più andare, per tenerla al sicuro come riesce a fare anche soltanto con dei semplici messaggi.
Sa che chiede troppo e che sperare per lei sta diventando sempre più rischioso. Ma pure lei è umana, e le emozioni non si potranno mai controllare fino in fondo.
Pensa a Lu_x, la bionda. E l’unica cosa che riesce ad inquadrare di lui sono gli occhi.
Occhi che lei si immagina azzurri come il mare.
Perché i suoi sentimenti verso Lu_x sono esattamente a metà strada tra l’amicizia e l’amore. Perché Madison King sa che non è innamorata di Lu_x: solo Luke Hemmings è riuscito a rubarle il cuore davvero.
 
Da: Madx; 30.03.2016, 06:25 pm
Con quella ragazza che ti piace tanto?
 
Luke sorride nel leggere quel messaggio, a cui risponde velocemente con un Mi conosci troppo bene, non vale, per poi afferrare il pacchetto di biscotti al cioccolato che stava cercando e tornare in salotto, dove Madison è seduta comodamente; gli occhi castani puntati verso la finestra che dà sul giardino, rigata dalla pioggia che sta cadendo da tutto il pomeriggio. Ed il cuore gli fa un balzo nel petto.
Perché, anche se sono passate parecchie settimane da quando si è reso conto dei suoi sentimenti per la bionda – anche se ormai ha fatto l’abitudine ai batticuore, ai sorrisi ebeti che gli nascono all’improvviso sulle labbra, al lieve rossore che gli colora il viso quando lei lo guarda a lungo, facendolo sentire nudo, senza difesa alcuna – ogni volta che si ritrova con lei non riesce a non sorprendersi. Perché Madison diventa sempre più bella, ogni giorno che passa; diventa sempre più simile alla stella che Luke aveva visto di sfuggita in quegli occhi castani incontrati grazie a Calum nel corridoio della scuola. Occhi che, in qualche modo, gli hanno marchiato l’anima ed il cuore, facendo nascere in lui un sentimento sempre più difficile da contenere e nascondere.
Perché fa male non poterle dire cosa prova; fa male stare al suo fianco con  la costante paura che qualcuno migliore e più adatto di lui possa trovarla e portargliela via. Certo, non direbbe niente, perché Madison si merita solo il meglio dalla vita. Ma farebbe male, da morire. Farebbe male perché perderebbe una delle poche certezze che ha, una delle poche persone che è stata capace di curargli le ferite, la sola in grado di alleviare il peso che lui da anni si porta dietro completamente da solo, un peso che riguarda lui soltanto.
Farebbe male perdere Madison e non poterle dire niente in ogni caso. Perché è come se i suoi sentimenti cercassero costantemente di uscirgli dal petto; è come se cercassero in ogni modo una via d’uscita per sfogarsi, per arrivare alla persona che ha dato loro vita e a cui sono destinati. Solo che… Luke sa troppo bene che non potrebbe rovinare la loro amicizia in un modo simile: sarebbe troppo rischioso, e lui non vuole perdere una delle persone più preziose di tutta la sua vita a causa di sentimenti che ormai ha imparato a controllare – nella maggior parte dei casi.
Si limita ad amarla da lontano, è l’unica cosa che gli rimane da fare per non impazzire del tutto.
«Che stai guardando di così interessante?» le chiede allora, all’improvviso, spezzando il silenzio.
Madison sobbalza, colta alla sprovvista, e si volta verso Luke, sorridendogli.
«Niente di che.» gli risponde, sistemandosi meglio sul divano e lasciando che il ragazzo la stringa a sé con il  braccio, scaldandola con il calore tiepido del suo corpo che la fa rabbrividire lievemente in quella sera di autunno. Un calore a cui Madison ormai si è abituata durante quei sei – quasi sette ormai – lunghi mesi, dal quale sembra essere diventata dipendente in un modo che non riesce a capire fino in fondo. Un calore che sa di casa.
Si è abituata, lei, alla presenza costante di Luke nella sua vita. E sa che, se mai le cose tra loro due dovessero cambiare, andare a rotoli, non sarebbe in grado di resistere da sola. Per questo motivo non ha ancora confessato all'altro ciò che prova. Perché ha paura, lei, paura di perdere Luke, di rovinare quell'amicizia bellissima che in quei mesi è nata e cresciuta tra loro due, un'amicizia a cui si ancora con tutto ciò che ha per non cadere, un’amicizia che le ha dato tanto, senza che lei chiedesse niente.
Si accoccola sulla spalla del maggiore e chiude gli occhi, sperando che i pensieri che le vorticano dentro la testa si fermino, anche solo per un istante, per lasciarla libera di respirare almeno per un po’.
Intanto, Luke osserva attentamente il viso stanco di Madison, soffermandosi su quelle occhiaie che l’hanno fatto preoccupare non appena le aveva viste quando era entrato in casa quasi un'ora prima. Occhiaie che, in quelle ultime settimane, sono diventate sempre più scure, sempre più marcate a causa di un qualcosa che non fa dormire neppure lui, un qualcosa che lo tiene spesso sveglio a lungo durante la notte.
Un qualcosa che, purtroppo, riguarda nuovamente il suo migliore amico e quella che col passare del tempo si è rivelata essere una persona insostituibile. E Luke sapeva che, se fosse caduto soltanto Calum, sarebbe riuscito ad essere di aiuto in qualche modo. Ma il fatto che pure Letizia sia caduta, sprofondando in un pozzo nero e perdendo ciò che l’ha sempre resa quella che è, lo ha destabilizzato completamente, lo ha mandato al tappeto, facendogli crollare quelle certezze a cui si era ancorato durante quegli ultimi mesi pur di trovare la forza per continuare a restare in piedi nonostante tutto il resto.
Come Madison, anche il giovane Hemmings è preoccupato, ma non riesce a dirlo, non riesce a sfogarsi: ha paura di peggiorare la situazione, di minare quel terreno già devastato e renderlo ancora più instabile; un terreno su cui si sono andate a trovare troppe persone a causa di forze più grandi e più potenti di loro.
Sa che ha bisogno di essere forte, di restare in piedi per dare una mano. Eppure… Non ci riesce, non stavolta, non quando troppe persone a cui vuole bene sono state attaccate da quel buio contro cui lui non ha mai smesso di lottare da quando lo ha visto per la prima volta negli occhi di sua madre: un buio che risucchia tutto quanto e che manda in pezzi il cuore e l’anima nella frazione di un istante.
Sospira e si passa una mano tra i capelli chiari, mentre l’espressione vuota del moro di qualche settimana prima gli torna in mente. Un’espressione che Luke non aveva mai visto sul viso dell’amico prima di quel momento.
«Ho perso tutto quanto.»
Aveva detto così Calum; la voce atona, gli occhi vuoti, il corpo scosso da tremiti.
Luke non aveva avuto bisogno di chiedere. I nuovi segni sulle braccia dell’altro gli avevano fatto capire tutto quanto. E sì, aveva pensato di parlare con la signora Hood; aveva davvero pensato di raccontarle ogni cosa. Però… La promessa che aveva fatto a Calum ed il fatto che Joy sarebbe stata devastata da una notizia simile gli avevano fatto abbandonare l’idea. Non avrebbe potuto ferire quelle persone ulteriormente.
Ed ora eccolo lì, Luke, che cerca di non pensare, che prega di poter dimenticare, di svegliarsi con l’amnesia – proprio come la canzone che aveva scritto con i suoi amici, benché il contesto fosse completamente diverso. Eccolo lì a chiedersi come andranno le cose da ora in poi, quanto avrà da combattere e da mettere in gioco per far tornare la luce, quanta forza gli servirà per non cadere e per rimettere le cose in sesto insieme a Michael ed Ashton.
«A cosa pensi, Luke?»
La voce di Madison lo coglie alla sprovvista, attirando completamente la sua attenzione e facendogli aprire gli occhi che non si era reso conto di aver chiuso poco prima.
«A troppe cose, Maddie.» risponde piano, distogliendo subito lo sguardo mentre le mani corrono al telefono per leggere il messaggio di Madx. E subito il suo sorriso diventa improvvisamente più ampio e più luminoso.
Un sorriso nato proprio grazie a quella ragazza sconosciuta che è entrata nella sua vita ormai da tempo e che lo sta aiutando a restare in piedi in un momento tanto delicato come quello senza rendersene minimamente conto: gli tiene la mente occupata; lo fa sorridere; lo fa stare bene; gli fa dimenticare anche solo per qualche istante tutto il dolore, la paura e l’angoscia; gli alleggerisce il cuore. Dopo Madison, Madx è una delle poche ragioni per le quali continua a lottare. Perché, un giorno, lui vorrebbe incontrarla, dirle quanto tenga a lei e quanto le sia grato per tutto ciò che ha fatto per lui. Vorrebbe stringerla forte, vorrebbe sentire il suo cuore che batte.
Un cuore che, a pensarci proprio in quel momento, ha lo stesso ritmo di quello della ragazza accoccolata tra le braccia del biondo, che sta scrivendo la risposta a Lu_x, con gli occhi lievemente più vivi.
 
Da: Madx; 30.03.2016, 06:40 pm
Come sta andando con quella che ti piace?
 
Invia e sorride piano. È curiosa, Madison, di sapere chi sia la persona che è riuscita a rendere felice Lu_x, quel ragazzo meraviglioso che merita solo il meglio dalla vita.
Sente il corpo di Luke muoversi all’improvviso sotto di lei. Per questo apre gli occhi, cercando di capire che cosa sia successo. Ma vede solo il biondo digitare qualcosa sullo schermo del telefono. E dopo poco, il cellulare le vibra nella mano, facendola sobbalzare per la sorpresa.
 
Da: Lu_x; 30.03.2016, 06:41 pm
Meglio di quanto potessi sperare. È qui accanto a me, sai? Ed è la persona più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita.
 
Madison sorride e risponde, con il cuore che intanto batte ancora più forte nel petto, per un motivo che non riesce a spiegarsi, mentre un lungo brivido le corre lungo la schiena facendola irrigidire lievemente.
 
Da: Madx; 30.03.2016, 06:43 pm
È davvero fortunata ad averti incontrato.
 
Poi la ragazza guarda Luke. E lui è di nuovo a scrivere qualcosa con il cellulare. Lo vede premere Invio.
Nello stesso istante, il suo telefono vibra ancora una volta, facendole andare il cuore in gola.
Perché no, non è possibile. È soltanto una pura e semplice coincidenza.
Se lo ripete come un mantra, mentre legge la risposta che Lu_x le ha appena scritto.
 
Da: Lu_x; 30.03.2016, 06:45 pm
Sono io quello fortunato. Lei è la cosa più preziosa che ho al mondo.
 
Madison guarda di nuovo Luke, che sembra star aspettando qualcosa dalla persona che lo sta cercando e che lo sta tenendo con gli occhi quasi completamente incollati allo schermo. Una persona che la ragazza ha all’improvviso la netta sensazione di conoscere anche troppo bene.
 
Da: Madx; 30.03.2016, 06:48 pm
Hai mai pensato di dirglielo?
 
La bionda lo invia. E subito, prima che possa posare gli occhi sull’altro, le sue orecchie vengono catturate da un suono proveniente proprio dal telefono del ragazzo seduto accanto a lei, che non sembra essersi accorto di niente.
Lo stesso ragazzo che si trova a leggere il messaggio inviatogli da Madx a voce alta. Senza rendersene neppure conto. «Hai mai pensato di dirglielo?»
Ed eccola lì, all’improvviso, la conferma che Madison stava cercando.
«Luke?» lo chiama allora, piano, la voce che sembra un sussurro alle sue orecchie, assordate dai battiti del cuore che sente galoppare fin dentro le tempie. Non è possibile, non ci credo.
«Sì, Maddie?» risponde lui; gli occhi azzurri puntati in quelli castani della bionda, il sorriso sulle labbra.
«Posso vedere un attimo il telefono, per favore?»
Il ragazzo la osserva stranito per un attimo, non capendo il perché di quella strana richiesta. Poi però glielo dà.
Madison corre subito alla conversazione di Twitter lasciata aperta. Ed il cuore smette di battere.
Perché le parole sono lì. Tutto ciò che lei ha scritto a Lu_x è lì, davanti ai suoi occhi, nel telefono della persona che gli sta accanto da più di quanto lei riesca a credere. Ogni singola cosa che lei e quel ragazzo si sono detti, confidati, è lì, nel telefono di Luke. Nel telefono di quella persona a cui ha aperto parte del suo cuore.
Il ragazzo osserva l’amica diventare improvvisamente pallida; i suoi occhi castani diventare lucidi; le sue labbra tremare per la frazione di un secondo. Osserva lo sguardo dell’altra cambiare in un istante, lo vede trasformarsi in qualcosa di nuovo. Qualcosa che non sa come prendere.
«Maddie, che succede?» le si fa più vicino; cerca di capire che cos’abbia, mentre tenta di non dar peso al batticuore che lo sta assordando. Lei si limita a dargli entrambi i telefoni, senza dire una parola. Lui li prende e legge.
Ed è come se, ad un tratto, tutto quello che è attorno a loro sparisse, lasciandoli completamente soli, incatenati da un qualcosa che non sono mai stati in grado di gestire, di contenere, di nascondere fin dall’inizio. Un qualcosa che, giorno dopo giorno, è cresciuto dentro di loro, portandoli sempre più vicini all’altro, rendendoli lentamente una cosa sola. Un qualcosa che li ha sempre spaventati e che tuttavia, alla fine, è poi riuscito ad avere la meglio nei loro cuori ridotti a brandelli. Un qualcosa che per entrambi è stata una sorpresa, sotto ogni punto di vista; una sorpresa che è riuscita a rimetterli un po’ in sesto, a sanare una piccola parte di quelle ferite che si portano dentro, a far tornare un piccolo raggio di luce e dentro di loro, a farli tornare a sperare dopo troppo tempo. Un qualcosa che entrambi sanno cos’è, ma che hanno paura di ammettere ad alta voce. Perché non importa se dentro di loro lo hanno accettato: dargli corpo con la voce cambierebbe tutto quanto.
«Ciao Madx.» dice allora Luke.
E intano guarda Madison, la osserva attentamente, cercando di imprimersi nella mente ogni minimo particolare, per non dimenticarlo più; di convincersi che ciò che sta succedendo non è frutto della sua immaginazione; di contenere le sue emozioni per paura di rovinare tutto quanto.
Osserva quella ragazza bionda che, adesso, gli appare diversa, come se custodisse qualcosa di nuovo che lui non aveva mai notato prima. Osserva quella ragazza che da ormai nove lunghi mesi è entrata nella sua vita – tre dei quali aiutandolo soltanto con le parole. Osserva la ragazza di cui si è innamorato giorno dopo giorno; la stessa ragazza sconosciuta che avrebbe voluto incontrare e che, proprio come Madison, non gli ha ancora parlato del suo passato. Osserva la ragazza che gli è sempre sembrata un angelo fin dalla prima volta che si sono incontrati; un angelo dalle ali strappate, non più capace di volare, costretto a vagare sulla terra soffrendo fino alla fine. Osserva Madison; la ragazza che gli è sempre sembrata irraggiungibile, ma che adesso, all’improvviso, è a portata di mano, come se fosse sempre stata lì e non se ne fosse mai andata.
Sente il cuore corrergli nel petto; lo sente distintamente nel collo, nelle tempie. Sente i brividi corrergli lungo le braccia, il collo, la schiena. Sente qualcosa fremere dentro di sé, come un’energia, una forza che mai prima di allora aveva sperimentato. Sente che, finalmente, le cose andranno bene; che Madison starà meglio. E lui non ha la benché minima intenzione di farsela scappare. Non adesso che ha la conferma che soltanto lei è quella giusta..
«Ciao Lu_x.» risponde Madison.
E quasi le sembra un sogno. Perché no, non è possibile che proprio Luke sia Lu_x; il suo Lu_x, quel ragazzo che, in un modo o nell’altro, è sempre stato in grado di rimetterla in sesto, senza preoccuparsi della distanza, senza chiedere niente in cambio. Non è possibile che il ragazzo a cui ha affidato un’ampia parte del suo cuore sia lo stesso di cui si è innamorata senza poterci fare niente.
Però… Le parole parlano chiaro. Non ci sono equivoci, non ci sono errori.
C’è soltanto lei. Lei e la sua paura di lasciarsi andare, di permettere che Luke scopra del suo passato. C’è il fatto che, anche se lo ama più di se stessa, incondizionatamente, non può permettersi di mostrargli il buio che ha dentro da troppo tempo. Perché conosce Luke, e sa che farebbe di tutto pur di prendersi quel peso per farla stare meglio, proprio come ha fatto con Calum e Liz. Come sa anche che non è possibile che la vita le abbia fatto un dono simile; non quando ogni sorpresa ha sempre avuto conseguenze orribili. Non è possibile che quel ragazzo molto più simile ad un angelo sia stato mandato apposta per lei. Non ci crede. Non per lei che è piena di difetti, debole, codarda, insicura; non lei che non se lo merita.
Eppure… Il suo cuore continua a battere nel petto, come a volerle confermare che non c’è alcun errore, che almeno per quella volta va davvero tutto bene; come a volerle dimostrare che pure lei ha diritto di essere felice e di assaporare il sentimento più potente e bello di tutti. Batte il suo cuore, come se non riuscisse a contenere tutta quella voglia di vivere che all’improvviso sembra esserle nata dentro. E questo soltanto grazie a Luke, che adesso è davanti a lei e che ha nei suoi occhi azzurri come il mare ciò che Madison ha sempre cercato.
Amore.
Restano in silenzio. Si limitano a fra incrociare le loro dita, ad ancorarsi all’altro quasi come se avessero paura di farsi male a vicenda. E intanto, i loro cuori continuano a correre, a far rumore dentro la loro testa; i loro occhi, così diversi eppure così simili allo stesso tempo, non fanno altro che cercarsi, studiarsi fin nel profondo, perdendosi in quelli dell’altro sena più alcuna paura.
E, almeno per adesso, entrambi sentono che il passato non fa più paura, non fa più male; sentono che qualcosa dentro di loro si sta lentamente rimettendo in sesto, come se loro due fossero pezzi di un puzzle che funziona bene solo se è unito. Pezzi di un puzzle che, finalmente, sono riusciti a trovarsi.
«Io–»
«Ti amo, Madison.»
E lei non riesce a spiegarsi come mai proprio quelle tre parole abbiano il potere di far cadere all’improvviso il muro che, sforzo dopo sforzo, si era costruita attorno al cuore per proteggerlo. Si sente pervadere da un calore che, prima di quel momento, non aveva mai sperimentato; un calore bellissimo, diverso da tutto il resto, unico e assolutamente meraviglioso. Un calore che, nella frazione di un attimo, la aiuta a dire quelle parole che da troppo tempo le premevano nella gola. Un calore che l’aiuta ad affrontare quei sentimenti di cui ha sempre avuto paura perché non sapeva come gestire; sentimenti che aveva sempre reputato scomodi, come un ennesimo peso che non sapeva come portarsi dietro. Sentimenti che, invece, si sono rivelati essere la cosa migliore che le sia mai capitata.
«Ti amo anch’io, Luke.»
Lui le sente fin dentro al petto, quelle poche parole. Sente che bruciano dentro di lui, che curano ogni ferita, che mandano via ogni cicatrice. Sente l’anima diventare più forte e più leggera. Sente un coraggio ed una forza che credeva di non avere. Sente che non tutto è perduto, che c’è ancora tanto che può e deve fare, se Madison resta con lui. Sente che adesso, quel sentimento che ha sempre cercato di nascondere, può lasciarlo libero di agire.
E nessuno dei due si rende conto di ciò che accade, fino a che non sentono le labbra dell’altro premere sulle proprie. Non si rendono conto di essere nella realtà – e non in un sogno – fino a che le loro labbra non cominciano ad accarezzarsi timide, a rincorrersi, ad avvolgersi delicatamente, come se avessero il timore di farsi male in ogni momento. E mentre si baciano, Luke e Madison – mentre lasciano che l’amore prenda il sopravvento; mentre mettono da parte almeno per un po’ la paura e i brutti pensieri; mentre assaporano le labbra dell’altro senza pensare al tempo che scorre; mentre sentono i cuori che battono forte, senza controllo – sanno che, adesso, hanno davvero qualcosa per cui continuare a combattere, per far bruciare la scintilla di vita dentro di loro.
 
«Leti, mi passi un altro piatto?» chiede Ashton che, davanti al lavandino della cucina con un panno in mano, sta cercando di mettere un po' in ordine in casa di Michael da quella mattina.
La ragazza ne prende uno dalla pila di quelli che ha lavato per dare una mano al riccio e torna ad osservare il giardino incolto dal vetro della portafinestra, senza dire una parola. Quando è arrivata a casa di Michael, a malapena è riuscita a sussurrare un «Ciao.» per salutare i due ragazzi, prima di cadere nuovamente in quel silenzio che da un lungo mese le sta tenendo compagnia.
Un mese da quando ha scoperto che Calum ha ripreso a drogarsi; da quando lui ha deciso di escluderla del tutto dalla sua vita, peggio di come aveva già fatto in passato. Un mese da quando lei ha veramente perso tutto quanto perché non ha più niente a cui ancorarsi – perché non vuole addossare ad Azura un peso non suo; non vuole minare quel rapporto che sta crescendo e le sta dando molto più di quanto si sarebbe immaginata, nonostante il periodo buio che sta passando. Un mese da quando, perdendo Calum, ha perso una parte di sé; quella stessa parte che aveva affidato al moro perché si fidava ciecamente di lui, perché era sicura che lui non le avrebbe mai fatto del male. Un mese da quando il vuoto dentro al petto è tornato a farle male; un vuoto che sembra aver risucchiato tutto quel poco di buono che restava di lei. Un mese da quando ha perso tutto ciò per cui aveva messo in gioco ogni parte di se stessa, della sua anima, del suo amore. Un mese da quando ha preso a mettere i suoi pensieri e le sue emozioni su carta, sfogandosi con quella storia che sembra diventare giorno dopo giorno sempre più completa, sempre più fondamentale nella sua vita, come se senza quelle parole scritte di getto niente avesse più senso. Un mese da quando il dolore causato dal suo sentirsi impotente di fronte al resto non ha fatto altro che aumentare, schiacciandola lentamente secondo dopo secondo, senza preoccuparsi delle conseguenze, senza preoccuparsi di renderla una macchina, fredda e apatica, che non permette più ad alcuna emozione di entrarle dentro e di uscire dal suo cuore. Un mese da quando non è più la stessa.
Perché si è chiusa a riccio, Letizia. Si è chiusa per evitare ulteriore dolore, ulteriori ferite da aggiungere ad altre che non si sono ancora rimarginate completamente. Si è chiusa perché ha paura che un qualcosa estremamente più grande e potente di lei possa distruggerla, annientarla completamente, senza via d’uscita.
Non avrebbe mai creduto che una persona potesse sopportare così tanto in così poco tempo. Non avrebbe mai creduto che sarebbe toccata a lei una prova simile, una prova che dura da ben sette lunghi anni – sette anni da quando tutto ha cominciato a prendere una piega diversa, peggiore, più difficile, costellata di buio e di vuoto.
«Mike dovrebbe tornare tra poco.» le fa sapere il riccio, distraendola dai suoi pensieri solo per un istante.
«Va bene.» risponde lei, senza distogliere lo sguardo dal giardino, arido come il suo cuore.
Ashton sospira e la guarda. Guarda la sua migliore amica, distrutta a causa di un qualcosa estremamente più grande di lei. Guarda la ragazza che gli ha insegnato a non arrendersi mai, a continuare a lottare per le persone a cui si vuole bene – proprio come lui ha continuato a fare con Calum. Guarda la persona che ha ridato un po’ di speranza a Michael, che era caduto in un limbo da cui sembrava impossibile tirarlo fuori prima che lei arrivasse. Guarda Letizia, che ne ha già passate tante e che adesso ha soltanto bisogno di lasciarsi andare un po’, di sfogarsi, di liberarsi da una parte di quel peso che si porta addosso da sola da troppo tempo.
Perché ha imparato a conoscerla; ha imparato ad interpretare i suoi silenzi, i suoi sguardi, la sua espressione, il suo tono di voce. Un po’, Ashton conosce Letizia. E sa, vede bene dagli occhi grandi e lucidi della mora che lei ha soltanto bisogno di far uscire in qualche modo ciò che a parole non riesce a dire.
«Leti?» la chiama allora, avvicinandosi e posandole delicatamente le mani sulle spalle. La ragazza non risponde.
«Guardami, per favore.»
Allora lei si volta. E l’unica cosa che riesce a dire è una parola che martella la mente di tutti loro. «Perché?»
Una parola che è sempre stata una costante nella loro vita, in quella dei loro amici. Una parola a cui tutti loro hanno sempre cercato una risposta adeguata, senza mai trovarla. Una parola che, silenzi dopo silenzi, non ha fatto altro che scavare solchi sempre più profondi dentro di loro, pur di trovare anche solo una spiegazione plausibile.
«Perché, Ashton? Perché? Perché Calum non mi ha detto niente? Perché si è tenuto tutto dentro?»
Non urla, la mora, non grida, non si dispera, non si agita. Tiene la testa bassa, gli occhi stanchi rivolti a terra. E intanto, cerca di mettere insieme i pochi cocci rimasti della sua anima andata completamente in frantumi. Lascia che quelle domande, quei dubbi, escano da dentro di lei in un sussurro quasi inudibile; un sussurro che non ha abbastanza forza per farsi sentire da chi adesso non c’è; un sussurro che sembra costarle fatica, troppa. Un sussurro che diventa ciò che le rimane per sfogarsi almeno un po’.
Ashton sospira piano ed abbraccia forte l’amica. Perché non sa cos’altro fare, cos’altro dire. Perché, anche se ha sempre cercato una spiegazione, non è mai riuscito a trovarla. La abbraccia forte, sperando di riuscire ad aiutarla in qualche modo, sperando che alla fine le cose possano andare nel verso giusto almeno una volta, almeno per lei e per Calum, almeno per loro due che hanno davvero bisogno dell’altro per di stare bene sul serio, per abbattere completamente la paura che ancora hanno del loro passato, per riprendere in mano la loro vita e farla tornare a risplendere.
«Certe persone si tengono tutto dentro per non far preoccupare nessuno.»
Letizia sospira, non dice niente. Si permette solo di lasciar andare una lacrima, mentre Ashton resta lì, accanto a lei, cullandola in silenzio, mentre il suo cuore lotta per smettere di stare male. Mentre lei si rende conto che non aveva mai pensato che avrebbe potuto amare Calum fino a quel punto, così tanto da arrivare a perdere se stessa pur di salvarlo e farlo vivere davvero
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Letizia
Ma ciao a tutti tesori miei! <3
Dai, ogni tanto succede qualcosina di bello in questa storia che sembra essere un perenne "Ma 'na gioia".
Insomma, voglio dire... LUKE E MADDIE SI SONO MESSI INSIEME ED HANNO CAPITO CHI SONO LU_X E MADX. ED IO SONO LA BIMBA PIU' FELICE DEL MONDO PER I MIEI PICCOLI TESORI!!!!!!!!!!!!!!!!! Ok, ora però mi calmo, promesso u.u
Anche perché le cose belle sono subito seguite da Ash che cerca di tenere in sesto Leti, come quell'amico importante e leale che si è dimostrato fin da subito per la nostra mora che ne sta passando davvero davvero tante :/.
Secondo voi questa volta le cose andranno meglio? Oppure ci sarà qualcosa che farà precipitare il tutto?
Piccolo consiglio prima di salutarvi: per i capitoli 31 e 32 tenetevi forte, ve lo dico spassionatamente *^*
Detto questo, vi ringrazio infinitamente per ogni cosa: per le visite, le recensioni, i preferiti, i ricordati i seguiti; siete tutti dolcissimi e tenerissimi. E boh, vi amo troppo!!! <3 *^*
Ci sentiamo presto! <3
Un bacione, Letizia <3
   
 
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