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Autore: Karin Rock    24/09/2016    4 recensioni
Sono passati anni e la vecchia Suicide squad si è sciolta da tempo. Ma adesso, i figli dei criminali si radunano per formare una nuova e scacciare un tremendo pericolo.....
[Storia interattiva ad OC - ISCRIZIONI APERTE ]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Mikey's POV
Dopo il fallimento del nostro ultimo piano, io ed i miei fratelli tornammo al nostro rifugio. Da una parte ne fui contento: avevo molta fame!
Ormai non abitavamo giù nelle puzzolenti fogne di New York. 
Ci eravamo trasferiti in una casa in campagna e lì, oltre ad Alicia, vivevano anche Casey ed il nostro capo: Giulia, una ragazza irascibile ma pur sempre un ottimo leader.
 Era lei a darci gli ordini e ad assegnarci le varie zone della città, e non fallivamo mai... ma quella volta era andata diversamente.
<Siamo tornati!> gridai aprendo la porta di casa, seguito dai miei fratelli.
<Ho capito, non urlare!>ci bacchettò Giulia dalla sua stanza.
Sembrava infuriata e per questo decisi di raggiungerla.
 Entrando in camera sua la trovai immersa nei libri. Leggeva un po' di tutto, e teneva i capelli castani raccolti in un'elegante coda dietro la nuca, fatta eccezione per la ciocca rosa che, invece, le ricadeva leggera al lato del viso.
Non mi degnò di uno sguardo: teneva gli occhi sui libri, concentrata.
Raph toccò quasi disgustato uno dei libri. <Si può sapere cosa stai facendole domandò poi.>
Giulia, allora, si alzò di scatto e ci raggiunse con qualche falcata. Non aveva comunque mollato una delle opere, che teneva sottobraccio.
<Dobbiamo essere pronti per quello che accadrà> blaterò. In un nanosecondo ci scagliò il libro contro. <Dobbiamo sconfiggere quei dannati criminali!> gridò attirando anche l'attenzione di Casey, che arrivò subito.
<Calmati, sono dei semplici marmocchi, praticamente innocui>disse lui con nonchalance.
Giulia afferrò il computer infuriandosi ancor di più. <RAGAZZI NORMALI, DICI?> quasi rise istericamente. <Sono nati criminali e moriranno criminali. Sono forti, hanno più esperienza di noi e NON SONO ragazzi "normali">precisò infine, e prese a premere tanti tasti sul pc, che produssero un rumore molto fastidioso.
Leo si accomodò su una sedia mentre assaporava della pizza appena presa dalla cucina. Come al solito era stato attento ad ogni parola. <Te li porteremo qui, morti. Promesso> giurò.
<Pizzaaa!!!> urlai io con i crampi allo stomaco per la fame. Rubai l'intero cartone e scappai in giardino. 
Raph e Casey presero a seguirmi. Nonostante ciò, continuai a sentire la discussione.
<Ad ogni modo, chi sarebbero questi criminali?> domandò Leonardo a Giulia che si stava sedendo accanto a lui. <Alicia ci ha detto solo i loro nomi, ma vorremmo saperne di più>
Lei annuì. 
<Kida Moon. Figlia della strega che tempo fa messe a soqquadro la città: l'incantatrice>. La foto della statuetta raffigurante la strega apparve sul monitor del pc.
<Ma non era stata sconfitta?> chiese incredulo Leo.
<La strega aspettò il momento adatto per vendicarsi della Dottoressa Moon... e lo fece impossessandosi di sua figlia. Lei è speciale> rispose Donnie prima che lo facesse la ragazza.
 Era appena entrato nella stanza e si sedette vicino al nostro capo.
Giulia proseguì. 
<I fratelli Lance: figli di Black Canary. Meno innocui di quanto possano sembrare, sono decisamete forti e difficili da trovare...> spiegò con tono preoccupato.
<Come Mikey...>scherzarono Raph e Casey riacciuffandomi e mettendomi a sedere sul divano.
<Poi c'è Katherine Roth, anche lei figlia di una strega ma per metà demone, potente come suo nonno. Ma lei non è una criminale, nonostante lui abbia insistito molto per farla diventare malvagia. Ora la ragazza abita in una piccola casa di New York> lesse ancora Giulia, tenendo gli occhi sullo schermo luminoso del computer portatile.
<Sapete che le streghe non posso scientificamente esist->, Leo tappò la bocca a Donnie, che come al solito voleva dare il suo parere.
Giulia li ignorò e proseguì.
 <Yu Quin, dovreste conoscerla. È la figlia di Katana. Con i suoi sai potrebbe tagliare qualsiasi cosa, ed infatti è tenuta sotto stretta sorveglianza>.
Leonardo era confuso. <Ma sua madre era un'eroina!>
<Lo era, sì> , replicò lei. <Ma morì uccisa da alcuni criminali che si occuparono anche di suo marito. Sua figlia giurò vendetta>. Tutti rabbrividimmo.
Intanto ripresi a discutere con Raph per l'ultima fetta di pizza, ma alzammo un po' troppo la voce  e come al solito fummo richiamati dalla leader.
<MIKEY SMETTILA E CERCA DI ASCOLTARE SE NON VUOI CHE QUESTI CRIMINALI TI FACCIANO  FETTE IN FUTURO>
A quell'urlo mi accucciai sul pavimento terrorizzato scusandomi e chiedendole di proseguire.
<Lilian Santana, detta la de-> io la fermai.
<Non erano morti i figli di El Diablo?> . Tutti mi fissarono e feci il gesto di chiudermi la bocca con una cerniera.
<Dicevo...>, riprese lei. <Anche detta Dea del Fuoco. Nessuno sapeva che El Diablo avesse una relazione con un'altra donna, eppure...>- tutti annuirono, io compreso- <Il resto credo lo sappiate. Sua madre scoprì i suoi poteri e la abbandonò, ma lei non li usò mai per fare del male. Forse possiamo convincerla ad usarli per noi...>un ghigno le comparve sul viso.
Casey fischiò. <Scommetto che andremo d'accordo> sussurrò.
Giulia assunse un tono grave.
 <Rachel Lawton> , pronunciò. Calò il silenzio. <Solo Dio sa come riesca a sparare un proiettile dritto in fronte ad una persona anche a lunga distanza> ringhiò Giulia.
Leonardo quasi cadde dalla sedia. <Fammi indovinare, è figlia di Deadshot?> chiese.
Giulia annuì indicando la foto della ragazza sul pc.
<Non riusciremo mai a prenderla! Figuriamoci prenderli TUTTI!> alzò la voce, ma non ottenne risposta.
<Ed ecco che arriva lei...> bisbigliò Giulia. <Il capo della squadra. Come dicevano di sua madre, è "bella quanto pazza">
La foto che seguì raffigurava una ragazza chiusa dietro delle sbarre, con i capelli rossi rasati su metà nuca, occhi blu mozzafiato. In quell'istante Raph si trasferì su un altro pianeta. Stava sbavando.
<Tutto okay fratellone?> domandai ridacchiando.
<Co...cosa?> balbettò lui guardandosi attorno.
Ecco fatto. Si era innamorato.
<Lei è Alexis... Alexis Quinn. Immagino possiate dedurre da soli che i suoi genitori sono...> non riuscì a completare la frase.
Casey si appoggiò al muro. <Dicci solo qual'è il piano!> le chiese.
Giulia chiuse il computer, si alzò in piedi e socchiuse gli occhi. <Fermate quella pazza prima che possa riunire tutti quei criminali. Voglio che me la portiate... morta!>

Alexis' POV.
Mi trovavo seduta su uno dei tetti degli edifici di New York, incapace di camminare tra le persone normali. Mi avrebbero riconosciuta subito.
Guardai il telefono. Avevo davanti a me le foto di tutti i criminali di cui mi era stato raccontato, ma non sapevo da chi iniziare. Avrei potuto iniziare da quello meno forte al più potente: mi sarei divertita molto, e sembrava una buona idea. Ci ripensai. No, no. Era una pessima idea. Erano tutti fortissimi.
<Idea! Potrei trovarli grazie al GPS!>. Rischiai di cadere dal cornicione per l'agilità con cui tornai su due gambe. Non avevo tutti i torti: il signor Black mi aveva accennato qualcosa riguardo ai GPS. Grazie a quelli l'unica cosa di cui dovevo preoccuparmi era il momento della cattura, il resto era un giochetto da ragazzi.
Tornai con lo sguardo sul telefono e le prime parole che lessi furono "Kida Moon". 
Sapevo che l'Incantatrice non avrebbe mai collaborato, ma forse lo avrebbe fatto Kida. 
Certo, erano pur sempre la stessa persona, ma non ebbi il tempo di riflettere che le mie gambe mi portarono automaticamente di fronte ad una banca mentre seguivo le tracce della dottoressa. Aveva preso tutto da sua madre. Tranne una cosa...
<Arrivederci e grazie!>, urlò ridendo mentre scappava coperta da un cappuccio verde. Comparve dall'uscio con un bel sacco in spalla, forse soldi. Esattamente: Kida Moon era una dottoressa di giorno, ma un'intrepida ladra la notte.
Feci per spiccare un salto e raggiungerla, ma una mano verde la afferrò e la tirò in un vicolo buio mentre iniziavano a suonare gli allarmi della banca. Riconobbi immediatamente il nemico: era uno dei fratelli criminali. Di cosa si trattava? Una rana, o un coccodrillo?
Kida urlò, e scomparve nelle tenebre. Sentii un moto di rabbia ribollirmi dentro: non mi sarei fatta rubare il bottino in un modo così futile! Mi lasciai cadere all'interno del vicolo e ciò che vidi mi lasciò senza fiato.
Kida si dimenava mentre uno strano essere verde la teneva stretta. 
<Mollami!>, urlò. <Aiutami, Incantatrice!>
Ed ecco che accadde. Una nube grigia la oscurò, ed una volta che si fu dissolta nell'aria fredda, ne uscì una figura diversa da Kida Moon. Aveva i capelli lunghi e bianchi sciolti quasi selvaggiamente fino alla vita. Con i suoi occhi totalmente neri guardò il rapitore, costringendolo ad indietreggiare. La sua pelle era candida e il vestito che indossava era corvino, ricoperto dai gioielli e una mezzaluna rivolta verso l'alto.
«Sapevo che non sarei dovuto venire qui da solo», sorrise il criminale. Immediatamente altre tre figure verdi circondarono l'Incantatrice. «Ora verrai con noi senza fare storie!», gridò uno dei mutanti, che indossava una lunga benda rossa. Sapevo di dover entrare in scena.
Li raggiunsi spiccando un salto. 
<Dove pensate di andare con lei, eh?!?>, gli urlai contro rossa dalla rabbia.
Un altro mutante mi indicò e scoppiò a ridere insieme ai fratelli. <Guardate un po' chi c'è. E tu saresti il capo della squadra che ci deve fermare? HAHAHAH!>
Roteando li allontanai da Kida che mi guardava torva.
 <Parlate voi? Non avete neanche il coraggio di farvi vedere in faccia>, li provocai sfoderando un ghigno. Ma ciò non li spaventò, anzi: si avvicinarono ancor di più! 
<Ma che bel gruppo di ranocchie>, commentai.
Uno dei mutanti dalla benda blu, probabilmente il capo dei quattro, fermò il fratello dagli occhi verdi. 
<VOI UMANI SIETE CIECI? SIAMO T A R T ->... e non lo fece finire di parlare. Subito dopo aver impedito a quel mostro di gettarsi contro di me, indicò la strega e le rivolse uno sguardo gentile. 
<Non vogliamo guai. Incantrice, vieni con noi>, le ordinò.
Lei, per tutta risposta, gli mostrò i denti. <Io non appartengo a nessuno. Nessuno può dirmi cosa fare!>, ringhiò.
<Scegli pure allora. Preferisci vivere una vita tranquilla unendoti a noi o morire cercando di salvare il mondo con quella ragazzina che non è neanche capace di fare il capo?>, ritornò a dire il mutante dalla maschera rossa. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Afferrai la pistola dalla cintura e lo mirai.
 <IO HO UN NOME! E so essere un ottimo capo!>, replicai stufa. Se non altro, riuscì ad intimorirli.
Ma il loro leader non si arrese. Deciso, mosse la katana con un agilità imprevedibile, ma per fortuna si fermò a qualche millimetro dalla gola di Kida. <Provaci, se ne hai il coraggio. Riserveremo lo stesso trattamento alla tua amica>, mi guardò tranquillo. L'Incantatrice mi fissò furibonda.
Abbassai lentamente la pistola ed il mutante fece lo stesso con la sua spada.
Un altro dei fratelli, quello dalla fascia viola, parlò dolcemente alla strega. <Vieni con noi. Sei una criminale anche tu e ti troverai benissimo. Sarai... al sicuro>, le propose.
<NO!>, urlai. <Non lo sei, Kida. Ragiona, diamine!>, soffiai come un gatto selvatico.
La strega si accucciò tenendosi la testa. <Io... io voglio... voglio andare con loro>, sussurrò.
Il criminale rosso mi ammiccò. <Vedi? Accetta la realtà principessa>, disse per poi farmi l'occhiolino.
<Vediamo se riesci a vedere tu adesso!>. Di colpo gli tirai un pugno. Lui si coprì subito l'occhio nero.
Il fratello minore dei criminali gemette. <Meglio levare le tende..>
<Sì>, rispose in fretta il più grande. 
<Ti lasciamo con la tua amichetta>, mi sorrise. L'Incantatrice cadde ai miei piedi svenendo e tornando ad essere semplicemente Kida Moon.
Non appena mi distrassi, i mutanti scomparvero nel nulla. Imprecai ad alta voce e mi chinai su Kida per aiutarla.
<Mi serve il tuo aiuto, ti potrei aiutare a liberarti di lei, ma devi aiutarmi a sconfiggere quei mutanti prima che sia troppo tardi. > La guardai speranzosa.
Mi guardò in modo freddo, mi avevano detto che non amava fare amicizia.
< Lo farò, ma ci sono altri con noi?> Domandò piuttosto indifferente. 
<Si, ci aiuteranno in questa missione, perché, c'è qualcosa che non va? >
<Io lo faccio solo per liberarmi dalla strega e avere un vita normale, quindi nessuno mi si deve avvicinare!> Protestò un pò infuriata.
<Ok ok, nessuno ti toccherà. Ma ora devi aiutarmi a trovare i altri> Tirai fuori il telefono e guardai i altri criminali e non.
< Oh no ti prego, i fratelli Lance no! > Kida guardò il telefono infastidita. 
< Li conosci? > Domandai curiosa. 
< Lavorano con me nei studi archeologici, mi stanno sui nervi.> Alzò gli occhi al cielo.
< SAI QUINDI DOVE SÌ TROVANO?> Saltai contenta. 
<Ovviamente.....ma non ho v- > Non finí la frase che la presi per la maglietta.
< Prima li troviamo, prima ti liberi della strega! > Gli feci notare.
< Ok......andiamo> Saltò su uno dei tetti comprendosi con un cappuccio. 
La seguì a ruota.
 Speriamo che i prossimi siano più simpatici. 

Raph 's POV
<Raph te la sei cercata> Mio fratello Leo mi rimproverò mentre tornavamo verso casa.
<Senti a me lei piac- cioè ho voluto stuzzicarla un pò> Gli risposi con la mano sul mio occhio dolorante. 
È vero quella ragazza era interessante, magari potrei incontrarla io da solo senza i miei fratelli......non è che mi piace ma magari avrei potuto  distrarmi da questa missione così inutile. 
< Mi stai ascoltando? > Leo mi domandò alzando gli occhi al cielo. 
Il solito noioso, non posso neanche pensare in pace.
<Sai Leo, secondo me nostro fratello Raph si è innamorato> Mikey mi diede una gomitata e rise seguito da Donnie.
<Smettetela voi due, Raph non farebbe una cosa del genere. Insomma è il nostro nemico! > Leo spiegò a i miei due fratelli. 
Mi spiace.......troppo tardi fratellone. 

Alexis's POV
<Eccoci ma vai tu, non ho voglia di parlare con nessuno. Ti aspetterò qui> Kida si mise per terra e incominciò a meditare. 
E poi la strana ero io!
Kida mi aveva portato di fronte a un palazzo molto animato, sentivo arrivare delle urla dal suo interno. 
Entrai dalla porta lentamente. 
< C'è qualcuno?> Avanzai lentamente vedendo piatti, sedie e persino una televisione, volare in aria nella stanza.
Mentre la lite continuava, io in silenzio osservavo i due litiganti
Uno dei ragazzi aveva gli occhi verdi/celesti e capelli bruni. 
Genzo Lance, era molto intelligente ma quasi nessuno rispettava la sua fiducia. 
Invece l'altro ragazzo era un po' più basso di lui ma dalla sua espressione in viso sembrava più scaltro. 
Haynes Lance, era il fratello più piccolo di Genzo.
I suoi gialli metteva terrore. 
< Scusate.....> Cercavo di attirare la mia attenzione ma nulla. 
<GENZO NON LO DOVEVI FARE!> Un'altra sedia volava via.
<SCUSATE! > Urlai più forte e i due si fermarono a guardarmi. 
Forse avevo urlato troppo forte.
< Tu chi sei scusa? > Domandarono in coro i due fratelli. 
< Il vostro capo> Dissi ridendo mentre i due mi guardavano confusi.
< Il nostro capo? A me sembri una pazza psicopatica> Il più piccolo dei fratelli rise.
<SENTI T-> Venni interrotta da Kida che entrò nella stanza sbuffando. 
<Insomma quanto ci vuole per convincere questi due allocchi? > Kida entro sbuffo infastidita. 
< Dottoressa Moon che ci fa qui? > Domandò Genzo più confuso di prima. 
< Vi dobbiamo spiegare molte cose.....> Ci volle un pò prima di convincerli, ma mi avrebbero aiutata in cambio di molti soldi. 
Mi ero cacciata in un guaio, prima con Kida ora con loro non sapevo come avrei fatto.
Per il momento dovevo pensare a radunare la squadra.
<Perfetto e ora chi dobbiamo trovare? > Chiese curioso Haynes mentre guardava il mio telefono. 
< Ne mancano solo 4, ma son-> Haynes mi tolse il telefono di mano.
<RACHEL> Se fossimo in un fumetto i suoi occhi sarebbero stati a forma di cuore, guardava la foto della ragazza come se fosse una dea.
< Scusa ma questo è mio> Glielo rubai dalle mani < La conosci? > 
< Sì è una nostra amica e mio fratello è completamente innamorato perso di lei> Genzo alzò gli occhi al cielo. 
< Che aspettate? Portateci da lei! > Kida era stufa di rimanere lì. 
<È meglio se troviamo gli altri.....sapete lei prima di ogni missione vuole vedere con chi ha che fare e forse ti conviene avere qualcuno che ti copra le spalle> Confessò Haynes ancora sconvolto dalla notizia. 
< Allora capo, chi è la prossima vittima ad unirsi qui chi è? > Kida rise quasi per non farsi sentire da nessuno. 
< Yu Qin > 


Ciao ragazzi! Lo so avete aspettato tanto ma se volete un capitolo così lungo dovete attendere. 
Piccola nota: desidero che quelli che partecipano alla mia storia recensiscano ogni capitolo, prima per sostenere la storia secondo per sostenere il vostro personaggio. 
Spero di essere stata chiara! 
Al prossimo capitolo.
Ciao Karin
P.s: oggi pubblico un altra storia state attivi.








   
 
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