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Autore: Hang Glider    24/09/2016    4 recensioni
In un universo parallelo, i Teen Titans si sono ormai sciolti da 5 anni. I criminali sono ormai estinti e i cittadini di Jump City convivono con la pace e la tranquillità. Solo dopo un po' di tempo Robin, divenuto ormai un poliziotto depresso per via di mancanza d'adrenalina, viene a scoprire che uno dei più grandi geni malvagi mai esistiti è ritornato ed è certo che avrà bisogno di un aiuto per metterlo fuori gioco.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Robin, Sorpresa, Starfire, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Le stelle non erano mai state così lontane agli occhi di Robin.

Proprio lui, che fin da piccolo aveva sempre puntato in alto, ora aveva perso tutto.
Mentre guardava la macchina avanzare ad alta velocità sulla strada coperta di neve, ogni tanto infilava la mano sinistra nel pacchetto di patatine appoggiato vicino al freno a mano e se ne portava qualcuna alla bocca per poi sgranocchiarla e assaporare il suo sapore salato.

“Quelle schifezze sono una droga, vero Dick?”
La voce dell’autista aveva riportato alla vita reale l’ ex supereroe, che rispose sorridendo: ” Già , hai proprio ragione.  E’ una vera ingiustizia che snack buoni come questi facciano così male alla salute.” L’autista rise.

Il suo nome era Roger. E’ stato il primo a dare il benvenuto e a legare con Robin quando si era presentato per la prima volta all’ ufficio di polizia dopo essere stato preso come recluta. Non aveva nessuna qualità che lo rendesse “speciale” ed era anche piuttosto imbranato, ma aveva un cuore davvero grande.
Era sempre pronto ad aiutare volentieri le persone in difficoltà, che si trattasse di un anziano che doveva attraversare la strada oppure di un bambino che si era perso in un supermercato.
 Aveva un paio di baffi abbastanza lunghi e teneva sempre i capelli corti. I suoi occhi color nocciola  riuscivano a comunicare a prima vista allegria e vivacità.

Negli inverni freddi come questi, portava sempre un paio di guanti per evitare che gli si congelassero le dita.
Robin poi spostò lo sguardo di nuovo verso il finestrino.

I fiocchi di neve cadevano dolcemente sulla macchina, accarezzandola. Iniziò a salirgli in corpo una vela di nostalgia, di quando da bambino giocava a palle di neve con i suoi amici.
Improvvisamente partì una suoneria e nel display della loro macchina apparve la solita scritta che ormai perseguitava ogni giorno l’anima di Robin:

-Chiamata in arrivo.
Con uno sbuffo, Roger portò il cellulare all’orecchio destro e rispose:

-“Pronto… Sì, ho presente… Al parco dei divertimenti abbandonato dici?... Perfetto, a dopo allora.”

Chiuse la chiamata.

“Quindi ora che gatto dobbiamo aiutare a scendere dall’albero?” Chiese sbadigliando Robin.
Roger lo guardò sorridendo:” Un bambino si è perso al parco dei divertimenti, cerchiamo di sbrigarci, così potremmo tornare a casa in fretta.”

“Aspetta, quale parco dei divertimenti?” chiese con tono interessato Robin.

“Non lo conosci? E’ famoso  perché la ruota panoramica ha ceduto e ha raso al suolo praticamente metà delle giostre…”  rispose il poliziotto.

“Sì, ora che me mi hai rinfrescato la memoria ho le idee più chiare…” Robin iniziò a mordicchiarsi le dita.
Si trattava veramente di quel parco?
Ormai non era successo nulla da ormai più di cinque anni in quella zona. Tutto ciò gli pareva molto strano. Il suo sesto senso gli diceva di stare attento e il suo sesto senso… Non sbagliava mai.
 
 
   
 
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