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Autore: kerryjackson95    24/09/2016    2 recensioni
"Non puoi trovare la luce Michael, o ce l'hai o non ce l'hai!"
"Non è vero, basta cercarla Kim!"
"Il buio è assenza di luce Michael, non puoi pretendere di usare ciò che non hai!"
"Anche nella luce c'è un po' di buio, la luce non esisterebbe se non ci fosse l'oscurità; ogni cosa esiste solo se esiste anche il suo opposto!"
"Quindi vorresti dirmi che senza l guerra non potrebbe esserci la pace?"
"No assolutamente. La guerra non dovrebbe esistere come ogni cosa orribile creata dall'uomo. Ma ogni cosa donata a noi dal creatore è giusto che esista. E la cosa che amiamo esiste anche grazie a quella che ci piace di meno."
"Che senso ha cercare la luce, se poi tanto devo rischiare di piombare in un buio più profondo di prima?"
"Kim! Ti preoccupi troppo di ciò che era e sarà. Ieri è solo storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Non devi privarti di fare qualcosa di entusiasmante oggi per la paura di ciò che potrebbe succedere domani.!"
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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“Grazie Tatum è il regalo migliore che potessi farmi, il più grande!” E così dicendo le diede un bacio sulla mano. Tatum arrossì ed ebbe i brividi… brutto segno!
La giornata trascorse in modo molto tranquillo, nessuno era preoccupato pe Apollonia, perché tanto tutti sapevano che sicuramente era in qualche albergo o a casa di qualche amico. I ragazzi si divertirono andando fuori a fare un picnic poco distante da lì. Mangiarono con le coperte sull’erba e grigliarono anche la carne, Tatum e Prince stettero molto tempo insieme e al pomeriggio Prince le disse:
“Vuoi venire con me? Ti porto in un posto bellissimo! Ti porto a vedere un bosco favoloso.”
“No scusa Prince, vengo volentieri, ma andiamo da un’altra parte, io ho paura dei boschi!”
“Perché?”                                                                    
“Perché quando ero molto piccola mi sono persa e ho rischiato di morire.”
“Si, ma eri più piccola e poi non eri con me.” Disse con i suoi occhi magnetici.
“Hai ragione, allora vengo, ma non staccarti mai da me!”
“Su questo puoi stare sicura.” Le disse sorridendo dolcemente.
Si incamminarono nella radura, Tatum si guardò in giro nervosa.
“Che c’è? Hai paura?”
“No, no tranquillo Prince! E’ tutto ok!”
Camminarono per altri cinque minuti, il bosco si faceva più scuro e più ombroso… ricordi orribili riaffiorarono…
“Mamma! Papà!” era la centesima, forse millesima volta che li chiamava e non rispondevano, dove potevano essere finiti?
Si stava facendo buio ed era autunno, iniziava ad avere freddo.
Non li trovava. Le inquietanti braccia degli alberi si protendevano all’interno come per chiuderla in una fitta rete; il vento fischiava nei rami cavi creando un inquietante e sinistra melodia. I suoi vestiti erano troppo leggeri per ripararla da tutto quel freddo.
“Mamma? Papà? Dove siete?”
Si avvicinò in una radura più buia e all’ombra di tutto il bosco; improvvisamente poco lontano vide danzare tremule sette fiammelle.
Iniziò a correre nella direzione opposta, per allontanarsi il più possibile…
Aveva il fiatone era spaventata, non c’era modo di sfuggire, improvvisamente sulla sua strada ne comparvero altre sette , tenute in mano da sette persone incappucciate e questa volta andavano verso di lei.
Si lanciò dietro un cespuglio, coprendosi con le mani la testa e chiudendo gli occhi.
E se l’avessero uccisa? Se l’avessero rapita? E le avessero fatto del male?
Iniziò a piangere in silenzio fino a che la mamma da dietro la prese in braccio e le disse: “Tat? Amore ti abbiamo cercato dappertutto!”
Lei scoppiò in lacrime e spaventata raccontò l’accaduto alla mamma, i suoi genitori cercarono di convincerla che fosse frutto della sua immaginazione. Ma lei era troppo sicura che fosse reale ecco perché da quel giorno nemmeno crescendo non era più entrata nei boschi da sola, soprattutto non in quello dove tutte era successo…
Dopo che ebbe finito di raccontare a Prince la sua storia chiese: “Capisci perché non ci entro più?”
“Tatum è normale avere delle paure, ma  se io non dovessi più andare in tutti i posti dove ho rischiato di perdermi non andrei più al luna park, al centro commerciale, nel bosco, per le strade della città… capisci non avrebbe senso!”
“Si lo so, ma perdersi al centro commerciale o in strada è diverso, nel bosco ero da sola, non c’era altra gente con me e poi è a causa dell’incontro che ho fatto, non solo perché mi sono persa.”
“Si ma adesso sei adulta e poi ci sono io!” disse cingendogli le spalle con le braccia.
“Ok Prince! Ok mi hai convinto però stammi vicino ok?” disse accarezzandole una mano.
“Si certo. Non me lo faccio ripetere due volte.”
Camminarono nel bosco parlando del più e del meno. Quando arrivarono a una laghetto cristallino con una  piccola cascata e le foglie colorate che cadevano dai rami posandosi sullo specchio d’acqua come tante piccole barchette.
“Ti piace?” domandò Prince a Tatum.
“Prince io… non ho parole! E’ bellissimo.”
“Questo è quello che c’è nei boschi. E’ come nella vita si può attraversare un periodo buio quanto un bosco e con problemi così fitti da farti sentire in gabbia, ma se hai la forza di non abbatterti c’è sempre una via d’uscita e un premio finale. Bello come questo laghetto.”
“Hai ragione Prince, ma certi boschi fanno troppa paura soprattutto se attraversati da lanterne traditrici ch non ti aspettavi di incontrare.”
“Ma il segreto sta nel non farsi spaventare e fermarsi a capire forse da dietro un cespuglio se quegli incappucciati con le lanterne sono veramente persone pericolose.”
“Non ho idea di cos’altro potrebbero essere, certo, non erano lì a fare un picnic.”
Tatum era ormai in lacrime e si appoggiò sulla spalla di Prince che l’abbracciò.
“Forse adesso non ti sembra possibile altro, ma io so che una diversa spiegazione c’è.”
Lei lo guardò… lui anche… si avvicinarono, le stampò un bacio leggero sulla bocca, lui ricambiò un po’ più deciso e poi si baciarono dolcemente.
“Ti voglio bene Prince…”
“Anche io piccola! Cosa ne dici? Torniamo alla base?”
“Certo!”
Tornarono camminando abbracciati per il bosco e in poco tempo erano insieme agli altri. Tornarono a casa e dopo una doccia e una rinfrescata andarono a cena fuori, Prince diede a Tatum un tubino nero e delle scarpe col tacco nere lucide che aveva comprato per l’occasione… dopo aver mangiato una pizza molto farcita e una fettona di meringata al cioccolato caldo ritornarono a casa. Prince diede un dolce bacio sulle labbra di Tat e disse: “Buona notte mio piccolo angelo ci vediamo domani.”
“A domani mio dolce principe.” Disse Tat.
Le sembrava impossibile! Si era innamorata e di Prince!
Si addormentò dolcemente, ma durante la notte si svegliò: Prince si stava ancora dimenando nel letto.
Lo raggiunse! “Prince! Prince svegliati!”
Si svegliò trafelato e con gli occhi bagnati di lacrime.
“Ancora incubi? Ma li fai tutte le notti?”
“No! E’ questo periodo, sono stato un po’ stressato e li faccio.”
“Dai fammi spazio, dormirò anche io qui con te. Così non farò gli incubi che riguardano gli incappucciati!”
“Sei sicura? Non ti imbarazza?”
“No. E’ per una giusta causa! Tu sei imbarazzato per caso?”
“No. Assolutamente io pensavo a te.”
“Dai fammi spazio! Il letto è per due ci stiamo comodi.”
Tatum si infilò con Prince sotto le coperte lo abbracciò: tremava! Gli sfregò la schiena con le mani e gli diede dei piccoli baci sulla guancia.
“Prince si rilassò
“Tat!” disse sottovoce.
“Grazie!” continuò per un po’ dandogliene sulla guancia e sul collo.
Lei! Lei che stava facendo questo! E pensare che aveva sempre sognato di passare con Michael un momento del genere.
“Va meglio adesso?” disse dandogli l’ultimo bacino sul neo della guancia sinistra.
“In paradiso!” rispose lui con occhi languidi sorridendo.
“Vieni qui!”
Tatum gli diede la schiena e i girò su un fianco. Lui le abbracciò la vita da dietro, le spostò i lunghi capelli e iniziò a darle piccoli bacetti sulla guancia. Che sensazione fantastica! Che brividi di piacere!
Poi scese sul collo, le sfregò la barbetta sul collo per poi accarezzarglielo con le labbra, poi le lasciò una piccola scia di baci. Poi la baciò vicino all’orecchio, sulle tempie toccandole i capelli e accarezzandole le spalle. Diede gli ultimi tre bacetti sul collo e Tatum disse:
“Prince! Non ho mai dormito con un ragazzo è la prima volta! Io sono vergine. Volevo solo farti stare bene, non so che mi è preso.”
“Tranquilla! Tranquilla piccolina! Non voglio fare niente di quello che pensi, io volevo solo dimostrarti l’amore che provo per te, ma in modo puro. Non sono quello sfegatato di sesso che il mondo della musica dipinge. Io… sono vergine.”
“Cosa? Tu sei vergine?”
“Certo che sono vergine! Io ho una morale Tatum, il mondo della musica è a parte.”
“Allora perché scrivi quelle canzoni?”
“Per scoraggiare le persone a ridurre tutto al sesso.”
“Ma è quello che sembra tu voglia fare.”
“L’ho capito, adesso, l’ho capito… troppo tardi per salvare la mia immagine purtroppo. Pensavo di scoraggiare il sesso senza amore facendo queste canzoni così squallide e fare del male a mio padre, lanciandogli delle frecciatine, mettendo nelle mie canzoni molte delle sue stupide frasi. Tutto questo mi si è rivoltato contro, ecco perché vorrei cambiare ora.”
“Davvero?”
“Si!”
“E cosa scriverai?”
“Canzoni profonde, di amore, di amicizia e per esternare la mia sofferenza.”
“Ottima scelta, meriti un bacio!”
E così dicendo le diede un bacio sulla guancia, poi abbracciati si addormentarono.
 
  
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