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Autore: Katy123    25/09/2016    2 recensioni
"Tu vai a Chicago? Me se è già un miracolo che arrivi sana e salva al lavoro, come farai a vivere da sola e per giunta sotto copertura? E no, non sei James Bond, quindi non farti strani film mentali dove sei un'agente supersexy con tre pistole, due fucili e un cannone nella borsa."
"Nei miei film mentali ho anche una granata come fermaglio per i capelli" risposi.
"Ah ecco, così anche se dovesse esplodere per sbaglio non perderesti il cervello, visto che non ce lo hai più da molto tempo. Ammesso che tu ce lo abbia mai avuto..."
Sono Claire Morgan, ho 22 anni e un fratello con poca stima verso la sottoscritta... Diciamo pure inesistente.
Genere: Comico, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Fate largo! C'è un'emergenza!" urlai mentre sfrecciavo alla massima velocità verso le corsie dell'ospedale.
"Attenta al muro, Claire!"
Ops... Troppo tardi. Era circa la terza volta che la gamba di Eric veniva schiacciata contro il muro. Forse a questo punto non gli sarebbero bastate le stampelle per camminare.
"Rilassati, sei al sicuro adesso."
"Al sicuro? E' la decima volta che cerchi di uccidermi da quando mi hai visto con Cassandra!"
"In realtà è la dodicesima" precisai mentre il capofazione si reggeva così forte alla sedia a rotelle da far diventare le nocche bianche.
"Eccoci arrivati, signor capofazione!" Lo avvicinai al suo nuovo letto e lo aiutai a distendersi (o meglio gli impedii di scappare).
"Claire, ti prego lascaimi spiegare... Non puoi farmi questo" balbettò sempre più preoccupato alla vista della sua nuova camera. 
Era circondato da altre 5 persone... tutti anziani che russavano come se nessuno potesse sentirli.
"Cosa c'è? Volevi andare nel reparto femminile? Lo sai che non è possibile" lo presi in giro mentre mi teneva il braccio come se pensasse di potermi impedire di lasciarlo solo.
"Ti prego, lasciami parlare! Sono appena stato attaccato da un branco di esclusi e da..."
"E da chi?"
"Da un'infermiera pazza che non vede l'ora di farmi fuori."
"Infermiera pazza a chi?!" urlai sempre più arrabbiata.
"Claire, ascoltami! Cassandra non è la mia ragazza!"
"Ah no? Allora perchè lei è convinta del contrario?"
"Perchè... Non lo so il perchè! Mi sta attaccata da quando sono diventato capofazione."
"E ti aspetti che ti creda?"
"Certo, perchè è la verità!"
"E allora perchè ti ha chiamato amore?"
"Te l'ho detto! E' ossessionata da me! Mi segue dappertutto."
"Anche tu lo fai. Ti ricordi quando ti ha invitato in camera sua?"
"Io non... Non so perchè lo abbia fatto. Cioè, sì. Ma io non ho fatto niente per convincerla che ricambiassi i suoi sentimenti."
"Ci saresti andato? Se io non fossi stata lì ad ascoltare, intendo."
"Cosa? NO! Certo che no. A me non interessa lei. Io ce l'ho già una ragazza..."
"E chi sarebbe? Un'altra biondina che ti sta attaccata da quando sei diventato capofazione? O magari è un'iniziata che si è invaghita del bel ragazzo che le insegna a difendersi..."
"Claire, lo so che ho sbagliato. Dovevo dire subito chiaro e tondo a Cassandra che doveva lasciarmi in pace, ma prima di conoscerti io... Beh ecco, non mi dispiacevano un po' di attenzioni."
"Ti facevi la prima che passava, ho capito."
"Ma adesso sono cambiato! Tu mi hai cambiato. Mi basta pensare a te per sorridere e vorrei vederti ogni giorno, ogni istante se fosse possibile. Non voglio nessuno al mio fianco, tranne te... Se vorrai essere ancora la mia ragazza mi renderesti l'uomo più felice del mondo. E ti giuro che non guarderò mai più nessun'altra d'ora in poi, nemmeno per sbaglio. Ti prego Claire, perdonami!" 
Mi guardò negli occhi tenendomi la mano stretta tra le sue e... Come posso vendicarmi dopo questo bellissimo discorso?
"Ok, hai vinto tu. Ti perdono. Ma se ti vedo ancora con una ragazza che ti chiama amore io non sono sicura di riuscire a rispondere delle mie azioni."
"Non capiterà mai più, te lo giuro."
"Sarà meglio per te" dissi mentre prendevo le mie cose e uscivo dalla stanza.
"Ehi aspetta... Dove vai?" chiese mentre cercava di mettersi seduto.
"Avevo detto agli intrepidi che ti servivano almeno due giorni di ricovero. Non posso farti tornare così presto! Buonanotte, Eric."
"No no aspetta!!!"
Troppo tardi. Avevo già chiuso la porta e sentivo i suoi compagni di stanza russare uno più forte dell'altro. Schiarisciti le idee, amore mio!
   
 
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