Prima di iniziare, ci tengo a precisare che questa storia è vera ed è la mia. Ho deciso di raccontarvela perché è così incasinata e folle da sembrare una commedia. O una tragedia, dal mio punto di vista. Però è vera e di certo diversa dalle altre. Vi ho incuriositi? Bene, buona lettura!
Dal testo:
- Cosa vuoi da me ancora? Non ti sei già divertita abbastanza? - singhiozza con il viso nascosto dietro le ginocchia e le braccia attorno ai capelli rossi, come una barriera che la protegga dal dolore che sta provando. Che io le ho inferto.
- No, io volevo scusarmi. - Alza immediatamente il viso dai leggins e mi fissa con gli occhi spalancati. È la prima volta che le chiedo scusa, ma non la prima che avrei dovuto farlo. Eppure non le basta. Quattro paroline non guariscono una ferita, neppure se sono state pronunciate faticosamente. Perciò decido di aprirle il mio cuore, come avrei dovuto fare già da tanto tempo.