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Autore: Lady_KuroiNeko    05/05/2009    3 recensioni
' Ti pentirai di questo ' le aveva detto cosi la prima volta. ' Non sono affari tuoi faccio da sola le mie scelte '. Lui per un secondo rimase accigliato da tanta sicurezza per poi ridere suadente e infine... Sakura studentessa indecisa, un padre inopportuno e qualcuno di speciale che può aiutarla. Un mix pazzesco, ma a volte il destino ha strani modi di aiutare…
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sei pentita sakura

Sei pentita, Sakura?

 

Le cicale cominciavano a cantare, i bambini tornavano a casa mano nella mano con le loro madri dopo un pomeriggio al parco giochi e un sole rosso pallido di un giorno estivo si nascondeva lentamente dietro il monte Fujii.

Sakura rimaneva sempre affascinata da quella visione, tanto da fermarsi accanto ai pilastri bassi di cemento che incorniciavano lati di quella salita, per osservare la meraviglia del giorno che finiva, le case sembravano cosi piccole da lassù, pensava la ragazza. Eppure la sua mente era affollata da tanti pensieri il cui fulcro era Lui.

Sospirando riprese il suo cammino interrotto per pochi minuti. Quella strada che cosi bene conosceva sembrava avvolgerla come in un abbraccio.

Ricordava ancora la prima volta che si erano conosciuti…

**______**

Era una fredda mattina di novembre, la notte precedente aveva diluviato, abbassando le temperature di due gradi pieni. Si era appena seduta per far colazione e suo padre la fisso serio.

“Sakura, alla fine dell’anno ti diplomerai e io e tua madre siamo preoccupati per questa tua indecisione sull’università”

“Quindi?” chiese cominciando ad innervosirsi  “Non ho detto che non voglio andarci, solo che ancora non so a quale

Haruno-san prese lo zucchero per versarsi due cucchiaini abbondanti sul caffé e continuò “Quindi oggi pomeriggio verrai con me, ti voglio presentare una persona…”

Sakura acconsentì, tanto suo padre non l’ascoltava, non ascoltava mai nessuno a parte se stesso ovviamente.

Poche ore dopo stava seduta a sorseggiare del tè di fronte a quella persona. Il padre non faceva che parlare, senza darle alcuna possibilità d’inserirsi. Dal canto suo l’uomo, la fissava come a volerla trapassare, come se la stesse studiando e a lei non piacque molto. Da quello che aveva capito era una specie di professore pre-universitario.

Di quelli che ti fanno studiare per capire a quale università iscriversi. Come se essere indecisi fosse un peccato capitale…

“Può aiutarmi?” chiese il padre

Lui si schiarì la voce e pacatamente rispose “In teoria è Sakura che dovrei aiutare…in ogni caso si, sono sicuro di potervi aiutare”

Da quel giorno Sakura puntualmente dopo la scuola andava da lui. Inizialmente non le andava, ma quello sguardo magnetico da uomo maturo era irresistibile. 

Persino Sasuke era sparito dai suoi pensieri, completamente rapiti da quell’uomo che non lasciava libera. Come una bimba scriveva il suo nome e lo sognava ad occhi aperti. Sospirando tutte le volte che lo immaginava accanto a lei.

**_____**

Lui. Lui e sempre lui la causa del suo continuo pensare.

Il suo malessere era dovuto ad un’unica causa. Alla fine aveva fatto l’unica cosa che lui le aveva chiesto di non fare. Si era innamorata, sì di lui, l’ultima persona che avrebbe mai pensato potesse amare.

Nonostante tutto era successo.

Lei sapeva che non avevano futuro e nello stesso tempo non voleva sapere, una contraddizione la sua trasparente come il vetro, ma quando imboccava quel vialetto e metteva il piede sul primo gradino della rampa di scale che aveva salito centinaia di volte che sembrava aver assunto l’impronta dei suoi piccoli piedi, il cuore martellava come un tamburo durante il carnevale di Rio.

‘ Ti pentirai di questo… ‘

Le aveva detto cosi la prima volta che si erano baciati e avevano cominciato quella assurda, ma appagante relazione. Lei impudente aveva risposto: ‘ Non sono affari tuoi, faccio da sola le mie scelte ‘

Lui per un secondo rimase accigliato da tanta sicurezza per poi ridere suadente e infine rinchiuderla nel suo caldo e forte abbraccio, legandola indissolubilmente a lui.

Arrivata in cima si diresse verso il suo appartamento e si accorse di camminare più in fretta, non vedeva l’ora di vederlo e allo stesso tempo temeva di non poter più nascondere il suo amore.

‘ Non innamorarti di me io non posso più ricambiare ’

Quelle parole erano il risultato di un’esperienza che l’aveva segnato e soprattutto il ricordo di un fantasma contro di cui lei doveva sempre combattere.

**____**

“Sakura a rischio di farti incazzare ti devo chiedere una cosa” chiese senza preavviso durante uno dei loro incontri pre-universitari.

“Cosa, sensei?” parlando aveva alzato il viso con aria interrogativa e ritrovandosi a guardare i suoi imperscrutabili occhi neri.

“Come mai sei cosi indecisa? Sono due mesi che vieni e ancora non ho capito da dove nasce”

“Sensei, è solo che vorrei fare tante cose, ma non c’è un’università universale”asserì con deluso sarcasmo.

Lui scoppiò a ridere “Non è necessario potresti sceglierne una e fare dei corsi privati per le altre cose che t’interessano”

“Mio padre non mi darebbe un centesimo”

“Sakura, ma tu non fai mai nulla che ‘ tuo padre non approvi ’?”

Lei s’indigno parecchio, per quella persona era solo una mocciosa che non sapeva cavarsela, certo che avrebbe voluto fare quello che voleva, ma non era facile esprimersi con i suoi che controllavano con tanto fervore gli studi della loro preziosa figlia.

Sakura che quasi si sentiva soffocare per tanto orgoglio, come prigioniera.

“Mi piacerebbe essere un menefreghista come lei, ma ho dei doveri nei confronti dei miei genitori”

“E dei doveri per te stessa?” le chiese accarezzandole il viso, lei arrossì, e il cuore si fermò quando senti quelle dita affusolate seguire il contorno delle sue labbra.

Non aveva mai sentito una tale sensazione, nemmeno nelle sue fantasie più ardite aveva sentito una tale scossa su per il corpo. I loro visi erano cosi vicini da poter sentire i rispettivi respiri…

Presa dalla stessa follia che quella mano le stava creando poggiò la propria su quella del suo insegnate. Lo sguardo di fuoco che ricevette sembrava aver innescato una reazione a catena dentro il suo corpo e mente.

Tuttavia lui come se si fosse bruciato da quell’incendio ritrasse subito la mano, si schiarì la voce e si alzo per girarsi verso la finestra.

“Per oggi abbiamo finito, ci vediamo domani”

Lei non credeva a quelle parole, sembrava quasi che volesse baciarla e invece la stava buttando fuori. Nel suo cuore di diciottenne inesperta non riuscì a captare la vera essenza di tutta quella storia, senza una parola raccolse i libri e uscì di corsa.

Il giorno dopo a scuola ne parlò con Ino, la quale rimase un po’ basita di quella tresca segreta.

“Non è una tresca, mi ha solo toccato il viso”

“Sakura, sono la prima a dirti buttati…se non avesse più di dieci anni rispetto a te”

“Ino! Voglio un consiglio non una lezione di moralismo, che in bocca a te stona parecchio”

“Mmm…come siamo suscettibili…” esclamò ridendo, ma vedendo che l’amica assunse l’aspetto di un piccolo demonietto inferocito si riprese dicendo “Secondo me è terrorizzato da te…”

“In che senso?”

“Nel senso che ti vuole, ma visto che è tuo insegnante privato ed è più grande, non sa come venirne a capo…”

La ragazza dai capelli rosa parve pensierosa sulla risposta “Dovresti aiutarlo a decidere mia cara…io li preferisco più giovani, ma se a te piace non sono contraria solo vedi di stare attenta”

Per tutto il tragitto non fece che pensare alla discussione con Ino.

Come tutti i pomeriggi, puntuale si presento da lui, stavolta non andò ad aprire, trovò però la porta aperta. Aveva deciso di parlare con lui e l’avrebbe ascoltata. Entrando lo trovò davanti la porta che la fissava. Il suo sguardo era strano dal solito, sembrava sofferente. A lei dispiacque tanto.

“Io…”

Lui velocemente s’avvicinò imprigionandola tra la porta e il suo caldo corpo.

Una reazione del genere non era da lui, pensò lei, che nel frattempo si stava sciogliendo come neve al sole. Le loro labbra erano ad un soffio.

“Zitta…non sarò il tuo svago per ribellarti al tuo papino che ti tiene in una gabbia dorata”

“Se pensi questo non hai capito niente di me…” sussurro lei amareggiata.

“…Sakura…” mormorò con voce più bassa del normale. Un attimo dopo si stavano baciando come se non avessero desiderato altro. Quelle forti braccia la sorreggevano, come se fossero nate solo per quello scopo. Le labbra di Kakashi chiedevano passione e altrettanto desiderio, che lei non gli negò, rispondendo con altrettanta enfasi.

Scivolando sul pavimento senza smettere di divorarsi, Sakura non credeva fosse possibile sentirsi la persona più libera del mondo solo con un bacio.

“Sakura…” mormorava il suo nome con dolcezza e sensualità, il respiro caldo le solleticava la spalla 

“Sakura” ripeté come se non potesse più fermarsi, catturando nuovamente le labbra della ragazza.

Da quel momento fu solo sua e lui paradossalmente fu solo di lei, almeno il corpo. Però spesso si chiedeva di chi fosse il cuore.

Perché lui aveva amato da giovane una ragazza, che aveva trattato male, tradendola e poi lasciandola. Lui conviveva con il suo ricordo e costringeva involontariamente anche lei a farlo, quando capitava quelle volte che le accennava a qualcosa o quando lei stessa pensava che lui la stesse ricordando.

**_____**

Bussò alla porta quasi per istinto ma visto che non le apriva prese la chiave da sotto lo zerbino e aprì piano la porta. Entrando si sedette sul parquette per togliersi le scarpe. Lo trovò nella sua stanza davanti la finestra, guardava l’esterno da dietro le tende e chissà a cosa pensava in quei momenti.

“Sei in ritardo, ti sei messa di nuovo a fissare il tramonto vero?”

Conosceva tutto di lei, dal suo corpo alla sua anima e nessuno sapeva capirla meglio di lui.

Nonostante lui a volte facesse il misterioso lei aveva imparato a conoscerlo ed ad accettarlo cosi com’era.

Perché alla fine non poteva fare a meno di lui, perché lo amava.

Nessuno sapeva della loro relazione, che andava avanti da cinque mesi e a lei stava bene cosi. Kakashi era solo suo…almeno cosi voleva lei. Ma vivere con la costante incertezza non le piaceva.

Se prima le andava bene ora non era più disposta a dividerlo.

Timidamente si avvicinò a pochi centimetri da lui.

“Già…”

Lui si voltò baciandola e stringendola a se come faceva sempre, rispose all’impeto con altrettanta passione. Come sempre era riuscito a cancellare con niente tutto quello che voleva dire.

“Sakura, sei qui con me?” chiese passando a torturarle la pelle del collo dov’era particolarmente sensibile.

“Sono sempre con te…Kakashi…” gemette gettando la testa di lato per riservare lo stesso trattamento al suo compagno.

I vestiti scivolavano come nuvole birichine spinte dal vento, davanti a lui si sentiva sempre nuda e vulnerabile. Ma non provava vergogna, lasciando le sue braccia s’avvicino come una pantera al letto, ancheggiando sensualmente verso le fresche lenzuola. Sapeva che lui osservava sempre quella scena, ammirandola e divorandola con gli occhi.

La raggiunse osservando tutta la bellezza del suo corpo candido. Candido non perché fosse immacolato, l’aveva posseduto cosi tante volte che conosceva bene ogni centimetro, ogni segreto e tutte le volte per lui era la prima volta, ma perché rappresentava qualcosa che lui non era.

Sakura era come un angelo che poteva purificarlo dai suoi peccati. La pelle morbida di pesca, le labbra sospiranti che anelavano di essere baciate. Il corpo che nascondeva gioie celate…

Si chiedeva molte volte perché il suo desiderio per lei continuasse imperterrito a dannargli l’anima.

“Kakashi…” un invito, una supplica…desiderio allo stato puro.

L’estasi di carezze accennate che si sviluppavano in tocchi profondi e mirati per dare piacere. Labbra che si toccavano come ali di farfalle e dispettose sfuggivano ai baci dell’altro.

Bollenti come lava. Dolci come miele…

Sakura sentiva di fluttuare. I sospiri trasformarsi in urli di puro godimento. Infine la resa della battaglia, quando lui decise di fondersi dentro di lei. 

Due esseri…un unico corpo…

Movimenti convulsi e ritmici, parole senza senso…respiri e ancora respiri…

 

Riposava beata tra le sue braccia, ma non dormiva…aveva ancora una cosa che doveva dire, anche a costo di perderlo. Alzando il viso per parlargli lui le fece una domanda.

“Sei pentita Sakura?”

“No…”

“Bene, perché io ti amo…”

Lei spalancò gli occhi un paio di volte prima di capire. 

“Mi ami davvero?” chiese incredula.

Lui le accarezzò il viso come la prima volta “Sai bene che io non dico mai cose importanti se non le penso e stavolta so che ti amo”

Piccole lacrime inumidirono il viso della ragazza, si strinsero forte come a non volersi più lasciare “Kakashi…ti amo tanto…”

“Ehi mi ami e piangi cosi?!” esclamò lui ridendo e baciandola tra i capelli di caramella.

“Scusa e che tu avevi detto…e io pensavo che amassi ancora lei…”

“Lo credevo, ma lei fa parte del mio passato, tu sei il mio presente, ti amo Sakura…”

Lei rise di gioia “Io voglio che mio padre lo sappia e non m’importa se non sarà d’accordo”

“Ohhh quanti cambiamenti positivi…”

“Grazie a te…mi hai ridato la vita…e ho deciso a quale facoltà iscrivermi” gli confidò molto fiera di se stessa.

“Davvero? Hai scelto!”

Lei sorrise più felice di prima, sprofondando tra i cuscini, schiacciata sotto il forte abbraccio di colui che amava “Si!” esclamò baciandolo.

 

‘ Forse l’amore non è cosi facile da trovare, ma se si guarda attentamente potrebbe già essere accanto a noi. Puoi trovarlo nei posti più strani del mondo e a volte è solo un gesto che ci aiuta a dare un valore a quello che si fa. Io l’ho trovato e si chiama Kakashi, che mi ha dato una splendida famiglia e mi ha fatto diventare una madre… ’

 

Finalmente aveva finito il libro che stava scrivendo da troppo tempo, tanto che il suo editore si era accampato nel suo salotto.
Uscendo dal suo studio, la sua bimba di cinque anni le balzò in braccio “Voleva vederti” le disse una voce profonda alle spalle. Lei chiuse gli occhi e girandosi sorrise dolcemente al marito che adesso le accarezzava i capelli.
Le loro fronti si poggiavano una sull’altro e i loro sguardi dicevano molto di più di poche parole scritte su un foglio bianco.

 

Lady_KuroiNeko:

Ok, ok, non amo molto le KakashixSakura, non so nemmeno io da dove è uscita fuori ^^. Dedico comunque questo piccolo sclero alla mia cara sorellina Deliaiason88. Sapevo che ne volevi leggere una e spero che la mia ti piaccia baci, baci ^^  

  
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