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Autore: Tramonto_Scarlatto    06/05/2009    0 recensioni
Questa storia parla di musica rock, parla di un amore tragico e autodistruttivo. Questa storia è adatta a chi ama la musica ed è dotato di una buona dose di empatia.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate scrivo qui un piccolo appunto riguardante alla fan fiction "Viola si fa": Sono costernata ma non riesco ad andare avanti, al punto che ho perso i fogli e non riesco ad andare avanti. Mi auguro che mi perdoniate. Nel frattempo ne ho un'altra, che ha sempre come scenografia il mondo musicale. Il gruppo di cui parlo è puramente inventato, ovviamente mi sono ispirata ad alcuni leader di band passate. Tenete quindi conto che il periodo è tra la fine dei sessanta e l'inizio dei settanta. Tipo i Doors, almeno nel mio immaginario la musica dei Broken Petals è vagamente simile a quella dei mitici Doors.
Per quanto riguarda i tempi verbali, si saranno un po' sballati. Userò il presente per le azioni sul palco, per il resto passato remoto e imperfetto.
Grazie mille dell'attenzione.
Tramonto



Ha sempre usato le donne come giochi, ha sempre avuto la possibilità di averne anche più di una per notte. Nessuno ha mai osato dirgli di no.
E' lui, è il re del palcoscenico.
Le luci si accendono sul palco, i diffusori vomitano fumo sulla scena.
Quattro sagome, la sua è centrale, davanti al microfono.
Un urlo di saluto.
La gente inizia a spingere verso il palco, dopo 10 ore di attesa sotto lo stage, è arrivato il momento che i fans aspettavano.
"Salve a tutti. Questa canzone penso la conosciate, si chiama... Shocking Black Midnight!"
Un'insegna posta sopra il palco si illumina, la scritta è: The Broken Petals.
La canzone è una bomba. La gente si diverte. Lui? Lui è un dio, cristo, sa tenere il palco. Un misto di libidine, tutti i suoi gesti urlano sesso.
Sembra un'esagerazione, decidete se concedermi la licenza poetica all'iperbole oppure credetemi, cristo credetemi, era cioè che passava nella mente di tutte le fans. Era l'uomo più desiderato di quel periodo.
Si chiamava Blake, un sacco di ragazzine urlava il suo nome.
"Blake sei un dio!"
"Blake ti amo!"
Lui ovviamente si compiaceva, era una rock star capricciosa, amava il suo lavoro, amava essere pieno si gnocca, amava essere adorato.
Adorava il palco.
Il concerto si chiuse. Rose rosse piovvero su Blake, ma la rosa ancora più greve non era caduta su di lui.
Una volta nel backstage il loro manager li aspettava tutti.
"Forza ragazzi, salite sulla limo. Ho rimediato delle belle fighe per far festa. Il meglio per i miei ragazzi, siete stati favolosi questa sera".
I quattro musicisti camminarono nel corridoio delimitato dalle transenne. Oltre a quelle, fans, migliaia di fans. Saranno stati almeno 50.000 persone che, svuotato lo stadio, erano corsi fin lì per vedere da vicino i loro beniamini, per avere un pezzo di carta col loro nome sopra.
Blake salutava, sorrideva, cazzo era proprio soddisfatto, bel concerto. Senza dubbio un bel concerto.
"Cazzo Blake, guarda quelle"
Era Curtis, il bassista, che indicava esaltato due fans vestite da sposa che sorreggevano un cartellone.
"BLAKE, CURTIS: MARRY US!"
Il cantante scoppiò a ridere.
"Che fuori di testa"
"Che dici, ci avviciniamo?"
"A nostro rischio e pericolo"
I ragazzi fecero contente le due fans con una stretta di mano, poi raggiunsero gli altri in macchina.
Sedili in pelle, champagne e quattro ragazze. Perfetto.
Alex, il chitarrista, si era già avvicinato alla mora.
Jason, il batterista, cazzo lui andava pazzo per le donne di colore.
Curtis sa cosa fare, si sedette accanto alla mora. Blake adora le bionde, era un requisito delle sue groupies.
Il cantante prese posto vicino ad Alex e alla biondina.
Il manager, Robert, iniziò a servire calici di champagne.
"Ai miei ragazzi"
"Grazie Rob"
I Broken Petals risposero all'unisono.
Quello fu il primo dei tanti bicchieri di champagne che li portarono ad un sano mal di testa mattutino, il mal di testa di mezzogiorno.
La stanza di Blake era veramente fantastica, era grandissima e molto luminosa grazie ad una vetrata che copriva un'intera parete.
Quando si svegliò, la ragazza della sera prima era nuda tra le sue lenzuola ovviamente. I capelli erano sparsi sul cuscino e lei lo guardava.
Questo gli diede un po' di fastidio, preferiva svegliarsi solo.
"Hey tesoro! Sei sveglio. Com'è stato?"
"Bello. Vado a farmi una doccia"
"Vengo anch'io"
Cosa? Blake odiava i contatti umani al mattino, era un tipo abitudinario. Si svegliava, si faceva la doccia, caffè ristretto e brioches con marmellata di albicocche.
"No. Ci vado da solo"
Si avviò nudo verso il bagno faraonico, chiudendosi la porta alle spalle.
La biondina pareva scocciata, mise il broncio.
"Hey Blake! Non ti è piaciuto, è così?"
"Ti ho detto di no, sto cercando di farmi la doccia!"
Porca puttana, anche quando il getto d'acqua lo investì la fan continuava a parlargli. Non gli era molto gradita quella compagnia.
Quando uscì dalla doccia, si aspettava di trovare la stanza vuota, ma lei era ancora lì.
"Non te ne vai?"
Dopo un po' di esitazione la ragazza rispose.
"Blake io ti amo. Ti amo da quando ti ho baciato"
"Succede a tante"
Bhè era vero. Che dipendesse dal fatto che fosse un gran baciatore?
"Sei uno stronzo, Blake. Io ho messo il mio cuore in mano"
"Credo sia meglio se levi le tende"
La biondina se ne andò in lacrime.
Il guaio delle fans è che non sanno fare le groupies, credono di poter avere una relazione con le star. Blake? Blake non aveva relazioni. Lui le donne le faceva volare in paradiso e se ne andava. Lui non era di nessuna.
  
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